Violenza economica, un tema sottovalutato ma devastante

Foto di gruppo al termine della riunione della commissione Diritti e Pari opportunità. Da sinistra, Amalia Santiangeli, Silvia Damilano, Lorenza Patriarca, Elena Apollonio, Elisabetta Priano, Ivana Garione e Luca Pidello

La commissione Diritti e Pari opportunità, presieduta da Elena Apollonio, ha oggi incontrato Elisabetta Priano, la responsabile Scuola e Didattica della Global Thinking Foundation (GTF). La GTF si prefigge di aiutare ogni individuo possa determinare il proprio futuro  economico,  in una società in cui si fondono sviluppo sociale e sostenibilità, promuovendo progetti di inclusione sociale e cittadinanza digitale, contrastando la violenza economica contro le donne. Un tema quest’ultimo, spesso  non considerato a sufficienza – fino al 2013, anno del Trattato di Istanbul, il termine non esisteva nemmeno –  ma che è in realtà assai diffuso con molteplici varianti.  Le  donne escluse dalla gestione del reddito familiare, quelle che si dedicano ad attività di cura e accudimento (della prole in primo luogo), non retribuite e quindi non considerate un “lavoro vero”, quelle indotte a firmare documenti per operazioni finanziari  delle quali non avranno il controllo né la contezza (trovandosi talvolta a dover poi risponderne degli esiti infausti), fino ai casi nei quali  vessazioni psicologiche e  violenze fisiche  vengono subite passivamente da donne paralizzate dalla mancanza di risorse economiche proprie. Non di rado la violenza economica si intreccia a molteplici altre violenze, da quella psicologica, volta a distruggere l’autostima della persona, fino a quella più apertamente fisica. La GTF, ha spiegato Priano, nasce per  offrire un aiuto concreto a queste donne, accompagnandole in un percorso di rinascita e crescita, tramite il lavoro di 120 volontarie e volontari qualificati e contributi finanziari di soggetti privati.

Elisabetta Priano, Global Thinking Foundation ETS

Tramite la GTF si svolgono incontri per rendere le persone (i partecipanti sono in realtà quasi tutte donne) più coscienti nel loro rapporto con il denaro, fornendo elementi basilari di educazione economico-finanziaria e anche, per chi lo desidera, elementi di formazione all’autoimprenditorialità. Si svolgono inoltre attività di orientamento al mercato del lavoro, spiegandone gli orientamenti e collaborando  alla stesura del curriculum., curando la preparazione ai colloqui di lavoro.

Da quattro anni a questa parte, la Global Thinking Foundation ha orientato una parte della sua attività sul cercare di prevenire le situazioni di violenza economica, rivolgendosi al mondo della scuola, scuole medie superiori ma anche, in alcuni casi, scuole medie primarie, tramite progetti di educazione economico – finanziaria. Una mostra itinerante a fumetti  sul tema è stata allestita in varie scuole (a Torino ma anche a Cuneo e Rivoli). La mostra, che si è avvalsa dei contributi di studenti e studentesse dell’Accademia di Belle Arti di Torino,  si articola in varie sezioni che consentono  spunti di analisi sociologica sul ruolo della donna e dello sviluppo nel tempo della figura femminile e aiuta a introdurre il tema della violenza economica.

Così si attiva un dibattito a livello scolastico che coinvolge e si prolunga nel tempo, ha commentato Priano, portando alla condivisione dei propri vissuti.  lo scopo non è indurre al timore ma creare consapevolezza. C’è poi la sezione di graphic novel, a partire dal tema sulla violenza economica. La GTF, attraverso brevi questionari, ha testato la consapevolezza sulla violenza economica di ragazze e ragazzi  prima e dopo gli incontri, con esiti incoraggianti. Verso le scuole si sviluppano anche progetti di avviamento al lavoro e di formazione sulla sostenibilità sociale e sull’utilizzo cosciente del denaro, con un manuale messo a disposizione degli insegnanti sul sito della Foundation

Inoltre, attraverso questo progetto è stato realizzato un docufilm, contenente anche quattro significative testimonianze di donne vittime di violenza economica e utilizzato soprattutto per proiezioni  – previo un lavoro preparatorio degli insegnanti – nelle scuole di Piemonte, Lombardia, Sicilia, Liguria e Puglia.

L’alfabetizzazione finanziaria, infine, andrebbe affiancata all’educazione sessuale e sentimentale dei giovanissimi proprio per creare anticorpi alla violenza attraverso  la consapevolezza e la presa di coscienza da parte delle ragazze e dei ragazzi.

C.R.