Interventi |
"Ex scuola Casati di via Revello" MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201600316/002, presentata in data 28 gennaio 2016, avente per oggetto: "Ex scuola Casati di via Revello" MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario) La parola, per la risposta, all'Assessore Passoni. PASSONI Gianguido (Assessore) Nell'interpellanza si chiede conto dello stato di manutenzione, demolizione e custodia dell'edificio di via Revello, ex scuola Casati, dove trovava luogo un ex centro sociale. In realtà l'interpellanza non è tanto vecchia, ma è di fatto datata, perché già con un progetto approvato mesi fa si era proceduto all'inoltro della procedura di gara per evidenza pubblica all'ASL, che doveva approvare il piano di demolizione del lavoro della ditta aggiudicataria; questo è successo nel periodo tra giugno 2015 e fine anno. Successivamente, il 1° febbraio 2016, appena ricevuta l'approvazione del piano dell'ASL, praticamente circa otto giorni fa, è stato avviato il cantiere e infatti ne è stata anche data notizia ai mezzi stampa. Come il Consigliere saprà - spero lo sappia -, non è possibile iniziare le opere di un'aggiudicazione dei lavori (che peraltro, ribadisco, è databile a circa cinque-sei mesi fa), se non prima che l'ASL approvi il piano lavoro, che la ditta deve presentare obbligatoriamente nel caso di smaltimento di queste tipologie di interventi. È stato svolto un incontro con il centro sportivo confinante. È stato raccontato quali sono le tempistiche di bonifica e di demolizione dei fabbricati ed è prevista una serie di incontri con i cittadini della zona, per spigare le condizioni di sicurezza e anche il destino dell'area, che sarà ad area verde pubblico. MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario) La parola al Consigliere Ricca. RICCA Fabrizio Ringrazio l'Assessore per la risposta, anche perché, dopo tre anni dalla promessa di trasformare quell'area in un parco e avendo lasciato per altri tre anni i bambini che giocano all'adiacente centro sportivo Cenisia a contatto quotidiano con l'amianto dell'ex centro sociale, finalmente si muove qualcosa. Non voglio dire che la nostra interpellanza quasi cada a pennello... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Lo dico. Dico che, dopo aver presentato l'interpellanza, casualmente viene fuori questo progetto, che era stato tenuto nascosto per tutto questo tempo. Nel caso in cui fossimo stati gli artefici della velocizzazione del processo, sono contento, perché vorrebbe dire che comunque qualcosa si muove. Mi piacerebbe capire la tempistica, se l'Assessore può darcela, anche solo di smantellamento e di trasformazione di quell'area in un parco. Nel frattempo, le segnalo, anche solamente a carattere di sicurezza (anche se so che non è materia di sua competenza), che all'interno, viste anche le numerose voragini nelle reti di recinzione, ci spacciano e quindi soprattutto nelle ore serali si infilano dentro e si fanno i fatti loro. I residenti hanno anche visto dormirci persone all'interno. Quindi, nel frattempo che le operazioni di bonifica dell'area e della trasformazione in un parco pubblico possano avvenire, vorremmo che ci fosse anche un po' di controllo. Se fosse possibile mandare la Polizia Municipale a fare anche solo dei sopralluoghi per cercare di fermare il fenomeno dello spaccio, faremmo comunque del bene al quartiere. MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario) La parola all'Assessore Passoni. PASSONI Gianguido (Assessore) Come ho detto, credo che il merito di questa Amministrazione sia che, dopo 25 anni, è stato tolto il centro sociale e avviata la demolizione. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Spostato, come sa il Consigliere, se vuole occuparsi di evitare l'occupazione di immobili per la città, glielo consiglio vivamente. Sta di fatto che l'opera di allontanamento e demolizione, più la progettazione del giardino pubblico di via Frejus è oggi cosa fatta. Ribadisco che il tema del procedimento (ma glielo dico nel caso le toccasse mai di assumere responsabilità di governo, cosa che non credo, ma glielo dico a beneficio futuro), tra una decisione dell'Amministrazione di procedere, bisogna progettare preliminarmente definitivamente, indire gara, assegnare e consegnare i lavori. Questa procedura chiede circa 18 mesi. Da lì bisogna individuare la ditta, consegnare i lavori, avviare il piano di lavoro dell'amianto, che richiede almeno quattro-cinque mesi. Ecco perché sono passati i tempi, non certo per inerzia dell'Amministrazione Comunale, ma certamente, anzi, con una certa solerzia si è seguito questo progetto, che, peraltro, ribadisco, ha come effetto pratico il fatto che le ruspe stanno intervenendo. La sicurezza, in realtà, è stata più volte affrontata, discussa, devo dire anche all'epoca dell'occupazione, riferita al tema del quartiere, amianto confinato dentro pareti e pavimenti, quindi non amianto libero, almeno questo diceva al Catasto Amianto della Città di Torino e, ribadisco, è stata prevista anche una serie di incontri con la cittadinanza circostante, non solo per l'esito futuro dell'area, ma anche per spiegare le procedure e le modalità con cui si bonificano gli edifici, che sono sotto la vigilanza e il confinamento delle ASL competenti. MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario) L'interpellanza è discussa. |