Bilancio consolidato 2018, il 30 settembre il voto in aula

 Il Consiglio comunale ha esaminato il Bilancio consolidato 2018 del Gruppo Comune di Torino.  Il voto sulla delibera è previsto per la seduta consiliare del 30 settembre.

Il Bilancio consolidato tiene conto, oltre che di quello della città, dei consuntivi di 11 società controllate (tra le quali Amiat, Gtt, Soris e Smat), 3 partecipate (Iren, Finanziaria Centrale del Latte e TRM) e 5 enti strumentali (CSI, Fondazione Torino Musei, Fondazione per la Cultura, Fondazione 30 Marzo 2006 TOP e Agenzia Mobilità Piemontese).

Il Conto economico consolidato segna un risultato di esercizio pari a 130,8 milioni di euro (al netto delle imposte), con uno stato patrimoniale che pareggia su circa 13,4 miliardi di euro.

Alla presentazione del documento da parte dell’assessore Sergio Rolando, è seguito un breve dibattito, qui di seguito sinteticamente riassunto.

Il capogruppo del Partito Democratico, Stefano Lo Russo, che ha ricordato di attendere informazioni suppletive prima del voto ha espresso perplessità non tanto sul bilancio consolidato quanto sulla mancanza di strategie sul tema delle aziende partecipate. La sindaca e la sua maggioranza hanno deliberato la cessione di quote TRM, ha aggiunto Lo Russo, esprimendo il timore che il Comune continui a perdere peso dentro Iren, divenendo dopo la scadenza degli attuali patti parasociali una sorta di Cenerentola nell’ambito della governance aziendale: anche perché la Città di Genova ha accresciuto il suo pacchetto azionario, ha concluso il capogruppo dem, ribadendo la mancanza di strategie da parte dell’amministrazione comunale.

La sindaca Chiara Appendino ha ribattuto precisando come il Bilancio consolidato non sia un atto politico, limitandosi a fotografare una situazione esistente, con una visione più ampia del Gruppo Comune di Torino comprendente quest’anno anche aziende come Iren e Smat. La sindaca ha sottolineato come la perdita della presidenza di Iren da parte della Città, preconizzata dall’opposizione, non abbia avuto luogo, essendo stati mantenuti gli equilibri, che sono una garanzia per il futuro di Iren. Non è comunque intenzione della Città, ha sottolineato Appendino, cedere quote di Iren, né quest’anno né l’anno prossimo.

Claudio Raffaelli