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COMUNICATO STAMPA
COMMEMORATO OGGI AL PALAGIUSTIZIA IL DECENNALE DELLA MORTE DEI DUE GIUDICI FALCONE E BORSELLINO


<<RICORDARE FALCONE E BORSELLINO SIGNIFICA AGIRE PER RAFFORZARE LA DEMOCRAZIA E LA LEGALITA'>>

A dieci anni dalle stragi di Capaci e di via d'Amelio, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono stati ricordati oggi pomeriggio nell'Aula magna del Palazzo di Giustizia "Bruno Caccia". L'incontro, promosso dalla Città di Torino, ha preceduto la cerimonia d'inaugurazione ufficiale delle vie intitolate ai due giudici assassinati dalla criminalità organizzata, il primo a Capaci il 23 maggio del '92 ed il secondo a Palermo a poche settimane di distanza, il 19 luglio.
Nell'attentato dinamitardo di Capaci, oltre a Giovanni Falcone, persero la vita Francesca Morvillo Falcone e gli agenti di scorta Rocco Di Cillo, Vito Schifani e Antonio Montinaro. Con Paolo Borsellino, in via d'Amelio a Palermo, morirono gli agenti Emanuela Loi, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli, Eddie Walter Cosina e Agostino Catalano.

Il sindaco Sergio Chiamparino, nel corso del suo intervento, ha sottolineato come " commemorare oggi Falcone e Borsellino - in questo Palazzo di Giustizia dedicato alla memoria del procuratore Bruno Caccia - significhi tensione all'azione perché lo stato di diritto, i princìpi di legalità, democrazia e libertà siano forti e realizzati concretamente. Perché le amministrazioni siano libere dall'illegalità e dalla corruzione. Ma anche perchè nella società, e soprattutto tra le giovani generazioni, si consolidi una cultura antimafiosa."

Il presidente del Consiglio comunale Mauro Marino, ha ricordato come Torino abbia "vissuto anni difficili, segnati dal terrorismo" e che "uno di quei tragici episodi che hanno sconvolto la nostra città tra gli anni Settanta e Ottanta è rievocato da una lapide proprio a fianco della targa viaria intitolata a Paolo Borsellino".
" Con l'intitolazione delle due vie - ha aggiunto il presidente del Consiglio comunale - Torino dimostra il proprio affetto e la propria gratitudine nei confronti dei due magistrati, ma anche delle altre vittime della criminalità organizzata, dei loro familiari, del popolo siciliano e di tutti coloro che con il loro onesto vivere quotidiano manifestano la volontà di difendere le istituzioni democratiche".(c.r.)

Torino, 10 luglio 2002

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