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"Fondazione Polo del Novecento. Adesione della Città alla costituenda Fondazione ed approvazione dei relativi atto costitutivo e Statuto" PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'esame della proposta di deliberazione n. mecc. 201600133/045, presentata dalla Giunta Comunale in data 19 gennaio 2016, avente per oggetto: "Fondazione Polo del Novecento. Adesione della Città alla costituenda Fondazione ed approvazione dei relativi atto costitutivo e Statuto". PORCINO Giovanni (Presidente) Comunico che in data 09/02/2016 la competente Commissione ha rimesso il provvedimento in Aula. La parola al Consigliere Tronzano. TRONZANO Andrea Per quanto ci riguarda abbiamo presentato emendamenti ostruzionistici per mettere in evidenza che il Polo del '900 nasce culturalmente monco. Ovvero, nonostante gli appelli anche del Presidente di Istoreto e nonostante la grande attenzione che pare contraddistinguere in questa fase il PD verso le questioni della Venezia Giulia, della Dalmazia, dell'Istria Fiumana, all'interno dei soci fondatori non c'è l'Associazione Venezia Giulia, ma soltanto una serie di associazioni che fanno riferimento a un unico pensiero storico, attestando ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che Torino su alcune questioni deve per forza migliorare, deve per forza aprirsi a un pluralismo che magari non fa piacere, ma che sicuramente è necessario. Per quanto ci riguarda, l'emendamento di merito che abbiamo presentato aggiunge tra i soci fondatori - chiamiamoli così - l'Associazione Venezia Giulia e Dalmazia, che è stata esclusa; anche se poi l'Assessore (dal suo punto di vista, legittimamente, ma anche dal nostro, perché è legittimo che dica questo) assegnerà gli spazi, in coworking, anche a questa associazione. Naturalmente, però, lo dico a beneficio del dibattito, la divisione degli spazi e dei metri quadrati all'interno di questo Polo del '900 è avvenuta tenendo in considerazione soltanto ed esclusivamente una parte culturalmente presente all'interno di questa città. Quindi, chiedo all'Assessore se fosse ancora possibile ragionare su questo tema, e quindi aggiungere questa associazione; di questo la città le sarebbe grata. Per onestà intellettuale ribadisco anche al Sindaco (che è entrato in Aula) che l'Associazione non ha fatto alcuna pressione sull'opposizione. Però, attraverso questo emendamento, Sindaco, noi cerchiamo di inserire tra i soci fondatori - chiamiamoli così - di questo Polo del '900 anche l'Associazione Venezia Giulia e Dalmazia, che è stata esclusa dal computo iniziale dei metri quadrati disponibili alle varie associazioni. Lo facciamo anche perché (lo ripeto perché è entrato in Aula il Sindaco) il Presidente di Istoreto ha fatto un appello, in questa Sala solenne, durante la Giornata della Memoria. Quindi, credo che sarebbe opportuno valutare questo tema, in quanto l'Associazione non ha fatto pressioni, ma dal mondo culturale accademico provengono comunque degli appelli perché questo avvenga. A noi non basta che ci sia il coworking. Lo dico anche al Capogruppo Paolino, perché è il Capogruppo del partito di maggioranza relativa. Il coworking non è sufficiente, perché non segna quell'attenzione vera, culturale e storica che in questo momento probabilmente sarebbe necessaria, viste anche le polemiche sui giornali di queste ultime settimane. Speriamo ancora in un ravvedimento e chiediamo un'attenzione a questo emendamento. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Marrone. MARRONE Maurizio Sono rammaricato per il fatto che non sia avvenuta neanche l'illustrazione della Giunta. Lo dico perché sembra che, quasi sempre, qui si votino dei passaggi formali; cioè mi chiedo se siamo diventati dei notai; ma neanche notai, almeno i notai hanno una dignità professionale, semplicemente dei premi bottone, o se invece abbiamo ancora una dignità di Amministratori che dovrebbero quantomeno discutere in questa sede che cosa votano e che cosa non votano. Io faccio mia la proposta del Consigliere Tronzano, per un semplice motivo: non sono passate ancora nemmeno due settimane dalla celebrazione in questa Sala Rossa del Giorno del Ricordo, della tragedia delle foibe e dell'esodo del popolo giuliano-dalmata dalle loro terre, in quella che era rimasta ancora l'Italia. Io mi sento di richiamare quella ricorrenza perché intanto non è avvenuta in un momento qualsiasi, è avvenuta in un momento in cui si sono ripetuti degli spregevoli atti di vandalismo da parte di ignoti, in spazi che, non una parte, ma la Città come Commissione Toponomastica aveva intitolato - pur con tanti anni di ritardo, ma l'aveva fatto - alle vittime delle foibe. Ricordo che fino a due anni fa l'unica targa che nella toponomastica torinese ricordasse quegli avvenimenti era dedicata esclusivamente agli esuli nel villaggio Santa Caterina, costituito da case prevalentemente popolari che hanno accolto quella popolazione. Dall'altra parte, quella targa dedicata alle vittime delle foibe, nell'arco dei due anni, ha già subìto due vandalizzazioni. Non lo voglio richiamare a caso, perché siamo ancora di fronte all'aspetto incomprensibile per cui in uno spazio che la Città ha intitolato alle vittime delle foibe, continuano a non essere organizzati momenti istituzionali di commemorazione. Io veramente non me ne capacito. È come se esistesse un monumento ai caduti della Resistenza, e il 25 aprile non si facesse nulla in quel luogo. È semplicemente una cosa priva di senso, non riesco neanche a capirne le possibili motivazioni, se non la disattenzione. Il terzo motivo per cui voglio richiamare la celebrazione in Sala Rossa è perché in quell'occasione devo dire che il Sindaco ha espresso il suo pensiero con un discorso che personalmente ho molto apprezzato. Non capita spesso che lo dica, ma sinceramente in quel caso devo dire che non mi sentivo di non condividere neanche solo una parola di quelle che ha detto, perché ha richiamato la necessità di inserire quella tragedia a tutti gli effetti e con tutta la dignità, al pari delle altre tragedie che hanno connotato quegli anni. Il fatto che, come ricordava giustamente il Consigliere Tronzano, non dall'Associazione degli esuli, non da un esponente di minoranza del centrodestra, bensì proprio dal Presidente dell'Istituto storico della Resistenza sia arrivato un appello a coinvolgere nel Polo del '900 anche le realtà che portano quella memoria, cioè della tragedia delle foibe e delle sofferenze sopportate nei campi di prigionia o nei campi profughi dagli esuli giuliano dalmati, io credo che davvero rappresenti l'oggettivo superamento in ambito culturale, storiografico e accademico di una incomprensibile e ingiustificata contrapposizione delle vittime, che inevitabilmente rischia di dipingere alcuni morti, solo per il loro colore politico, o peggio ancora per il colore politico dei loro carnefici, di serie A piuttosto che di serie B, differenziandone la dignità del ricordo e dell'approfondimento storiografico. Qual è il punto? Perché non va bene il semplice coworking? Perché bisogna dare dignità e riconoscimento formale a quell'esperienza. Non si può pensare che sia un parente povero che si ospita nella dependance, nello sgabuzzino, in cui gli si mette un pagliericcio per terra. Non deve funzionare così. E anche se non è nella volontà politica di questa Amministrazione, perché devo dire che in questo caso non lo credo, credo che sia stata solo una semplice stanchezza nel portare avanti un atteggiamento che purtroppo era consolidato, questa però è un'occasione per dimostrare che la volontà politica e amministrativa è quella di voltare pagina, di cambiare orientamento, di riconoscere, con una titolarità piena, di cofondatori, alle associazioni (la ANVGD è una, ma non è neanche l'unica) portatrici di quella memoria, di quel ricordo e anche di quel bagaglio culturale e documentale di archivio, di far parte a tutti gli effetti, con tutti i titoli e tutti gli oneri, del Polo del '900, perché se no si rischia davvero di continuare a ritenerli qualcosa di cui è anche giusto parlare, ma giusto perché si deve. Sarebbe un messaggio sbagliato, a distanza di così tanti anni. Lo voglio dire anche perché la posizione del Sindaco io l'ho apprezzata, a maggior ragione, in un momento di forte polemica (che - devo dire la verità, lo dico anche ai Consiglieri del centrosinistra - ho faticato anche solo a concepire, non solo a capire, comprendere o giustificare), scatenata da alcune frange dell'ANPI, su una ricorrenza come questa. Una polemica assolutamente incomprensibile. Non esprimo neanche dei giudizi politici o storici; semplicemente incomprensibile, come se si avesse paura di questo ricordo, come se qualcuno avesse qualcosa da temere nel fare luce su quelle pagine di storia ancora oggi per troppo tempo sottaciute. Allora questa è proprio un'opportunità da cogliere, così come il centrosinistra ne ha colte anche altre in passato; la stessa approvazione della legge istitutiva del Giorno del Ricordo era passata ad ampissima maggioranza; forse solo sinistre del tutto residuali e neanche più rappresentate negli organi rappresentativi si erano astenute dal votare a favore quella legge istitutiva. Però il problema è che una legge istituisce una ricorrenza, ma dipendente da come viene celebrata, da come viene organizzata, rispetto alle competenze di ogni singola Amministrazione, l'azione non solo di memoria e di commemorazione, ma anche di approfondimento storiografico. Tutto questo solo per dire che questa è un'occasione per dare un segnale importante, per dimostrare che si riconosce dignità e piena titolarità anche a quella storia, e anche alle realtà associazionistiche che quella storia continuano a rappresentare nelle istituzioni e nei momenti istituzionali, ma anche nelle scuole e nella società civile, per conservare ancora il ricordo di cosa è accaduto e speriamo non debba accadere mai più. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Trombotto. TROMBOTTO Maurizio Io voglio esprimere la convinta adesione del Gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà alla proposta della Giunta, in particolar modo dell'Assessore Braccialarghe, rispetto al progetto della costituzione del Polo del '900, che verrà inaugurato nelle prossime settimane. Credo che questa Città faccia bene a dotarsi di una struttura di coordinamento di una casa unica di tutte quelle associazioni che da anni si occupano di alcune delle sfaccettature della storia, di quello che è stato anche definito il "Secolo breve". Dico alcune, perché la complessità del secolo che ci siamo lasciati alle nostre spalle è tale che sarebbe credo abbastanza poco verosimile, per non dire impossibile, che un singolo ente, una singola istituzione, un singolo istituto di ricerca possa comprendere nella propria attività l'insieme delle sfaccettature che hanno caratterizzato il ventesimo secolo. Quindi, bene fa la Città a costruire una sede unica di coordinamento, che consente, grazie anche all'impegno economico certamente non banale della Fondazione della Compagnia di San Paolo, di restituire alla cittadinanza un edificio juvarriano, come quello che ospiterà il Polo del '900. Noi, però, come Gruppo Consiliare, abbiamo anche presentato un emendamento, l'Assessore lo sa, come lo sa anche il Presidente della Commissione Cultura. Io intervengo non solo per esprimere questo plauso all'Amministrazione, ma anche per sostenere e chiedere un voto favorevole all'emendamento che abbiamo presentato, a fronte da un lato della discussione che si è sviluppata in Commissione, in cui (almeno per come l'avevo interpretata io, ma credo che le affermazioni siano state sufficientemente chiare, sia da parte dell'Assessore, sia da parte del Presidente della Commissione) c'era una condivisione rispetto all'utilizzo dello strumento del bando pubblico per l'individuazione della figura del Direttore del futuro Polo del '900. Altra cosa è il Presidente. Tra l'altro debbo dire che le risposte che mi erano state date in Commissione Cultura da parte dell'Assessore erano state e sono convincenti rispetto alla differenza del ruolo e della funzione, come detto chiaramente anche all'interno dello Statuto, tra la figura del Presidente e quella del Direttore. Dopodiché, in un recente articolo pubblicato su un quotidiano torinese, ho letto che l'Assessore, nel corso di un'intervista in cui descriveva sommariamente la realizzazione del Polo del '900, tornava anch'egli sull'argomento, e nel virgolettato - se non sbaglio - veniva proprio utilizzata l'espressione "bando pubblico". In quell'intervista, inoltre, l'Assessore (se avevo inteso bene) subordinava l'avvio concreto delle iniziative del Polo del '900, collegato alla sua inaugurazione per la metà del prossimo mese di marzo, alla nomina non tanto del Direttore, ma del Presidente. Questo lo dico perché è ovvio che rispetto all'attuale dicitura contenuta all'interno della proposta di schema di Statuto, laddove si parla di "previa selezione pubblica", qualora questa venga sostituita come noi proponiamo con l'espressione "tramite bando pubblico", quasi certamente i tempi nell'individuazione del Direttore si allungherebbero. Però mi sembra anche di aver capito che questo in realtà non determinerebbe un nocumento rispetto all'avvio dell'attività concreta e fattiva del Polo del '900, che invece è più subordinata alla nomina del Presidente. Quindi, lo dico per sgomberare il campo da eventuali osservazioni e dubbi che potrebbero essere posti rispetto all'emendamento. In una recente Commissione Cultura, lo scorso venerdì, con l'audizione della Presidente Asproni, si parlava della nascita di una nuova entità che mette insieme la Galleria d'Arte Moderna e il Museo di Rivoli, dove è in corso un bando pubblico, al quale hanno risposto ben 57 persone. Lo dico perché, evidentemente, in altre situazioni la Città comunque ha utilizzato questo tipo di strumento, ed è bene che lo faccia. Quindi, sebbene parliamo di una call (credo, laddove si parla di "previa selezione pubblica"), immaginare un percorso meno formale, meno garantista, meno certo - non voglio usare altri termini - del bando pubblico, rappresenterebbe un'eccezione. Mentre non sarebbe un'eccezione usare il bando pubblico per individuare una figura apicale all'interno di una struttura importante della nostra città come il Polo del '900; anzi, sono fermamente convinto, proprio perché immagino che sarà un'iniziativa di successo, che non riguarderà solo la città di Torino. Quindi, concludo il mio intervento, chiedendo al Consiglio Comunale di valutare questo emendamento e di sostenerlo con il proprio voto. CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) La parola al Consigliere Altamura. ALTAMURA Alessandro Mi rivolgo al Sindaco, sulla base della discussione ripresa dall'intervento del Consigliere Marrone, e anche sulla base di una storia di questa Città, che, a differenza di tante altre Città italiane (penso che lo stesso Consigliere Marrone, anche se giovane, dovrebbe sapere), ha avuto un'attenzione particolare per quella comunità e soprattutto una sensibilità per quella storia. Noi sappiamo che la storia, purtroppo, spesso, soprattutto quando le vicende della guerra sono più vicine non solamente nella memoria, ma anche nell'arco temporale, viene spesso scritta dai vincitori e non dai vinti. Ma è altrettanto vero che questo ragionamento, Consigliere Marrone, lo potremmo fare per tantissime tragedie del "Secolo breve", come è stato più volte definito, anche oggi. Se il Novecento è stato un secolo di guerre e di conflitti, sicuramente combattere oggi con la dialettica politica, evitando di appropriarsi anche di storie che hanno lasciato ferite profonde, soprattutto nell'animo e nella dignità di persone che sono state troppo spesso, in modo sbagliato, etichettate politicamente, senza esserlo... ma di quei confini potremmo parlare per l'Europa in tante altre situazioni e noi lo sappiamo perfettamente. Ma stiamo affrontando un tema che ha avuto da parte del Sindaco (io l'ho visto in questi anni) sempre una particolare attenzione, e mi sembra anche corretto sottolinearlo. Io raramente intervengo, se non quando effettivamente voglio segnalare un'ambiguità di fondo che invece deve essere sgombrata. L'attenzione del Sindaco di questa Amministrazione non è da oggi. Anzi, per quei pochi che hanno partecipato alla commemorazione del Giorno del Ricordo, in quest'Aula, bisognerebbe ricordare che una delle prime cose dette dallo storico Della Valle è stata quella di ricordare che il Sindaco Fassino, quando era parlamentare, fu tra i primi a sostenere, in modo chiaro, limpido, insieme a Luciano Violante, l'istituzione della solenne civile giornata del Giorno del Ricordo. Questo non solo per cancellare una ferita profonda nel corpo del nostro Paese, ma per ricostruire una memoria storica vera. Chi, precedentemente, ha citato l'ANPI, ha citato aspetti di un'Associazione che a volte sono da censurare pesantemente; più volte anche il Partito Democratico lo ha fatto, come ad esempio sulle vicende legate alla TAV. Ma abbiamo avuto modo di verificare come la memoria storica della Resistenza di quei partigiani che veramente hanno combattuto per la libertà, contro il nazifascismo, e hanno pagato con la vita, in gran parte, ha visto intervenire frange di antagonismo che con l'ANPI hanno veramente poco a che fare. E se il Sindaco, da questo punto di vista, ha dimostrato attenzione, l'ha fatto anche nei particolari. Io, però, vista la storia, vista l'attenzione che la Città ha sempre dedicato a questo tema, ricordo che nel 2005 fu posta la targa a ricordo degli esuli istriani, giuliani e dalmati (ero io Presidente del Consiglio Comunale), e proprio per questo motivo, perché ho un po' di sangue istriano, ho vissuto un po' l'Istria e conosco questa storia, ritengo sia importante che il Sindaco e l'Assessore Braccialarghe inseriscano, a tutti gli effetti, questa Associazione nella Fondazione Polo del '900, vista anche la collaborazione che c'è sempre stata, ancora recentemente nelle ultime settimane. E questo perché il centrodestra e il centrosinistra devono superare una memoria storica di cui troppo spesso qualcuno ha voluto appropriarsi, a volte giustamente, a volte ingiustamente. Ma se vogliamo insegnare qualcosa a quelli più giovani di noi, dobbiamo anche insegnare il rispetto delle persone, il rispetto delle singole storie e della loro dignità. La campagna elettorale finisce, le ferite restano, e se si prendono in giro le persone o i popoli, in questo caso particolare un'etnia, anche se è ingiusto definirla etnia, faremo un cattivo servizio a questa città. Glielo dobbiamo, non solo a loro, ma alle tante altre realtà meno conosciute, che magari non riguardano neanche l'Italia; le potremmo citare tutte, ma il Sindaco, che ha esperienza internazionale, le potrebbe ricordare anche meglio di me. CUNTRÒ Gioacchino (Vice Presidente) La parola al Consigliere Cassiani. CASSIANI Luca Rapidamente solo per ricordare che durante la commemorazione, ma anche durante l'intervento pubblico (erano presenti anche i Consiglieri della minoranza, Liardo e Tronzano) avvenuto in corso Cincinnato, all'angolo dove c'è la lapide che ricorda l'esodo dalmata-istriano, successivo alla seconda guerra mondiale, ho potuto verificare il clima di assoluta cordialità con il quale si è svolta la manifestazione, di vicinanza a quella comunità, che tra l'altro è una comunità molto viva culturalmente in quel territorio e da sempre integrata all'interno della comunità torinese. Il Sindaco ha ricordato quei valori e quella storia. Ricordo anche che non c'è alcuna volontà da parte di questa Amministrazione, tanto meno credo da parte di chi sta organizzando, gestendo e finanziando il recupero dei quartieri militari juvarriani, quindi della zona dove verrà installato il Polo, dove già ci sono i primi pezzi di istituti storici che stanno depositando i loro archivi. Non c'è alcuna contrarietà da parte nostra. Chi ha seguito i lavori della V Commissione attraverso il sopralluogo, le audizioni, il lavoro con l'Assessore Braccialarghe, ha verificato come noi siamo assolutamente favorevoli. Non c'è polemica nei confronti dell'ANPI, tant'è che lo stesso Presidente Vatta ha ricordato nel suo intervento la volontà di incontrarsi ancora con i vertici dell'ANPI per discutere, approfondire e confrontarsi sulla storia. La storia è una memoria condivisa e comune che non deve dividere una comunità, ma farci tutti quanti attenti agli orrori della guerra. Gli orrori della guerra ci sono stati, da tutte le parti. Quella comunità ha dovuto scappare da casa propria, una comunità che si sentiva fortemente legata a quel territorio, una comunità di italiani che hanno dovuto lasciare la propria casa. Una tragedia importante, straordinaria, che ha coinvolto 350.000 persone, che ancora oggi hanno necessità di un risarcimento non solo di carattere morale, ma anche rispetto al fatto di aver perso tutto ciò che avevano. Non c'è alcuna volontà di escluderli, tant'è che si farà di tutto per dare accoglienza. Quegli istituti, a differenza di altri istituti storici, non hanno bisogno di grandissime strutture, quindi credo ci sia la possibilità anche da parte di chi ha gestito la ristrutturazione, la Compagnia di San Paolo, poi credo che il Sindaco, meglio di me, ha seguito questa mattina, anche formalmente, l'entrata della Compagnia di San Paolo all'interno della Fondazione Polo del Novecento e potrà relazionarvi su questa vicenda. Non c'è alcuna volontà di far polemica o di dividere, o di stare da una parte o escluderne un'altra, tutti gli istituti storici hanno in quella sede una casa, così com'è una casa comune per la cultura torinese e per ricordare quanto avvenuto nel Novecento in questo Paese e nel mondo. CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) La parola al Consigliere Liardo. LIARDO Enzo Mi sembra che i toni relativi a questo aspetto siano giusti, i toni pacati da parte dei Colleghi di minoranza, che in qualche modo stanno proponendo l'inserimento di una associazione che comunque fino agli anni Settanta non veniva riconosciuta da questa Città, perché bisogna dirlo e sottolinearlo. Sicuramente la discussione affrontata, proprio alla ricorrenza, dal Sindaco Fassino, ritengo sia stata comunque professata con un sentimento di sincerità, perciò non riesco a capire le ragioni per le quali oggi, e l'intervento del Consigliere Cassiani va in quella direzione, non si possa inserire questa associazione, mi sembrerebbe veramente incompleto rispetto a tutte le manifestazioni fatte in questi giorni, mi sembrerebbe una partita zoppa non inserire questa associazione. Poi devo dire anche una cosa al Consigliere Altamura. Normalmente seguo con molto interesse i suoi approfondimenti, però non lo è stato sufficientemente quando ha fatto un passaggio riguardante la posizione favorevole del Sindaco Fassino, allora deputato, però in un certo Governo finalmente si è affermato questo principio, non era un Governo di centrosinistra, ma questo non è stato ricordato; mi sarebbe piaciuto sentirlo da parte del Consigliere Altamura. Comunque nessuno deve ricucire i nastrini o la primogenitura di questa posizione, questa giornata che poi alla fine è diventata una consuetudine come avviene per quanto riguarda l'altro avvenimento. Volevo anche sottolineare, non lo faccio in tono polemico, che quando era Presidente il Consigliere Altamura ha permesso la prima targa al Cimitero che era veramente scandalosa, era una provocazione e, per fortuna, è stato posto un rimedio a una provocazione dove citava tutto, ma non citava proprio minimamente quella che era stata una tragedia. La prima versione se la ricorda, Consigliere Altamura? Visto che lei ne è coinvolto, anche per ragioni di origine di quelle terre, non lo avrei mai accettato, però questa non vuole essere una polemica. Ritengo che questa associazione debba essere inserita e dunque porrò anche la mia firma sull'emendamento del Consigliere Tronzano. CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) La parola al Consigliere La Ganga. LA GANGA Giuseppe Poche parole per esprimere un vivo apprezzamento per questa iniziativa che, d'altra parte, seguiamo tutti da tempo con grande interesse per il ruolo che spero la Civica Amministrazione possa mantenere anche all'interno della Fondazione. Voglio esprimere però una semplice preoccupazione che non sfuggirà alla sensibilità dell'Assessore. Il nostro compito dovrebbe essere quello di fare in modo che il Polo del Novecento sia un luogo in cui prevalgano gli elementi di servizio rispetto alle associazioni e agli istituti culturali, facendo molta attenzione ad evitare che diventi uno strumento di omologazione, perché non ci serve a niente avere dieci associazioni che sostengono la stessa tesi o che alimentano lo stesso tipo di personale ricercatore o di studio. Noi abbiamo interesse a fare di quello il luogo del pluralismo, quindi la Civica Amministrazione su questo, credo, debba esercitare un'influenza, perché inevitabilmente la Compagnia che mette i soldi tenderà a esercitare una funzione di guida e noi dobbiamo, pur grati alla Compagnia, fare attenzione che il pluralismo interno sia mantenuto perché è un valore permanente, che tra l'altro poi fotografa esattamente la storia del Novecento. CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) La parola al Consigliere Altamura. ALTAMURA Alessandro Intervengo per replicare, solo per una questione di correttezza per il verbale. Non è mia abitudine, ma l'intervento del Consigliere Liardo mi ha stimolato, ha ricordato fatti storici recenti direi, quindi non così difficili da ricordare o comunque da verificare: la targa del Monumentale non fa parte né della mia storia né della mia presenza a livello istituzionale come Presidente del Consiglio Comunale, quindi da quel punto di vista mi permetto sommessamente di sottolineare al Consigliere Liardo - che è sempre molto attento, ma io sono più attento di lui - che normalmente quando firmo qualcosa, anche con un mio Collega, tendo a prendere tutte le opportune valutazioni del caso. Quella targa è stata messa da qualcun altro che si è assunto la responsabilità in un momento storico, tra l'altro, come lei sa, che era ancora di alto conflitto, anche ideologico. Grazie a Dio, questo è un po' meno presente nella discussione politica soprattutto di oggi, la ringrazio per la sottolineatura e le ribadisco che da Presidente del Consiglio Comunale ho posto la targa del Villaggio, grazie al Cielo, riconosciuta tutte le volte che ci troviamo con il Sindaco, una volta all'anno, per il Giorno del Ricordo; questo per sua informazione e per il verbale di questo Consiglio. CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) Confermo, perché ero anche io in quella tornata amministrativa. La parola al Consigliere Greco Lucchina. GRECO LUCCHINA Paolo Stimolato da quanto detto dal Consigliere La Ganga, convengo anch'io che c'è da fare un po' di attenzione rispetto al ruolo in questo momento esercitato dalla Compagnia di San Paolo nei confronti della Civica Amministrazione. Mi spiego meglio, il Consigliere La Ganga diceva che il plauso all'Amministrazione Comunale è per far sì che si dia vita davvero al Polo del Novecento, il fatto è che senza il finanziamento di Compagnia di San Paolo, se non abbiamo letto male, di circa 1.600.000,00 Euro… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). I milioni che sono. Sostanzialmente, tutto questo non ci sarebbe. Allora qual è il ruolo della Compagnia in termini di egemonia nei confronti della Civica Amministrazione, oppure, qual è il ruolo dell'Amministrazione Comunale in termini di monopolio quasi nei confronti degli stanziamenti della Compagnia di San Paolo? Non ci vedo niente di strumentale, volevo solo che il signor Sindaco rassicurasse sulle intenzioni, alla luce di quello che è un ennesimo rapporto sociale tra un ente territoriale come la Civica Amministrazione e ovviamente la Fondazione bancaria più importante che abbiamo a Torino, che assolve al ruolo economico e sociale in appoggio a tutti gli enti territoriali. CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) La parola al Sindaco. SINDACO Riprendo la questione posta dal Consigliere Greco Lucchina ricordando - cosa che spesso si dimentica, non mi riferisco al suo intervento, ma in generale - che le fondazioni bancarie hanno come finalità precipua quella di utilizzare le risorse di cui dispongono, o in termini di erogazione o in termini di investimento, a beneficio del territorio su cui insistono. Rientra quindi in questo schema la serie di investimenti che la Compagnia ha fatto nel corso degli anni, il contributo che la Compagnia ha dato a ristrutturare e riqualificare il Museo Egizio, l'impegno che la Compagnia ha assunto acquisendo l'ex sede della Facoltà di Economia e Commercio in piazza Arbarello a ricollocare lì il Collegio Carlo Alberto, ne cito due, ma ne potrei citare tanti altri; in questo quadro è stato assunto l'impegno in questi anni d'intesa con le istituzioni a operare perché, nel complesso dei vecchi edifici militari di via del Carmine e afferenti che sono di proprietà della Città e che la Città mette a disposizione, la Compagnia concorra alla creazione di un Polo del Novecento che ha l'obiettivo di organizzare in un unico grande Polo i vari istituti e le varie fondazioni, che a vario titolo rappresentano e si occupano della storia del Novecento, dalla Fondazione Vera Nocentini, alla Fondazione Gramsci, all'Istituto Salvemini, a una serie di altre cose, l'Istituto storico della Resistenza che è già collocato in quell'area, eccetera, quindi con un obiettivo molto preciso: dare organicità e una sistemazione adeguata, anche in termini logistici e di servizi, all'attività di questi centri, fermo restando che poi l'attività di ciascuna di queste istituzioni culturali è affidata unicamente ai soci e agli organismi di quelle istituzioni. Il Polo del Novecento non entra nel merito di quello che farà la Fondazione Gramsci o l'Istituto Salvemini o la Fondazione Vera Nocentini, l'attività di ricerca e di iniziativa culturale che ciascuno di questi centri metterà in campo resterà assolutamente in capo a loro, nella più assoluta discrezionalità e le istituzioni hanno ritenuto, anche accogliendo una loro richiesta, di offrire un luogo che consentisse l'aggregazione di questi centri dal punto di vista logistico e la messa a disposizione di tutti quegli spazi e quei servizi che possono migliorare l'attività che autonomamente ciascuno farà; questo per inquadrare la cosa. Quanto al fatto che si possa ospitare nel Polo del Novecento anche l'Associazione degli Esuli istriani e dalmati, dal punto di vista della Giunta e mio, non c'è alcuna obiezione, quindi credo che si possa accogliere l'emendamento e inserire nello Statuto. Ho fatto una verifica, perché era giusto farla, anche se naturalmente siamo nel pieno delle nostre prerogative: la Compagnia di San Paolo ha approvato questa cosa questa mattina nel suo Consiglio di Amministrazione, lo Statuto, non c'è stata alcuna obiezione da parte della Compagnia, né da parte della Regione, in un Polo del Novecento che ricolloca in termini unitari le varie istituzioni che si occupano della storia di questo secolo. Ci sta benissimo, l'associazione che si occupa di Istria e Dalmazia, che è dedita a una pagina di cui abbiamo avuto modo, sia qui che in altre sedi, di parlare più volte, che appartiene alla storia del Paese e appartiene a tutto tondo alla storia del Novecento. Quindi problemi di natura tecnico-organizzativa, spazi o non spazi, li vedrà chi dovrà gestire organizzativamente il Polo, ma dal punto di vista istituzionale non mi pare ci sia alcuna difficoltà. D'altra parte, ricordo che nella cerimonia che abbiamo dedicato al Giorno del Ricordo, nella relazione del Presidente dell'Istituto storico della Resistenza c'è stata una giusta attenzione di quell'istituzione a richiamare la necessità di una capacità di lettura storica di quegli eventi che superi ogni e qualsiasi lettura manichea o ogni qualsiasi lettura viziata da filtri ideologici, che non corrisponderebbero a una corretta analisi della storia consegnataci come eredità. CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) La parola al Consigliere Tronzano, sull'ordine dei lavori. TRONZANO Andrea A fronte delle parole del Sindaco, naturalmente lo avrei fatto comunque, ma non l'ho detto prima, ritiro gli emendamenti ostruzionistici e mantengo solo l'emendamento di merito. CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) Quindi vengono ritirati gli emendamenti accorpati dal n. 1 al n. 10, dal n. 12 al n. 41, dal n. 43 al n. 47 e dal n. 49 al n. 54, ad esclusione dell'emendamento n. 11. CASSIANI Luca Intervengo per dichiarazione di voto. Rispetto all'emendamento del Consigliere Trombotto, che apprezzo nella sostanza perché ne abbiamo discusso in Commissione… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Pensavo avesse messo in votazione. CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) Per il verbale, tutti gli emendamenti accorpati vengono ritirati. L'emendamento n. 11, presentato dai Consiglieri Tronzano, Liardo, D'Amico, Marrone e Viale, recita: CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) Il Consigliere Tronzano non lo illustra, in quanto lo ha già illustrato nel suo intervento. Qual è il parere della Giunta? BRACCIALARGHE Maurizio (Assessore) Il parere della Giunta è favorevole. CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 11: Presenti 29, favorevoli 29. L'emendamento n. 11 è approvato. CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) L'emendamento n. 42, presentato dall'Assessore Braccialarghe, recita: CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 42: Presenti 21, favorevoli 21. L'emendamento n. 42 è approvato. CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) L'emendamento n. 48, presentato dall'Assessore Braccialarghe, recita: CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) La parola all'Assessore Braccialarghe, per l'illustrazione. BRACCIALARGHE Maurizio (Assessore) Inserire nell'allegato all'articolo 7 "Il Collegio dei Fondatori" dopo la lettera j), anche la lettera k) "nomina il Collegio dei Garanti". CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 48: Presenti 22, favorevoli 22. L'emendamento n. 48 è approvato. CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) L'emendamento n. 55, presentato dai Consiglieri Trombotto e Curto, recita: CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) La parola al Consigliere Cassiani. CASSIANI Luca Intervengo soltanto per una discussione che abbiamo avuto in Commissione. Il Consigliere Trombotto presenta un emendamento dove, per l'individuazione del direttore del Polo del Novecento, sostituisce la frase "previa selezione pubblica" con "previo bando pubblico". Ne abbiamo parlato in Commissione anche con l'Assessore, ritengo che le due frasi e soprattutto l'interpretazione che ne dà l'Assessore sia a verbale, sia in Commissione, che in una discussione politica, mi tranquillizzano e quindi mi fanno dire che non sia assolutamente necessario modificare nulla, perché di fatto renderebbe pleonastico un emendamento che dice la stessa cosa. Conosco soltanto una formulazione diversa da quella di "selezione pubblica" o "bando pubblico", ovvero il concorso pubblico, ma non è questo il caso, trattandosi di una selezione, ci sarà un bando, o chiamatela call, o chiamatela chiamata pubblica, non so come vi piace, in realtà adesso piace molto call, ma in realtà è una chiamata pubblica nella quale si presenta il curriculum delle persone e poi ovviamente la Commissione deputata farà la sua scelta. Ora che si chiami selezione pubblica o bando pubblico a me pare identico, cosa diversa sarebbe il concorso pubblico, nel quale ci sono titoli ed esami e ovviamente avrebbe un altro tipo di iter dal punto di vista burocratico. Se a uno non piace "selezione", ma preferisce "bando", a me piace fiorellini rosa, può presentare anche cento emendamenti, ma siccome a me interessa la sostanza, chiederei che questo emendamento non vada ulteriormente a modificare uno Statuto che, come sappiamo, avrà un iter complicato e più lo complichiamo e più non riusciamo a dare strumenti operativi alla Fondazione che dovrà operare; questa è la mia opinione. CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) La parola al Consigliere Trombotto. TROMBOTTO Maurizio Se un oggetto ha un nome e se un altro nome di quello stesso oggetto esprime lo stesso significato, non vedo qual è il problema eventualmente di chiamarlo anche con questo secondo nome. Il senso dell'intervento del Consigliere Cassiani si può sintetizzare in questo: a lui eventualmente non piace il secondo nome e, pur nonostante egli stesso affermi che esprime esattamente lo stesso significato, vuole mantenere il primo perché evidentemente se ne è innamorato. Dato che invece, essendo l'estensore che può dare l'interpretazione autentica della ratio e del senso dell'emendamento, mi permetto di affermare che non è la stessa cosa parlare di "selezione pubblica" o di "bando pubblico", nel senso che vi è una maggiore cogenza, vi è una maggiore forza dal punto di vista giuridico, vi è una superiorità in termini di gerarchia del bando pubblico rispetto alla selezione pubblica. Gli elementi che in qualche modo lo connaturano sono più forti, sono più cogenti, sono più stringenti ed è una maggiore garanzia per l'Amministrazione Comunale. Mi rammaricherei - usando il condizionale - non dando ancora per acquisito un risultato negativo rispetto a questa proposta di emendamento, qualora il Consiglio a questo punto non si comprenderebbe per quale motivo decida di bocciarlo, quindi, dato che poi tra l'altro la Città utilizza in altri casi il bando pubblico, lo stesso Assessore, ripeto e finisco, in una recente intervista ha usato questa e non altra espressione, non riesco a capire per quale motivo quest'Aula debba e voglia bocciare questo tipo di emendamento. CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) Consigliere Cassiani, la invito a commentare in silenzio, nella sua testa; se lei riuscirà a fare i commenti nella sua testa, faremo dei grandi passi avanti. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Lei stimoli la sua intellettualità da solo. La parola all'Assessore Braccialarghe. BRACCIALARGHE Maurizio (Assessore) Ho già avuto modo in Commissione di spiegare ovviamente qual è la nostra posizione rispetto a questo tema. Mi verrebbe da dire con una battuta che per cogenza accolgo l'emendamento, perché vedo assolutamente la stessa cosa tra il termine "selezione" e il termine "bando", quindi il parere della Giunta è favorevole. CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 55: Presenti 26, astenuti 5, favorevoli 17, contrari 4. L'emendamento n. 55 è approvato. CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) Passiamo all'analisi dell'emendamento n. 56, presentato dalla Giunta. Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 56: Presenti 20. CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente) Avendo risposto 20 Consiglieri ed avendo constatato l'assenza del numero legale, procediamo ad una nuova verifica del numero legale. |