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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 25 Gennaio 2016 ore 10,00
Paragrafo n. 4
INTERPELLANZA 2015-06032
"I CONTROLLORI GTT DIVENTANO POLIZIOTTI, MA NON TUTTI?" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI BERTOLA ED APPENDINO IN DATA 24 NOVEMBRE 2015.
Interventi
"I controllori GTT diventano poliziotti, ma non tutti?"

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201507140/002, presenta in data
24 novembre 2015, avente per oggetto:

"I controllori GTT diventano poliziotti, ma non tutti?"

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
La parola, per la risposta, all'Assessore Lubatti.

LUBATTI Claudio (Assessore)
Per quanto riguarda questa interpellanza abbiamo avuto modo di discuterne in più
occasioni, sia in Commissione sia direttamente in Sala Rossa, perché l'attenzione che
insieme al Gruppo Torinesi Trasporti abbiamo dato al tema della sicurezza dei
controllori è sempre stata molto alta.
In particolare, la Legge 1/2000 aveva già previsto l'istituzione di questa figura, cioè
l'acquisizione da parte dei controllori GTT della qualifica di polizia amministrativa.
Questo elemento, però, non era mai stato attuato, perché di fatto non erano mai stati
attivati i corsi della Regione Piemonte per il rilascio della specifica qualifica. L'Azienda
che doveva mettere a disposizione delle risorse era già "pronta" a fare questo percorso,
ma non c'era mai stata una reale applicazione della Legge 1/2000.
In particolare, però (qui vado alla risposta, immaginando qual è l'obiettivo della
interpellanza), la Legge 1/2000 prevede alcuni requisiti per il rilascio del titolo di agente
di polizia amministrativa e all'articolo 20 bis la Legge Regionale prevede inoltre che
l'Azienda abbia la facoltà di individuare i destinatari del corso stesso. Quindi, a monte
del corso, è l'Azienda che fa una valutazione di chi poter inserire in questo percorso e
chi invece destinare a diversa mansione.
A questo punto il Gruppo Torinese Trasporti si è interrogato sulla procedure da attuare e
ha iniziato una verifica con i responsabili del personale che potenzialmente era
coinvolto in questo percorso, richiedendo una specifica scheda di valutazione che è stata
argomentata direttamente con i dipendenti interessati e firmata, per presa visione, da
ogni singolo dipendente interessato.
Alcune di queste schede di valutazione hanno portato a una decisione direi comune,
salvo che ci siano informazioni differenti, di non intraprendere il corso per lo specifico
rilascio del titolo di polizia amministrativa, ma eventualmente il rilascio di un'idoneità
per il trasferimento ad altra mansione: alla guida, piuttosto che ad altre realtà presenti
all'interno della Azienda.
Gli assistenti alla clientela hanno ovviamente la facoltà di verificare con l'Azienda se
questo percorso sia stato realmente e puntualmente effettuato. Da questo punto di vista,
abbiamo spesso rilanciato, nei confronti della Regione Piemonte, la necessità della
realizzazione di questi corsi, abbiamo ottenuto che questi corsi venissero messi in
campo, perché crediamo che questo elemento, pur non essendo risolutivo, perché è
evidente che non possiamo dire che la sicurezza dei nostri controllori è definitivamente
garantita con la qualifica di polizia amministrativa, ma è evidente che lo stesso
operatore, lo stesso dipendente, che è al centro della nostra attenzione, viene messo
nelle condizioni di avere un elemento in più, una qualifica in più per poter far valere i
propri diritti ed, eventualmente, anche intervenire nel momento in cui si trovi ad operare
in situazioni di oggettiva difficoltà.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Mi sono interessato di questa vicenda un po' perché è un tema importante e anche in
virtù di altre questioni che poi magari solleveremo separatamente, come la sicurezza
degli stessi operatori, spesso vittime di aggressione, in parte proprio anche per capire
come viene utilizzato questo strumento all'interno dell'azienda. Chiaramente c'è un
organico di assistenti alla clientela, volgarmente detti controllori, che hanno bisogno di
sostenere questo corso, in quanto per via della legge non possiedono il diritto di essere
considerati immediatamente come polizia amministrativa, ma devono superare il corso.
Il fatto che l'azienda scelga chi inserire nel corso, di fatto costituisce una forte
discriminante sulla carriera e sulla stessa possibilità di queste persone di mantenere il
posto di lavoro.
Per questo volevamo capire i criteri utilizzati dall'azienda per decidere quali assistenti
alla clientela far partecipare al corso. A me è stato fatto presente che ci sono state
richieste dei singoli dipendenti e anche dei rappresentanti sindacali per conoscere i
criteri, che non sono mai stati resi noti, quindi non si capisce se esistano o meno e come
dovrebbero essere oggettivamente per misurare il valore del lavoro di queste persone, o
se sia semplicemente a simpatia e su criteri non meglio precisati.
A me è stato detto che diversi dipendenti hanno richiesto di vedere la propria scheda,
ma non l'hanno potuta leggere; è un elemento da verificare, perché trovo giusto che, se
uno viene bocciato in una prospettiva di carriera per una valutazione, ci sia perlomeno
la possibilità di vederla e verificarla.
In più pare, sempre da quanto circolato in azienda e su cui volevo chiedere lumi
all'Amministrazione, che in realtà la valutazione sia stata fatta, almeno così a voce, su
elementi direttamente sotto il controllo del controllore del personale, cioè la valutazione
si fa in base alle multe che fanno e quante di queste vengono effettivamente pagate,
specialmente il secondo elemento non dipende dalla qualità del lavoro del controllore.
A questo era legata anche la domanda presente nell'interpellanza su come poi il
controllore possa veramente verificare le generalità che vengono fornite, se uno si
presenta come Pinco Pallino, non ha nessun modo di sapere se quelle generalità sono
vere, quindi è giusto che sappia se questo poi fa parte della sua valutazione del lavoro.
Dovrebbe essere quindi l'azienda a dire al dipendente qual è il modo corretto di
comportarsi nel caso in cui qualcuno gli dia generalità non avendo un documento,
quindi senza la possibilità di verificare se sono vere o no e non dire: "È un problema
tuo, però poi se le generalità sono false, ti penalizzo nelle valutazioni interne".
Non so se queste informazioni sono arrivate dall'azienda, se possiamo avere una
verifica, un controllo di qualche genere, un incontro, magari invitare in Commissione i
responsabili, anche perché nel momento in cui queste cose fossero legate anche
all'attività sindacale di alcune persone, chiaramente sono ancora più preoccupanti dal
punto di vista della persona. In GTT sappiamo tutti che le voci girano spesso, quindi dal
punto di vista del Consigliere Comunale uno vorrebbe poter sentire la campana
dell'azienda e verificare che cosa sta succedendo e capire comunque se alla fine tutti gli
assistenti alla clientela avranno questa qualifica, che è essenziale anche per difenderli
dalle aggressioni, per dargli un po' di tutela legale per una serie di motivi e sapere che
cosa accadrà a chi non la ottiene. Un conto è se volontariamente uno decide di non voler
fare il corso e andare a fare qualcos'altro e un conto è se vengono poi demansionati o
addirittura messi in esubero e, prima o poi, licenziati; forse è il caso di capire meglio di
fronte all'azienda questa cosa, se possiamo farlo magari in Commissione.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola all'Assessore Lubatti.

LUBATTI Claudio (Assessore)
Ho riportato le informazioni che arrivano in via ufficiale dall'Amministratore Unico di
GTT, il dottor Ceresa, che ha verificato queste informazioni direttamente con il suo
Ufficio Personale e, in particolare, con il dottor Godino, che è il Direttore del Personale
del Gruppo Torinese Trasporti. È evidente che se queste informazioni non
corrispondano al vero, le informazioni che legittimamente sono in possesso del
Consigliere Bertola, dobbiamo fare alcuni approfondimenti.
Prendo l'esempio più banale che ha citato: in questa nota viene segnalata come una
procedura concordata, o comunque trasparente, nel senso che viene riportato come la
nota sia a disposizione e vistata dal dipendente interessato, così non è tra le
informazioni che ha riportato il Consigliere Bertola.
Proporrei alla Presidenza di approfondire questa interpellanza in Commissione. A quella
Commissione il Presidente Carretta, puntualmente attenzionato, convocherà il Gruppo
Torinesi Trasporti e, immagino, il Direttore del Personale, senza convocare direttamente
l'Amministratore Unico. Facciamo queste verifiche in maniera tale da capire se i casi
specifici sono stati oggetto di una valutazione diversa. Concordo con tutte le
informazioni e le valutazioni riportate dal Consigliere.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Se l'interpellante è d'accordo, procediamo secondo l'impostazione formulata a verbale
dall'Assessore.
L'interpellanza è discussa per l'Aula.
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