Il progetto per la Cavallerizza Reale discusso in Consiglio comunale

La delibera riguardante il complesso della Cavallerizza Reale è stata discussa a lungo dal Consiglio comunale durante la seduta del 1° febbraio. Molti consiglieri sono intervenuti per esprimersi sui contenuti del provvedimento; poi si è reso necessario procedere al voto della mozione di accorpamento degli emendamenti e attorno alle ore 20.30 la Conferenza dei Capigruppo ha deciso di rinviare le votazioni conclusive alla prossima seduta.

La discussione ha riguardato il Progetto unitario di riqualificazione (P.U.R.) e il relativo schema della Convenzione Quadro previsto per il complesso settecentesco di via Verdi, un tempo sede dell’area delle scuderie e della zecca della casa reale dei Savoia. Dal 1997 fa parte dei beni patrimonio mondiale tutelati dall’Unesco.

Qui di seguito riportiamo una sintesi degli interventi, conclusi dalla replica dell’assessore all’Urbanistica, Antonino Iaria.

Damiano Carretto (Misto di minoranza): È la delibera delle giravolte e delle contraddizioni. Oggi M5S e la sindaca Appendino assumono le passate posizioni del PD e di Fassino e riescono addirittura a peggiorare il loro progetto con l’autorizzazione di un centro direzionale collocato in un luogo come la Cavallerizza. La destra legalizza un’occupazione abusiva votando una delibera che passerà anche con i voti del PD che  finalmente fa qualcosa di sinistra. Dunque si riprende il progetto di Fassino, del PD e della Compagnia San Paolo relegando il progetto culturale solo a una parte del complesso.

Stefano Lo Russo (Pd): É uno dei progetti più importanti dell’amministrazione comunale. Resta il rammarico per il tempo perso; il piano che approviamo segue quello precedente e poteva già essere operativo da qualche anno. La sindaca è stata ostaggio della propria maggioranza, come in precedenza lo era il vice sindaco Montanari. Oggi sono legittimate le esigenze della comunità degli occupanti e anche Voteremo a favore della delibera.

Marina Pollicino (Misto di minoranza – Con.Ci): Con le modalità di approvazione di questo atto si sottraggono diritti alle minoranze del Consiglio comunale. Il PUR si fonda su operazioni non legittime e c’è il rischio concreto che la Cavallerizza possa uscire dai beni tutelati dall’Unesco. Sarebbe servita una destinazione pubblica non occasionale mentre il piano va in un’altra direzione e gli spazi andranno in larga parte ai privati. E viene meno in realtà anche la destinazione culturale del bene; non c’è stata la volontà politica perchè di fatto l’interesse principale dell’amministrazione è la messa in vendita della Cavallerizza Reale.

Deborah Montalbano (Misto di Minoranza – DemA): Oggi votiamo un atto che è l’ultimo tassello di un iter iniziato nel 2019. L’ostruzionismo andava fatto prima! O non sono stati letti gli atti precedenti oppure non sono stati capiti… Affinché la fruizione pubblica dei locali privati venisse assicurata era già stato stabilito allora che fosse sufficiente si trattasse di attività aperte al pubblico, come bar, ristoranti, co-working e attività culturali e sociali. Il Movimento 5 Stelle dovrà nascondersi a vita!

Viviana Ferrero (M5S): Oggi si palesa la concordia istituzionale per portare avanti la privatizzazione del 70% della Cavallerizza, già avviata dalla scorsa Amministrazione. Io non mi macchierò di questa privatizzazione, per coerenza con il voto ricevuto dai cittadini. La Cavallerizza rappresenta un simbolo del patrimonio culturale che dovrebbe ancora essere gestito dal pubblico e restituito ai cittadini per ricostruire socialità, condivisione e identità. Non posso rinnegare il percorso che seguo da 7 anni.

Raffaele Petrarulo (Lista Sicurezza e Legalità verso Forza Italia): Non possiamo paragonare le occupazioni abusive di chi è in mezzo alla strada e occupa una casa popolare a quelle della Cavallerizza. Io non ho fatto alcun accordo, ma l’Amministrazione deve funzionare.

Maura Paoli (M5S): Sconfortante portare avanti un progetto della precedente amministrazione contro cui abbiamo combattuto e per cui abbiamo preso i voti dei cittadini in campagna elettorale nel 2016. Visto l’approccio della maggioranza forse è importante fare un po’ di storia leggendo un pezzo scritto da chi la Cavallerizza l’ha gestita in questi anni, l’Assemblea 14:45. Si racconta il riappropriarsi di uno spazio sconosciuto ai più, bene Unesco dal 1997, che deve rimanere pubblico. Invece la sostanza del provvedimento odierno ricalca la volontà espressa dal 2009 in poi: vendere! Ad ogni costo, a qualsiasi prezzo, a qualunque privato. Le idee sono sempre le stesse per renderlo appetibile agli investitori: appartamenti di lusso, negozi, alberghi.

Eleonora Artesio (Torino in Comune): Credo, con una nota di ottimismo, che la questione per la città sarà ancora lunga e impegnativa e che molte delle argomentazioni sostenute da coloro che si dichiarano favorevoli a questa delibera, potranno essere ribaltate da una ripresa della partecipazione popolare che aveva indotto molti a considerare la Cavallerizza, per Torino, un esempio importante di restituzione di beni comuni all’uso comune della collettività. L’esperienza dell’Assemblea 14:45 va ricondotta nel solco della tradizione dei movimenti che tendono a contrastare un progetto in atto da anni nella nostra città, di trasferire beni dello Stato dal demanio ai Comuni senza vincolarlo all’uso pubblico. L’esempio della Cavallerizza potrebbe essere un esercizio significativo anche per altre città che vivono battaglie simili. Un movimento partecipativo per un referendum abrogativo, attraverso un percorso destinato a coagulare quelle forze che non pensano Cavallerizza solo come un edificio, ma come un pezzo di città da valorizzare.

Massimo Giovara (M5S): la storia della Cavallerizza è estremamente variegata, sia per quanto riguardo l’edificio sia per quanto riguarda il suo utilizzo da parte di Assemblea 14:45. Chiunque abbia partecipato a quel processo sa bene che, già a partire da quella straordinaria esperienza, la situazione era complessa e difficile da gestire. D’accordo sulla valorizzazione di quella esperienza di partecipazione, una pratica innovativa politica che dovremmo cercare di valorizzare. E anche io auspico che riparta la proposizione, che ci siano nuove proposte per arrivare ad una Cavallerizza totalmente pubblica.

Daniela Albano (M5S): Sono molto dispiaciuta di trovarmi in questa situazione, a come si è arrivati a votare questo atto; un progetto che è lo stesso del Partito democratico, nella scorsa Amministrazione. La cosa che non si può accettare, ha proseguito, è che questa delibera sia votata da questa amministrazione. Non c’è stata una volontà per cercare risorse statali e nemmeno un piano per la ristrutturazione e auspico che ci sia all’interno della società civile (referendum) la volontà per cambiare il progetto.

Francesco Tresso (Lista civica per Torino): L’epilogo di oggi non è quello che si aspettava una parte della maggioranza, divisa su questo atto. Non è stato intrapreso un progetto forte, un polo della cultura. Questa è una sconfitta per tutti, per la mancanza di un ascolto di tutti i soggetti interessati. Esprimo voto favorevole alla delibera.

Valentina Sganga (M5S): Dichiaro voto favorevole alla delibera perchè deve prevalere il senso di responsabilità contro il degrado del complesso. C’è stato un tentativo al Ministero per decartolizzare e ristrutturare Cavallerizza ma non ha avuto esito. Il progetto non è quello del Partito democratico perchè ci sono migliorie per l’uso e il possesso del bene. Se ci sarà un referendum potrà essere uno stimolo per il Ministero altrimenti non si può lasciare la Cavallerizza al degrado.

Fabio Versaci (M5S): Il dibattito pubblico sulla Cavallerizza Reale è stato ampio, non ci può essere rimproverato il contrario, né di non aver rispettato il programma. I consiglieri che più hanno seguito il tema – che interessa allo 0.03% della popolazione – non hanno portato altre proposte che non fossero quelle degli occupanti. Un consigliere non può dire le stesse cose degli occupanti, un’amministrazione non può dire “lasciamo tutto com’è, ci penseranno altri”. Il progetto approvato oggi non è uguale a quello della precedente amministrazione.

Claudio Lubatti (Gruppo Misto – Azione): Esprimo sostegno a questa delibera, che rappresenta un insegnamento per chi ha compreso che essere forza di amministrazione non è la stessa cosa di essere all’opposizione. Consiglieri di maggioranza, dopo anni di lotte sul tema Cavallerizza, ci vengono a dire che questa delibera è frutto di un confronto col territorio e addirittura che poco interessa i cittadini. Il bluff delle promesse dell’amministrazione Appendino si svela in Consiglio comunale. I cittadini devono sapere quali scempi abbia compiuto questa amministrazione.

Silvio Magliano (Moderati): Voterò a favore. E’ arrivato il tempo delle responsabilità per il M5S, che si è scontrato con le necessità del governare, al di là di ideologie raccontate ai cittadini. Quando avevamo fatto il sopralluogo in Cavallerizza eravamo stati filmati a nostra insaputa, io avevo denunciato che vi si svolgevano attività di vendita senza ricevute. Lo “stare insieme” deve avere delle regole, prevedere dei diritti e dei doveri. Alcuni del M5S si sono ricreduti, ma altri hanno perseverato. Ora mi auguro che si possa dare spazio alla rinascita di quello luogo storico, con la vittoria del realismo.

Osvaldo Napoli (Forza Italia): La Cavallerizza sarà un punto di riferimento importante per il futuro della città. Guardiamo in prospettiva e non più al passato.

L’assessore all’Urbanistica Antonino Iaria ha concluso il dibattito evidenziando le differenze tra il master plan proposto dalla passata amministrazione comunale e la convenzione quadro predisposta dalla delibera in approvazione. “Tutti i soggetti hanno fatto un passo indietro rispetto alle posizioni di un tempo, compresa la Giunta – ha aggiunto Iaria – e il progetto è un grande passo in avanti per il recupero del complesso.”

(Redazione CittAgorà)