Zoombombing, l’attacco virtuale alla comunità cinese

Nella seduta di oggi pomeriggio la Commissione speciale di contrasto ai fenomeni di intolleranza e razzismo ha espresso, con la dichiarazione della presidente Daniela Albano, ferma condanna al blitz a sfondo razzista e sessista contro la comunità cinese avvenuto lo scorso 5 febbraio durante l’inaugurazione on line della mostra organizzata dall’Istituto Confucio dell’Università di Torino intitolata “Felice anno del bue! Il racconto del capo d’anno cinese sotto i portici di via Po”.  Ai lavori hanno partecipato le associazioni cinesi locali e l’Istituto Confucio, che nelle parole di Stefania Stafutti ha ricordato il recente episodio: “L’inaugurazione on line della mostra è stata lanciata sulla piattaforma Google Meet. Un hacheraggio ci ha sottratto l’organizzazione della riunione non consentendoci alcuna difesa. È stato condiviso materiale pornografico e insulti sessisti  sono stati rivolti contro i cinesi, gli extracomunitari, i neri, gli italiani del meridione. È stato trasmesso un video raccapricciante di torture e la chat si è riempita di svastiche. Abbiamo subito denunciato l’episodio alle autorità competenti. Pochi giorni dopo l’incontro è stato rifatto senza intoppi.” La Commissione ha espresso vicinanza e solidarietà alla popolazione cinese che vive nella nostra comunità e a tutti coloro che si sono senti offesi per l’atto razzista. È intervenuto anche l’assessore comunale  Marco Giusta che ha espresso gratitudine per l’opera svolta dall’Istituto Confucio che ogni anno, in occasione del capo d’anno cinese, organizza manifestazioni interessanti per l’intera comunità cittadina: “con l’epidemia – ha spiegato – i fenomeni di zoombombing sono sempre più diffusi; in questo caso mi hanno colpito gli insulti razzisti e nazisti ma soprattutto sessisti verso le donne presenti all’incontro.” Giusta ha ringraziato infine la Commissione per aver dedicato una riunione all’episodio e ha rinnovato i propri sentimenti di vicinanza e di solidarietà alla comunità cinese.

(Roberto Tartara)