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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 22 Febbraio 2016 ore 10,00
Paragrafo n. 24
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2016-00133
FONDAZIONE POLO DEL NOVECENTO. ADESIONE DELLA CITTA' ALLA COSTITUENDA FONDAZIONE ED APPROVAZIONE DEI RELATIVI ATTO COSTITUTIVO E STATUTO.
Interventi
"Fondazione Polo del Novecento. Adesione della Città alla costituenda Fondazione ed
approvazione dei relativi atto costitutivo e Statuto"

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. mecc. 201600133/045, presentata
dalla Giunta Comunale in data 19 gennaio 2016, avente per oggetto:

"Fondazione Polo del Novecento. Adesione della Città alla costituenda Fondazione ed
approvazione dei relativi atto costitutivo e Statuto".

PORCINO Giovanni (Presidente)
Comunico che in data 09/02/2016 la competente Commissione ha rimesso il
provvedimento in Aula.
La parola al Consigliere Tronzano.

TRONZANO Andrea
Per quanto ci riguarda abbiamo presentato emendamenti ostruzionistici per mettere in
evidenza che il Polo del '900 nasce culturalmente monco. Ovvero, nonostante gli
appelli anche del Presidente di Istoreto e nonostante la grande attenzione che pare
contraddistinguere in questa fase il PD verso le questioni della Venezia Giulia, della
Dalmazia, dell'Istria Fiumana, all'interno dei soci fondatori non c'è l'Associazione
Venezia Giulia, ma soltanto una serie di associazioni che fanno riferimento a un unico
pensiero storico, attestando ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che Torino su
alcune questioni deve per forza migliorare, deve per forza aprirsi a un pluralismo che
magari non fa piacere, ma che sicuramente è necessario.
Per quanto ci riguarda, l'emendamento di merito che abbiamo presentato aggiunge tra i
soci fondatori - chiamiamoli così - l'Associazione Venezia Giulia e Dalmazia, che è
stata esclusa; anche se poi l'Assessore (dal suo punto di vista, legittimamente, ma anche
dal nostro, perché è legittimo che dica questo) assegnerà gli spazi, in coworking, anche
a questa associazione.
Naturalmente, però, lo dico a beneficio del dibattito, la divisione degli spazi e dei metri
quadrati all'interno di questo Polo del '900 è avvenuta tenendo in considerazione
soltanto ed esclusivamente una parte culturalmente presente all'interno di questa città.
Quindi, chiedo all'Assessore se fosse ancora possibile ragionare su questo tema, e
quindi aggiungere questa associazione; di questo la città le sarebbe grata. Per onestà
intellettuale ribadisco anche al Sindaco (che è entrato in Aula) che l'Associazione non
ha fatto alcuna pressione sull'opposizione. Però, attraverso questo emendamento,
Sindaco, noi cerchiamo di inserire tra i soci fondatori - chiamiamoli così - di questo
Polo del '900 anche l'Associazione Venezia Giulia e Dalmazia, che è stata esclusa dal
computo iniziale dei metri quadrati disponibili alle varie associazioni.
Lo facciamo anche perché (lo ripeto perché è entrato in Aula il Sindaco) il Presidente di
Istoreto ha fatto un appello, in questa Sala solenne, durante la Giornata della Memoria.
Quindi, credo che sarebbe opportuno valutare questo tema, in quanto l'Associazione
non ha fatto pressioni, ma dal mondo culturale accademico provengono comunque degli
appelli perché questo avvenga.
A noi non basta che ci sia il coworking. Lo dico anche al Capogruppo Paolino, perché è
il Capogruppo del partito di maggioranza relativa. Il coworking non è sufficiente,
perché non segna quell'attenzione vera, culturale e storica che in questo momento
probabilmente sarebbe necessaria, viste anche le polemiche sui giornali di queste ultime
settimane. Speriamo ancora in un ravvedimento e chiediamo un'attenzione a questo
emendamento.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Marrone.

MARRONE Maurizio
Sono rammaricato per il fatto che non sia avvenuta neanche l'illustrazione della Giunta.
Lo dico perché sembra che, quasi sempre, qui si votino dei passaggi formali; cioè mi
chiedo se siamo diventati dei notai; ma neanche notai, almeno i notai hanno una dignità
professionale, semplicemente dei premi bottone, o se invece abbiamo ancora una dignità
di Amministratori che dovrebbero quantomeno discutere in questa sede che cosa votano
e che cosa non votano.
Io faccio mia la proposta del Consigliere Tronzano, per un semplice motivo: non sono
passate ancora nemmeno due settimane dalla celebrazione in questa Sala Rossa del
Giorno del Ricordo, della tragedia delle foibe e dell'esodo del popolo giuliano-dalmata
dalle loro terre, in quella che era rimasta ancora l'Italia.
Io mi sento di richiamare quella ricorrenza perché intanto non è avvenuta in un
momento qualsiasi, è avvenuta in un momento in cui si sono ripetuti degli spregevoli
atti di vandalismo da parte di ignoti, in spazi che, non una parte, ma la Città come
Commissione Toponomastica aveva intitolato - pur con tanti anni di ritardo, ma l'aveva
fatto - alle vittime delle foibe.
Ricordo che fino a due anni fa l'unica targa che nella toponomastica torinese ricordasse
quegli avvenimenti era dedicata esclusivamente agli esuli nel villaggio Santa Caterina,
costituito da case prevalentemente popolari che hanno accolto quella popolazione.
Dall'altra parte, quella targa dedicata alle vittime delle foibe, nell'arco dei due anni, ha
già subìto due vandalizzazioni.
Non lo voglio richiamare a caso, perché siamo ancora di fronte all'aspetto
incomprensibile per cui in uno spazio che la Città ha intitolato alle vittime delle foibe,
continuano a non essere organizzati momenti istituzionali di commemorazione. Io
veramente non me ne capacito. È come se esistesse un monumento ai caduti della
Resistenza, e il 25 aprile non si facesse nulla in quel luogo. È semplicemente una cosa
priva di senso, non riesco neanche a capirne le possibili motivazioni, se non la
disattenzione.
Il terzo motivo per cui voglio richiamare la celebrazione in Sala Rossa è perché in
quell'occasione devo dire che il Sindaco ha espresso il suo pensiero con un discorso che
personalmente ho molto apprezzato. Non capita spesso che lo dica, ma sinceramente in
quel caso devo dire che non mi sentivo di non condividere neanche solo una parola di
quelle che ha detto, perché ha richiamato la necessità di inserire quella tragedia a tutti
gli effetti e con tutta la dignità, al pari delle altre tragedie che hanno connotato quegli
anni.
Il fatto che, come ricordava giustamente il Consigliere Tronzano, non dall'Associazione
degli esuli, non da un esponente di minoranza del centrodestra, bensì proprio dal
Presidente dell'Istituto storico della Resistenza sia arrivato un appello a coinvolgere nel
Polo del '900 anche le realtà che portano quella memoria, cioè della tragedia delle foibe
e delle sofferenze sopportate nei campi di prigionia o nei campi profughi dagli esuli
giuliano dalmati, io credo che davvero rappresenti l'oggettivo superamento in ambito
culturale, storiografico e accademico di una incomprensibile e ingiustificata
contrapposizione delle vittime, che inevitabilmente rischia di dipingere alcuni morti,
solo per il loro colore politico, o peggio ancora per il colore politico dei loro carnefici,
di serie A piuttosto che di serie B, differenziandone la dignità del ricordo e
dell'approfondimento storiografico.
Qual è il punto? Perché non va bene il semplice coworking? Perché bisogna dare dignità
e riconoscimento formale a quell'esperienza. Non si può pensare che sia un parente
povero che si ospita nella dependance, nello sgabuzzino, in cui gli si mette un
pagliericcio per terra. Non deve funzionare così.
E anche se non è nella volontà politica di questa Amministrazione, perché devo dire che
in questo caso non lo credo, credo che sia stata solo una semplice stanchezza nel portare
avanti un atteggiamento che purtroppo era consolidato, questa però è un'occasione per
dimostrare che la volontà politica e amministrativa è quella di voltare pagina, di
cambiare orientamento, di riconoscere, con una titolarità piena, di cofondatori, alle
associazioni (la ANVGD è una, ma non è neanche l'unica) portatrici di quella memoria,
di quel ricordo e anche di quel bagaglio culturale e documentale di archivio, di far parte
a tutti gli effetti, con tutti i titoli e tutti gli oneri, del Polo del '900, perché se no si
rischia davvero di continuare a ritenerli qualcosa di cui è anche giusto parlare, ma giusto
perché si deve. Sarebbe un messaggio sbagliato, a distanza di così tanti anni.
Lo voglio dire anche perché la posizione del Sindaco io l'ho apprezzata, a maggior
ragione, in un momento di forte polemica (che - devo dire la verità, lo dico anche ai
Consiglieri del centrosinistra - ho faticato anche solo a concepire, non solo a capire,
comprendere o giustificare), scatenata da alcune frange dell'ANPI, su una ricorrenza
come questa.
Una polemica assolutamente incomprensibile. Non esprimo neanche dei giudizi politici
o storici; semplicemente incomprensibile, come se si avesse paura di questo ricordo,
come se qualcuno avesse qualcosa da temere nel fare luce su quelle pagine di storia
ancora oggi per troppo tempo sottaciute.
Allora questa è proprio un'opportunità da cogliere, così come il centrosinistra ne ha
colte anche altre in passato; la stessa approvazione della legge istitutiva del Giorno del
Ricordo era passata ad ampissima maggioranza; forse solo sinistre del tutto residuali e
neanche più rappresentate negli organi rappresentativi si erano astenute dal votare a
favore quella legge istitutiva.
Però il problema è che una legge istituisce una ricorrenza, ma dipendente da come viene
celebrata, da come viene organizzata, rispetto alle competenze di ogni singola
Amministrazione, l'azione non solo di memoria e di commemorazione, ma anche di
approfondimento storiografico.
Tutto questo solo per dire che questa è un'occasione per dare un segnale importante, per
dimostrare che si riconosce dignità e piena titolarità anche a quella storia, e anche alle
realtà associazionistiche che quella storia continuano a rappresentare nelle istituzioni e
nei momenti istituzionali, ma anche nelle scuole e nella società civile, per conservare
ancora il ricordo di cosa è accaduto e speriamo non debba accadere mai più.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Trombotto.

TROMBOTTO Maurizio
Io voglio esprimere la convinta adesione del Gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà alla
proposta della Giunta, in particolar modo dell'Assessore Braccialarghe, rispetto al
progetto della costituzione del Polo del '900, che verrà inaugurato nelle prossime
settimane. Credo che questa Città faccia bene a dotarsi di una struttura di coordinamento
di una casa unica di tutte quelle associazioni che da anni si occupano di alcune delle
sfaccettature della storia, di quello che è stato anche definito il "Secolo breve".
Dico alcune, perché la complessità del secolo che ci siamo lasciati alle nostre spalle è
tale che sarebbe credo abbastanza poco verosimile, per non dire impossibile, che un
singolo ente, una singola istituzione, un singolo istituto di ricerca possa comprendere
nella propria attività l'insieme delle sfaccettature che hanno caratterizzato il ventesimo
secolo.
Quindi, bene fa la Città a costruire una sede unica di coordinamento, che consente,
grazie anche all'impegno economico certamente non banale della Fondazione della
Compagnia di San Paolo, di restituire alla cittadinanza un edificio juvarriano, come
quello che ospiterà il Polo del '900.
Noi, però, come Gruppo Consiliare, abbiamo anche presentato un emendamento,
l'Assessore lo sa, come lo sa anche il Presidente della Commissione Cultura. Io
intervengo non solo per esprimere questo plauso all'Amministrazione, ma anche per
sostenere e chiedere un voto favorevole all'emendamento che abbiamo presentato, a
fronte da un lato della discussione che si è sviluppata in Commissione, in cui (almeno
per come l'avevo interpretata io, ma credo che le affermazioni siano state
sufficientemente chiare, sia da parte dell'Assessore, sia da parte del Presidente della
Commissione) c'era una condivisione rispetto all'utilizzo dello strumento del bando
pubblico per l'individuazione della figura del Direttore del futuro Polo del '900.
Altra cosa è il Presidente. Tra l'altro debbo dire che le risposte che mi erano state date
in Commissione Cultura da parte dell'Assessore erano state e sono convincenti rispetto
alla differenza del ruolo e della funzione, come detto chiaramente anche all'interno
dello Statuto, tra la figura del Presidente e quella del Direttore.
Dopodiché, in un recente articolo pubblicato su un quotidiano torinese, ho letto che
l'Assessore, nel corso di un'intervista in cui descriveva sommariamente la realizzazione
del Polo del '900, tornava anch'egli sull'argomento, e nel virgolettato - se non sbaglio -
veniva proprio utilizzata l'espressione "bando pubblico".
In quell'intervista, inoltre, l'Assessore (se avevo inteso bene) subordinava l'avvio
concreto delle iniziative del Polo del '900, collegato alla sua inaugurazione per la metà
del prossimo mese di marzo, alla nomina non tanto del Direttore, ma del Presidente.
Questo lo dico perché è ovvio che rispetto all'attuale dicitura contenuta all'interno della
proposta di schema di Statuto, laddove si parla di "previa selezione pubblica", qualora
questa venga sostituita come noi proponiamo con l'espressione "tramite bando
pubblico", quasi certamente i tempi nell'individuazione del Direttore si
allungherebbero. Però mi sembra anche di aver capito che questo in realtà non
determinerebbe un nocumento rispetto all'avvio dell'attività concreta e fattiva del Polo
del '900, che invece è più subordinata alla nomina del Presidente.
Quindi, lo dico per sgomberare il campo da eventuali osservazioni e dubbi che
potrebbero essere posti rispetto all'emendamento. In una recente Commissione Cultura,
lo scorso venerdì, con l'audizione della Presidente Asproni, si parlava della nascita di
una nuova entità che mette insieme la Galleria d'Arte Moderna e il Museo di Rivoli,
dove è in corso un bando pubblico, al quale hanno risposto ben 57 persone.
Lo dico perché, evidentemente, in altre situazioni la Città comunque ha utilizzato questo
tipo di strumento, ed è bene che lo faccia. Quindi, sebbene parliamo di una call (credo,
laddove si parla di "previa selezione pubblica"), immaginare un percorso meno formale,
meno garantista, meno certo - non voglio usare altri termini - del bando pubblico,
rappresenterebbe un'eccezione. Mentre non sarebbe un'eccezione usare il bando
pubblico per individuare una figura apicale all'interno di una struttura importante della
nostra città come il Polo del '900; anzi, sono fermamente convinto, proprio perché
immagino che sarà un'iniziativa di successo, che non riguarderà solo la città di Torino.
Quindi, concludo il mio intervento, chiedendo al Consiglio Comunale di valutare questo
emendamento e di sostenerlo con il proprio voto.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Altamura.

ALTAMURA Alessandro
Mi rivolgo al Sindaco, sulla base della discussione ripresa dall'intervento del
Consigliere Marrone, e anche sulla base di una storia di questa Città, che, a differenza di
tante altre Città italiane (penso che lo stesso Consigliere Marrone, anche se giovane,
dovrebbe sapere), ha avuto un'attenzione particolare per quella comunità e soprattutto
una sensibilità per quella storia.
Noi sappiamo che la storia, purtroppo, spesso, soprattutto quando le vicende della
guerra sono più vicine non solamente nella memoria, ma anche nell'arco temporale,
viene spesso scritta dai vincitori e non dai vinti. Ma è altrettanto vero che questo
ragionamento, Consigliere Marrone, lo potremmo fare per tantissime tragedie del
"Secolo breve", come è stato più volte definito, anche oggi.
Se il Novecento è stato un secolo di guerre e di conflitti, sicuramente combattere oggi
con la dialettica politica, evitando di appropriarsi anche di storie che hanno lasciato
ferite profonde, soprattutto nell'animo e nella dignità di persone che sono state troppo
spesso, in modo sbagliato, etichettate politicamente, senza esserlo... ma di quei confini
potremmo parlare per l'Europa in tante altre situazioni e noi lo sappiamo perfettamente.
Ma stiamo affrontando un tema che ha avuto da parte del Sindaco (io l'ho visto in questi
anni) sempre una particolare attenzione, e mi sembra anche corretto sottolinearlo. Io
raramente intervengo, se non quando effettivamente voglio segnalare un'ambiguità di
fondo che invece deve essere sgombrata.
L'attenzione del Sindaco di questa Amministrazione non è da oggi. Anzi, per quei pochi
che hanno partecipato alla commemorazione del Giorno del Ricordo, in quest'Aula,
bisognerebbe ricordare che una delle prime cose dette dallo storico Della Valle è stata
quella di ricordare che il Sindaco Fassino, quando era parlamentare, fu tra i primi a
sostenere, in modo chiaro, limpido, insieme a Luciano Violante, l'istituzione della
solenne civile giornata del Giorno del Ricordo. Questo non solo per cancellare una ferita
profonda nel corpo del nostro Paese, ma per ricostruire una memoria storica vera.
Chi, precedentemente, ha citato l'ANPI, ha citato aspetti di un'Associazione che a volte
sono da censurare pesantemente; più volte anche il Partito Democratico lo ha fatto,
come ad esempio sulle vicende legate alla TAV. Ma abbiamo avuto modo di verificare
come la memoria storica della Resistenza di quei partigiani che veramente hanno
combattuto per la libertà, contro il nazifascismo, e hanno pagato con la vita, in gran
parte, ha visto intervenire frange di antagonismo che con l'ANPI hanno veramente poco
a che fare. E se il Sindaco, da questo punto di vista, ha dimostrato attenzione, l'ha fatto
anche nei particolari.
Io, però, vista la storia, vista l'attenzione che la Città ha sempre dedicato a questo tema,
ricordo che nel 2005 fu posta la targa a ricordo degli esuli istriani, giuliani e dalmati
(ero io Presidente del Consiglio Comunale), e proprio per questo motivo, perché ho un
po' di sangue istriano, ho vissuto un po' l'Istria e conosco questa storia, ritengo sia
importante che il Sindaco e l'Assessore Braccialarghe inseriscano, a tutti gli effetti,
questa Associazione nella Fondazione Polo del '900, vista anche la collaborazione che
c'è sempre stata, ancora recentemente nelle ultime settimane.
E questo perché il centrodestra e il centrosinistra devono superare una memoria storica
di cui troppo spesso qualcuno ha voluto appropriarsi, a volte giustamente, a volte
ingiustamente. Ma se vogliamo insegnare qualcosa a quelli più giovani di noi,
dobbiamo anche insegnare il rispetto delle persone, il rispetto delle singole storie e della
loro dignità.
La campagna elettorale finisce, le ferite restano, e se si prendono in giro le persone o i
popoli, in questo caso particolare un'etnia, anche se è ingiusto definirla etnia, faremo un
cattivo servizio a questa città. Glielo dobbiamo, non solo a loro, ma alle tante altre realtà
meno conosciute, che magari non riguardano neanche l'Italia; le potremmo citare tutte,
ma il Sindaco, che ha esperienza internazionale, le potrebbe ricordare anche meglio di
me.

CUNTRÒ Gioacchino (Vice Presidente)
La parola al Consigliere Cassiani.

CASSIANI Luca
Rapidamente solo per ricordare che durante la commemorazione, ma anche durante
l'intervento pubblico (erano presenti anche i Consiglieri della minoranza, Liardo e
Tronzano) avvenuto in corso Cincinnato, all'angolo dove c'è la lapide che ricorda
l'esodo dalmata-istriano, successivo alla seconda guerra mondiale, ho potuto verificare
il clima di assoluta cordialità con il quale si è svolta la manifestazione, di vicinanza a
quella comunità, che tra l'altro è una comunità molto viva culturalmente in quel
territorio e da sempre integrata all'interno della comunità torinese.
Il Sindaco ha ricordato quei valori e quella storia. Ricordo anche che non c'è alcuna
volontà da parte di questa Amministrazione, tanto meno credo da parte di chi sta
organizzando, gestendo e finanziando il recupero dei quartieri militari juvarriani, quindi
della zona dove verrà installato il Polo, dove già ci sono i primi pezzi di istituti storici
che stanno depositando i loro archivi.
Non c'è alcuna contrarietà da parte nostra. Chi ha seguito i lavori della V Commissione
attraverso il sopralluogo, le audizioni, il lavoro con l'Assessore Braccialarghe, ha
verificato come noi siamo assolutamente favorevoli. Non c'è polemica nei confronti
dell'ANPI, tant'è che lo stesso Presidente Vatta ha ricordato nel suo intervento la
volontà di incontrarsi ancora con i vertici dell'ANPI per discutere, approfondire e
confrontarsi sulla storia.
La storia è una memoria condivisa e comune che non deve dividere una comunità, ma
farci tutti quanti attenti agli orrori della guerra. Gli orrori della guerra ci sono stati, da
tutte le parti. Quella comunità ha dovuto scappare da casa propria, una comunità che si
sentiva fortemente legata a quel territorio, una comunità di italiani che hanno dovuto
lasciare la propria casa.
Una tragedia importante, straordinaria, che ha coinvolto 350.000 persone, che ancora
oggi hanno necessità di un risarcimento non solo di carattere morale, ma anche rispetto
al fatto di aver perso tutto ciò che avevano.
Non c'è alcuna volontà di escluderli, tant'è che si farà di tutto per dare accoglienza.
Quegli istituti, a differenza di altri istituti storici, non hanno bisogno di grandissime
strutture, quindi credo ci sia la possibilità anche da parte di chi ha gestito la
ristrutturazione, la Compagnia di San Paolo, poi credo che il Sindaco, meglio di me, ha
seguito questa mattina, anche formalmente, l'entrata della Compagnia di San Paolo
all'interno della Fondazione Polo del Novecento e potrà relazionarvi su questa vicenda.
Non c'è alcuna volontà di far polemica o di dividere, o di stare da una parte o
escluderne un'altra, tutti gli istituti storici hanno in quella sede una casa, così com'è una
casa comune per la cultura torinese e per ricordare quanto avvenuto nel Novecento in
questo Paese e nel mondo.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Liardo.

LIARDO Enzo
Mi sembra che i toni relativi a questo aspetto siano giusti, i toni pacati da parte dei
Colleghi di minoranza, che in qualche modo stanno proponendo l'inserimento di una
associazione che comunque fino agli anni Settanta non veniva riconosciuta da questa
Città, perché bisogna dirlo e sottolinearlo. Sicuramente la discussione affrontata,
proprio alla ricorrenza, dal Sindaco Fassino, ritengo sia stata comunque professata con
un sentimento di sincerità, perciò non riesco a capire le ragioni per le quali oggi, e
l'intervento del Consigliere Cassiani va in quella direzione, non si possa inserire questa
associazione, mi sembrerebbe veramente incompleto rispetto a tutte le manifestazioni
fatte in questi giorni, mi sembrerebbe una partita zoppa non inserire questa
associazione.
Poi devo dire anche una cosa al Consigliere Altamura. Normalmente seguo con molto
interesse i suoi approfondimenti, però non lo è stato sufficientemente quando ha fatto un
passaggio riguardante la posizione favorevole del Sindaco Fassino, allora deputato, però
in un certo Governo finalmente si è affermato questo principio, non era un Governo di
centrosinistra, ma questo non è stato ricordato; mi sarebbe piaciuto sentirlo da parte del
Consigliere Altamura.
Comunque nessuno deve ricucire i nastrini o la primogenitura di questa posizione,
questa giornata che poi alla fine è diventata una consuetudine come avviene per quanto
riguarda l'altro avvenimento.
Volevo anche sottolineare, non lo faccio in tono polemico, che quando era Presidente il
Consigliere Altamura ha permesso la prima targa al Cimitero che era veramente
scandalosa, era una provocazione e, per fortuna, è stato posto un rimedio a una
provocazione dove citava tutto, ma non citava proprio minimamente quella che era stata
una tragedia. La prima versione se la ricorda, Consigliere Altamura? Visto che lei ne è
coinvolto, anche per ragioni di origine di quelle terre, non lo avrei mai accettato, però
questa non vuole essere una polemica.
Ritengo che questa associazione debba essere inserita e dunque porrò anche la mia
firma sull'emendamento del Consigliere Tronzano.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
La parola al Consigliere La Ganga.

LA GANGA Giuseppe
Poche parole per esprimere un vivo apprezzamento per questa iniziativa che, d'altra
parte, seguiamo tutti da tempo con grande interesse per il ruolo che spero la Civica
Amministrazione possa mantenere anche all'interno della Fondazione.
Voglio esprimere però una semplice preoccupazione che non sfuggirà alla sensibilità
dell'Assessore. Il nostro compito dovrebbe essere quello di fare in modo che il Polo del
Novecento sia un luogo in cui prevalgano gli elementi di servizio rispetto alle
associazioni e agli istituti culturali, facendo molta attenzione ad evitare che diventi uno
strumento di omologazione, perché non ci serve a niente avere dieci associazioni che
sostengono la stessa tesi o che alimentano lo stesso tipo di personale ricercatore o di
studio. Noi abbiamo interesse a fare di quello il luogo del pluralismo, quindi la Civica
Amministrazione su questo, credo, debba esercitare un'influenza, perché
inevitabilmente la Compagnia che mette i soldi tenderà a esercitare una funzione di
guida e noi dobbiamo, pur grati alla Compagnia, fare attenzione che il pluralismo
interno sia mantenuto perché è un valore permanente, che tra l'altro poi fotografa
esattamente la storia del Novecento.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Altamura.

ALTAMURA Alessandro
Intervengo per replicare, solo per una questione di correttezza per il verbale.
Non è mia abitudine, ma l'intervento del Consigliere Liardo mi ha stimolato, ha
ricordato fatti storici recenti direi, quindi non così difficili da ricordare o comunque da
verificare: la targa del Monumentale non fa parte né della mia storia né della mia
presenza a livello istituzionale come Presidente del Consiglio Comunale, quindi da quel
punto di vista mi permetto sommessamente di sottolineare al Consigliere Liardo - che è
sempre molto attento, ma io sono più attento di lui - che normalmente quando firmo
qualcosa, anche con un mio Collega, tendo a prendere tutte le opportune valutazioni del
caso.
Quella targa è stata messa da qualcun altro che si è assunto la responsabilità in un
momento storico, tra l'altro, come lei sa, che era ancora di alto conflitto, anche
ideologico. Grazie a Dio, questo è un po' meno presente nella discussione politica
soprattutto di oggi, la ringrazio per la sottolineatura e le ribadisco che da Presidente del
Consiglio Comunale ho posto la targa del Villaggio, grazie al Cielo, riconosciuta tutte le
volte che ci troviamo con il Sindaco, una volta all'anno, per il Giorno del Ricordo;
questo per sua informazione e per il verbale di questo Consiglio.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Confermo, perché ero anche io in quella tornata amministrativa.
La parola al Consigliere Greco Lucchina.

GRECO LUCCHINA Paolo
Stimolato da quanto detto dal Consigliere La Ganga, convengo anch'io che c'è da fare
un po' di attenzione rispetto al ruolo in questo momento esercitato dalla Compagnia di
San Paolo nei confronti della Civica Amministrazione.
Mi spiego meglio, il Consigliere La Ganga diceva che il plauso all'Amministrazione
Comunale è per far sì che si dia vita davvero al Polo del Novecento, il fatto è che senza
il finanziamento di Compagnia di San Paolo, se non abbiamo letto male, di circa
1.600.000,00 Euro… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). I milioni che sono.
Sostanzialmente, tutto questo non ci sarebbe.
Allora qual è il ruolo della Compagnia in termini di egemonia nei confronti della Civica
Amministrazione, oppure, qual è il ruolo dell'Amministrazione Comunale in termini di
monopolio quasi nei confronti degli stanziamenti della Compagnia di San Paolo? Non ci
vedo niente di strumentale, volevo solo che il signor Sindaco rassicurasse sulle
intenzioni, alla luce di quello che è un ennesimo rapporto sociale tra un ente territoriale
come la Civica Amministrazione e ovviamente la Fondazione bancaria più importante
che abbiamo a Torino, che assolve al ruolo economico e sociale in appoggio a tutti gli
enti territoriali.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
La parola al Sindaco.

SINDACO
Riprendo la questione posta dal Consigliere Greco Lucchina ricordando - cosa che
spesso si dimentica, non mi riferisco al suo intervento, ma in generale - che le
fondazioni bancarie hanno come finalità precipua quella di utilizzare le risorse di cui
dispongono, o in termini di erogazione o in termini di investimento, a beneficio del
territorio su cui insistono.
Rientra quindi in questo schema la serie di investimenti che la Compagnia ha fatto nel
corso degli anni, il contributo che la Compagnia ha dato a ristrutturare e riqualificare il
Museo Egizio, l'impegno che la Compagnia ha assunto acquisendo l'ex sede della
Facoltà di Economia e Commercio in piazza Arbarello a ricollocare lì il Collegio Carlo
Alberto, ne cito due, ma ne potrei citare tanti altri; in questo quadro è stato assunto
l'impegno in questi anni d'intesa con le istituzioni a operare perché, nel complesso dei
vecchi edifici militari di via del Carmine e afferenti che sono di proprietà della Città e
che la Città mette a disposizione, la Compagnia concorra alla creazione di un Polo del
Novecento che ha l'obiettivo di organizzare in un unico grande Polo i vari istituti e le
varie fondazioni, che a vario titolo rappresentano e si occupano della storia del
Novecento, dalla Fondazione Vera Nocentini, alla Fondazione Gramsci, all'Istituto
Salvemini, a una serie di altre cose, l'Istituto storico della Resistenza che è già collocato
in quell'area, eccetera, quindi con un obiettivo molto preciso: dare organicità e una
sistemazione adeguata, anche in termini logistici e di servizi, all'attività di questi centri,
fermo restando che poi l'attività di ciascuna di queste istituzioni culturali è affidata
unicamente ai soci e agli organismi di quelle istituzioni.
Il Polo del Novecento non entra nel merito di quello che farà la Fondazione Gramsci o
l'Istituto Salvemini o la Fondazione Vera Nocentini, l'attività di ricerca e di iniziativa
culturale che ciascuno di questi centri metterà in campo resterà assolutamente in capo a
loro, nella più assoluta discrezionalità e le istituzioni hanno ritenuto, anche accogliendo
una loro richiesta, di offrire un luogo che consentisse l'aggregazione di questi centri dal
punto di vista logistico e la messa a disposizione di tutti quegli spazi e quei servizi che
possono migliorare l'attività che autonomamente ciascuno farà; questo per inquadrare la
cosa.
Quanto al fatto che si possa ospitare nel Polo del Novecento anche l'Associazione degli
Esuli istriani e dalmati, dal punto di vista della Giunta e mio, non c'è alcuna obiezione,
quindi credo che si possa accogliere l'emendamento e inserire nello Statuto. Ho fatto
una verifica, perché era giusto farla, anche se naturalmente siamo nel pieno delle nostre
prerogative: la Compagnia di San Paolo ha approvato questa cosa questa mattina nel suo
Consiglio di Amministrazione, lo Statuto, non c'è stata alcuna obiezione da parte della
Compagnia, né da parte della Regione, in un Polo del Novecento che ricolloca in
termini unitari le varie istituzioni che si occupano della storia di questo secolo.
Ci sta benissimo, l'associazione che si occupa di Istria e Dalmazia, che è dedita a una
pagina di cui abbiamo avuto modo, sia qui che in altre sedi, di parlare più volte, che
appartiene alla storia del Paese e appartiene a tutto tondo alla storia del Novecento.
Quindi problemi di natura tecnico-organizzativa, spazi o non spazi, li vedrà chi dovrà
gestire organizzativamente il Polo, ma dal punto di vista istituzionale non mi pare ci sia
alcuna difficoltà.
D'altra parte, ricordo che nella cerimonia che abbiamo dedicato al Giorno del Ricordo,
nella relazione del Presidente dell'Istituto storico della Resistenza c'è stata una giusta
attenzione di quell'istituzione a richiamare la necessità di una capacità di lettura storica
di quegli eventi che superi ogni e qualsiasi lettura manichea o ogni qualsiasi lettura
viziata da filtri ideologici, che non corrisponderebbero a una corretta analisi della storia
consegnataci come eredità.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Tronzano, sull'ordine dei lavori.

TRONZANO Andrea
A fronte delle parole del Sindaco, naturalmente lo avrei fatto comunque, ma non l'ho
detto prima, ritiro gli emendamenti ostruzionistici e mantengo solo l'emendamento di
merito.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Quindi vengono ritirati gli emendamenti accorpati dal n. 1 al n. 10, dal n. 12 al n. 41,
dal n. 43 al n. 47 e dal n. 49 al n. 54, ad esclusione dell'emendamento n. 11.

CASSIANI Luca
Intervengo per dichiarazione di voto. Rispetto all'emendamento del Consigliere
Trombotto, che apprezzo nella sostanza perché ne abbiamo discusso in Commissione…
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Pensavo avesse messo in votazione.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Per il verbale, tutti gli emendamenti accorpati vengono ritirati.
L'emendamento n. 11, presentato dai Consiglieri Tronzano, Liardo, D'Amico, Marrone
e Viale, recita:


CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Il Consigliere Tronzano non lo illustra, in quanto lo ha già illustrato nel suo intervento.
Qual è il parere della Giunta?

BRACCIALARGHE Maurizio (Assessore)
Il parere della Giunta è favorevole.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 11:
Presenti 29, favorevoli 29.
L'emendamento n. 11 è approvato.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
L'emendamento n. 42, presentato dall'Assessore Braccialarghe, recita:


CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 42:
Presenti 21, favorevoli 21.
L'emendamento n. 42 è approvato.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
L'emendamento n. 48, presentato dall'Assessore Braccialarghe, recita:


CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
La parola all'Assessore Braccialarghe, per l'illustrazione.

BRACCIALARGHE Maurizio (Assessore)
Inserire nell'allegato all'articolo 7 "Il Collegio dei Fondatori" dopo la lettera j), anche la
lettera k) "nomina il Collegio dei Garanti".

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 48:
Presenti 22, favorevoli 22.
L'emendamento n. 48 è approvato.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
L'emendamento n. 55, presentato dai Consiglieri Trombotto e Curto, recita:


CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Cassiani.

CASSIANI Luca
Intervengo soltanto per una discussione che abbiamo avuto in Commissione.
Il Consigliere Trombotto presenta un emendamento dove, per l'individuazione del
direttore del Polo del Novecento, sostituisce la frase "previa selezione pubblica" con
"previo bando pubblico". Ne abbiamo parlato in Commissione anche con l'Assessore,
ritengo che le due frasi e soprattutto l'interpretazione che ne dà l'Assessore sia a
verbale, sia in Commissione, che in una discussione politica, mi tranquillizzano e quindi
mi fanno dire che non sia assolutamente necessario modificare nulla, perché di fatto
renderebbe pleonastico un emendamento che dice la stessa cosa.
Conosco soltanto una formulazione diversa da quella di "selezione pubblica" o "bando
pubblico", ovvero il concorso pubblico, ma non è questo il caso, trattandosi di una
selezione, ci sarà un bando, o chiamatela call, o chiamatela chiamata pubblica, non so
come vi piace, in realtà adesso piace molto call, ma in realtà è una chiamata pubblica
nella quale si presenta il curriculum delle persone e poi ovviamente la Commissione
deputata farà la sua scelta.
Ora che si chiami selezione pubblica o bando pubblico a me pare identico, cosa diversa
sarebbe il concorso pubblico, nel quale ci sono titoli ed esami e ovviamente avrebbe un
altro tipo di iter dal punto di vista burocratico.
Se a uno non piace "selezione", ma preferisce "bando", a me piace fiorellini rosa, può
presentare anche cento emendamenti, ma siccome a me interessa la sostanza, chiederei
che questo emendamento non vada ulteriormente a modificare uno Statuto che, come
sappiamo, avrà un iter complicato e più lo complichiamo e più non riusciamo a dare
strumenti operativi alla Fondazione che dovrà operare; questa è la mia opinione.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Trombotto.

TROMBOTTO Maurizio
Se un oggetto ha un nome e se un altro nome di quello stesso oggetto esprime lo stesso
significato, non vedo qual è il problema eventualmente di chiamarlo anche con questo
secondo nome. Il senso dell'intervento del Consigliere Cassiani si può sintetizzare in
questo: a lui eventualmente non piace il secondo nome e, pur nonostante egli stesso
affermi che esprime esattamente lo stesso significato, vuole mantenere il primo perché
evidentemente se ne è innamorato.
Dato che invece, essendo l'estensore che può dare l'interpretazione autentica della ratio
e del senso dell'emendamento, mi permetto di affermare che non è la stessa cosa parlare
di "selezione pubblica" o di "bando pubblico", nel senso che vi è una maggiore
cogenza, vi è una maggiore forza dal punto di vista giuridico, vi è una superiorità in
termini di gerarchia del bando pubblico rispetto alla selezione pubblica. Gli elementi
che in qualche modo lo connaturano sono più forti, sono più cogenti, sono più stringenti
ed è una maggiore garanzia per l'Amministrazione Comunale.
Mi rammaricherei - usando il condizionale - non dando ancora per acquisito un risultato
negativo rispetto a questa proposta di emendamento, qualora il Consiglio a questo punto
non si comprenderebbe per quale motivo decida di bocciarlo, quindi, dato che poi tra
l'altro la Città utilizza in altri casi il bando pubblico, lo stesso Assessore, ripeto e
finisco, in una recente intervista ha usato questa e non altra espressione, non riesco a
capire per quale motivo quest'Aula debba e voglia bocciare questo tipo di
emendamento.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Consigliere Cassiani, la invito a commentare in silenzio, nella sua testa; se lei riuscirà a
fare i commenti nella sua testa, faremo dei grandi passi avanti. (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). Lei stimoli la sua intellettualità da solo.
La parola all'Assessore Braccialarghe.

BRACCIALARGHE Maurizio (Assessore)
Ho già avuto modo in Commissione di spiegare ovviamente qual è la nostra posizione
rispetto a questo tema. Mi verrebbe da dire con una battuta che per cogenza accolgo
l'emendamento, perché vedo assolutamente la stessa cosa tra il termine "selezione" e il
termine "bando", quindi il parere della Giunta è favorevole.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 55:
Presenti 26, astenuti 5, favorevoli 17, contrari 4.
L'emendamento n. 55 è approvato.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 56, presentato dalla Giunta.
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 56:
Presenti 20.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Avendo risposto 20 Consiglieri ed avendo constatato l'assenza del numero legale,
procediamo ad una nuova verifica del numero legale.
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