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"Pedoni come bersagli sulle strade torinesi" MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201505410/002, presentata in data 5 novembre 2015, avente per oggetto: "Pedoni come bersagli sulle strade torinesi" MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario) La parola, per la risposta, all'Assessore Lubatti. LUBATTI Claudio (Assessore) Dall'inizio del mandato, continuando una tradizione della Città di Torino, abbiamo affrontato il tema della sicurezza stradale con grande attenzione, in particolare della convivenza tra i vari soggetti che impegnano le nostre strade. Abbiamo cercato delle soluzioni che salvaguardassero i vari soggetti della strada, in particolare gli utenti deboli, rispetto a una modifica culturale (in corso in questa città, come in tutte le grandi città) della risposta che viene data alla domanda di mobilità, che sta crescendo e - come dicevo - stanno radicalmente cambiando le modalità con le quali viene risposto a questo aumento di domanda di mobilità. Il tema dei pedoni riguarda quella fascia di utenza debole all'interno della mobilità di una grande città. Con gli Uffici dell'Assessorato della Viabilità e dei Trasporti, in collaborazione con l'Assessore alla Polizia Municipale, in particolare con il Corpo della Polizia Municipale, è stato fatto un grande lavoro di analisi delle criticità, delle pericolosità più evidenti sul nostro territorio. A questo elenco è stata data una priorità: si è individuato ogni singolo passaggio pedonale nella nostra città che aveva alcune caratteristiche che potevano renderlo pericoloso, e per ogni singolo passaggio pedonale è stato fatto un progetto di sistemazione. L'elenco dei 50 passaggi pedonali che abbiamo individuato come quelli sui quali intervenire in prima istanza è un elenco che avrete già avuto modo di vedere, lo abbiamo visto in Commissione, abbiamo raccolto le segnalazioni della Circoscrizione e dei Consiglieri, e su quell'elenco si è lavorato in questi cinque anni. Buona parte di questi interventi sono andati già a buon fine, con varie fonti di finanziamento. Abbiamo avuto ovviamente l'accortezza di inserire all'interno della manutenzione straordinaria delle nostre strade anche l'utilizzo di alcune risorse per la sistemazione definitiva di questi passaggi pedonali. Altri sono stati finanziati con il 50% delle sanzioni amministrative del Codice della Strada; norma che a livello nazionale ha aiutato le Città a individuare risorse aggiuntive per la sicurezza stradale. Altri ancora con specifici progetti finanziati dal Ministero dei Trasporti, che (tramite la Regione Piemonte, che emanava i relativi bandi) metteva a disposizione delle risorse per attuare gli interventi che via via venivano individuati come risolutivi. Non posso dare un elemento unico ed uniforme per tutti gli interventi, perché è evidente che ogni singola area, ogni singola via ha visto una progettazione specifica; quindi, in alcune situazioni si è intervenuto con un attraversamento pedonale luminoso; in altri con l'installazione di un dosso in avvicinamento al passaggio pedonale; in altri ancora si è intervenuti aumentando la visibilità dello stesso passaggio pedonale con la segnaletica orizzontale e verticale. Ci sono alcune statistiche per monitorare gli incidenti mortali, gli incidenti con feriti e il numero totale dei sinistri. Abbiamo per fortuna un trend positivo, nel senso che diminuisce il numero dei morti sulle nostre strade, in particolare riguardo ai pedoni, non dico soltanto ma sicuramente anche grazie a questa azione costante di monitoraggio e di attenzione rispetto agli strumenti messi a disposizione della pedonalità. Ovviamente dobbiamo continuare su questa strada, perché ancora le cronache di questi giorni denotano come in caso di incidente a veder la peggio è spesso l'utente debole della strada: il ciclista, piuttosto che il pedone. Ultima annotazione è la volontà della Città a continuare nella direzione indicata dal Piano della sicurezza stradale, intendendo concludere entro la fine del mandato tutti gli interventi che erano previsti su questi 50 passaggi pedonali. Alcuni di questi sono stati eliminati, perché figli di una storia che negli anni era andata a modificarsi, quindi la stessa esigenza del passaggio pedonale era venuta meno; oppure era nata la possibilità per i pedoni di attraversare in maniera più sicura a pochi metri di distanza, quindi si è ritenuto di arrivare alla cancellazione del passaggio pedonale. Il combinato disposto di tutti questi interventi ci ha portato ad oggi ad avere circa una quarantina di interventi nel complesso realizzati; gli ultimi sono in programmazione proprio nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, con l'obiettivo entro fine mandato di chiudere questo ciclo di Piano di sicurezza stradale. MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Io ho seguito questo tema sin da quando sono in Consiglio Comunale, tant'è vero che proprio nei primi mesi del mandato fu approvata una mia mozione che impegnava l'Amministrazione a fare questo piano di interventi, in particolare sugli attraversamenti semaforizzati posizionati sui viali di scorrimento, a due o più corsie, che sono quelli più pericolosi, perché le velocità sono più alte. Per questo a fine mandato avrei piacere di chiudere la vicenda con una verifica, che per certi versi è positiva, nel senso che effettivamente molti interventi sono stati fatti in questi anni; per altri, però, basta l'osservazione per capire che c'è ancora molto da fare. In merito ai dati sugli incidenti, forse i trend non sono enormi, però è vero che per le vittime (che per quanto si contano sulle dita di due o tre mani, ogni anno, sono comunque tante) è più difficile costruire serie statisticamente significative. Sul numero dei feriti, in realtà, il trend è in aumento: erano 550 nel 2012, siamo arrivati a 650 nel 2014; il 2015 è appena finito, quindi vedremo il numero definitivo. Ma in realtà c'è un problema di aumento generale degli incidenti, come dimostra il numero dei feriti, che è più significativo dal punto di vista statistico. Quindi, qualcosa bisogna comunque fare. È vero che mancano una decina di attraversamenti rispetto ai 50 originari, ma secondo me quelli pericolosi in città sono anche di più; per cui, bisognerebbe rifare forse il censimento, prendendo in esame oltre ai viali con due, tre o quattro corsie, anche le strade dove comunque c'è una velocità elevate, anche se magari sono più strette, facendo progressivamente un piano per sistemarli tutti; che poi sia il dosso, il semaforo, eccetera, si può vedere in base alla situazione. La cosa che però raccomanderei alla futura Amministrazione e al futuro Consiglio Comunale è di affrontare questi problemi in modo sistematico, cioè non intervenendo solo quando c'è la segnalazione o l'incidente grave, ma avendo un'attività di monitoraggio, per cui sappiamo quali sono gli attraversamenti considerati pericolosi e negli anni, compatibilmente con i soldi disponibili, andiamo a sistemarli. C'era anche però una seconda parte dell'interpellanza a cui non ho avuto risposta (non so se rimandarla in Commissione per l'Assessora Tedesco), che era quella relativa agli interventi della Polizia Municipale. Diciamo che un po' di attività di educazione, con le buone o con le cattive, degli automobilisti torinesi sul fatto di rispettare le strisce pedonali, andrebbe fatta. Perché poi il problema nasce quando ci sono gli automobilisti che non si fermano quando ci sono le strisce pedonali o addirittura sorpassano quelli davanti a loro che si fermano. Mi avrebbe fatto piacere sapere (era una delle domande dell'interpellanza) quante multe ha fatto nel 2015 la Polizia Municipale agli automobilisti che non si sono fermati alle strisce pedonali. Quello che non so e che mi piacerebbe capire è se ci sia un'attenzione specifica e un'attività per cui almeno ogni tanto qualche vigile va negli attraversamenti notoriamente pericolosi, guarda chi si ferma e chi non si ferma, e multa quelli che non si fermano. Probabilmente basterebbe anche un po' di attività educativa di questo genere per calmare un po' il fenomeno, cominciando a individuare gli automobilisti abituati a fregarsene delle strisce pedonali, multandoli in maniera possibilmente salata. Magari si può cominciare a diffondere un'educazione, per evitare di scaricare la colpa solo sulle infrastrutture stradali (per cui si dice che è colpa della strada se c'è l'incidente), quando invece il primo colpevole è l'automobilista che compie la manovra pericolosa. Quello che chiedo è se possiamo avere questi dati dall'Assessora Tedesco, eventualmente rimandando in Commissione l'interpellanza per capire come fare a far intervenire anche la Polizia Municipale a difesa dei pedoni. MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario) L'interpellanza è discussa per l'Aula. La parte relativa agli interventi della Polizia Municipale sarà approfondita in Commissione. |