Pavel, Constantin e gli altri. Omaggio ai sovietici nella Resistenza Italiana

La cerimonia al Cimitero Monumentale

Alle 23.01 del giorno 8 maggio 1945, tra le macerie di Berlino, la Germania capitolò formalmente di fronte a quell’Unione Sovietica che aveva aggredito nell’estate del 1941. Per ragioni di fuso orario, a Mosca era già il 9 maggio ed è quella la data che ancora oggi viene festeggiata in Russia. Nel Cimitero Monumentale di Torino sono sepolti ottanta partigiani russi e di altre etnie dell’ex URSS.

Il console russo Sthtodin e la vicepresidente Ferrero

Nelle formazioni partigiane che si batterono contro i nazifascisti nelle valli alpine e appenniniche, tra il settembre del 1943 e l’aprile del 1945, erano infatti inquadrati moltissimi ex prigionieri di guerra, “nemici” quando l’Italia era alleata di Hitler e poi divenuti compagni di battaglie per la libertà.

Tra di loro, numerosi militi dell’Armata rossa, i quali erano considerati “vili e traditori” dal regime staliniano, per il fatto di essersi arresi al nemico, ma invece si rivelarono preziosi compagni d’arme per i nostri partigiani. Oggi il console generale della Federazione Russa, Dmitry Shtodin, e la vicepresidente del Consiglio comunale, Viviana Ferrero, hanno reso omaggio ai caduti al Campo della Gloria del Cimitero Monumentale insieme ad una delegazione dell’associazione culturale Russkij Mir, che promuove la conoscenza della lingua e della cultura dell’immenso Paese eurasiatico.

Claudio Raffaelli