Bullismo, educazione all’affettività e social media

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La commissione Diritti e Pari opportunità ha incontrato le psicologhe Vilma Duretto (a destra nella foto) e Patrizia Orsini sul tema dell’educazione all’affettività, alla consapevolezza di sè ed al rispetto. Un aspetto formativo essenziale nel contrasto del bullismo (con la sua variante virtuale ma non meno pericolosa, il cyberbullismo) e dei comportamenti violenti in generale.

Le due specialiste hanno insistito in particolar modo sull’importanza di un percorso educativo che si sviluppi a partire dalla prima infanzia per arrivare sino si giovani adulti, attraverso modalità di volta in volta adeguate. Fondamentale anche la creazione di sinergie tra scuola, famiglia e figure di riferimento quali psicologi e medici. Il  bullismo è la punta di un iceberg che racchiude problematiche assai diverse, è stato spiegato in commissione: occorre avviare processi di alfabetizzazione delle emozioni, educare alla conoscenza di sè e poi alla relazione con gli altri. Elemento importante, quest’ultimo, in una situazione che vede i tempi e le modalità delle relazioni interpersonali completamente snaturati dall’uso compulsivo del web, in una logica implacabile del “tutto e subito h24”, che comporta la scomparsa dei riti di passaggio nella costruzione dei rapporti sociali e affettivi. Con i “like”ricevuti su Facebook o Instagram ad assumere il ruolo di conferma della propria stessa identità…

Claudio Raffaelli