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"Ex Galoppatoio Militare del Meisino: riserva naturale speciale o parco avventura per bambini?" ALUNNO Guido Maria (Consigliere f.f. di Presidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201600259/002, presentata in data 26 gennaio, avente per oggetto: "Ex Galoppatoio Militare del Meisino: riserva naturale speciale o parco avventura per bambini?" ALUNNO Guido Maria (Consigliere f.f. di Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Passoni. PASSONI Gianguido (Assessore) Come si dice, quando un titolo di un'interpellanza vuole creare attenzione, potremmo dire così. L'interpellanza del Consigliere Trombotto sostanzialmente tocca un tema molto discusso negli ultimi quattro mesi, cioè il Consiglio Comunale ha sostanzialmente immaginato di avviare un recepimento e presa d'atto della pratica di federalismo demaniale che la Città aveva avviato in anni precedenti, richiedendo che l'area importante e strategica dell'ex Galoppatoio Militare diventasse proprietà della Città. Il Consiglio Comunale ha recepito questa proposta e di fatto è stato attuato l'indirizzo, pertanto sarà attuato successivamente il passaggio di proprietà dell'area importante che dicevo prima. Consigliere Trombotto, non tocca a me giudicare, come sempre, l'idea che sugli immobili pubblici si faccia un elemento di notizie negative, per poi spiegare cosa succede in positivo. Vengo da giorni in cui parlavo di area del motovelodromo, siamo andati avanti mesi con qualcuno che diceva: "Si farà il supermercato", non è mai stata intenzione dell'Amministrazione farlo, mai si è interloquito in tal senso, eppure si è consolidata questa idea, anche grazie alla strumentalizzazione che è stata fatta di questa proposta, a mio avviso assolutamente scellerata, e che pertanto ha rischiato di deviare il dibattito. Qui siamo nella stessa identica condizione, cioè la Città ha chiarito formalmente e ufficialmente, in sede di dibattito consiliare, che non c'è nessuna intenzione di realizzare alcun tipo di intervento che non sia rispettoso di tutti i pareri, le limitazioni, i vincoli che gravano sull'area dell'ex Galoppatoio Militare, premesso che su quell'area gravano vincoli. Peraltro, è stato fatto un sopralluogo proprio un mese fa da parte del sottoscritto e degli Uffici Comunali per rilevare, anche se non è ancora consegnata alla Città, la situazione dei beni, dei fabbricati e dell'area, ed essa è effettivamente una riserva naturale assolutamente straordinaria. Sinceramente non credo che il dibattito debba essere portato su "parco avventura sì o parco avventura no", perché al momento non risulta alcuna tipologia di dialogo tra la Pubblica Amministrazione e alcun tipo di soggetto che abbia in qualche modo interloquito o proposto questa soluzione. È vero - perché questo è un dato oggetto, che però non riguarda la Pubblica Amministrazione, bensì il Demanio - che la Città non ha ancora ricevuto la consegna della proprietà del bene, è vero che il Demanio ha comunicato all'Amministrazione Comunale, ben prima del procedimento di acquisizione, l'esistenza di un soggetto, qualificatosi come "Associazione Green To", che avrebbe avuto accesso, da parte del Demanio e non della Città, nell'area per svolgere rilievi e analisi mirate alla predisposizione di un progetto di recupero dell'area. Questa facoltà del Demanio la potrebbe esercitare qualunque soggetto, anche la Città, accedendovi, l'ho fatto personalmente per rilevare i luoghi. Naturalmente la Città non ha assolutamente posto alcuna condizione, riferita al fatto che il bene non è della Città in questo momento; tuttavia, ha chiarito formalmente negli atti che al momento del trasferimento il bene doveva essere libero da persone e cose, pertanto non poteva esserci alcune forma di consegna o concessione a terzi, ancorché in forma precaria. Quindi, vorrei essere molto chiaro: non c'è alcuna acquiescenza o alcuna disponibilità della Città ad utilizzare temporaneamente il Galoppatoio da soggetti terzi, ancorché il bene in questo momento non sia di proprietà della Città, ma del Demanio. Questo vorrei che chiudesse, anzi, non aprisse nemmeno la discussione su usi eventualmente distorsivi del comprensorio. Penso, invece, in via del tutto sostanziale, che la Città abbia per le mani un'occasione storicamente unica. Penso che l'area del Galoppatoio, che si estende per numerosi ettari, sia tra le varie aree molto diversa: come il Consigliere sa bene, l'area è confinante con delle preesistenze di fabbricati residenziali privati, ci sono delle case intorno, a distanza di alcune centinaia di metri, c'è un parco pubblico comunale già fruibile, vi sono dei fabbricati di preesistenza del Galoppatoio Demaniale e vi sono delle aree, dei prati attigui, contigui con l'area di parco pubblico. È evidente quindi che uno studio attento, che avverrà quando la Città avrà la disponibilità dell'area e non prima, dovrà distinguere le varie parti di questo straordinario parco naturale. Peraltro, abbiamo constatato personalmente che una parte di esso, sostanzialmente la parte verso la confluenza, è di fatto un'area naturalistica intangibile, in quanto sede di specie naturalistiche e di fauna e flora assolutamente uniche, nonché soggetta ad esondazioni e a umidificazione del terreno, per cui peraltro assolutamente naturalmente destinabile solo ad ambiente naturale, mentre vi sono aree - quelle riferite alla parte opposta della confluenza - che sono attigue al parco pubblico e che francamente non ci vedo niente di male se in un futuro dovessero diventare anch'esse accessibili, come la parte adiacente, alla fruizione pubblica di un parco pubblico che evidentemente debba essere realizzato. Il tema dell'utilizzo futuro dei fabbricati e le preesistenze (naturalmente oggi sono in stato di abbandono e sono peraltro vuote) non riguarda al momento alcun tipo di progetto né della Città, né del Demanio. Pertanto, la Città, fino a quando non avverrà la consegna e accerterà la consistenza dei beni e verificherà i vincoli di Sovrintendenza, non intende in nessun modo pronunciarsi sul suo destino, atteso che quei fabbricati hanno destinazioni specifiche, riferite alla manutenzione, alla gestione delle aree naturalistiche e non certamente a sedicenti o improvvisati parchi avventura, che lasciano intendere ben altra destinazione rispetto a quella che la Città intende realizzare. ALUNNO Guido Maria (Consigliere f.f. di Presidente) La parola al Consigliere Trombotto. TROMBOTTO Maurizio Io mi sento ovviamente confortato dalle parole dell'Assessore Passoni, che da un lato afferma che dal momento che l'area sarà nella piena titolarità della Città, questa dovrà essere libera da qualunque tipo di vincolo e di impegno preesistente che il Demanio possa aver assunto con soggetti privati. Dall'altro lato, conferma che vi è al momento un soggetto privato all'interno, la Onlus denominata GREEN TO, la quale (almeno da notizie provenienti da quotidiani di questa città) starebbe elaborando uno studio di fattibilità per insediare nell'area un villaggio su palafitte, un parco avventura, una scuola di mountain bike, un'accademia di equitazione, varie attività outdoor per le scuole, un'area per gli arcieri della Mole, eccetera. Ovvero un programma molto compito e articolato, che lascerebbe presupporre e immaginare una disponibilità dell'area da parte di questo soggetto; incuriosisce alquanto il fatto che il Demanio abbia ritenuto di condividere il rilascio dell'area verso un soggetto privato, per una progettualità che ha delle caratteristiche che non si esaurirebbero in un arco temporale breve, ma neanche medio, salvo che ci si trovi di fronte a un benefattore, il quale voglia realizzare tutta una serie di interventi tesi a consentire l'esercizio di questa molteplicità di attività, pur sapendo che poi, nel momento in cui l'area diverrà (credo a breve, o comunque non credo in un arco temporale così significativo) di proprietà della Città e non più del Demanio, dovrebbe dismettere tutto, lasciando l'area libera. La ragionevolezza porta ad avere qualche dubbio, a porsi qualche domanda, ad avere qualche perplessità. Da qui la presentazione dell'interpellanza, da qui la convocazione di un sopralluogo come VI Commissione, che si terrà dopodomani, da qui anche (così anticipo la conclusione di questo mio intervento) la necessità di mantenere l'interpellanza, che evidentemente è stata discussa, ma per la quale richiedo comunque un approfondimento in Commissione. Anche perché, salvo che oggi io non abbia, ma non credo, ascoltato con attenzione le parole dell'Assessore, nulla è stato detto con precisione rispetto a quando l'area verrà effettivamente trasferita in capo alla Città. Anzi, nel caso in cui l'Assessore lo sappia (ma probabilmente no, altrimenti lo avrebbe comunicato all'Aula), chiedo alla Presidenza del Consiglio, qualora lo ritenga opportuno, di dare poi la parola all'Assessore, anche solo per una breve replica. In ogni caso non so se dopodomani, nel corso del sopralluogo, i Commissari incontreranno o meno questo soggetto; nel caso in cui sia presente, magari riusciremo a soddisfare qualche domanda, riusciremo a vedere se nel frattempo questo soggetto ha o meno realizzato delle opere, così come si era ripromesso di fare. Quindi, capiremo di conseguenza se anch'esse diverranno di proprietà della Città o quale altro destino avranno, dal momento che si tratterebbe evidentemente di superfetazioni introdotte da un soggetto privato, altro e terzo rispetto al Demanio; quindi, credo che non riguarderebbe, in senso stretto, il trasferimento del diritto reale dal Demanio alla Città di Torino. In ultimo (anche in questo caso, se non è così, chiedo all'Assessore di smentirmi in questa o in altra sede), il trasferimento di un immobile - come in questo caso - da parte del Demanio a un Ente Locale, attraverso lo strumento del federalismo demaniale, credo che presupponga anche la definizione da parte dell'Ente Locale, quindi della Città di Torino, di un programma di valorizzazione dell'immobile. Quindi, sarebbe credo opportuno da parte del Consiglio Comunale conoscere il contenuto di detto programma di valorizzazione. ALUNNO Guido Maria (Consigliere f.f. di Presidente) La parola, per una breve replica, all'Assessore Passoni. PASSONI Gianguido (Assessore) In sintesi solo per dire che stiamo parlando di qualcosa che succede a casa di altri. Vorrei precisarlo, perché sembrerebbe quasi la Città venga imputata di avere un ruolo nella vicenda. La Città ha candidato l'area nel federalismo demaniale allo scopo di recuperarla ai fini ambientali. È pieno di immobili demaniali concessi a terzi, non fosse stato che parlassimo delle spiagge o quant'altro; non è il caso di questo bene, dove peraltro, da sopralluogo fatto con gli Uffici del Patrimonio, non si rileva assolutamente superfetazioni, né interventi; anzi, semplicemente l'accesso alla progettualità di eventuali soggetti terzi. Penso che il Demanio l'avrebbe concessa a chiunque. Per cui, Consigliere Trombotto, non mi sento neanche di criminalizzare alcuna associazione, neanche ambientalista, o non ambientalista, se chiedesse di accedere al sito per fotografare un airone nero, piuttosto che per verificare le consistenze dei luoghi. Mi sembra che il concetto di uso pubblico degli immobili valga sia quando ci riteniamo fautori di interessi pubblici superiori, sia quando siamo cittadini che vogliono accedere a questi beni. Ma, soprattutto, la procedura di assegnazione non è completata, perché (forse l'abbiamo detto chiaramente in Consiglio Comunale, ma lo ripeto) il bene, che è del Demanio, è soggetto alla procedura dell'interesse del MiBACT, cioè del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, che - ex Legge 42/2004 - deve esprimere l'interesse culturale. Peraltro, in questo caso non ci sarebbe un tema legato a progetti di valorizzazione, perché la valorizzazione non riguarda necessariamente tutti i beni oggetto di federalismo. Per cui, vorrei anche chiarire che per valorizzazione non si intende la monetizzazione del denaro, ma della esaltazione della fruizione pubblica dei beni, perché anche sull'italiano bisogna ogni tanto essere precisi. È un tema che affronteremo solo qualora ne fossimo proprietari. Mi sento di confortare pertanto che, nonostante abbia appreso che la VI Commissione assumerà compiti di pulizia urbana, accertando le superfetazioni, naturalmente la Città non è sprovveduta, ha già effettuato sopralluoghi di accesso per verificare la consistenza e lo stato dei manufatti, che è lo stato totalmente naturale di un immobile che il Demanio ha mantenuto, per fortuna, murando edifici, chiudendo varchi, tagliando piante, erbe e quant'altro, ma assolutamente nello stato del sostanziale abbandono, pur manutenuto ai fini della conservazione dell'integrità e della sicurezza di persone e cose. ALUNNO Guido Maria (Consigliere f.f. di Presidente) L'interpellanza è discussa per l'Aula. Su richiesta del Consigliere Trombotto l'argomento verrà approfondito in VI Commissione, che già nella giornata di mercoledì, se ho ben capito, effettuerà un sopralluogo presso lo spazio dell'ex Galoppatoio. |