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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 15 Febbraio 2016 ore 10,00
Paragrafo n. 11
INTERPELLANZA 2016-00259
"EX GALOPPATOIO MILITARE DEL MEISINO: RISERVA NATURALE SPECIALE O PARCO AVVENTURA PER BAMBINI?" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI TROMBOTTO, CURTO E LEVI-MONTALCINI IN DATA 26 GENNAIO 2016.
Interventi
"Ex Galoppatoio Militare del Meisino: riserva naturale speciale o parco avventura per
bambini?"

ALUNNO Guido Maria (Consigliere f.f. di Presidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201600259/002, presentata in data
26 gennaio, avente per oggetto:

"Ex Galoppatoio Militare del Meisino: riserva naturale speciale
o parco avventura per bambini?"

ALUNNO Guido Maria (Consigliere f.f. di Presidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Passoni.

PASSONI Gianguido (Assessore)
Come si dice, quando un titolo di un'interpellanza vuole creare attenzione, potremmo
dire così. L'interpellanza del Consigliere Trombotto sostanzialmente tocca un tema
molto discusso negli ultimi quattro mesi, cioè il Consiglio Comunale ha sostanzialmente
immaginato di avviare un recepimento e presa d'atto della pratica di federalismo
demaniale che la Città aveva avviato in anni precedenti, richiedendo che l'area
importante e strategica dell'ex Galoppatoio Militare diventasse proprietà della Città.
Il Consiglio Comunale ha recepito questa proposta e di fatto è stato attuato l'indirizzo,
pertanto sarà attuato successivamente il passaggio di proprietà dell'area importante che
dicevo prima.
Consigliere Trombotto, non tocca a me giudicare, come sempre, l'idea che sugli
immobili pubblici si faccia un elemento di notizie negative, per poi spiegare cosa
succede in positivo. Vengo da giorni in cui parlavo di area del motovelodromo, siamo
andati avanti mesi con qualcuno che diceva: "Si farà il supermercato", non è mai stata
intenzione dell'Amministrazione farlo, mai si è interloquito in tal senso, eppure si è
consolidata questa idea, anche grazie alla strumentalizzazione che è stata fatta di questa
proposta, a mio avviso assolutamente scellerata, e che pertanto ha rischiato di deviare il
dibattito. Qui siamo nella stessa identica condizione, cioè la Città ha chiarito
formalmente e ufficialmente, in sede di dibattito consiliare, che non c'è nessuna
intenzione di realizzare alcun tipo di intervento che non sia rispettoso di tutti i pareri, le
limitazioni, i vincoli che gravano sull'area dell'ex Galoppatoio Militare, premesso che
su quell'area gravano vincoli. Peraltro, è stato fatto un sopralluogo proprio un mese fa
da parte del sottoscritto e degli Uffici Comunali per rilevare, anche se non è ancora
consegnata alla Città, la situazione dei beni, dei fabbricati e dell'area, ed essa è
effettivamente una riserva naturale assolutamente straordinaria.
Sinceramente non credo che il dibattito debba essere portato su "parco avventura sì o
parco avventura no", perché al momento non risulta alcuna tipologia di dialogo tra la
Pubblica Amministrazione e alcun tipo di soggetto che abbia in qualche modo
interloquito o proposto questa soluzione. È vero - perché questo è un dato oggetto, che
però non riguarda la Pubblica Amministrazione, bensì il Demanio - che la Città non ha
ancora ricevuto la consegna della proprietà del bene, è vero che il Demanio ha
comunicato all'Amministrazione Comunale, ben prima del procedimento di
acquisizione, l'esistenza di un soggetto, qualificatosi come "Associazione Green To",
che avrebbe avuto accesso, da parte del Demanio e non della Città, nell'area per
svolgere rilievi e analisi mirate alla predisposizione di un progetto di recupero dell'area.
Questa facoltà del Demanio la potrebbe esercitare qualunque soggetto, anche la Città,
accedendovi, l'ho fatto personalmente per rilevare i luoghi. Naturalmente la Città non
ha assolutamente posto alcuna condizione, riferita al fatto che il bene non è della Città
in questo momento; tuttavia, ha chiarito formalmente negli atti che al momento del
trasferimento il bene doveva essere libero da persone e cose, pertanto non poteva esserci
alcune forma di consegna o concessione a terzi, ancorché in forma precaria.
Quindi, vorrei essere molto chiaro: non c'è alcuna acquiescenza o alcuna disponibilità
della Città ad utilizzare temporaneamente il Galoppatoio da soggetti terzi, ancorché il
bene in questo momento non sia di proprietà della Città, ma del Demanio.
Questo vorrei che chiudesse, anzi, non aprisse nemmeno la discussione su usi
eventualmente distorsivi del comprensorio.
Penso, invece, in via del tutto sostanziale, che la Città abbia per le mani un'occasione
storicamente unica. Penso che l'area del Galoppatoio, che si estende per numerosi ettari,
sia tra le varie aree molto diversa: come il Consigliere sa bene, l'area è confinante con
delle preesistenze di fabbricati residenziali privati, ci sono delle case intorno, a distanza
di alcune centinaia di metri, c'è un parco pubblico comunale già fruibile, vi sono dei
fabbricati di preesistenza del Galoppatoio Demaniale e vi sono delle aree, dei prati
attigui, contigui con l'area di parco pubblico.
È evidente quindi che uno studio attento, che avverrà quando la Città avrà la
disponibilità dell'area e non prima, dovrà distinguere le varie parti di questo
straordinario parco naturale. Peraltro, abbiamo constatato personalmente che una parte
di esso, sostanzialmente la parte verso la confluenza, è di fatto un'area naturalistica
intangibile, in quanto sede di specie naturalistiche e di fauna e flora assolutamente
uniche, nonché soggetta ad esondazioni e a umidificazione del terreno, per cui peraltro
assolutamente naturalmente destinabile solo ad ambiente naturale, mentre vi sono aree -
quelle riferite alla parte opposta della confluenza - che sono attigue al parco pubblico e
che francamente non ci vedo niente di male se in un futuro dovessero diventare
anch'esse accessibili, come la parte adiacente, alla fruizione pubblica di un parco
pubblico che evidentemente debba essere realizzato.
Il tema dell'utilizzo futuro dei fabbricati e le preesistenze (naturalmente oggi sono in
stato di abbandono e sono peraltro vuote) non riguarda al momento alcun tipo di
progetto né della Città, né del Demanio. Pertanto, la Città, fino a quando non avverrà la
consegna e accerterà la consistenza dei beni e verificherà i vincoli di Sovrintendenza,
non intende in nessun modo pronunciarsi sul suo destino, atteso che quei fabbricati
hanno destinazioni specifiche, riferite alla manutenzione, alla gestione delle aree
naturalistiche e non certamente a sedicenti o improvvisati parchi avventura, che lasciano
intendere ben altra destinazione rispetto a quella che la Città intende realizzare.

ALUNNO Guido Maria (Consigliere f.f. di Presidente)
La parola al Consigliere Trombotto.

TROMBOTTO Maurizio
Io mi sento ovviamente confortato dalle parole dell'Assessore Passoni, che da un lato
afferma che dal momento che l'area sarà nella piena titolarità della Città, questa dovrà
essere libera da qualunque tipo di vincolo e di impegno preesistente che il Demanio
possa aver assunto con soggetti privati. Dall'altro lato, conferma che vi è al momento
un soggetto privato all'interno, la Onlus denominata GREEN TO, la quale (almeno da
notizie provenienti da quotidiani di questa città) starebbe elaborando uno studio di
fattibilità per insediare nell'area un villaggio su palafitte, un parco avventura, una scuola
di mountain bike, un'accademia di equitazione, varie attività outdoor per le scuole,
un'area per gli arcieri della Mole, eccetera.
Ovvero un programma molto compito e articolato, che lascerebbe presupporre e
immaginare una disponibilità dell'area da parte di questo soggetto; incuriosisce
alquanto il fatto che il Demanio abbia ritenuto di condividere il rilascio dell'area verso
un soggetto privato, per una progettualità che ha delle caratteristiche che non si
esaurirebbero in un arco temporale breve, ma neanche medio, salvo che ci si trovi di
fronte a un benefattore, il quale voglia realizzare tutta una serie di interventi tesi a
consentire l'esercizio di questa molteplicità di attività, pur sapendo che poi, nel
momento in cui l'area diverrà (credo a breve, o comunque non credo in un arco
temporale così significativo) di proprietà della Città e non più del Demanio, dovrebbe
dismettere tutto, lasciando l'area libera.
La ragionevolezza porta ad avere qualche dubbio, a porsi qualche domanda, ad avere
qualche perplessità. Da qui la presentazione dell'interpellanza, da qui la convocazione
di un sopralluogo come VI Commissione, che si terrà dopodomani, da qui anche (così
anticipo la conclusione di questo mio intervento) la necessità di mantenere
l'interpellanza, che evidentemente è stata discussa, ma per la quale richiedo comunque
un approfondimento in Commissione.
Anche perché, salvo che oggi io non abbia, ma non credo, ascoltato con attenzione le
parole dell'Assessore, nulla è stato detto con precisione rispetto a quando l'area verrà
effettivamente trasferita in capo alla Città. Anzi, nel caso in cui l'Assessore lo sappia
(ma probabilmente no, altrimenti lo avrebbe comunicato all'Aula), chiedo alla
Presidenza del Consiglio, qualora lo ritenga opportuno, di dare poi la parola
all'Assessore, anche solo per una breve replica.
In ogni caso non so se dopodomani, nel corso del sopralluogo, i Commissari
incontreranno o meno questo soggetto; nel caso in cui sia presente, magari riusciremo a
soddisfare qualche domanda, riusciremo a vedere se nel frattempo questo soggetto ha o
meno realizzato delle opere, così come si era ripromesso di fare. Quindi, capiremo di
conseguenza se anch'esse diverranno di proprietà della Città o quale altro destino
avranno, dal momento che si tratterebbe evidentemente di superfetazioni introdotte da
un soggetto privato, altro e terzo rispetto al Demanio; quindi, credo che non
riguarderebbe, in senso stretto, il trasferimento del diritto reale dal Demanio alla Città di
Torino.
In ultimo (anche in questo caso, se non è così, chiedo all'Assessore di smentirmi in
questa o in altra sede), il trasferimento di un immobile - come in questo caso - da parte
del Demanio a un Ente Locale, attraverso lo strumento del federalismo demaniale, credo
che presupponga anche la definizione da parte dell'Ente Locale, quindi della Città di
Torino, di un programma di valorizzazione dell'immobile. Quindi, sarebbe credo
opportuno da parte del Consiglio Comunale conoscere il contenuto di detto programma
di valorizzazione.

ALUNNO Guido Maria (Consigliere f.f. di Presidente)
La parola, per una breve replica, all'Assessore Passoni.

PASSONI Gianguido (Assessore)
In sintesi solo per dire che stiamo parlando di qualcosa che succede a casa di altri.
Vorrei precisarlo, perché sembrerebbe quasi la Città venga imputata di avere un ruolo
nella vicenda. La Città ha candidato l'area nel federalismo demaniale allo scopo di
recuperarla ai fini ambientali. È pieno di immobili demaniali concessi a terzi, non fosse
stato che parlassimo delle spiagge o quant'altro; non è il caso di questo bene, dove
peraltro, da sopralluogo fatto con gli Uffici del Patrimonio, non si rileva assolutamente
superfetazioni, né interventi; anzi, semplicemente l'accesso alla progettualità di
eventuali soggetti terzi. Penso che il Demanio l'avrebbe concessa a chiunque.
Per cui, Consigliere Trombotto, non mi sento neanche di criminalizzare alcuna
associazione, neanche ambientalista, o non ambientalista, se chiedesse di accedere al
sito per fotografare un airone nero, piuttosto che per verificare le consistenze dei luoghi.
Mi sembra che il concetto di uso pubblico degli immobili valga sia quando ci riteniamo
fautori di interessi pubblici superiori, sia quando siamo cittadini che vogliono accedere
a questi beni.
Ma, soprattutto, la procedura di assegnazione non è completata, perché (forse l'abbiamo
detto chiaramente in Consiglio Comunale, ma lo ripeto) il bene, che è del Demanio, è
soggetto alla procedura dell'interesse del MiBACT, cioè del Ministero dei Beni e delle
Attività Culturali e del Turismo, che - ex Legge 42/2004 - deve esprimere l'interesse
culturale.
Peraltro, in questo caso non ci sarebbe un tema legato a progetti di valorizzazione,
perché la valorizzazione non riguarda necessariamente tutti i beni oggetto di
federalismo. Per cui, vorrei anche chiarire che per valorizzazione non si intende la
monetizzazione del denaro, ma della esaltazione della fruizione pubblica dei beni,
perché anche sull'italiano bisogna ogni tanto essere precisi. È un tema che affronteremo
solo qualora ne fossimo proprietari.
Mi sento di confortare pertanto che, nonostante abbia appreso che la VI Commissione
assumerà compiti di pulizia urbana, accertando le superfetazioni, naturalmente la Città
non è sprovveduta, ha già effettuato sopralluoghi di accesso per verificare la consistenza
e lo stato dei manufatti, che è lo stato totalmente naturale di un immobile che il
Demanio ha mantenuto, per fortuna, murando edifici, chiudendo varchi, tagliando
piante, erbe e quant'altro, ma assolutamente nello stato del sostanziale abbandono, pur
manutenuto ai fini della conservazione dell'integrità e della sicurezza di persone e cose.

ALUNNO Guido Maria (Consigliere f.f. di Presidente)
L'interpellanza è discussa per l'Aula. Su richiesta del Consigliere Trombotto
l'argomento verrà approfondito in VI Commissione, che già nella giornata di mercoledì,
se ho ben capito, effettuerà un sopralluogo presso lo spazio dell'ex Galoppatoio.
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