Interventi |
"Stabilimento ex Paracchi e sua destinazione d'uso" ALUNNO Guido Maria (Consigliere f.f. di Presidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201600037/002, presentata in data 11 gennaio 2016, avente per oggetto: "Stabilimento ex Paracchi e sua destinazione d'uso" ALUNNO Guido Maria (Consigliere f.f. di Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Lo Russo. LO RUSSO Stefano (Assessore) Non ci spostiamo, se non di poche decine di metri, come area geografica e affrontiamo un altro problema abbastanza serio che riguarda la questione di quest'area e facciamo riferimento, come richiesto dall'interpellanza, all'immobile Paracchi. Con riferimento all'interpellanza, il Servizio Centrale Edifici Municipali, Patrimonio e Verde, rileva che il fabbricato è stato oggetto di due incanti al prezzo a base d'asta di Euro 1.055.000 disertati e precisamente l'asta pubblica 88/2014, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 7 novembre 2014, e l'asta pubblica 26/2015, pubblicata il 13 aprile 2015. Le destinazioni d'uso del fabbricato stabilite dal vigente PRG sono Eurotorino e Residenza in attuazione del PRiU Spina 3 in variante al Piano Regolatore approvato con Accordo di Programma stipulato in data 30 dicembre 1998 tra il Ministero dei Lavori Pubblici, la Regione Piemonte e il Comune di Torino, adottato con decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 31 del 7 maggio 1999 e pubblicato sul BUR n. 20 del 19 maggio 1999. Questo PRiU è stato successivamente modificato con l'Accordo di Programma stipulato il 27 giugno 2001, adottato con DPGR n. 77 del 9 agosto 2001, pubblicato sul BUR n. 34 del 22 agosto 2001 e ancora un'altra volta con Accordo di Programma stipulato in data 4 luglio 2003, adottato con DPGR n. 84 del 4 agosto 2003 e pubblicato sul BUR n. 32 del 7 agosto 2003. Siamo in presenza di una destinazione urbanistica che risale, in termini di definizione puntuale, al 1998, modificata una prima volta nel 1999/2001 e un'ultima volta nel 2003. In merito alla tipologia e alla quantità dei controlli effettuati nel tempo intercorrente dal 2014 a oggi, si precisa che sono state eseguite due verifiche visive semestrali per annualità e una prova massiva sui materiali sospettati di contenere amianto (data del prelievo 21 dicembre 2015), che ha confermato tale presenza sulle lastre di copertura. Gli Assessorati e gli Uffici sono in costante contatto con la Circoscrizione e disponibili a incontri e Commissioni illustrative con i cittadini in merito alle problematiche. In merito al mantenimento del decoro e della vivibilità dell'area si segnala che gli Uffici provvedono al monitoraggio periodico dello stato di sicurezza degli ingressi e delle finestrature su spazio pubblico, nelle more della indizione di un'ulteriore asta pubblica per l'alienazione del bene, che verrà pubblicata a seguito della riduzione della SLP prevista sull'immobile. È in corso di approvazione, infatti, una deliberazione della Giunta Comunale recante modificazione al PEC, comprensori Paracchi e Vitali, che prevede la possibilità di trasferire in altri ambiti dei PRiU Spina 3 una SLP pari a 1.321 metri quadrati di proprietà della Città, attualmente collocati sull'immobile Paracchi. In altri termini, alleggeriamo la dotazione di SLP dell'immobile Paracchi. Tale modificazione urbanistica consentirà, dunque - speriamo -, sia l'alienazione ad asta pubblica del fabbricato ex Paracchi, con i residui 2.400 metri quadrati di SLP, sia la vendita della capacità edificatoria, pari a 1.321 metri quadrati di SLP, a terzi eventualmente interessati, attraverso procedura di evidenza pubblica. Si precisa che il trasferimento, anche per parti, verrà attuato tramite Piano esecutivo convenzionato. È intendimento, pertanto, del Servizio Diritti Reali procedere alla suddetta indizione non appena assunto il provvedimento deliberativo citato. La dico in termini meno tecnici: alleggeriamo la dotazione di SLP dell'area Paracchi, con deliberazione di Giunta che modifica il Piano Esecutivo Convenzionato, e la Direzione Patrimonio proverà una terza procedura di alienazione sia dell'immobile Paracchi, alleggerito della dotazione di SLP che oggi, in virtù dello strumento urbanistico, è appoggiata in termini urbanistici sull'immobile, sia della quota parte di SLP che il Piano Esecutivo Convenzionato - che è in fase di approvazione, essendo già stato esaminato dalle competenti Circoscrizioni - troverà ad essere in qualche modo nella disponibilità della Città per eventuali successive alienazioni. Non so se mi sono spiegato. Ho cercato di essere il più chiaro possibile. Per quanto riguarda i punti 4 e 5, invece, il Servizio Adempimento Tecnico Ambientale e l'Ufficio Inquinamento Amianto riferisce che, relativamente alla tematica amianto, si informa che l'ARPA, con nota n. 123480 del 03/12/2012 ha comunicato che le analisi sul campione prelevato dalla copertura hanno evidenziato la presenza di amianto nella forma del crisotilo, ad uno stato di conservazione discreto della copertura. Unitamente, l'ASL competente, con note 70273 del 24 luglio 2013 e 82603 del 10 settembre 2013, ha calcolato un indice di esposizione di livello medio. Le valutazioni degli organi di vigilanza, stanti le verifiche sopra riportate, hanno escluso la necessità di un intervento di bonifica e richiesto la valutazione annuale dello stato della copertura a cura di un tecnico individuato dalla ex proprietaria Paracchi. Con ordinanza 22/2014 il Servizio competente ha disposto l'invio di copia della Relazione di valutazione dello stato conservativo dei manufatti contenenti amianto presenti nello stabile, secondo le modalità stabilite dal Decreto Ministeriale 6 settembre 1994 a cura di tecnico incaricato e comprensiva degli esiti del monitoraggio delle fibre aerodisperse e di documentazione fotografica a colori, con cadenza annuale e fino al trasferimento della proprietà in capo alla Città. In data 7 agosto 2014 la proprietà ha fatto pervenire all'Ufficio competente il Piano di manutenzione e controllo, così come previsto dalla vigente normativa, dal quale si evince un indice di degrado corrispondente ad uno stato di conservazione discreto e assenza di fibre aerodisperse. In esecuzione della deliberazione del Consiglio Comunale del 26 giugno 2014, numero meccanografico 201402475/131, con rogito notaio Ganelli, in data 13 ottobre 2014 è stato stipulato l'atto di cessione alla Città senza corrispettivo in denaro. Quindi è il Consiglio Comunale che ha deliberato il fatto che l'immobile Paracchi arrivasse nella disponibilità della Città. Con ordinanza 14/2015 è stata disposta la revoca dell'ordinanza 22/2014, poiché, con la cessione dell'area e dell'immobile Paracchi alla Città di Torino, gli obblighi in carico ai precedenti proprietari sono di fatto trasferiti in capo alla Città di Torino. Con lettera 3248 del 27 aprile 2015 il Servizio Adempimenti Tecnico-Ambientali ha comunicato all'Area Patrimonio, al Servizio Edifici Municipali e per conoscenza all'ARPA, che, in seguito alla cessione dell'immobile, gli obblighi di legge di cui al D.M. 6 settembre 1994 sarebbero ricaduti in capo alla Città. Per ulteriori precisazioni riguardo al cronoprogramma dei lavori relativi ai controlli e ai monitoraggi si rimanda alle informazioni eventualmente in possesso all'Area Patrimonio, Servizi Edifici Municipali. Questo è il contenuto finale della nota trasmessa dal competente Servizio. Pertanto, ad oggi non sono previste richieste di controlli o monitoraggi ad ASL e/o ARPA, che comunque autonomamente potrebbero valutare di farli. Per quanto riguarda gli aspetti di bonifica ambientale del suolo, nel 2010 il Servizio scrivente, a seguito di richiesta dell'allora Settore Progetti di Riassetto Urbano, ha fatto eseguire delle indagini all'interno del fabbricato, rilevando dei superamenti dei limiti di legge per uso del sito di tipo residenziale, ma non dei limiti per uso di tipo commerciale o industriale. Su richiesta del Patrimonio, con nota 2959 del 12 marzo 2013 il Servizio competente ha evidenziato la necessità di avvio di un procedimento di bonifica nel caso di cambio di destinazione d'uso da commerciale o industriale a residenziale o assimilabile e trasmesso la stima di larga massima dei costi di bonifica per alcuni scenari ipotetici. La Direzione Ambiente non ha competenze sulle problematiche evidenziate in quanto non rientrano tra le mansioni contrattuali di AMIAT la pulizia e/o la bonifica di aree patrimoniali, per le quali devono provvedere i singoli Servizi che hanno la gestione delle stesse e quindi la Direzione Patrimonio. Direi questo in sintesi. Concludendo, l'immobile Paracchi è quasi come l'area di via Pianezza 1, cioè un oggetto che la Città ha acquisito in proprietà valutandolo in un certo modo; io ovviamente rispetto la decisione del Consiglio Comunale assunta il 26 giugno 2014, quando il Consiglio Comunale deliberò di acquisire in proprietà piena l'immobile Paracchi, pur avendo contezza di tutta questa serie di problematicità. Sicuramente gli Uffici del Patrimonio valutarono adeguatamente tutte le fattispecie relative a questo tipo di questioni e sicuramente, alla luce di queste valutazioni, nella proposta che fu fatta al Consiglio, lo stesso Consiglio Comunale, a conoscenza di queste questioni, votò e deliberò l'acquisizione in capo alla Città dell'immobile Paracchi. L'immobile Paracchi è stato valutato economicamente a un valore di mercato - sempre secondo le stime degli Uffici competenti della Città - superiore al milione di Euro, però purtroppo non ha trovato alcun acquirente disponibile ad acquisire l'immobile. A questo punto, è stato formalmente richiesto alla Direzione Urbanistica di poter collaborare a trovare una soluzione adeguata, che ovviamente incontrasse, da un lato, l'esigenza di individuare un valore economico che rendesse trasferibile la proprietà a un soggetto terzo eventualmente individuato, e ovviamente tenesse conto della fattispecie dell'immobile, dell'inquadramento dell'area e delle problematicità dell'intera area. Per questa ragione ho valutato - perché la deliberazione di Giunta la propongo io - di iniziare ad alleggerire la SLP caricata urbanisticamente sull'immobile Paracchi, nell'auspicio che questo possa contribuire in maniera definitiva alla successiva procedura di alienazione. Qui "chiudo", tra virgolette, le considerazioni squisitamente tecniche. Dopodiché faccio una considerazione politica e la dico con grande franchezza: credo che la soluzione al problema dell'alienazione dello stabilimento ex Paracchi e all'individuazione di una funzionalità adeguata lì intorno risieda nell'individuazione di un soggetto che, in qualche modo, si faccia carico dell'immobile, degli oneri di bonifica e sviluppi un progetto condiviso con la Città che prescinda, per quanto riguarda la Città, dalla potenzialità di ricavare risorse finanziarie derivanti dalla cessione in senso stretto; cioè, in altri termini, se vogliamo ridare vita all'ex fabbrica Paracchi, io ritengo (e in questi termini, per quanto di mia competenza, già l'atto deliberativo di Giunta del Permesso Esecutivo Convenzionato va in quest'ottica) che il metodo migliore risieda nell'individuare un operatore privato, ma magari di un privato sociale, che sviluppi un progetto all'interno dell'ex Paracchi - e lo dico con franchezza guardando il Consiglio Comunale -, rinunciando ad aspettative di incassi, che - ed è stato dimostrato dalle due aste andate deserte - di fatto oggi non hanno condizione di essere. Nell'ambito di quello che deve essere l'interesse pubblico dell'Amministrazione, ritengo che sia di maggiore interesse pubblico oggi far partire la riqualificazione dell'ex Paracchi, piuttosto che immaginare di ricavare risorse economiche rilevanti dall'alienazione del medesimo immobile. ALUNNO Guido Maria (Consigliere f.f. di Presidente) La parola, per una breve replica, al Consigliere Magliano. MAGLIANO Silvio Ringrazio l'Assessore per la risposta. Dal suo intervento emerge con chiarezza che non era particolarmente contento dell'operazione del Consiglio Comunale di acquisizione. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Questa è una mia interpretazione. Così come dalle sue parole emerge con chiarezza che l'operazione messa in piedi dall'Assessorato del Patrimonio, non avendo portato alla vendita della struttura, fosse una scelta non adeguata, perché la realtà oggi dice esattamente quello che dice lei, Assessore, che noi oggi non abbiamo trovato nessuno che avesse voglia di andare a spendere più di un milione di Euro per quella struttura... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Più le bonifiche. Lei in questo momento si è reso disponibile ad alleggerire quella struttura, in modo tale che possa essere più appetibile e che in questo momento possa andare o comunque ci sia un'idea di progetto, per cui questo privato sociale... però poi, alla fine della fiera, tutte le volte che qualcosa non piace al mercato, noi cerchiamo uno del privato sociale che faccia il miracolo. È vero che siamo terra dei santi sociali, però miracoli io non ne vedo. Assessore, è vero che lei ha assunto l'onere e l'onore da qualche anno, ma, oltre al fatto che il quadretto dato dalle tre interpellanze di questa mattina dice della condizione poco edificante di quella zona e dimostra un po' la disattenzione totale che c'è stata rispetto a quella zona negli ultimi 15 anni - se non di più, perché io conosco persone che vivono in quella zona -, abbiamo fatto delle case anche di pregio, però poi le abbiamo lasciate circondate da un degrado totale, per cui la gente che ha messo lì i risparmi di una vita o si è indebitata con una banca, oggi deve fare attenzione quando i figli scendono da casa. L'unica preoccupazione che ho rispetto a questo quadretto poco edificante è che, adesso che la proprietà è nostra, il controllo che dobbiamo fare sull'eternit e sull'amianto è nostro. Prima chiedevamo al privato di essere solerte tutti gli anni e di andare a pagare chi doveva fare questo intervento, oggi lo dobbiamo fare noi. Io però, Assessore, non ho sentito nulla rispetto al 2015. Noi diventiamo proprietari nel 2014, quando il Consiglio Comunale fa questa bella operazione immobiliare, dopodiché però mi chiedo nel 2015 come dovremmo fare, o come io debba fare, se debba occuparsi della questione un Consigliere Comunale o se è invece stia alla sensibilità dell'Assessore, per fare in modo che qualcuno vada lì, perché noi diciamo che non è a rischio perché non è volatile e comunque è stabile, ma lei mi insegna che lo stato potrebbe assolutamente decadere per le intemperie o per qualsiasi cosa. Allora, dal momento che chi vive lì vive già in questa condizione poco edificante, che ormai stiamo narrando da quasi un'oretta in quest'Aula, visto che quando il proprietario è un privato gli corriamo dietro, vorrei sapere, dal momento che i proprietari siamo noi, se nel 2015 abbiamo chiesto una verifica, in modo che i residenti di quella zona, dovendo già sopportare quello che vedono, almeno possano essere tranquilli di non dover respirare delle schifezze. Io non ho sentito dalla sua risposta se già nel 2015... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, abbiamo revocato l'ordinanza al privato, perché adesso è proprietà nostra. Allora non ho sentito risposte su che cosa sia stato detto nel 2015 e quando nel 2016 andremo a vedere, nelle more del fatto che non abbiamo ancora dato quella struttura a qualcun altro o non ne abbiamo fatto un altro tipo di progettualità, in modo da poter almeno dire ai cittadini: "Guardate, nel 2015 era tutto come nel 2014, e nel 2016 andremo a fare la nostra campionatura entro il giorno X". Evidentemente, come ho detto prima, sono soddisfatto della mole di informazioni che, come sempre, l'Assessore dà; sono assolutamente insoddisfatto del progetto che c'è in quell'area lì, perché è un progetto decisamente fumoso, in questo momento non c'è nessuno che sia interessato a farlo. Vedremo poi se l'operazione dell'Assessore di alleggerire la SLP porterà un beneficio; io penso sia molto complicato, quindi questo rimarrà un problema e i cittadini dovranno poi tirare anche le loro considerazioni. Ad ogni modo, Assessore, io le chiederei in chiusura - poi ho veramente concluso, Presidente - di capire se nel 2015 l'ARPA o l'ASL sia andata a fare una verifica e che cosa ci ha detto, e quando verrà fatta una verifica nel 2016, perché almeno del 2015 dovremmo sapere qualcosa visto che eravamo i proprietari, e quando le strutture sono le nostre dobbiamo essere noi i primi a dare il buon esempio e tranquillizzare le persone che vivono attorno a quell'area. Quindi ci terrei a sapere adesso a verbale quando è prevista una verifica nel 2016 o qual è la modalità con la quale posso richiedere e sapere queste informazioni, e penso che potrebbe essere grave, molto grave, se nel 2015 noi non abbiamo fatto alcun tipo di verifica. ALUNNO Guido Maria (Consigliere f.f. di Presidente) La parola, per una precisazione, all'Assessore Lo Russo. LO RUSSO Stefano (Assessore) Intervengo per fare una precisazione. Ho avuto modo di dire che, in merito alla tipologia e alla quantità di controlli effettuati nel tempo intercorrente dal 2014 ad oggi, si precisa che, conformemente a quanto occorre fare, sono state eseguite due verifiche visive semestrali per annualità, ed una prova massiva sui materiali sospettati di contenere amianto. L'ultimo prelievo è addirittura del 21 dicembre 2015, che ha confermato la presenza di amianto nell'asse di copertura. Quindi, dal punto di vista della gestione ordinaria del sito, adesso è la Città che si fa carico, a propria cura e spese, di svolgere le disposizioni conformi allo stato di contaminazione, in raccordo con l'ARPA e con l'ASL. In questi termini, pertanto, la situazione è assolutamente sotto controllo ed è rispettosa delle normative di legge sul controllo di questo tipo di edifici, che peraltro - va detto con grande franchezza - abbondano nella nostra città, perché, come ben sappiamo, eventuali presenze di crisotilo nei materiali da costruzione, per tutti gli edifici che sono antecedenti a una certa data - e l'immobile ex Paracchi non fa eccezione -, ovviamente sono assolutamente pervasive e conseguentemente vengono adottati i criteri e le osservazioni che di volta in volta devono essere svolte. Colgo l'occasione per dire che noi auspichiamo che questa operazione di modifica del PEC possa contribuire ad abbattere il valore economico dell'immobile Paracchi, disgiungere il valore dell'immobile dal valore della SLP allocata e, conseguentemente, speriamo, facilitare l'alienazione. Continuo a pensare che, stante la problematicità dell'edificio e la sua ubicazione, in assenza, o quasi, di corrispettivo economico, forse l'operazione migliore potrebbe essere quella di individuare un soggetto sviluppatore di un provvedimento - in accordo con il Comune - di riqualificazione ad altri usi rispetto a quelli oggi urbanisticamente previsti. ALUNNO Guido Maria (Consigliere f.f. di Presidente) L'interpellanza è discussa. |