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"Centrale Michelotti, passata la gara si cambia tutto?" MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201506336/002, presentata in data 30 novembre 2015, avente per oggetto: "Centrale Michelotti, passata la gara si cambia tutto?" MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario) La parola, per la risposta, all'Assessore Lubatti. LUBATTI Claudio (Assessore) Anche in questo caso, vorrei fare un aggiornamento sullo stato di avanzamento della questione, con la richiesta di poter approfondire i singoli aspetti ed aggiornare in tempo reale, non potendo dare definitivamente una risposta finale all'interpellanza, essendo una questione in continua evoluzione. Avevo già preannunciato, lo ricorderanno il Presidente ed i Consiglieri interpellanti, che in queste settimane avremmo aperto un'interlocuzione con l'Associazione Temporanea di Imprese Camuna Idroelettrica e Ar.Co. Lavori S.c.c., che si era aggiudicata la gara per la realizzazione dell'impianto idroelettrico che va a sfruttare il salto d'acqua sulla diga Michelotti, quindi all'altezza del ponte della Gran Madre. Questa realizzazione della centrale dava l'opportunità alla Città di vedere realizzate le opere accessorie da lei indicate, che avrebbero permesso la completa navigabilità del fiume Po, raggiungendo un obiettivo strategico che questa Città si è data negli anni, ma che non è mai riuscita ad ottenere proprio visti i problemi strutturali sia dell'alveo a monte e a valle della diga, sia per l'esistenza del salto d'acqua che andava in qualche maniera superato. La storia la conoscete bene: vi è stata una deliberazione del Consiglio Comunale a dare il via al progetto, poi la gara, poi il riconoscimento dell'impresa realizzatrice e, infine, la presentazione delle prime ipotesi progettuali. Le ipotesi progettuali sono andate via via modificandosi, sia su richiesta della Città - in maniera molto limitata -, sia su proposta stessa dell'impresa, che ha visto modificare il proprio approccio al tema dell'inserimento fisico della centrale o fuori dall'alveo o all'interno dell'alveo; ovviamente, ogni modifica progettuale ha comportato una modifica del business plan nel suo complesso e dei costi per la realizzazione delle opere. La Città ha seguito (personalmente e direttamente in alcuni incontri, ma, in particolare, tramite gli Uffici ed i miei tecnici) tutta la fase di ricostruzione delle nuove ipotesi progettuali e anche le ipotesi dei relativi business plan, tant'è che abbiamo sospeso la convocazione dei Tavoli tecnici di confronto con l'esterno, perché il contenuto del confronto con l'esterno in questo momento non era sufficientemente definito per essere oggetto di un confronto con soggetti terzi. Nelle ultime settimane, l'impresa ha richiesto un nuovo incontro, che è avvenuto in data 9 febbraio, nel corso del quale il concessionario ha preannunciato l'intenzione di non procedere con la progettazione che aveva fin qui annunciato, cioè quella di portare la centrale all'interno dell'alveo e di costruire la conca di navigazione così come era stato richiesto dalla Città; per cui siamo in attesa di una definizione ufficiale e formale della sua posizione. Questa volontà di non procedere potrebbe anche voler dire - ma siamo di fronte ad un'ipotesi, perché non esiste un atto formale nel quale questa posizione sia stata in qualche maniera ufficializzata - che l'impresa si ritira dall'operazione, cioè ritiene antieconomica nel suo complesso l'operazione e, quindi, dichiara la non volontà di proseguire in questo percorso, che è una scelta unilaterale di chi ha sottoscritto un contratto, come ha fatto questa impresa. A questo punto, la Città avrà un insieme di scenari di fronte, davanti ai quali dovremmo prendere alcune decisioni; uno di questi è anche quello di andare a discutere la fideiussione, che a garanzia era posta del contratto, verificare quale siano le condizioni complessive della gara, considerato che, in questo caso, siamo di fronte ad una gara che ha un soggetto partecipante, quindi non è possibile uno slittamento della graduatoria, così come è avvenuto, anche se in tempi importanti, nella realizzazione dell'opera della Metropolitana sulla Bengasi, dove si è andati al secondo, poi al terzo e poi assegnato ad uno dei due che erano in terza posizione. In questo momento, quindi, non sono nelle condizioni per dare una risposta definitiva sul futuro della realizzazione né della centrale né della relativa conca, perché la posizione non è una posizione ufficiale. Visto e considerato, però, che c'era questo documento all'ordine del giorno e visto e considerato che l'incontro era già avvenuto e, quindi, si sarebbe poi scoperto agli atti in maniera successiva che era già avvenuta la discussione di questa interpellanza, mi è sembrato comunque opportuno informare con grande trasparenza l'Aula delle cose che stanno succedendo. Non ho contezza, in questo momento, della posizione definitiva; l'impresa potrebbe anche dirci che questo business plan non regge e riproporne un altro chiedendo 30 giorni di proroga e l'Amministrazione deciderà se concedere o non concedere. Potrà anche dire di credere che non ci siano più le condizioni economiche per la realizzazione, oppure pensare di modificare il business plan nella parte di tiraggio dell'acqua, perché così aumenterà la redditività, cioè potrà provare a giocare con le variabili che compongono il business plan o potrà legittimamente, autonomamente, in maniera unilaterale, decidere di non giocare più questa partita. Queste variabili sono ancora troppo grosse per dare un'indicazione su quella che è l'intenzione dell'Amministrazione, quindi non posso oggi annunciarvi l'intenzione dell'Amministrazione di percorrere una strada A, una strada B o una strada C, perché, a seconda di quali saranno le conclusioni finali da parte dell'impresa, sarà relativa la riflessione che dovremmo in qualche maniera fare nelle prossime settimane. TROMBOTTO Maurizio (Consigliere f.f. di Presidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio A maggior ragione, sono contento di aver presentato questa interpellanza, perché, effettivamente, mi sembra che stiano avvenendo cose importanti su questa vicenda che, sappiamo tutti, ha impegnato il Consiglio Comunale per molti anni e che noi abbiamo seguito da vicino. L'interpellanza sollevava anche una serie di altri dubbi, che adesso non so se si possano considerare superati, ma, in particolare, noi continuiamo ad avere il dubbio sull'utilità effettiva di realizzare una conca di navigazione spendendo un milione di Euro, che potrebbe essere altrimenti incamerato o destinato ad altro, per poi andare a navigare eventualmente sul tratto verso Sassi, dove, comunque, non ci sono i fondi per realizzare il resto dell'opera. Infatti, una delle domande riguardava le promesse che erano state fatte circa un anno fa, sul fatto che l'Amministrazione avrebbe reperito dei fondi europei eventualmente per completare l'opera di rendere navigabile il tratto di fiume verso Sassi, quindi se fossero poi state portate avanti oppure no. Però, magari lo vedremo in Commissione, perché immagino che, a questo punto, andremo magari a portare in Commissione l'atto per avere anche degli ulteriori aggiornamenti su quello che dirà poi il concessionario. Tornando, invece, alla questione principale, noi abbiamo sollevato l'interpellanza nel momento in cui abbiamo appreso che si stava prospettando la realizzazione di una centrale molto diversa da quella che era stata presentata nella gara. Dato che questa non è semplicemente una concessione di spazio in cui noi diamo il permesso di fare un'opera sua, ma è un'opera pubblica, che viene realizzata da un privato che la realizza per conto e in nome dell'Amministrazione, allora, a questo punto, se gli si permette di realizzare un'opera che è molto diversa da quella che era stata messa a gara, che per essere costruita costa, magari, tre milioni invece dei sette che erano stati ipotizzati, a questo punto qualche dubbio sull'irregolarità o, comunque, sull'opportunità di tutta la vicenda viene. Se, magari, fin dal principio si fosse detto che si realizzava una cosa diversa che costava la metà o di meno, ci sarebbero state altre persone che avrebbero partecipato al bando. Penso che, se c'è un cambiamento così radicale del progetto, effettivamente, la cosa migliore sarebbe riprendere tutto il progetto dall'inizio, detto che poi noi continueremo ad avere i dubbi che avevamo fin dal principio, nel senso che ben venga la realizzazione di una centrale che permette di realizzare energia rinnovabile, però, chiaramente, quel punto lì è un punto estremamente aulico, in pieno centro cittadino, dove l'impatto ambientale rischia di essere molto pesante, sia sul flusso del fiume, che sul parco, che sulla sponda, che sul paesaggio, su tutto, quindi, forse, quello non è proprio il posto migliore dove andare a fare una centrale idroelettrica. A questo punto, direi di rimandare l'atto in Commissione e, se possibile, vorremmo avere anche un chiarimento sull'intestazione del contratto, perché ci risulta che sia stato firmato da una società diversa rispetto all'ATI che aveva vinto il bando. Questo anche in ottica di potenziali penali, perché immagino che se c'è un unilaterale ci sia anche una penale e può essere preoccupante perché, a questo punto, la società veicolo, costituita appositamente, non so se abbia i capitali per pagare una penale, però questo assolutamente non lo posso sapere, perché non ho visto le carte. Quindi, chiediamo che, se si va in Commissione, ci sia anche un approfondimento sulla parte amministrativa e burocratica di questa cosa sulla persona giuridica che ha firmato il contratto, per capire se la Città abbia veramente delle possibilità di rivalsa di qualunque genere su questa società che ha firmato il contratto, nel momento in cui essa dovesse chiamarsi fuori e mandare a monte tutta l'iniziativa. TROMBOTTO Maurizio (Consigliere f.f. di Presidente) La parola, per una breve replica, all'Assessore Lubatti. LUBATTI Claudio Intervengo per il verbale, perché si tratta di argomenti molto delicati che riguardano una gara. Ritengo opportuno sottolineare, se non fosse stato sufficientemente chiaro nella mia illustrazione, che gli elementi che come Città abbiamo richiesto in modifica del progetto non riguardano modifiche strutturali. Le proposte di modifica importanti che, invece, hanno visto stravolgere il progetto iniziale sono state proposte dall'impresa che ha messo alla valutazione della Città l'eventuale possibilità di modificare il progetto ed era in fase la preparazione del business plan relativo alla nuova proposta di modifica del progetto da parte dell'impresa. Questo ci tengo a dirlo, perché ritengo particolarmente corrette le cose che diceva bene il Consigliere Bertola rispetto all'impossibilità da parte della stazione appaltante di modificare le condizioni di una gara una volta che la gara è stata conclusa, altrimenti altri soggetti sarebbero ben legittimati a richiedere un annullamento al Tribunale Amministrativo della procedura in corso, tra l'altro anche a gara conclusa. Voglio, quindi, solo lasciare a verbale, visto che questa è una sede ufficiale, che le modifiche che la Città ha proposto in fase successiva al riconoscimento a quest'impresa della possibilità di realizzare l'opera non sono modifiche strutturali, ma sono semplicemente aggiustamenti dovuti alla concessione delle autorizzazioni da parte dell'A.I.Po, della Città Metropolitana e di tutti i soggetti che sono stati piano piano coinvolti e che hanno detto la loro, chiedendo alcune modifiche rispetto al progetto. TROMBOTTO Maurizio (Consigliere f.f. di Presidente) L'interpellanza è discussa per l'Aula, con la richiesta però di approfondimento in Commissione, quindi verrà riportata in II più VI Commissione. |