Un Piano di uguaglianza di genere per la Città di Torino

Il progetto europeo Femact Cities è stato presentato nella seduta del 4 aprile 2024 delle Commissioni Diritti e pari opportunità, Seconda e Quinta, presieduta da Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – Demos).

L’audizione – ha spiegato la presidente Elena Apollonio – si inserisce nella scia della riflessione avviata lo scorso 8 marzo su quale genere di città l’Amministrazione sta immaginando, anche alla luce della revisione del Piano Regolatore Generale (Prg), e fa seguito al recente confronto con la Fondazione per l’Architettura e alle iniziative per redigere il Bilancio di genere del Comune di Torino.

Valeria Vacchiano della Divisione Innovazione e fondi europei del Comune di Torino e project manager del progetto Femact Cities ha illustrato i dettagli dell’iniziativa, a cui partecipano otto città europee, che mira a trasformare la città per renderla a misura di donna. Capofila del partenariato internazionale è Clermont Auvergne Metropole, in Frania.

La progettualità – ha spiegato – rientra nell’ambito dei finanziamenti Urbact, giunti alla quarta edizione, che intendono promuovere lo sviluppo sostenibile nelle aree urbane europee, su tre direttrici: politiche digitali, transizione verde e parità di genere.

Il Comune di Torino ha deciso di trattare come tema principale la parità di genere, con progetti di ricerca-azione che portino a risultati concreti.

La progettazione verrà condivisa con gli stakeholder, in una dimensione trasversale e interstazionale, per elaborare una Piano di azione integrato sull’uguaglianza di genere (Gep – Gender Equality Plan).

L’assessore ai Diritti, Jacopo Rosatelli, ha sottolineato la capacità della Città di guardare oltre i propri confini, aprendosi ad altre esperienze.

Ha quindi annunciato che Torino è tra le quindici città europee finaliste del “Premio Capitali europee dell’inclusione e della diversità” per le proprie politiche contro la violenza di genere.

Nel dibattito in Commissione, la consigliera Caterina Greco (PD) ha elogiato il progetto europeo, ma ha ribadito che è necessario intervenire per innalzare il tasso di occupazione delle donne e la presenza femminile nei cda delle aziende partecipate.

C’è ancora molto da fare per una vera trasformazione culturale, che riconosca e valorizzi i meriti delle donne – ha aggiunto Lorenza Patriarca (PD).

Costruire una città a misure delle donne e delle persone più fragili e oppresse dal sistema a traino maschile e patriarcale significa costruire una città per tutti e tutte – ha dichiarato Sara Diena (Sinistra Ecologista).

Serve una riflessione su bagni, parcheggi e giardini cittadini più sicuri e accessibili per le donne – ha aggiunto Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – Demos).

Anche nel campo della sanità sono pochi i posti apicali assegnati alle donne – ha affermato Ivana Garione (Moderati), auspicando un coinvolgimento degli uomini nel progetto europeo e, in generale, nelle politiche per promuovere le pari opportunità.

Angelo Catanzaro (PD) ha chiesto approfondimenti sulle politiche per le donne con disabilità, a volte più discriminate delle altre.

Amalia Santiangeli (PD) ha sollecito una maggiore diffusione e comunicazione del progetto, che può stimolare dal punto di vista culturale la cittadinanza, ma anche istituzioni, enti e aziende.

Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani) ha proposto la realizzazione di una mostre e di iniziative per valorizzare le donne torinesi.

Massimiliano Quirico