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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 15 Febbraio 2016 ore 10,00
Paragrafo n. 32
MOZIONE 2011-08207
"DIRITTI DEI MINORI NOMADI: SERVIZI SOCIALI TORINESI ABBATTANO DISCRIMINAZIONI!" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE MARRONE IN DATA 28 DICEMBRE 2011.
Interventi
"Diritti dei minori nomadi: Servizi Sociali torinesi abbattano discriminazioni!"

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo all'esame della seguente proposta di mozione n. mecc. 201108207/002,
presentata in data 28 dicembre 2011, avente per oggetto:

"Diritti dei minori nomadi: Servizi Sociali torinesi abbattano discriminazioni!"

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Marrone.

MARRONE Maurizio
Questa proposta di mozione in realtà è stata presentata nel 2011 e approfondita in alcuni
momenti dalla IV Commissione; poi, purtroppo, senza colpa di nessuno (ci metto anche
la mia responsabilità, per non averla seguita con l'adeguata attenzione), si è un po' persa
nelle calendarizzazione. Per questo ho chiesto di portarla in Consiglio, perché si era
chiesto di avviare un confronto sul trattamento dei minori nomadi all'interno dei campi,
partendo dalla constatazione che esiste una evidente disparità di trattamento nella
gestione dei rapporti con le famiglie dei minori, che si parli di problematicità sociali, di
torinesi diciamo stanziali (io direi normali), per differenziarli rispetto a quelli nomadi, di
etnia rom, o comunque di etnie che vivono nei campi.
Questo perché sappiamo bene che per quanto i Servizi Sociali adesso adottino sempre
più come estrema ratio quella di togliere i minori alle famiglie se sono esposti a rischi
sociali o addirittura di incolumità, è altrettanto vero che in questi anni di sopralluoghi
siamo stati abituati a vedere nei campi (ed è vero che Lungo Stura Lazio non c'è più, ma
è altrettanto vero che rimangono tutti gli altri, quello abusivo di via Germagnano si è
ulteriormente ampliato) minori tenuti in condizioni di assoluto abbandono, in mezzo
all'immondizia, al fango, al freddo, quando non addirittura ai topi e all'immondizia.
Io sono dell'idea che si debba invece superare questa idea per cui i campi rom siano
terra di nessuno dove non si applicano la nostra legislazione e i nostri regolamenti, e che
quindi i minori rom debbano essere tutelati esattamente come minori di qualunque altra
famiglia. E quindi anche che ci debba essere il coraggio rispetto ai Servizi Sociali della
nostra Città, di valutare nel merito e non arrendersi preventivamente all'ipotesi che in
molti casi sia interesse del minore toglierlo alla famiglia e affidarlo a famiglie che non
vivano nella condizione che ormai abbiamo imparato essere quasi culturalmente e
antropologicamente orientata, che è quella del nomadismo inteso come assenza di
stabilità, assenza di precarietà, assenza anche di quelle condizioni minime non dico di
benessere, ma di tutela della salute e del diritto a un futuro diverso.
Questo perché sappiamo bene, lo possiamo anche immaginare, che un minore che di
fatto conosca solo quella realtà, in termini di ambiente e di sviluppo, abbia poi poche
possibilità di distinguersi e di scegliere quindi strade di vita alternative a quello che poi
è il nomadismo dei genitori, con tutte le connotazioni anche negative collegate a questo:
l'avviamento a una probabile vita di delinquenza, i problemi di salute e i problemi di
degrado sociale.
Questo per dire (mia personale opinione, non credo che sia un segreto) che
bisognerebbe toglierli alle famiglie e basta, semplicemente perché è incivile tollerare
che un bambino, solo perché nato in una certa etnia piuttosto che in un'altra, venga
tenuto dalle famiglie così.
Visto che so che questa posizione potrebbe dividere, invito a leggere il testo della
proposta di mozione, che chiede solo di porre un confronto nelle sedi opportune, ma su
dati di fatto; quindi, anche in merito alle politiche del nostro Assessorato all'Assistenza,
con particolare attenzione al Settore nomadi e stranieri, per quanto riguarda i nomadi,
non gli stranieri, su quale sia l'individuazione dei criteri che vadano a definire i casi in
cui un bambino, se viene tenuto nell'immondizia e in mezzo ai topi, in stato di
abbandono, deve essere tutelato e tolto da quelle situazioni, a prescindere da quale sia la
sua nazionalità, o la sua condizione anagrafica, se di nomade, di apolide in un campo,
piuttosto che di cittadino "normale" di una famiglia stanziale.
Io spero che questa proposta di mozione, che ho voluto portare all'attenzione dell'Aula
prima che finisse questa tornata amministrativa, riceva l'attenzione, l'approfondimento
e l'onestà intellettuale che merita. Ribadisco, in conclusione, che si chiede
semplicemente di porsi il problema, non si indica la soluzione; io la mia personale l'ho
detta, ma non è quella contenuta in questa impegnativa.
Spero che ci sia questa possibilità di confronto con i Servizi Sociali per capire la
situazione. È ovvio che se così non fosse, il passaggio successivo sarà un atto
marcatamente di indirizzo ai Servizi Sociali di andare a prelevare i bambini che vivono
in queste condizioni, per sottrarli a una vita così indegna.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola alla Consigliera Centillo.

CENTILLO Maria Lucia
Intanto mi chiedo quanti altri Consigli Comunali dovremo fare per avere una richiesta di
comunicazione o di mozione riferita allo stessa tema; cioè cambia il titolo, ma
sostanzialmente mi pare che quello sia l'obiettivo, parlare di questo argomento, del
quale abbiamo discusso molto in Commissione.
Nulla osta, secondo me (lo dico come Consigliera, non come Presidente di
Commissione), approfondire ulteriormente, in IV Commissione, in Commissione Pari
Opportunità, la questione chiesta dal Consigliere Marrone. Ravviso tutta la
strumentalità del caso nel chiedere il voto di una proposta di mozione ex articolo 93, per
chiedere di votare in Commissione.
Quindi, per ciò che mi riguarda, questa proposta non la voterò, come il resto del Gruppo
PD, proprio per questa strumentalità. Ricordo anche che il Consigliere Marrone, che era
Vicepresidente della IV Commissione, si è dimesso esattamente in polemica con la
sottoscritta perché io non avevo voluto che si proiettasse un filmato con i minori del
campo di strada dell'Aeroporto, in cui i visi delle bambine e dei bambini non erano
oscurati.
Quindi, prendo atto di una - credo - condivisibile intenzione di lavorare sempre di più a
tutela delle bambine e dei bambini dei campi nomadi, cosa in cui mi ritrovo
assolutamente, anche nelle posizioni tenute dal Sindaco e dalla Giunta con i programmi
di riqualificazione. Dopodiché, questa proposta di mozione, secondo me, è
inaccoglibile.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Credo che il tema sia molto importante e molto delicato; per cui, non mi piace l'idea di
strumentalizzarlo così per una votazione di fine mandato. Quindi, non parteciperò al
voto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Ci sono altri interventi, Consiglieri? Se nessun altro intende intervenire, procediamo con
la votazione. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). C'è ancora il Consigliere Viale?
Per favore, Consiglieri, quando intendete intervenire manifestatevi con un po' più di
vivacità, perché non ho ancora il dono della lettura del pensiero.
La parola al Consigliere Viale.

VIALE Silvio
Il punto sollevato è sicuramente importante. La Città di Torino attualmente ha delle
politiche non discriminanti sui minori, per cui non c'è una discriminazione nei confronti
dei bambini nomadi rispetto agli altri bambini; sono situazioni diverse e diverse sono le
modalità con cui si interviene.
Se si va al voto, io mi astengo su questa proposta di mozione, perché sarebbe difficile
andare contro, proprio perché pone un problema. Ovviamente non condivido il
linguaggio e le modalità con cui sono posti i temi.
Vorrei solo far notare al Consigliere Marrone, come esempio, che "la consuetudine di
contrarre matrimonio in giovanissima età", non costituisce matrimonio, perché il
matrimonio, come voi insegnate bene, è quello celebrato formalmente, le altre sono
convivenze. A me fa piacere che le convivenze dei nomadi, a differenza di quelle
omosessuali, non siano considerate convivenze, ma matrimonio, perché vuol dire che
c'è uno spiraglio per tutti.
"Con la conseguenza che le persone minori sono costrette a subire nozze combinate e
consumare rapporti sessuali con individui...". Sulla costrizione io non mi pronuncio.
Faccio notare che in questo Paese l'emancipazione sessuale è a 14 anni; per cui
qualunque minore, da 14 anni in poi, se non ci sono altre controindicazioni, può avere
rapporti sessuali e gravidanze; tant'è vero che proprio recentemente ci è stata ricordata
una procedura diversa per chi partorisce prima dei 14 anni e dopo i 14 anni, o prima dei
16 anni o dopo i 16 anni.
Quindi, una proposta del genere la trovo un po' strumentale; però, visto che solleva il
tema, se va ai voti mi astengo e non voto contro.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non essendoci altre richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di mozione:
Presenti 34, astenuti 6, favorevoli 12, contrari 16.
La proposta di mozione è respinta.
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