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ZONA ARRIVI
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ART&SOUND NIGHT
 

ZONA ARRIVI

PASSAPORTO
Antonio La Grotta
Giorgio Rubbio

WORK IN PROGRESS
Maurizio Vetrugno

 

Nell’ambito della ormai consolidata manifestazione Nuovi Arrivi, il progetto Zona Arrivi costituisce un recente territorio che si è aperto dalla scorsa edizione grazie alla collaborazione con UniCredit Private Banking - Gruppo UniCredit e che quest’anno si è ampliato ulteriormente.

Con Passaporto, a partire dalla rassegna del 2005, ai giovani artisti che partecipano è stata offerta la possibilità di venire selezionati per due premi, una residenza-studio in una città europea e l’acquisizione di un’opera che entra a far parte della collezione d’Arte Contemporanea del Gruppo UniCredit. La novità dell’edizione 2006, invece, era costituita da work in progress, un laboratorio che affianca l’elaborazione dell’esposizione finale ospitata all’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino, con il coordinamento di un artista senior per la produzione di un’opera collettiva. Maurizio Vetrugno ha così lavorato sul tema del rapporto tra arte e vita con i sette artisti invitati, in un confronto da cui è nato un happening, che fa da sfondo ai singoli lavori degli artisti presenti in mostra. Inoltre, proprio un lavoro dello stesso Vetrugno è stato acquisito dal Gruppo UniCredit come simbolo del tema affrontato durante il workshop. Con il sostegno di UniCredit, quindi, si è cercato di toccare i punti fondamentali nel percorso formativo di un artista, che sono costituiti dalla possibilità di un soggiorno all’estero, dallo svolgere una produzione di gruppo e dall’entrare a far parte di una collezione internazionale. Con Zona Arrivi l’identità storica di Nuovi Arrivi si caratterizza sempre più come un insieme importante di azioni indispensabili all’affermazione della giovane arte emergente.
Olga Gambari

PASSAPORTO

Antonio La Grotta .PASSAPORTO

Nell’ultimo anno il lavoro di Antonio La Grotta ha sviluppato una maggior concentrazione simbolica. La condizione umana al centro, in tutta la sua grottesca surrealtà, un circolo senza inizio né fine. L’artista osserva la vita come un percorso programmato, dove si passa di tappa in tappa. La sfida consiste nello scegliere con critica autonoma le proprie decisioni, sganciandosi da quello che naturalmente e culturalmente è già stato impostato per noi. Per questo nascita, matrimonio, compleanni, lauree sono momenti di rito sociale svuotati di significato personale, ognuno con un armamentario simbolico condiviso globalmente. Le torte, le bomboniere: altari della banalità, ma anche solidi che sembrano enormi torri da scalare, per raggiungere retoriche conferme sociali. L’artista le fotografa e le trasforma in visioni, moltiplicazioni acide e kitsch dove si perde il confine tra realtà e allucinazione. La Grotta ha realizzato anche una serie di culle, foto macro di piccoli materassi usati, trovati nei mercatini, messe dentro a cubi di plexiglass. Diventano teche della memoria, destinate prima o poi a scomparire, evocando l’oblio che inghiotte comunque ogni cosa. L’artista continua intanto il suo viaggio in Italia, un lento racconto fatto attraverso le boule de neige, il souvenir al posto dell’esperienza diretta, il manierismo che si sovrappone e sostituisce al vero.


Magic Moments - Battesimo, prima comunione, cresima, laurea, matrimonio, 2007 - Stampa lambda, dimensioni variabili

Giorgio Rubbio .PASSAPORTO

A Berlino Giorgio Rubbio è arrivato con le sue figure stagnanti alle spalle, lasciate nella loro staticità estatica e contemplativa. Erano immerse in pozze, immobili e assorte mentre stavano sprofondando, legate solo alla loro volontà di esistenza.Adesso, a distanza di mesi, la concentrazione è, invece, sull’aspetto dinamico della scena, su quell’energia cinetica che contengono i frame di sequenze. Istanti estratti da un movimento in corso, con la sensazione che si sia appena compiuto un atto mancato. Una sorta di tensione per qualcosa che non è riuscito, da cui un’atmosfera di inquietudine e disagio. L’artista ha chiamato Sgraziato questo nuovo progetto sull’identità irrisolta, animato da creature che non riescono a fare ciò che stanno provando. Questo tratto si riflette anche nelle composizioni, meno aggraziate e armoniche rispetto a prima, con figure che precipitano, altre in pose innaturali, comunque colte in una fissità goffa. Come sempre sono i dettagli che rivelano le storie di Rubbio. Particolari sparsi come segnali per leggere la storia. Composizioni plastiche, segno raffinato e lieve, tra pittura, disegno e collage, in cui appare costantemente in trasparenza l’autoritratto.
I corpi sono ancora realizzati con carta da lucido, disegnata e dipinta a olio secondo pattern decorativi del passato, poi incollata su tela e cartoncino.


Sgraziato
, 2007 - Matita, collage e olio su cartoncino, 73x102 cm

WORK IN PROGRESS

MAURIZIO VETRUGNO.WORK IN PROGRESS

I GIORNI DEL FUTURO PASSATO
DAYS OF FUTURE PAST
Un progetto di Maurizio Vetrugno in collaborazione con i Monuments 2 nelle figure di Andrea Costa, Mauro Tavella e Marino Paire; il Teatro D'Ombre di Corallina De Maria con l'aiuto di Rosa Mogliasso; Associazione Didee; Rapatika e gli artisti di Nuovi Arrivi.

Il Tema proposto da Olga Gambari per questa edizione di Nuovi Arrivi, tema svelato solo dopo il primo incontro e quando una linea di fuga (prospettica) era già abbozzata, è il sempre presente legame tra Arte e Vita. Con un facile gioco di parole ho sempre pensato che L’Arte che Irrita la Vita sia il rapporto in cui le due
parti stiano più in equilibrio. Ho chiesto agli artisti con cui sono stato chiamato a collaborare, di lavorare sulla SECONDA OSSESSIONE, con ciò intendendo di porre l’attenzione su qualcosa di non così focalizzato come: la ragione per cui si vive o la torcia che pretendiamo di portare o le ragioni per cui ci si disfa lentamente. Diversa da quella cui ci costringe l’algebra dei bisogni o che ci spinge a consumarci nell’attesa. La Seconda Ossessione è quella che al massimo si può percepire con uno sguardo strabico, verso il buco e il vuoto sulla parte destra di cui parla Pascal. Per questo la forma dell’Evento/Happening mi è sembrata più consona in luogo dell’Azione/Performance. Qui la vettorialità dell’azione è focalizzata sull’attore/attante, là l’attenzione è espansa in un continuum dove gli elementi possono essere in relazione oppure no, non è importante. Days Of Future Past è il nome che do alla mia Seconda Ossessione. Ovviamente non è la mia Seconda Ossessione ma è il nome con cui viene chiamata. I Giorni del Futuro Passato è l’idea che appartiene a ciascuno di noi collettivamente, a prescindere dalla configurazione che singolarmente gli attribuiamo, il futuro che aspettavamo e che non è mai arrivato.Dove si trovi il passato nel presente happening è il quesito da porre agli elementi della messa in scena e la domanda che la messa in scena pone. Questa domanda sottintende che ogni performance consista nel varcare qualcosa. Nulla è perfettamente chiaro e, ovviamente, nulla è spalancato.
MaurizioVetrugno
Torino, settembre 2007

MAURIZIO VETRUGNO

Torino, 1975

MOSTRE PERSONALI
2005. Saints and Sinners, Carbone.to, Torino
2003. Sound Threads, Carbone.to, Torino
2003. Part false part true, Ministero del Gusto,
Marrakech (Marocco)
2002. The Shitinous Ensemble, Neon Project Box, Milano
2001. Part False Part True, Like Anything, Galleria San Filippo, Torino
1999. Between the Buttons, Carbone.to, Torino
1999. La grande acqua, Arcate dei Murazzi, Torino
1999. Qi, Galleria Neon, Bologna
1998. Speed, Galleria Artra, Milano
1996. Electricity Comes from Other Planets, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Arcate dei Murazzi, Torino
1996. Crickets, Galleria The Box, Torino
1996. Wear me, Theoretical Events, Napoli
1996. Galleria S.A.L.E.S., Roma
1994. Prendere nota, Galleria Neon, Bologna


PRINCIPALI MOSTRE COLLETTIVE
2006. Sound and Vision, Palazzo delle Penne, Perugia
2005. Aperto per lavori in corso, PAC, Milano
2003. ManifesTO, a cura e con il patrocinio di GAM e Comune di Torino, Torino
2003. Il racconto del filo. Ricamo e cucito nell’arte contemporanea, MART, Museo d’Arte Contemporanea di Trento e Rovereto
2003. Melting Pop, Palazzo delle Papesse, Siena
2001. Le Forme della Luce, Centrale A. Volta, Montalto di Castro (VT)
1998. Ultime Generazioni, XII Quadriennale, Palazzo Esposizioni, Roma
1998. Doppia Visione I e II, Galleria Neon, Bologna
1998. Il giovane ospite, Casa di Giorgione, Castel Franco Veneto (VE)
1998. Konrad Lorenz’s Duck, Ex Lanificio Bona, Carignano (TO)
1998. Galleria Moncada, Roma
1994. Soggetto Soggetto, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli (TO)
1994. L’invasione degli ultra piccoli, Galleria Transepoca, Milano
1994. My Car Is White and Yours is Black, Gallerie UDP, Brno (Repubblica Ceca)
1994. Trofei, Galleria S.A.L.E.S., Roma
1993. Il gioco del vento e della luna, Galleria Neon, Bologna
1991. Galleria Transepoca, Milano
1991. The Rules of The Game, Galleria Salvartore Ala, New York; Center for Contemporary Art, Pittsburg (USA)
1991. Al nord Italia, Circolo di Palazzo Giovine, Alba, (CN); Galleria Transepoca, Milano
1991. Galleria Blancpain Stepczynshi, Ginevra (CH)

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