Torna all'indice Comune di Torino Ufficio Stampa
COMUNICATO STAMPA
SUL TRASFERIMENTO DELLA COLONIA FELINA DI VIA FOLIGNO 41
Spedisci via mail
Formato per la stampa
Il trasferimento della colonia felina di via Foligno 41 al gattile municipale di strada Cuorgné ha sollevato una forte protesta da parte di una associazione animalista con l’invio alla posta elettronica del Comune (e non soltanto del Comune) di richieste di dimissioni dei funzionari responsabili del servizio Tutela animali.

E’ necessario dunque ricostruire i fatti, per comprendere che l’azione del Comune in questo frangente è stata improntata esclusivamente alla tutela degli interessi degli animali e condotta nelle migliori condizioni per la loro salute. Il soprattetto del cortile di via Foligno era diventato, da alcuni anni, la casa di 27 gatti randagi della cui incolumità, secondo la legge regionale 34 del 1993, è responsabile il Comune. I gatti erano sostenuti da una volontaria che periodicamente accedeva al sottotetto tramite il balcone di un inquilino del palazzo adiacente, che gentilmente concedeva il “passaggio”.

La convivenza con i gatti non era però accettata da tutti gli inquilini del cortile, soprattutto perché le condizioni igieniche del soprattetto erano diventate insostenibili: il forte odore non permetteva di aprire le finestre e provocava crisi di asma da allergia tra i bambini. Ciò ha creato forti tensioni tra gli abitanti del palazzo e manifestazioni di intolleranza verso la presenza dei gatti, al punto da rendere necessario un intervento delle forze dell’ordine.

Intanto l’Asl sanzionava il condominio e obbligava il proprietario del soprattetto, che era anche proprietario dell’alloggio dal quale i gatti venivano accuditi, a disinfestare e ripulire a sue spese. A questo punto il pro-prietario negava il passaggio alla volontaria e di conseguenza i gatti non potevano più essere accuditi.

Si aprivano, nell’interpretazione delle norme, tre possibilità:
1) Individuare soluzioni alternative per l’accesso alla colonia, ad esempio dal cortile; soluzione non percorribile, perché i gatti non avevano la possibilità di scendere dal soprattetto.
2) Riacquisire il consenso all’accesso da parte del proprietario del soprattetto, in un’ottica di composizione di interessi; impercorribile anche questa ipotesi, perché il proprietario non intendeva retrocedere dalla sua decisione, stante il suo pieno diritto di proprietà.
3) Trasferire la colonia, non essendoci la possibilità di seguirla e la cui incolumità era ormai a rischio, per l’ostilità dei residenti. A questo punto l’unica via rimasta percorribile, più per la tutela del benessere della colonia felina, che sarebbe rimasta abbandonata a se stessa, che per le comunque reali esigenze igienico sanitarie.

I 23 gatti catturati finora sono stati visitati dai veterinari del canile sanitario della Città e subito dopo trasferiti al gattile di strada Cuorgné, dove vivono in comode e ampie stanze con un’area esterna recintata. I gatti con particolari patologie, come la Felv (leucemia dei gatti) e la Fiv (Aids felina) sono stati isolati per evitare contagi, ma posti insieme ad altri gatti con le stesse patologie. Un gatto, vecchio e malato di Fiv e Felv, con gravi difficoltà respiratorie e un tumore, è stato soppresso su decisione delle veterinarie e sono stati sterilizzati, oltre che curati e vaccinati, tutti i gatti che ancora non lo erano. Ora aspettano che qualcuno dia loro una nuova casa: ogni settimana sono numerose le nuove adozioni.

La sterilizzazione di una gatta nonostante la presenza di cuccioli rientra nel normale programma di contenimento di popolazione felina randagia, applicata con regolarità anche dall’Asl e da alcune associazioni animaliste.

Il pesante attacco cui questo Comune è stato fatto oggetto non pregiudica la volontà di collaborare insieme alle associazioni e ai volontari che hanno a cuore la vita degli animali in città per affrontare, con la dovuta serenità e con spirito di collaborazione, tutte le emergenze che periodicamente si presentano in una grande area urbana come Torino.
(mm)

Torino, 28 Aprile 2004
 «Torna indietro
Condizioni d’uso, privacy e cookie