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COMUNICATO STAMPA
PRIMI ACCORDI CON IL CONSOLATO DEL MAROCCO SUI MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI

L'Assessore ai servizi sociali Stefano Lepri si è incontrato oggi, presso la sede dell'Assessorato, con il Console del Regno del Marocco di Torino Hafid Benchemsi, per trattare della questione dei minori stranieri non accompagnati. Il seguente comunicato, concordato tra le parti, riporta gli esiti dell'incontro.

In questi mesi la città di Torino ha ripetutamente sollecitato i Ministeri competenti, le Autorità consolari di Marocco e Romania ad assumere concordemente iniziative volte a governare un fenomeno che sta assumendo, a Torino come in molte altre città d'Italia, contorni sempre più preoccupanti. Non passa giorno infatti che non si sappia di minori, spesso infraquattordicenni, sorpresi a rubare, spacciare droga, ecc, quasi sempre manodopera impunita e a basso costo di malavitosi.
Preso atto che da ormai molti anni sono stati attivati interventi crescenti, per qualità e quantità, volti a tutelare e proteggere i minori stranieri irregolari presenti in città senza supporto parentale, si è concordato nel ritenere che, in alcuni casi, occorre una forte azione dissuasiva e una iniziativa congiunta per realizzare il rimpatrio assistito.
Il Regolamento in vigore indica che "salva l'applicazione delle misure di accoglienza, il Comitato per i minori stranieri - che ha sede a Roma - dispone il rimpatrio assistito del minore". Ciò peraltro solo a condizione che, come ricordato anche dalla Risoluzione del Consiglio europeo, "siano disponibili al suo arrivo un'accoglienza e un'assistenza adeguate, a seconda delle sue esigenze e in base all'età e al grado di indipendenza".
Al proposito, il Consolato marocchino ha assunto oggi i seguenti impegni:

1. piena collaborazione alla identificazione dei minori, se sprovvisti di documento identificativo;
2. tempestiva convocazione, presso il Consolato di Via Belfiore, delle famiglie marocchine residenti sospettate di sfruttare i minori, o comunque di fornire loro alloggio o basi per attività malavitose; le stesse famiglie sono e saranno segnalate all'Autorità giudiziaria e alle Forze dell'ordine;
3. tempestiva convocazione dei minori per i quali si decide il rimpatrio, dissuadendoli dal tentare di ritornare in Italia;
4. contatto con le famiglie d'origine, affinché i minori rimpatriati possano essere prontamente ricongiunti ai genitori o ai parenti;
5. accordo con i servizi sociali e/o con organizzazioni nonprofit del Marocco per assicurare accoglienza ai ragazzi senza supporto parentale.

Per organizzare le azioni 4 e 5 occorreranno alcune settimane. Entro un mese l'Amministrazione comunale intende stipulare con i Consolati interessati, con la Procura e il Tribunale per i minori e adulti e le Forze dell'Ordine un protocollo operativo per i minori stranieri non accompagnati vittime di sfruttamento e dediti ad attività malavitose.
Venerdì prossimo l'Assessore Lepri incontrerà a Milano anche il Console di Romania, per cercare di definire simili intese.
Secondo l'Assessore, "è apprezzabile l'impegno assunto dal Console del Marocco. Occorre poi un impegno straordinario delle Magistrature e delle Forze dell'ordine dei vari Paesi, per stroncare il turpe sfruttamento dei minorenni nella prostituzione, nel lavoro nero, nella vendita ambulante, nella raccolta di elemosina, nella attività illecite, ecc. Serve a poco garantire più posti di accoglienza o rimpatriare i ragazzi, se i loro sfruttatori possono operare impuniti e senza difficoltà".(p.c.)

Torino, 6 novembre 2002

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