Torna all'indice Comune di Torino Ufficio Stampa
CERCA NEL SITO    
COMUNICATO STAMPA
INACCESSIBILITÀ' DEL SITO INTERNET DI ARCIGAY: LE RISPOSTE DEL COMUNE

"Ridicola": così Paolo Peveraro, Assessore ai Sistemi Informativi del Comune commenta l'accusa di censura volontaria e predeterminata verso i siti di cultura ed informazione omosessuale, ipotizzata da Arcigay,.

"I dipendenti infatti, così come le postazioni pubbliche gratuite", ha proseguito Peveraro, "utilizzano sin dal 1995 la rete comunale per accedere a tutti i siti Internet. L'unica eccezione riguarda i siti ritenuti pornografici nell'ambito di una lista (decine di migliaia di siti) acquisita dal Comune in modo automatico da una delle società italiane leader nella fornitura di tali servizi. L'inaccessibilità di Arcigay è derivata dall'inserimento del sito (non certo da parte del Comune) in questa lista, che viene trattata automaticamente e che è la stessa per tutti i siti che utilizzano tale tecnologia.
Nel momento in cui è stata segnalata l'anomalia il CSI-Piemonte è immediatamente intervenuto per ripristinare la normale accessibilità".

Il Comune ha inoltre richiesto al CSI di ottenere dalla società fornitrice spiegazioni sull'inserimento del sito di Arcigay nella lista: è evidente che i sistemi automatici hanno un grado di affidabilità buono ma non perfetto e che siti pornografici nascono di continuo e cercano di eludere i filtri con sempre nuove denominazioni, ed errori sono quindi sempre possibili.
Tra l'altro un apposito avviso (che appare quando un sito non è consultabile dalla rete comunale) invita a segnalare i casi di siti inaccessibili che teoricamente non hanno motivo di esserlo, in modo da poter correggere tali errori.

Accusare la Città di censura è quindi irresponsabile e denota una conoscenza molto scarsa delle problematiche di funzionamento della rete Internet e delle difficoltà di gestione di un sistema informativo complesso. Il Comune dal 1997 ha messo a disposizione delle associazioni spazi web da autogestire, del quale usufruiscono anche associazioni di tutela gay quali il circolo Maurice o l'InformaGay (che peraltro scrive sul suo sito 'Se ci potete leggere, è grazie al Comune di Torino).

Le accuse rivolte alla Città di Torino appaiono quindi ridicole ed ingrate non solo perché si è sempre dimostrata aperta al dialogo, ma anche perché è tra le poche città d'Italia ed essersi dotata di un ufficio per le politiche di genere, che quindi dimostra un'attenzione specifica verso queste problematiche.

Anche l'Assessore alle Pari Opportunità Paola Pozzi (responsabile per il Comune delle politiche di genere) esprime soddisfazione per il chiarimento intervenuto sull'accesso al sito dell'Arcigay e per la rapida soluzione del problema. "Il chiarimento e la relativa soluzione", ha commentato l'Assessore, "si sono avuti a prescindere dalla polemica suscitata, che forse è stata eccessiva: è evidente che non c'è stata nessuna volontà discriminatoria e che in casi di questo genere è sufficiente una semplice segnalazione al servizio informatico del Comune".(e.v.)

Torino, 31 Dicembre 2002

 «Torna indietro
Condizioni d’uso, privacy e cookie