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"Diritti dei minori nomadi: Servizi Sociali torinesi abbattano discriminazioni!" PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo all'esame della seguente proposta di mozione n. mecc. 201108207/002, presentata in data 28 dicembre 2011, avente per oggetto: "Diritti dei minori nomadi: Servizi Sociali torinesi abbattano discriminazioni!" PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Marrone. MARRONE Maurizio Questa proposta di mozione in realtà è stata presentata nel 2011 e approfondita in alcuni momenti dalla IV Commissione; poi, purtroppo, senza colpa di nessuno (ci metto anche la mia responsabilità, per non averla seguita con l'adeguata attenzione), si è un po' persa nelle calendarizzazione. Per questo ho chiesto di portarla in Consiglio, perché si era chiesto di avviare un confronto sul trattamento dei minori nomadi all'interno dei campi, partendo dalla constatazione che esiste una evidente disparità di trattamento nella gestione dei rapporti con le famiglie dei minori, che si parli di problematicità sociali, di torinesi diciamo stanziali (io direi normali), per differenziarli rispetto a quelli nomadi, di etnia rom, o comunque di etnie che vivono nei campi. Questo perché sappiamo bene che per quanto i Servizi Sociali adesso adottino sempre più come estrema ratio quella di togliere i minori alle famiglie se sono esposti a rischi sociali o addirittura di incolumità, è altrettanto vero che in questi anni di sopralluoghi siamo stati abituati a vedere nei campi (ed è vero che Lungo Stura Lazio non c'è più, ma è altrettanto vero che rimangono tutti gli altri, quello abusivo di via Germagnano si è ulteriormente ampliato) minori tenuti in condizioni di assoluto abbandono, in mezzo all'immondizia, al fango, al freddo, quando non addirittura ai topi e all'immondizia. Io sono dell'idea che si debba invece superare questa idea per cui i campi rom siano terra di nessuno dove non si applicano la nostra legislazione e i nostri regolamenti, e che quindi i minori rom debbano essere tutelati esattamente come minori di qualunque altra famiglia. E quindi anche che ci debba essere il coraggio rispetto ai Servizi Sociali della nostra Città, di valutare nel merito e non arrendersi preventivamente all'ipotesi che in molti casi sia interesse del minore toglierlo alla famiglia e affidarlo a famiglie che non vivano nella condizione che ormai abbiamo imparato essere quasi culturalmente e antropologicamente orientata, che è quella del nomadismo inteso come assenza di stabilità, assenza di precarietà, assenza anche di quelle condizioni minime non dico di benessere, ma di tutela della salute e del diritto a un futuro diverso. Questo perché sappiamo bene, lo possiamo anche immaginare, che un minore che di fatto conosca solo quella realtà, in termini di ambiente e di sviluppo, abbia poi poche possibilità di distinguersi e di scegliere quindi strade di vita alternative a quello che poi è il nomadismo dei genitori, con tutte le connotazioni anche negative collegate a questo: l'avviamento a una probabile vita di delinquenza, i problemi di salute e i problemi di degrado sociale. Questo per dire (mia personale opinione, non credo che sia un segreto) che bisognerebbe toglierli alle famiglie e basta, semplicemente perché è incivile tollerare che un bambino, solo perché nato in una certa etnia piuttosto che in un'altra, venga tenuto dalle famiglie così. Visto che so che questa posizione potrebbe dividere, invito a leggere il testo della proposta di mozione, che chiede solo di porre un confronto nelle sedi opportune, ma su dati di fatto; quindi, anche in merito alle politiche del nostro Assessorato all'Assistenza, con particolare attenzione al Settore nomadi e stranieri, per quanto riguarda i nomadi, non gli stranieri, su quale sia l'individuazione dei criteri che vadano a definire i casi in cui un bambino, se viene tenuto nell'immondizia e in mezzo ai topi, in stato di abbandono, deve essere tutelato e tolto da quelle situazioni, a prescindere da quale sia la sua nazionalità, o la sua condizione anagrafica, se di nomade, di apolide in un campo, piuttosto che di cittadino "normale" di una famiglia stanziale. Io spero che questa proposta di mozione, che ho voluto portare all'attenzione dell'Aula prima che finisse questa tornata amministrativa, riceva l'attenzione, l'approfondimento e l'onestà intellettuale che merita. Ribadisco, in conclusione, che si chiede semplicemente di porsi il problema, non si indica la soluzione; io la mia personale l'ho detta, ma non è quella contenuta in questa impegnativa. Spero che ci sia questa possibilità di confronto con i Servizi Sociali per capire la situazione. È ovvio che se così non fosse, il passaggio successivo sarà un atto marcatamente di indirizzo ai Servizi Sociali di andare a prelevare i bambini che vivono in queste condizioni, per sottrarli a una vita così indegna. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola alla Consigliera Centillo. CENTILLO Maria Lucia Intanto mi chiedo quanti altri Consigli Comunali dovremo fare per avere una richiesta di comunicazione o di mozione riferita allo stessa tema; cioè cambia il titolo, ma sostanzialmente mi pare che quello sia l'obiettivo, parlare di questo argomento, del quale abbiamo discusso molto in Commissione. Nulla osta, secondo me (lo dico come Consigliera, non come Presidente di Commissione), approfondire ulteriormente, in IV Commissione, in Commissione Pari Opportunità, la questione chiesta dal Consigliere Marrone. Ravviso tutta la strumentalità del caso nel chiedere il voto di una proposta di mozione ex articolo 93, per chiedere di votare in Commissione. Quindi, per ciò che mi riguarda, questa proposta non la voterò, come il resto del Gruppo PD, proprio per questa strumentalità. Ricordo anche che il Consigliere Marrone, che era Vicepresidente della IV Commissione, si è dimesso esattamente in polemica con la sottoscritta perché io non avevo voluto che si proiettasse un filmato con i minori del campo di strada dell'Aeroporto, in cui i visi delle bambine e dei bambini non erano oscurati. Quindi, prendo atto di una - credo - condivisibile intenzione di lavorare sempre di più a tutela delle bambine e dei bambini dei campi nomadi, cosa in cui mi ritrovo assolutamente, anche nelle posizioni tenute dal Sindaco e dalla Giunta con i programmi di riqualificazione. Dopodiché, questa proposta di mozione, secondo me, è inaccoglibile. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Credo che il tema sia molto importante e molto delicato; per cui, non mi piace l'idea di strumentalizzarlo così per una votazione di fine mandato. Quindi, non parteciperò al voto. PORCINO Giovanni (Presidente) Ci sono altri interventi, Consiglieri? Se nessun altro intende intervenire, procediamo con la votazione. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). C'è ancora il Consigliere Viale? Per favore, Consiglieri, quando intendete intervenire manifestatevi con un po' più di vivacità, perché non ho ancora il dono della lettura del pensiero. La parola al Consigliere Viale. VIALE Silvio Il punto sollevato è sicuramente importante. La Città di Torino attualmente ha delle politiche non discriminanti sui minori, per cui non c'è una discriminazione nei confronti dei bambini nomadi rispetto agli altri bambini; sono situazioni diverse e diverse sono le modalità con cui si interviene. Se si va al voto, io mi astengo su questa proposta di mozione, perché sarebbe difficile andare contro, proprio perché pone un problema. Ovviamente non condivido il linguaggio e le modalità con cui sono posti i temi. Vorrei solo far notare al Consigliere Marrone, come esempio, che "la consuetudine di contrarre matrimonio in giovanissima età", non costituisce matrimonio, perché il matrimonio, come voi insegnate bene, è quello celebrato formalmente, le altre sono convivenze. A me fa piacere che le convivenze dei nomadi, a differenza di quelle omosessuali, non siano considerate convivenze, ma matrimonio, perché vuol dire che c'è uno spiraglio per tutti. "Con la conseguenza che le persone minori sono costrette a subire nozze combinate e consumare rapporti sessuali con individui...". Sulla costrizione io non mi pronuncio. Faccio notare che in questo Paese l'emancipazione sessuale è a 14 anni; per cui qualunque minore, da 14 anni in poi, se non ci sono altre controindicazioni, può avere rapporti sessuali e gravidanze; tant'è vero che proprio recentemente ci è stata ricordata una procedura diversa per chi partorisce prima dei 14 anni e dopo i 14 anni, o prima dei 16 anni o dopo i 16 anni. Quindi, una proposta del genere la trovo un po' strumentale; però, visto che solleva il tema, se va ai voti mi astengo e non voto contro. PORCINO Giovanni (Presidente) Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di mozione: Presenti 34, astenuti 6, favorevoli 12, contrari 16. La proposta di mozione è respinta. |