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Teleriscaldamento

Ultimo aggiornamento 29.03.2016, 14:01

Torino è la città più teleriscaldata d'Italia con oltre 450.000 abitanti serviti, corrispondenti a circa il 40% della volumetria edificata nell'area urbana.
Sono già stati avviati i lavori per la realizzazione della nuova centrale di Torino Nord (zona Barricalla) destinata a sostituire quella delle Vallette e dotata di tecnologie in grado di ridurre ulteriormente le emissioni di gas serra (ossidi di azoto e zolfo).
Con la sua entrata in funzione entro il 2011 salirà a 550.000 il numero degli abitanti serviti dal teleriscaldamento. L'investimento previsto è di circa 500 milioni di euro.
Lo sviluppo del "Piano", prevede, successivamente, la realizzazione dell'allacciamento al termovalorizzatore TRM del Gerbido ed alla rete di Venaria e della costruzione della Centrale di integrazione e riserva Torino Nord Est.
Ogni anno, il termovalorizzatore, oltre a smaltire 421 mila tonnellate di rifiuti non recuperabili, consentirà di:

  • produrre 350.000 MWh di elettricità e 170.000 MWh di energia termica;
  • dare riscaldamento a 17.000 case e luce a 150.000 famiglie;
  • permettere il risparmio di più di 70.000 tonnellate di petrolio equivalente;
  • abbattere oltre 1 milione di tonnellate di anidirde carbonica.
Teleriscaldamento

Come funziona 

Il calore prodotto dalla centrale termica è trasferito mediante una rete di distribuzione a circuito chiuso ai fabbricati serviti dalla rete; la cessione del calore avviene nelle "sottostazioni di scambio termico" costituite da uno scambiatore di calore e dai relativi dispositivi di sicurezza e protezione previsti dalla normativa vigente.
L'impianto è completato dai dispositivi di regolazione del prelievo di energia e da un contatore di calore. La sottostazione è generalmente installata nella centrale termica dell'edificio. Il calore ceduto può essere utilizzato sia per il riscaldamento degli ambienti, sia per la produzione di acqua calda sanitaria.

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