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COMUNICATO STAMPA
ESUMAZIONI: DICHIARAZIONE DEGLI ASSESSORI DEALESSANDRI E LEPRI
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In merito alle presunte rivelazioni, riportate nei giorni scorsi da alcuni giornali cittadini e rilanciate da esponenti politici, circa una supposta "pressione", in fase di appalto, che avrebbe favorito la cooperativa che si è aggiudicata i servizi cimiteriali, gli Assessori Tom Dealessandri e Stefano Lepri, responsabili rispettivamente del Lavoro e dei Servizi sociali, hanno rilasciato nel pomeriggio la seguente dichiarazione:

"Abbiamo operato nel pieno rispetto e per dare applicazione alla delibera quadro approvata il 22 dicembre 1998 dal Consiglio comunale, che definisce le procedure contrattuali per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate o appartenenti alle fasce deboli del mercato del lavoro. La delibera prevede l’affidamento di beni, servizi e lavori con l’obbligo per qualsiasi impresa, profit o non, di impegnare e formare una quota non inferiore al 30% di lavoratori svantaggiati, fino a raggiungere una percentuale non inferiore al 3% degli stanziamenti del bilancio per l’insieme degli affidamenti a terzi.

Poiché tale delibera quadro (approvata senza voti contrari da tutto il Consiglio comunale) stentava ad essere applicata, la Giunta comunale, il 28 febbraio 2002, precisò con sua delibera i settori in cui affidare in via prioritaria gli appalti con tale "clausola sociale": ad esempio la manutenzione ordinaria degli impianti sportivi e del verde, i servizi cimiteriali, le pulizie.

A seguito di ciò abbiamo esclusivamente sollecitato, in più occasioni, il Direttore Generale a coordinare l’individuazione degli appalti in scadenza e dei nuovi da affidare in applicazione dell’articolo 2, comma 2 della delibera quadro di Consiglio comunale, senza ovviamente entrare in alcun modo nella concreta definizione dei capitolati e nelle procedure di aggiudicazione, che spettano ai tecnici e ai dirigenti.

Pertanto non è stato svolto altro che l’opportuno esercizio politico degli Amministratori della Giunta, in applicazione degli indirizzi del Consiglio comunale.

Va poi sottolineato che all’appalto in questione poteva partecipare qualsiasi impresa tradizionale e non solo le cooperative sociali d’inserimento lavorativo (un’ottantina nella sola provincia di Torino).

Per questo, ritenendo gravemente diffamatorie le affermazioni riportate in questi giorni, stiamo valutando gli estremi per procedere con denunce per diffamazione."


(gf)


Torino, 28 Giugno 2004
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