Libertà per Alaa Abdel Fattah e altri prigionieri politici in Egitto

Alaa Abdel Fattah (foto Amnesty International (UK)
La Sala Rossa chiede la liberazione di Alaa Abdel Fattah, ingegnere e blogger incarcerato in Egitto – e in sciopero della fame – per presunte violazioni della sicurezza nazionale tramite diffusione di false notizie. Alaa era stato uno dei principali esponenti della rivolta del 2011 contro il presidente Hosni Mubarak, la “Rivoluzione di piazza Tahrir”. La mozione approvata in Consiglio (primo firmatario, Silvio Viale), chiede inoltre la scarcerazione di Mohamed el-Bager (l’avvocato di Alaa, a sua volta imprigionato) e del blogger “Mohamed “Oxygen” Ibrahim, arbitrariamente inclusi alla fine del 2020 in una “lista di terroristi”.
L’assemblea elettiva di Palazzo Civico continua quindi a mantenere alta l’attenzione sul rispetto dei diritti umani nella Repubblica Araba d’Egitto, dopo essere già intervenuta sui casi di Giulio Regeni e Patrick Zaki ed avere organizzato un incontro pubblico sullo stesso caso di Alaa con le fondazioni Merz e Sandretto.
Il documento approvato in aula chiede l’esposizione a Palazzo Civico uno striscione di solidarietà con Alaa e i detenuti politici in Egitto. Al presidente egiziano Al-Sisi viene richiesto di liberare Alaa Abdel Fattah, Mohamed el-Baqer e Mohamed “Oxygen” Ibrahim, detenuti per aver esercitato pacificamente i loro diritti umani, nonché di espellere Alaa verso la Gran Bretagna, della quale possiede la cittadinanza.
Anche al Governo italiano, già impegnato nelle vicende di Giulio Regeni e di Patrik Zaki, si chiede di agire verso Il Cairo per ottenere la liberazione dei tre prigionieri di coscienza.
Il voto ha visto 22 consiglieri pronunciarsi a favore, con 3 contrari e 4 astenuti.
Prima del voto, Crosetto (Fd’I) ha citato dei tweet di Alaa dai contenuti antiamericani e anti israeliani, risalenti ad alcuni anni fa, mentre il suo collega di partito Liardo ha suggerito il ritiro della proposta di ordine del giorno. Sganga ha sostenuto la proposta di ordine del giorno e la libertà di critica anche verso gli Stati Uniti, auspicando una presa di posizione del Consiglio anche sul caso Assange. Viale (Lista Civica) ha ricordato come Amnesty International, con la sua autorevolezza, consideri quello di Alaa un caso rilevante di violazione dei diritti umani. Grippo (PD) ha ricordato come la legge del taglione sia estranea agli stati democratici e che questo provvedimento riguarda il trattamento subito da un prigioniero politico. Conticelli (PD) ha sottolineato come siano numerosi i casi di violazione dei diritti umani seguiti da Amnesty International e come sia questo il tema di questo documento, aggiungendo che altri approfondimenti si potranno fare successivamente.
Claudio Raffaelli