Intitolato a Giuseppe Montesano il giardino di piazza Peyron

Si è svolta questa mattina la cerimonia per l’intitolazione a Giuseppe Montesano del giardino di piazza Peyron, nel quartiere di San Donato, in Circoscrizione 4. Alla cerimonia erano presenti: il Sindaco Stefano Lo Russo; la vicepresidente del Consiglio comunale Ludovica Cioria; il presidente della Circoscrizione 4 Alberto Re; Adriana Di Lullo vedova di Giuseppe Montesano; il Capo della Polizia, direttore generale della Pubblica sicurezza, Vittorio Pisani; il prefetto Donato Giovanni Cafagna e il questore Vincenzo Ciarambino.

Per Ludovica Cioria, prima ad intervenire, il prefetto Giuseppe Montesano è stato un modello a cui ispirarsi, instancabile e devoto servitore dello Stato che ha onorato nel corso della sua carriera i valori della legalità e della sicurezza, irrinunciabili fondamenta della nostra democrazia e della nostra comunità. Un uomo integro – lo descrive la vicepresidente del Consiglio comunale – libero e trasparente, un servitore dello Stato a cui donò tutte le sue energie anche negli anni torinesi, costellati di sfide complesse alle quali Montesano seppe rispondere con piglio fermo e determinato, ma mai sprezzante, mai arrogante, mai crudele. Autorevole senza essere autoritario, per Cioria un esempio per la nostra comunità e le giovani generazioni. Concetto ripreso da Alberto Re, convinto dell’importanza dell’esempio di Montesano per i giovani frequentatori del giardino, mentre la signora Di Lullo, commossa, ha ricordato l’affetto che il marito nutriva per la nostra città. E se il capo della Polizia, Pisani, lo descrive come un anticipatore, capace di lasciare una traccia, intrisa di coraggio e dedizione alla causa, il Sindaco, nel concludere la serie degli interventi, ne ha voluto sottolineare la capacità di coniugare la sua parte umana con il carisma professionale. Lo Russo ha sottolineato come Montesano, in una stagione difficile per il Paese e in una Torino molto diversa da quella attuale, lacerata dal terrorismo e dalla criminalità, muovendosi con intelligenza fu capace di un approccio da uomo di Stato che agisce nel solco dell’interesse collettivo, senza inutili personalismi.
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Giuseppe Montesano, origini pugliesi, è stato un importante dirigente della Polizia di Stato. Intrapresa da giovane la carriera che lo porterà a diventare capo della Squadra Mobile di Torino, ha successivamente ricoperto il ruolo di capo della Criminalpol Piemonte e Valle d’Aosta e questore delle città di Sassari, Cagliari, Venezia, Palermo, Brescia, Bologna. Fra il 1968 e il 1980, prestando servizio nella nostra città, diventa uomo simbolo della lotta alla criminalità organizzata, dando modo ad autori e scrittori di ispirarsi alla sua figura per dare vita a personaggi che ne riprenderanno abitudini e modalità investigative in romanzi e film di successo quali “La donna della domenica”, e “A che punto è la notte” di Fruttero e Lucentini.
Marcello Longhin