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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 18 Gennaio 2016 ore 10,00
Paragrafo n. 25
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2015-07381
ACCORDO DI PROGRAMMA IN VARIANTE AL P.R.G. AI SENSI DEL COMBINATO DISPOSTO DELL'ARTICOLO 34 D.LGS. 267/2000 E S.M.I. E DELL'ARTICOLO 17 BIS, COMMA 2, DELLA L.U.R. 56/1977 E S.M.I. AVENTE AD OGGETTO LA RIQUALIFICAZIONE DEL "PALAZZO DEL LAVORO" E AREE LIMITROFE. RATIFICA.
Interventi
"Accordo di Programma in Variante al P.R.G. ai sensi del combinato disposto
dell'art. 34 D. Lgs. 267/2000 e s.m.i. e dell'articolo 17 bis, comma 2, della L.U.R.
56/1977 e s.m.i. avente ad oggetto la riqualificazione del 'Palazzo del Lavoro' e aree
limitrofe. Ratifica"
"Accompagnamento alla deliberazione (mecc. 201507381/009) - Utilizzo risorse
economiche derivanti dall'accordo di programma relativo alla riqualificazione di
Palazzo del Lavoro".

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Passiamo all'esame congiunto della proposta di deliberazione n. mecc.
201507381/009, presentata dalla Giunta Comunale in data 29 dicembre 2015, avente
per oggetto:

"Accordo di Programma in Variante al P.R.G. ai sensi del combinato disposto
dell'art. 34 D. Lgs 267/2000 e s.m.i. e dell'articolo 17 bis, comma 2, della L.U.R.
56/1977 e s.m.i. avente ad oggetto la riqualificazione del 'Palazzo del Lavoro' e aree
limitrofe. Ratifica".

e della proposta di mozione n. mecc. 201600128/002, presentata dai Consiglieri
Ricca, Carbonero e Carretta in data 18 gennaio 2016, avente per oggetto:

"Accompagnamento alla deliberazione (mecc. 201507381/009) - Utilizzo risorse
economiche derivanti dall'accordo di programma relativo alla riqualificazione di
Palazzo del Lavoro".

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Comunico che in data 14/01/2016 le competenti Commissioni hanno rimesso il
provvedimento in Aula.
Sono stati presentati 199 emendamenti, di cui uno di Giunta e 198 del Gruppo Lega
Nord, e una mozione di accompagnamento.
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
So che è inusuale come richiesta, però gli emendamenti ostruzionistici sono stati fatti
affinché si potesse dare la giusta importanza alla mozione di accompagnamento di
cui abbiamo discusso, non in quanto mozione di accompagnamento ma per il tema
trattato, in Commissione giovedì scorso.
Per poter ritirare gli emendamenti ostruzionistici, vorrei preventivamente il parere
sulla mozione che ho presentato, che è stata sottoscritta anche dal Presidente
Carretta. Ci terrei però che la Giunta mi desse il parere e, qualora fosse favorevole,
ritireremmo gli emendamenti per andare a discutere la deliberazione.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
La deliberazione è stata oggetto, mi pare, di un'ampia e complessa discussione in
Commissione. Assessore, se ha avuto modo di vedere la mozione di
accompagnamento, siamo anche in grado di dare una valutazione.
La parola al Consigliere Tronzano.

TRONZANO Andrea
Voglio tornare un attimo sull'ordine lavori. È ottima la mozione presentata dal
Gruppo Lega Nord, dal Capogruppo Ricca e dal Consigliere Carbonero, ma se le
promesse che giungeranno da questa impegnativa sono come quelle fatte da una
stessa mia mozione approvata dalla Commissione tutta, con il Consigliere Guido
Alunno testimone in qualità di Presidente, sempre sulla Circoscrizione 9, sono un po'
"preoccupato" - tra virgolette -, perché c'erano alcuni capi sui quali ci eravamo
impegnati ad intervenire e questo non è stato fatto. La mozione data un anno e mezzo
fa.
Lo faccio presente, Presidente, perché il Consiglio sia informato, ma siano informati
anche i Colleghi Consiglieri della Lega Nord che non sempre le mozioni vengono poi
attuate.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Anche lei sull'ordine dei lavori? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Faccio
però una precisazione, perché sull'ordine dei favori vengono fatte delle
considerazioni politiche, siccome dopo c'è il dibattito, se ci sono delle considerazioni
politiche... Pregherei di stare all'ordine dei lavori.
La parola al Consigliere Viale.

VIALE Silvio
Inviterei la Presidenza a far presente al Consigliere Ricca che, avendo approvato la
modifica delle Circoscrizioni, la 9 non esiste più. Se quello è lo spirito, converrebbe
mettere "quartiere Millefonti", perché al di là del merito è il quartiere Millefonti
quello toccato dalla questione, non il resto della Circoscrizione in senso lato.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Scusate, si apre un dibattito. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Assessore Lo
Russo, non ci si metta anche lei, altrimenti le lascio il mio posto da Presidente ed io
vengo al posto suo, però dobbiamo interpellare il Sindaco.
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Presidente, giusto per sottolineare che la Circoscrizione amministrativa 9 oggi,
giorno in cui si va a votare la deliberazione, è ancora esistente, quindi è all'oggi che
si deve guardare.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Grazie del chiarimento. Se riusciamo a ordinare bene i lavori e ad intervenire quando
ad ognuno compete!
La parola all'Assessore Lo Russo.

LO RUSSO Stefano (Assessore)
L'avrei detto nell'illustrazione della deliberazione, però, alla luce di questi elementi,
onestamente, non ho particolari motivi ostativi a considerare come positivo il parere
della Giunta rispetto all'impegnativa della mozione, in quanto peraltro fa riferimento
ad un oggetto che è stato anche discusso in Commissione e conseguentemente mi
pare lineare nello spirito di quanto emerso anche in sede di discussione. Non ho
nessuna difficoltà a dire che il parere è favorevole.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Consigliere Ricca, lei aveva chiesto una valutazione da parte della Giunta.

RICCA Fabrizio
A fronte del parere favorevole della Giunta, ritiriamo gli emendamenti.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
I 198 emendamenti del Gruppo Lega Nord vengono ritirati.
Resta l'emendamento della Giunta, più la mozione di accompagnamento prima
menzionata.
Chiederei laggiù in fondo di poter abbassare i toni dei vostri colloqui, grazie!
La parola al Consigliere Trombotto, sulla deliberazione in discussione congiunta con
la proposta di mozione collegata.

TROMBOTTO Maurizio
Penso che l'Assessore voglia illustrare la deliberazione, aspettavo di chiedere la
parola proprio per questo motivo, mi sembra che ci sia la volontà da parte
dell'Assessore in tal senso.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Consigliere Trombotto, grazie del suggerimento!
Abbiamo avuto modo anche in Commissione di avere più volte il suo aiuto alla
discussione; possiamo affrontare la discussione.
La parola all'Assessore Lo Russo, per l'illustrazione.

LO RUSSO Stefano (Assessore)
Oggi è un momento abbastanza importante nella vita della riqualificazione
urbanistica della Città, in quanto il Consiglio Comunale è chiamato ad esprimersi
sulla ratifica dell'Accordo di Programma in variante al nostro Piano Regolatore,
siglato dal Sindaco Fassino e dal Sindaco Montagna in data 23 dicembre 2015,
avente ad oggetto "Il programma di rigenerazione urbana e la riqualificazione del
Palazzo del Lavoro".
Come ben conoscono le cronache cittadine, la questione del Palazzo del Lavoro fu
inizialmente affrontata in via urbanistica, proprio a fronte del progressivo abbandono
e conseguente degrado dell'immobile già intorno all'anno 2007-2008. L'iter
deliberativo allora fu di fatto completato in via definitiva in quest'Aula e poi fu, in
seguito ad un giudizio in sede di Tribunale Amministrativo, annullato in prima
istanza al Tribunale Amministrativo Regionale, in seconda istanza al Consiglio di
Stato, di fatto azzerando completamente la decisione politica della Sala Rossa e l'iter
che ne era seguito sotto il profilo formale.
In virtù di questi elementi e in virtù, ovviamente, di un elemento di interesse
pubblico che ha regolato la questione del ragionamento di impostazione della
riqualificazione del Palazzo del Lavoro, quest'Aula, in data 1° luglio 2014, adottava
con propria deliberazione l'avvio della riqualificazione del Palazzo del Lavoro,
secondo alcune linee di indirizzo che venivano esplicitamente descritte in quella
deliberazione e che avviavano, in via formale, proprio la procedura di cui oggi in
qualche modo l'Aula è chiamata a ratificare la conclusione.
Procedura che, sotto il profilo di sostanza, in ordine alla questione relativa alla
progettualità del Palazzo del Lavoro, di fatto, non si discosta in maniera significativa
da quella dell'originaria variante, inizialmente annullata dal TAR e poi dal Consiglio
di Stato, in quanto il progetto già all'epoca era sembrato, a giudizio della Sala Rossa,
assolutamente meritevole di poter essere sviluppato e, per una ragione di forma di
atto amministrativo, prevalentemente connessa al fatto che fu all'epoca scelta la
definizione di variante parziale, fu questo l'elemento essenziale su cui si basò il
giudizio di annullamento.
In virtù di questi elementi, riconfermando in qualche modo l'esigenza di riqualificare
il Palazzo del Lavoro, si è ripartiti con l'iter, seguendo la procedura, in questo caso,
dell'articolo 17 bis, secondo comma della Legge Urbanistica Regionale, che è stata
avviata da questa Aula in data 1° luglio e che ha trovato una definitiva conclusione
nella sottoscrizione dell'Accordo di Programma avvenuta alla fine del mese di
dicembre dai due Sindaci.
Discussione che peraltro è stata non solo utile sotto il profilo formale, ribadisco che
sostanzialmente il progetto non è molto diverso da quello che fu all'epoca iniziato,
ma anche sotto il profilo sostanziale, in quanto la Valutazione Ambientale Strategica,
che è stata fatta sul progetto di riqualificazione, ha portato poi nella fase di
predisposizione dell'Accordo di Programma a introdurre una serie di modifiche di
prescrizioni che in qualche modo oggi costituiscono oggettivamente un piano
organico di intervento che anche a scala di Città Metropolitana credo davvero possa
ritenersi sicuramente meritevole. Faccio particolare riferimento alla riflessione
maturata in sede di Conferenza di Servizi, sviluppata nella Valutazione Ambientale
Strategica, in ordine alle soluzioni dei problemi viabilistici.
Ricorderanno i Consiglieri che nella deliberazione del 1° luglio quest'Aula si
espresse, e quindi in qualche modo a questo mandato gli uffici civici che hanno
seguito l'iter deliberativo in Conferenza dei Servizi si sono attenuti, nella opzione
preferenziale dell'individuazione del sottopasso della rotonda Maroncelli, come
soluzione tecnologica e infrastrutturale da preferire, rispetto alle altre due che si
erano in qualche modo già evidenziate e palesate, cioè il cosiddetto "sfiocco" e il suo
sovrappasso, nella fase attuativa che avrebbe poi portato alla predisposizione, e
quindi alla conseguente sottoscrizione dell'Accordo di Programma.
La discussione all'interno della Conferenza dei Servizi della VAS è stata utile, perché
fondamentalmente ha confermato la scelta di opzione rispetto al sottopasso che,
ancorché per ragioni ovvie più costoso in termini di opera, è sicuramente un'opera
che va nell'ottica di risolvere in maniera strutturale problemi viabilistici di accesso
dalla porta sud della società e oltretutto senza penalizzare il cono visivo che avrà il
Palazzo del Lavoro nella successiva fase di riqualificazione.
Altra discussione, direi significativa, rispetto a quanto già emerso riguarda la
riplasmazione delle dotazioni a parcheggi, in quanto, come abbiamo già avuto modo
di dire e di deliberare a luglio 2014, appare in fase di consolidamento l'ipotesi che è
stata discussa anche in sede di Valutazione Ambientale Strategica di monetizzare le
aree a parcheggi derivanti dall'extra standard prodotto dal cambio di denominazione,
da centro commerciale naturale a commerciale classico, invece che di realizzare un
nuovo parcheggio interrato di 800 posti.
Questo elemento che è stato accuratamente verificato produce un duplice beneficio:
da un lato, certamente quello di non sovraccaricare di parcheggi ulteriori, peraltro
prodotti unicamente dal cambio terminologico utilizzato in fase di predisposizione
del progetto, in un territorio che come ben sappiamo, tra poco, in tempi compatibili
con la riqualificazione Palazzo del Lavoro, sarà servito in via definitiva dal
completamento della Linea 1 della Metropolitana fino alla piazza Bengasi e,
conseguentemente, non richiede un'ulteriore dotazione rispetto agli oltre 1.500
parcheggi comunque già previsti in fase di nuova realizzazione in maniera così
essenziale, ma elemento ancor più significativo produce una possibilità economica
per la Città che consente di poter realizzare un numero crescente di opere di
urbanizzazione a valere su queste risorse e in particolar modo copre totalmente i costi
della realizzazione del nuovo sottopasso.
Per dare un'idea delle cifre di cui stiamo discutendo, la stima delle risorse private
destinate all'intervento, cioè di risorse che vengono generate dall'operazione in
discussione e che in qualche modo vengono rese a servizio del sistema pubblico,
sono oltre 22 milioni di Euro. Ovviamente hanno una sequenza di costi a cui faremo
riferimento ed, evidentemente, la scelta di realizzare il sottopasso ne consumerà circa
10; a meno delle risorse che verranno utilizzate per le altre opere di urbanizzazione
intorno a questo nuovo parco che verrà rifunzionalizzato tra il Palazzo del Lavoro e il
Palazzo a Vela dove, come già da deliberazione del 2014, viene ribadita la possibilità
in futuro, qualora un operatore privato rappresentasse l'esigenza e la possibilità di
collocare la ruota panoramica proprio nella porzione interclusa tra Palazzo del
Lavoro e Palazzo a Vela, abbiamo una sostanziale eccedenza che in fase di computo,
ovviamente a meno dei ribassi di gara e a meno di situazioni che si verranno a
verificare in corso di svolgimento, oggi possiamo stimare in circa 3 milioni di Euro.
È per questo che abbiamo dato parere favorevole alla mozione sottoscritta dal
Consigliere Ricca e dal Presidente Carretta, proprio perché ci pare anche di poter
essere un po' sereni da questo punto di vista e poter destinare al territorio in esame
ulteriori risorse, qualora questo venga deciso dal Consiglio Comunale nella fase di
predisposizione dei bilanci di previsione, che conterranno le somme introitate.
Con l'approvazione della ratifica dell'Accordo di Programma in variante urbanistica
di oggi si completa l'iter di carattere urbanistico, che è condizione prodromica
all'avvio di tutte le operazioni contenute nello stesso Accordo di Programma.
Sostanzialmente, entro aprile 2016 il proponente dovrà presentare il Piano Esecutivo
Convenzionato, il PEC attuativo dello strumento urbanistico in fase di modifica, con
la votazione odierna.
Ad avvenuta approvazione del PEC e sottoscrizione della relativa convenzione
urbanistica, che è prevista entro settembre 2016, verrà rilasciato il permesso di
costruire, così da consentire l'inizio dei lavori di riqualificazione del Palazzo del
Lavoro nella primavera del 2017, con le relative opere di urbanizzazione.
Come previsto dall'articolo 6 dell'Accordo di Programma, che è in fase di ratifica, la
realizzazione del sottopasso dovrà tener conto del necessario coordinamento con gli
interventi di spostamento dei sottoservizi, interventi che vengono stimati in circa
3.800.000,00 Euro, e che SMAT, già in sede di Conferenza di Servizi, ha dichiarato
essere pienamente compatibili con il proprio Piano d'Ambito e che
conseguentemente sono già in fase di progettazione, quindi di appalto di
realizzazione, come dicevo, a carico di SMAT. Il tempo di realizzazione del
sottopasso è stimato in circa diciotto mesi.
Pertanto, sulla base del cronoprogramma allegato all'Accordo di Programma, il
termine per i lavori di realizzazione del sottopasso è previsto a giugno 2018; mentre
la fine dei lavori relativi all'intervento di riqualificazione del Palazzo del Lavoro è
prevista a luglio 2018, cioè in fase successiva alla realizzazione del sottopasso, che
verrà ultimato nel giugno 2018. Ragionevolmente quindi nell'autunno del 2018
contiamo di poter vedere il progetto completato, sia sotto il profilo di riqualificazione
del Palazzo del Lavoro che sotto il profilo delle opere di urbanizzazione, a partire dal
sottopasso.
Presidente, chiudo esprimendo a verbale un doveroso ringraziamento a tutti Uffici
della Città, a partire da quelli della Revisione Urbanistica, il Settore Ambiente, il
Settore Viabilità che hanno lavorato in condizioni estremamente complesse, sia dal
punto di vista tecnico, che dal punto di vista normativo e credo davvero che con la
votazione di oggi avviamo un grande progetto, che non solo consentirà la
riqualificazione di un immobile di grande pregio, ma sicuramente risolverà in via
definitiva uno dei problemi viabilistici più importanti della zona sud, a valere su
risorse generate da trasformazione, riqualificando uno dei patrimoni architettonici
più importanti della Città e mi pare questo un grandissimo risultato che possiamo
anche come Città, a prescindere da quelle che sono le opinioni e i colori politici,
rivendicare come un grande risultato di questa Amministrazione.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Grazie, Assessore. Apriamo il dibattito sulla deliberazione che, ricordo, è congiunto
con la mozione di accompagnamento.
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
A me piacerebbe forse ripercorrere tutta la storia e ripetere per l'ennesima volta
perché il Movimento 5 Stelle è sempre stato contrario a questo intervento, però penso
che lo abbiamo già fatto tre, quattro, cinque, sei volte, quindi forse possiamo
rimandare semplicemente ai verbali delle precedenti discussioni in Aula sulle
precedenti deliberazioni.
Devo dire che forse l'unica cosa su cui sono d'accordo con l'Assessore Lo Russo di
tutta questa vicenda è che, in effetti, non ha molto senso che in Italia per arrivare a
una qualsiasi decisione su un'operazione di questo tipo ci vogliano tutti questi anni di
tira e molla in tutti i modi. La responsabilità per il fatto che siamo di nuovo qui a
concludere per la seconda volta l'iter è legata al fatto che l'Amministrazione ha
sbagliato il primo iter o perlomeno ha dato luogo a una deliberazione, dichiarata poi
illegittima dal Tribunale Amministrativo.
Per fortuna, devo dire, anche questo è successo perché la sostanziale differenza tra la
prima versione e quella di oggi è che il privato ci mette dei soldi in più, perché in
teoria con la nuova versione doveva metterci dei parcheggi in più, ma poi li
monetizza e sostanzialmente con questi soldi in più che ci mette in termini di oneri
da pagare alle casse pubbliche salta fuori questa operazione del sottopasso. Anche
qui poi uno potrebbe discutere perché fare un sottopasso, ma è indubbio che quello
comunque è un punto totalmente intasato della viabilità cittadina, quindi anche per
chi crede nella mobilità alternativa, effettivamente, il fatto che si faccia qualcosa per
evitare di avere delle auto sempre ferme in coda potrebbe contribuire a diminuire un
po' i livelli di smog comunque insensati di questa Città; è perlomeno positivo che
almeno riusciamo a fare questo sottopasso. Dopodiché però restano tutti gli
argomenti che non vorrei richiamare nel dettaglio, ma legati all'impatto negativo che
questa operazione avrà sul commercio di quartiere e al taglio degli alberi, che pure è
stato oggetto di una petizione con migliaia di firme, che è stata presentata al
Consiglio Comunale, però ci è stato detto che gli alberi erano brutti e impedivano la
vista del capolavoro di Nervi e quindi, già che ci siamo, tiriamo giù 250 alberi, e sarà
così.
A questo punto perlomeno la Città potrà vedere quello che fa l'Amministrazione,
potrà valutare se alla fine questo progetto è più positivo o più negativo, credo che
sapremo poi il risultato tra qualche mese, in occasione della prossima consultazione
elettorale.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Tronzano.

TRONZANO Andrea
L'Assessore sicuramente conosce il tenore del mio intervento, ma voglio
ricapitolarglielo in modo da farlo conoscere anche ai Colleghi Consiglieri.
Innanzitutto dal punto di vista politico, continuiamo a essere fortemente contrari
sulla nascita di nuovi centri commerciali e questo è un dato oggettivo politico.
Sarebbe stato interessante capire che futuro avrà questo tipo di Palazzo del Lavoro,
perché se è un nuovo ennesimo centro commerciale, come sembra e come tutti i dati
fanno presupporre, questo creerà ulteriori danni, Assessore, però è una nostra
opinione che teniamo come tale, in quanto la Giunta del Sindaco Fassino e la sua
maggioranza ha deciso di procedere.
Altrettanto però teniamo a dire che per noi il sottopasso è un aspetto fondamentale:
noi vorremmo che il sottopasso fosse realizzato. Chiaramente, signor Sindaco e
signor Assessore, per noi è importante che il sottopasso non sia uno specchietto per
le allodole, ovvero che si dice che si farà il sottopasso per fare il centro commerciale
che danneggia i commercianti e li mette in una ulteriore condizione di imbarazzo e
poi questo sottopasso non si realizzerà.
Il primo dato quindi, lo dico anche al Presidente della II Seconda Commissione, è
che quella è una zona esondabile poco tecnica, ma per rendere l'idea, di fascia 2,
diciamo così, e nonostante le rassicurazioni dell'Assessore che dice, mi pare sia in
Commissione sia in Circoscrizione, che questa situazione è stata valutata all'interno
dell'Accordo di Programma, non è scritto e questo potrebbe essere realmente,
secondo noi, il baco che non consentirà la realizzazione certa del sottopasso; questa è
la nostra opinione.
È chiaro che speriamo che non sia così, ma se così fosse avremo nel 2017 o 2018,
cioè dopo le elezioni sicuramente del 2016, l'ennesima fregatura per quella zona,
quindi speriamo che non sia così.
Lo faccio presente sia al Direttore, sia all'Assessore, sia al signor Sindaco, perché
secondo il nostro giudizio nell'Accordo di Programma andava scritto che la zona era
esondabile, i rilievi erano stati fatti, c'era stata tutta una serie di azioni che avrebbero
garantito comunque la realizzazione del sottopasso, quindi questo è l'aspetto centrale
per il mio intervento.
L'aspetto secondario, ma tutto sommato neanche tanto, è l'aspetto del parere, perché
da quanto mi si dice in Circoscrizione con il nostro Consigliere Lupi - non ho timore
a dire che il Consigliere Lupi è sempre molto attento su questi fatti e quindi secondo
me anche questa volta ci ha azzeccato, come avrebbe detto un carissimo vecchio
deputato - la richiesta di parere in realtà non è stata formulata. Ovvero, dalle notizie
in mio possesso, il 15 ottobre gli Uffici hanno inviato la variante al Consiglio di
Circoscrizione, ma assolutamente non hanno chiesto il parere e addirittura mi sembra
che la Giunta Circoscrizionale volesse inserire arbitrariamente il fatto che il parere
fosse regolarmente arrivato; il Consigliere Lupi lì si è accorto di questo fatto e
naturalmente non lo hanno più inserito. C'era quindi anche un tentativo capzioso di
inserire una cosa che in realtà non era avvenuta.
La seconda domanda, Assessore, è questa: qual è l'atto con il quale il Comune ha
chiesto il parere sull'Accordo di Programma? (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). Non ho letto il parere del Segretario Comunale, per cui non so dire,
lo leggerò; in ogni caso, qual è l'atto sul quale è avvenuta la richiesta di parere? Il
parere deve essere chiesto sull'adozione della variante e non sulla variante. Mi pare
che l'Assessore ritenga l'adozione l'Accordo di Programma. (INTERVENTO
FUORI MICROFONO) Allora spieghi bene che cosa intende.
Terza cosa di dettaglio anche questa, però secondo me comunque sostanza:
l'Assessore dice che la Circoscrizione è sempre stata invitata alle riunioni della
Conferenza dei Servizi, da quanto ne so non è così. La Circoscrizione è stata invitata
soltanto alla prima Conferenza dei Servizi, poi non è stata più chiamata e non è stata
chiamata neanche nel momento in cui si doveva redigere l'Accordo di Programma e
questo secondo me politicamente è un dato essenziale, perché vuol dire che la
Circoscrizione non era informata.
Quarto e ultimo dato e qui lo chiedo forse meglio al signor Sindaco, perché è il
Sindaco Metropolitano, la Città Metropolitana non ha firmato questo accordo.
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Nelle bozze dell'accordo, signor Sindaco,
c'era la Città di Torino, la Città di Moncalieri e la Città Metropolitana. La Città
Metropolitana si è poi sfilata e qui non ne capisco il motivo.
Queste sono le considerazioni che mi inducono a dire no a questo tipo di cosa,
tenendo presente che per noi il sottopasso, e bene ha fatto l'Assessore Lo Russo a
farlo presente, è sicuramente un'opera strategica per quella zona, ma tutte queste
motivazioni ci impediscono, la prima delle quali il centro commerciale, di dire che
questa operazione ci soddisfa.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Su alcuni dei rilievi che lei ha sollevato, si è già espresso il Segretario Generale con
la nota che le ho trasmesso, ma penso che, in sede di replica, potrà ribadirlo meglio
l'Assessore.
La parola al Consigliere Trombotto e, poi, al Consigliere Liardo.

TROMBOTTO Maurizio
L'Assessore ha fatto bene a richiamare la deliberazione di indirizzo di questo
Consiglio Comunale, che è stata approvata il 1° luglio 2014 ad ampia maggioranza,
però, per quanto mi riguarda come singola persona fisica e come Consigliere, sono
entrato in questo Consiglio Comunale esattamente il Consiglio dopo e in
quell'occasione non ho avuto modo di esprimermi, per cui lo farò quest'oggi.
Immagino che l'Assessore conosca già la mia opinione, perché l'ho espressa
abbastanza nettamente - non so se chiaramente - anche nel corso della II più VI
Commissione di giovedì della scorsa settimana. Mi chiedo - è una domanda retorica,
per quanto mi riguarda - se questa Città abbia bisogno dell'ennesimo centro
commerciale; per quanto mi riguarda, la risposta è negativa.
Solamente nell'ambito sud della Città di Torino, considerando come tale anche ciò
che sta immediatamente al di là dei confini daziari (anche perché, giustamente e
correttamente, occorre ragionare in termini di Città Metropolitana o, perlomeno, di
conurbazione urbana) conto - potrei sbagliarmi per difetto, ma non credo per eccesso
-almeno cinque piattaforme commerciali di media e grande dimensione, lasciamo
stare quelle di dimensione minore, per comprenderci le catene come il Carrefour
Market o analoghe a questa.
Leggo poi - perché ciascuno di noi cerca di documentarsi - le affermazioni di uno dei
comproprietari del Palazzo del Lavoro, parlo del dottor Ponchia, il quale - con il suo
legittimo entusiasmo - descrive quelle che saranno le caratteristiche di questo futuro
centro commerciale, facendo una comparazione con quello de Le Gru. Egli dice che,
in questo caso, si tratterà di una galleria commerciale - se non ho inteso male da
quanto detto giovedì in Commissione - di circa un centinaio o poco più di esercizi
commerciali di livello decisamente medio-alto. Infatti, in questa comparazione che fa
con Le Gru, il dottor Ponchia afferma che Le Gru, rispetto a ciò che sarà il Palazzo
del Lavoro, lo potremmo definire - lo dico io per esemplificare, perché non sono
queste le parole esatte del dottor Ponchia - un centro commerciale per persone non
così abbienti, mentre quello del Palazzo del Lavoro sarà un centro commerciale di
livello decisamente alto come qualità dei prodotti e marchi che verranno presentati, e
quindi anche con una capacità reddituale tale da poter giustificare determinati
consumi. Indubbiamente, nell'idea della comproprietà, il centro commerciale avrà
delle caratteristiche che lo renderanno sicuramente diverso dagli altri centri
commerciali, ma, in ogni caso, questa diversità, per quanto mi riguarda, non soddisfa
la domanda che ho posto in precedenza.
Giustamente, durante lo scorso fine settimana, da qualche autorevole Consigliere di
questa maggioranza, tramite i social network, mi è stato chiesto quali sono le idee
alternative. Mi rendo ben conto che, quest'oggi, presumo a maggioranza anche
ampia, questo Consiglio Comunale approverà questa proposta di atto deliberativo e,
quindi, si andrà nella direzione di realizzare l'ennesimo centro commerciale. Si
sarebbe potuto fare altro? Sì, ma, probabilmente, al punto in cui siamo giunti ora non
credo che si possa fare altro, però altro si sarebbe potuto fare. Vorrei fare degli
esempi: il centro congressi della Città di Torino, che la Città intenderebbe - uso il
condizionale, perché non so se e quando poi, in realtà, verrà realizzato - realizzare
nell'area ex Westinghouse, oppure la nuova Biblioteca Civica Centrale, che la Città
vorrebbe (anche in questo caso uso il condizionale, perché non si sa se e quando
verrà realizzata) realizzare a Torino Esposizioni, oppure la futura sede unificata degli
Uffici Comunali, che più ragionevolmente sarà realizzata nell'ex Buon Pastore (in
quest'ultima ipotesi), ma perché non avrebbe potuto essere scelto il Palazzo del
Lavoro? Oppure l'edilizia universitaria, sulla quale questa Città sta facendo notevoli
investimenti, non si può nascondere; dopodiché, questa stessa Città riconosce che
questi notevoli investimenti non sono ancora sufficienti a coprire quella che è la
domanda e quella che è una delle caratteristiche - e sono ben contento - che sta
assumendo la Città di Torino di essere sempre più una Città Universitaria, ancora più
di quanto non sia stata in passato. Ho citato quattro possibili diverse destinazioni, ma
potrebbe esservene magari una quinta o una sesta, oppure un mix funzionale di più di
una di quelle citate o, eventualmente, di altre. Dopodiché, mi si può dire che sto
parlando di un immobile che non è di proprietà della Città di Torino; indubbiamente
ed anche su questo ormai siamo arrivati ad un punto decisamente avanzato, perché,
ormai da alcuni anni, la famiglia Ponchia è comproprietaria dell'immobile. Anche
per questo motivo, l'Assessore cita - lo ha fatto in Commissione e lo ha ripetuto
quest'oggi nella sua illustrazione - lo stato di degrado e di mancata manutenzione,
ma chi avrebbe dovuto occuparsi di questa manutenzione se non la proprietà?
Proprietà che non l'ha fatto, ma non certo la Città di Torino, dal momento che non
era proprietaria; lo è stata fino ad alcuni anni or sono della parte esterna, ma non
certamente dell'immobile. Mi chiedo come mai non si sia stati così solerti nel
chiedere - ma, magari, è stato fatto e mi sbaglio - alla proprietà di adempiere a quella
cura, che, in base al Codice Civile, dovrebbe essere in capo al cosiddetto buon padre
di famiglia.
Per queste motivazioni, per quanto mi riguarda e diversamente da quello che fece il
Gruppo Consiliare di Sinistra Ecologia Libertà in data del 1° luglio 2014, voterò
contro questa proposta di atto deliberativo, perché non ritengo di voler porre il mio
nome a fianco a quella che è una scelta politica di questa Amministrazione che non
condivido, cioè quella della realizzazione dell'ennesimo centro commerciale di
media-grande distribuzione, seppure con le caratteristiche che ho cercato -
sommariamente e, probabilmente, malamente - di descrivere, assumendo però le
parole di uno dei proprietari. Il voto non sarà contrario solo per motivi di merito,
perché, al di là di questa querelle che mi sembra effettivamente una tempestina -
neanche una tempesta - in un bicchiere d'acqua (cioè quella del parere del Consiglio
di Circoscrizione), ne convengo, ritengo che vi siano altri problemi di ordine
procedimentale, per i quali mi aspetto che vengano poi date delle risposte, non
necessariamente in questa sede (perché immagino che, probabilmente, altri
solleveranno queste questioni anche in altre sedi), che rischiano di rendere del tutto
illegittimo questo atto. Di conseguenza, non voglio in alcun modo far coincidere il
mio nome con un atto che rischia di non essere votabile quest'oggi.
Se il Presidente mi concede qualche minuto, vi spiego perché dico questo. Si è giunti
in modo - io giudico - frettoloso e in modo non giustificato alla conclusione del
procedimento, tant'è che sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte è stato
pubblicato l'avviso di proroga del procedimento della Conferenza dei Servizi di altri
sei mesi. I termini scadevano il 22 dicembre ultimo scorso e la nuova proroga, che è
ufficiale, porta il nuovo termine a partire dal 23 dicembre ultimo scorso in avanti di
altri sei mesi, questo è un primo punto per il quale una persona si domanda
ragionevolmente il motivo per cui vi è invece questa necessità di procedere
quest'oggi con questa particolare solerzia.
Consigliere Tronzano, il secondo punto riguarda il sottopasso: anche io accolgo
positivamente l'idea di andare a realizzare un sottopasso in quell'intersezione viabile,
però intanto viene realizzato con un investimento di 3.500.000,00 Euro da parte della
SMAT per lo spostamento dei propri sottoservizi e credo che, forse, la Corte dei
Conti sarebbe interessata ad esprimersi rispetto al fatto che una società pubblica che
si occupa di gestione dei servizi idrici vada ad investire 3.500.000,00 Euro del
proprio Bilancio per spostare dei sottoservizi per i quali non ha un'utilità o una
necessità. Questo spostamento è funzionale alla realizzazione del sottopasso, ma il
sottopasso, al di là dei problemi viabili sufficientemente noti, è funzionale ed è reso
necessario dall'apertura del centro commerciale, ma non credo che rientri all'interno
della mission aziendale di SMAT. Ribadisco che credo che la Corte dei Conti avrà -
non avrebbe - qualcosa da dire su questa scelta da parte di SMAT.
Il problema dei sottoservizi - credo che l'Assessore competente avrà analizzato in
modo approfondito il tema - non riguarda solo SMAT, ma anche IREN. In tutte le
discussioni che sono state fatte finora non ho sentito citare in alcun modo lo
spostamento dei sottoservizi da parte di IREN e, almeno da quanto mi è stato detto -
poi, probabilmente, le informazioni che ho assunto saranno sbagliate -, le spese di
investimento necessarie ammonterebbero ad un importo molto più elevato e
significativo dei 3.500.000,00 Euro che dovrebbe investire SMAT. A questo punto,
mi chiedo: il sottopasso verrà realizzato o meno?
Torniamo alla deliberazione che citavo in precedenza, quella del 1° luglio 2014, e
che dettava gli indirizzi per l'accordo di programma: in quella deliberazione era
previsto che dovessero essere coinvolti la Regione e la Città Metropolitana.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Consigliere Trombotto, si avvii alla conclusione del suo intervento.

TROMBOTTO Maurizio
Per la Città Metropolitana è già stato detto e, in qualche modo, una risposta - che può
essere condivisa e accettata o meno - è già stata affermata e, in realtà, la Regione e la
Città Metropolitana non sono state coinvolte per la loro funzione primaria di
coordinamento delle politiche territoriali prima di concludere la procedura di accordo
di programma e questo doveva avvenire. Quindi, manca soprattutto la parte della
Regione. Inoltre, non viene esplicitato, sempre nella documentazione in nostro
possesso, per quale motivo nella Conferenza dei Servizi conclusiva del 17 dicembre,
che in realtà poi è stata prorogata per sei mesi…

PORCINO Giovanni (Presidente)
Consigliere, deve concludere.

TROMBOTTO Maurizio
...non sia stata approvata la variante, ma solo uno schema dell'accordo di programma
e per quale motivo la Città Metropolitana si è espressa con un decreto
successivamente alla conclusione, in quel momento, della Conferenza dei Servizi…

PORCINO Giovanni (Presidente)
Consigliere, concluda. Non mi faccia essere antipatico nel toglierle la parola a metà
ragionamento.

TROMBOTTO Maurizio
Mi tolga la parola, se lo ritiene.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Se lei mi costringe, sono obbligato.
La parola al Consigliere Liardo.

LIARDO Enzo
Mi dispiace, Consigliere Trombotto, la avrei ascoltata volentieri, ma, purtroppo, il
suo tempo è scaduto. Su questa vicenda, la nostra posizione è abbastanza neutra, in
quanto ci sono, in base alle considerazioni che abbiamo fatto su questa opera, delle
luci e delle ombre. Le ombre, che ovviamente avvolgono questa Giunta ormai da
tantissimi anni (forse è meglio dire tenebre, piuttosto che ombre), sono sempre sul
discorso della viabilità; Assessore, c'è poco da ridere se le faccio tornare in mente
alcune scelte che questa Città ha fatto per quanto concerne i sottopassi. Ad esempio,
vorrei citare solo quello che abbiamo a Porta Palazzo, a mezza corsia, ma la cosa più
eclatante, quello che avverrà, sempre parlando di sottopasso, è che i Consiglieri
Trombotto e Tronzano parlavano di un'opera che potrebbe essere in qualche modo
[parola incomprensibile] dalla mancanza, aggravando la viabilità, di un sottopasso.
Peccato che è un'opera di non so quanti milioni di Euro, che vengono spesi dai
privati, e non ci si preoccupa, ad esempio, di un'opera che costa 200 milioni di Euro,
un'opera che comunque ammazzerebbe la viabilità, tant'è che il giudizio sulla
viabilità di questi anni di Giunte di sinistra per quanto mi riguarda è zero, e - questo
voglio che rimanga a verbale - porterebbe, faccio un esempio a caso, alla
conseguenza sul sovrappasso di corso Grosseto, tolto… (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). Uno a caso… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Ridete
come rideranno i torinesi. Visto che è stato fatto un progetto con i piedi, messo
dentro un cassetto, pensando che tanto non sarebbe mai stato finanziato...
(INTERVENTO FUORI MICROFONO).

PORCINO Giovanni (Presidente)
Colleghi, lasciamo che il Consigliere Liardo concluda il suo intervento.

LIARDO Enzo
Pensando che tanto non sarebbe mai stato finanziato e, invece, è stato finanziato ed
era talmente la voglia di andare avanti su questo progetto - non voglio usare dei
termini, perché potrei rischiare - che è andato avanti lo stesso e, adesso, non se ne
esce. Se non si fa il tunnel veicolare corso Grosseto-corso Ferrara - lo dico in tempi
non sospetti, fra 10 anni ricorderete quello che sto dicendo - sarà un caos. Torniamo
al tunnel. Ecco perché dico che sono abbastanza neutro su questa opera e mi auguro
anche io che ci possa essere questo tunnel, perché lì la viabilità è deficitaria e non
vorrei che quest'opera andasse un po' ad aggravare quello che sarà il futuro di
quell'area.
Posso ancora citare (così non mi sembra di andare fuori tema e di essere fuori luogo),
spostandoci dai sottopassi e andando sui parcheggi, che la zona della Metropolitana
di piazza Bengasi è senza parcheggio, ma, in compenso, potremmo spostare quello di
corso Giulio Cesare e portarlo lì, trainandolo, magari per compensare questo deficit
che le Giunte di sinistra ci hanno regalato nel corso di questi anni. Farà ridere, ma è
così. Infatti, lì è vuoto; ci sono quelli di GTT che aspettano lì… (INTERVENTO
FUORI MICROFONO). Circa 16.000.000 di Euro, tanto per citare le cifre.
Nella nostra neutralità nei confronti di questa opera, speriamo che comunque si possa
prevedere questo tunnel per non congestionare ancora di più quell'area. Per quanto
riguarda l'opera, noi ci asterremo, perché non vogliamo fermare il vento con le mani
o le onde con la paletta; sappiamo che, purtroppo, ormai l'involuzione commerciale è
quella e ne prendiamo atto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Greco Lucchina.

GRECO LUCCHINA Paolo
Credo che, sostanzialmente, il Consigliere Tronzano abbia affrontato il tema nella
giusta maniera, cioè individuando in questa proposta di deliberazione le due
problematiche, che non sono problematiche evidentemente, anche per voce del mio
Capogruppo, Liardo. È chiara la nostra contrarietà a quello che, ormai, è un modello
di sviluppo della Città e faccio riferimento all'ennesimo centro commerciale (polo
del lusso o, comunque, quello che sarà), tra l'altro in una zona molto vicina a via
Nizza e a tutto quello che ha rappresentato con i ritardi del cantiere della
Metropolitana in questi ultimi 3 o 4 anni, ma, soprattutto, vi è il problema della
viabilità di cui parlava il Consigliere Liardo, cioè la necessità di avere l'opera
sottopasso. Lo dico anche perché, per tanti anni, ho abitato a Moncalieri e so
esattamente di che cosa stiamo parlando, cioè della porta sud della Città (che,
evidentemente, ogni mattina e nelle ore di punta è congestionata) e quindi, per
quanto riguarda la soluzione proposta, per quanto possa essere discutibile, o
comunque affrontata anche da alcuni Consiglieri su quelli che possono essere i vizi
procedurali, vorrei precisare che ritengo che sia un'opera prioritaria, che deve essere
programmata da questa Amministrazione Comunale.
Ci tenevo ad intervenire (visto che parliamo del problema della congestione del
traffico, mi rivolgo al Sindaco Fassino come Sindaco della Città Metropolitana) per
un motivo molto semplice: tra le tante opere spesso discusse, ma a volte dimenticate
per troppo tempo, bisognerebbe riprendere in mano - se vogliamo veramente
affrontare il problema del traffico in ingresso nella città - il problema della
Tangenziale Est. Il fatto che tra Santena e Chivasso ci sia una bretella, di non so
quanti chilometri, che consentirebbe in entrata a sud e in entrata a nord da corso
Giulio Cesare un mancato congestionamento del traffico potrebbe essere la soluzione
importante e risolutiva per gli ingressi di Torino. So che il Sindaco Fassino è
estremamente pragmatico e credo che solo lui possa affrontare questo tema della
Tangenziale Est, per cui lo invito a farlo, perché potrebbe essere risolutivo.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Sono convinto che le discussioni di qualche anno fa sul Palazzo del Lavoro e sulla
sua riqualificazione siano le stesse che, oggi, ci vedono nuovamente protagonisti
nella discussione di questa proposta di deliberazione; fu bloccata per un ricorso, per
la densità di troppi centri commerciali nella zona, la densità non è diminuita, quindi è
rimasta tale, ed io rimango con il dubbio, come ho già detto giovedì in Commissione,
che un eventuale ricorso possa di nuovo bloccare tutto.
Come ho chiesto giovedì, non credo che ci sia un parere dell'Avvocatura che possa
mettere al sicuro l'Amministrazione da questi eventuali ricorsi. Sbagliare è umano,
ma perseverare è diabolico, per cui non vorrei che si sbagliasse di nuovo e che di
nuovo nessuno pagasse. Ricordiamo il danno economico importante che quel ricorso
costò alla Città, anche se è vero che sarà una nuova Amministrazione a doversene
prendere carico, esattamente come successe tra l'ultimo mandato del Sindaco
Chiamparino e quello del Sindaco Fassino.
Personalmente, ritengo che la politica dei centri commerciali sia sbagliata, anche chi
l'ha portata avanti, come gli Stati Uniti, ha capito ormai da 10 anni che è una politica
che non funziona, tanto che stanno tornando indietro; per ogni posto di lavoro creato
da un centro commerciale, se ne perdono cinque nel commercio di prossimità: Siamo
di fronte ad una Giunta e ad un'Amministrazione che, in questi anni, non hanno fatto
niente per il commercio delle periferie; a me sarebbe piaciuto vedere qualche azione
forte per tutte quelle attività commerciali, tutti quei negozi e tutte quelle piccole
botteghe che sono morte o che stanno morendo e che, tutti i giorni, tirano giù la
serranda perché non ce la fanno più. Nelle periferie non c'è più liquidità, perché non
c'è più la possibilità di spendere, in primo luogo, perché la cinghia è sempre più
corta e, poi, perché, per colpa degli oneri di urbanizzazione, abbiamo dato il via ad
un numero impressionante di centri commerciali in questi cinque anni. A me sarebbe
piaciuto che la Giunta avesse una visione un po' più ampia e avesse guardato a
quello che c'è e non a quello che ci potrà essere, perché, ad esempio, Barriera di
Milano è stata invasa dai centri commerciali e, oggi, è una zona che ha un altissimo
numero di attività commerciali chiuse.
Questo sarà un tema da affrontare nelle prossime settimane, quando cercheremo,
oltre che per il Palazzo del Lavoro, di fare un check un po' più importante su tutte le
piccole attività, anche con un report, per fare vedere quante piccole attività hanno
chiuso in questi cinque anni, così da potervi consegnare un "De Profundis" di questa
Amministrazione sul tema del commercio.
Detto questo, sono convinto - ed il Consigliere Greco Lucchina ha perfettamente
ragione - che non si possa pensare di andare ad intasare un'arteria fondamentale del
traffico torinese senza dargli uno sbocco. Non ho visto l'Assessore Lubatti e mi
sarebbe piaciuto che fosse in Aula per poterci raccontare… (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). Sindaco, sono mesi che non lo vediamo, quindi non è oggi che
cambia. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Giovedì noi eravamo in
Commissione, ma lui non era dal Ministro. Vorremmo sapere - Sindaco, me lo dice
lei, lo prendo per buono - come smaltiremo il traffico nel momento in cui inizierà la
cantierizzazione su corso Unità d'Italia, per far sì che il fortissimo flusso di auto,
soprattutto nelle ore di punta della mattina e del pomeriggio, venga smaltito. Sarebbe
interessante anche proprio poterlo capire.
È vero che sarà il nuovo Sindaco a doversene occupare, però penso che un minimo di
programmazione debba essere fatta. Porto come esempio il cavalcavia di via Breglio,
che è un'arteria sicuramente più piccola rispetto a corso Unità d'Italia, ma che ha
congestionato fortemente la zona nord e la zona di piazza Rebaudengo, tanto che,
forse, era l'unica centralina di rilevazione della qualità dell'aria ad essere sempre
fuori dai limiti. Chiaramente, chiudendo un cavalcavia, si andava a concentrare tutto
su piazza Rebaudengo ed il traffico aumentava. Senza andare a pensare a quello che
sarà poi il cavalcavia di corso Grosseto, però, oggi, la Città di Torino non ha nella
zona sud un'arteria per poter smaltire quella quantità di traffico.
Chiedo, se possibile, all'Assessore Lo Russo di venire nelle prossime settimane
(dopo l'approvazione di questo atto, sul quale noi esprimeremo un voto contrario,
nonostante la presentazione di una nostra proposta di mozione di accompagnamento,
che a breve andrò ad illustrare) per capire come andremo a gestire il traffico, perché
ritengo che sia fondamentale farlo sapere ai cittadini di Torino Sud.
Abbiamo presentato una proposta di mozione di accompagnamento (firmata anche
dal Consigliere Carretta, Presidente della Commissione) che chiede che gli oneri in
eccesso vengano utilizzati per opere nella Circoscrizione 9, anche perché è una
Circoscrizione che, in questi anni, è stata abbandonata; senza andare a pensare a temi
più specifici, come quello del MOI, è però una Circoscrizione che è stata
pesantemente abbandonata, così come la zona Millefonti. Vorrei ricordare a tutti i
grandi problemi di sicurezza anche legati alla zona degli ospedali, soprattutto nelle
ore notturne. Vorremmo che quei soldi venissero utilizzati esclusivamente per la
Circoscrizione, anche perché l'idrovora Passoni sarebbe capace di assorbire tutto
quello che avanza per utilizzarlo non si sa bene dove.
Chiediamo che già nel Bilancio di Previsione, che credo di aver capito nelle
comunicazioni che verrà presentato entro il 31 marzo - mi pare che il Consigliere
Altamura sia d'accordo -, si inserisca come verranno spesi quei soldi. Ritengo che sia
fondamentale, anche perché non possiamo permettere che, magari, qualcuno, con un
paio di equilibri di Bilancio, possa gestire una campagna elettorale fatta di tagli di
nastri ed iniziative dicendo: "L'ho fatto io". Oggi, dobbiamo pensare al bene di
Torino Sud, che è stata troppo spesso dimenticata. Sono critico anche su come
verranno utilizzati dopo che verrà aperto quel capitolo specifico di Bilancio, però
almeno lì noi avremo la possibilità di andare ad intervenire direttamente.
Come ho detto, il nostro voto sarà contrario per tutta la serie di motivazioni che ho
espresso. Invito però l'Assessore, se me ne può dare conferma, a chiedere
all'Assessore Lubatti di venire in Commissione a spiegare qual è, a livello di
viabilità, la strategia per smaltire poi tutto quel traffico.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Carretta.

CARRETTA Domenico
A me viene da sorridere se penso che l'unico punto all'Ordine del Giorno della prima
seduta che ho fatto come Presidente della Commissione Urbanistica - quindi, quasi
cinque anni fa - era proprio il Palazzo del Lavoro (ne stavo parlando prima con
l'Assessora Curti) e discutemmo per 3 o 4 sedute su un tema rilevante e importante
come il colore della passerella che univa Palazzo del Lavoro ai Laghetti.
Si tratta di una discussione che, poi, abbiamo ripreso per cinque anni, che abbiamo
portato avanti e finalmente, oggi, con la firma dell'accordo di programma del 23
dicembre, forse riusciamo ad inserire un tassello importante che non riguarda solo la
riqualificazione di quella zona, ma che va inserito in un contesto un po' più ampio,
che dà la misura di quanto questa Amministrazione abbia dedicato un'attenzione
particolare alle periferie. Penso agli ingressi ed alle porte; si parlava, appunto, della
porta sud, che con questo intervento riuscirà a riqualificarsi, ma penso anche ad altri
interventi pianificati, che hanno vari livelli di… (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). Sicuramente non corso Grosseto, anche perché stiamo parlando del
Palazzo del Lavoro e quindi volevamo parlare…

PORCINO Giovanni (Presidente)
Per favore, evitiamo di interloquire. Prego, Consigliere Carretta.

CARRETTA Domenico
Parlo di Falchera, parlo di quello che sta avvenendo nella zona di corso Orbassano,
tutti ingressi importanti, parlo di piazza Bengasi, del prolungamento della Linea della
Metropolitana, parlo del prolungamento della Metropolitana verso Rivoli, quindi
parlo di un'attenzione vera verso la riqualificazione delle periferie. In realtà, quando
chiedevo delle proposte a chi si oppone all'opera in sé, chiedevo certamente di
proporre soluzioni interessanti, ma soluzioni che avessero un minimo di sostenibilità
economica.
Fino all'altro giorno, ho sempre sperato che il mecenatismo dei Guggenheim si
riversasse verso Torino e, quindi, un'opera come quella del Museo di Bilbao potesse
trovare una giusta location all'interno del Palazzo del Lavoro.
Il Palazzo del Lavoro è un manufatto da preservare, ma la cui manutenzione richiede
ingenti sforzi economici; è un manufatto che può avere delle destinazioni, ma non
possiamo inventarci delle destinazioni che, da un punto di vista anche culturale e di
quello che può essere l'impatto con il territorio, sono sicuramente più intriganti
rispetto a quella che potrebbe essere una nuova collocazione commerciale. Si tratta
però di destinazioni che non hanno la possibilità di trovare una conclusione: il
Palazzo del Lavoro ritornerebbe a diventare quel rudere che è lì da 10 anni, un rudere
bello ed interessante da vedere quando entriamo in città, ma di cui nessuno si vuole
interessare, perché ha dei costi ed è difficile prospettare una nuova destinazione.
A me piacerebbe sentire alcune delle ragioni che hanno portato al "no", tipo le
lunghe riflessioni che abbiamo anche avuto con il Movimento 5 Stelle e, visto che
non l'ha fatto il Consigliere Bertola, vorrei riportare a verbale la sua ultima
dichiarazione su quello che potrebbe essere l'effetto di un sottopasso: aumentare il
traffico veicolare. Facciamo un sottopasso che va a districare una matassa di traffico
e di congestione nota a tutti e poi diciamo che, se facciamo il sottopasso, gli altri
prendono la macchina. Allora, non cerchiamo risorse per interventi straordinari per la
manutenzione, lasciamo le buche, perché sono un ottimo deterrente all'utilizzo del
mezzo e potrebbe davvero essere la soluzione migliore. Questo è stato il contributo
che è stato offerto in sede di discussione sul Palazzo del Lavoro. Non ho sentito delle
riflessioni su quella che potrebbe essere la valorizzazione della zona. È vero che la
Circoscrizione 9 è stata messa a dura prova (non è stata abbandonata, Consigliere
Ricca) da trasformazioni che, nel tempo, riusciranno comunque a cambiare il volto di
una zona che era tutt'altro, perché era una zona dell'estrema periferia sud di Torino e
c'erano fabbriche, adesso ci arriverà la Metropolitana e ci saranno una nuova
ricollocazione degli uffici ed un'importante opera anche viaria. Quindi, più che
parlare di una Circoscrizione abbandonata, parlerei di una Circoscrizione messa a
dura prova da trasformazioni, che, fatte in questo periodo, possono - ahimè -
determinare degli intoppi rispetto a quelli che sono i percorsi immaginati.
La proposta di mozione che accompagnerà l'accordo di programma va in quella
direzione, cioè nella direzione di valorizzare ancora di più e di fare in modo che le
ricadute ed i benefici di questa prima fase di realizzazione ricadano direttamente sul
territorio. Immagino che, nei prossimi mesi, non si parlerà più in Commissione del
Palazzo del Lavoro; la soluzione adottata non è quella che mi convince di più in
assoluto - credo che anche l'Assessore avrebbe sottoscritto altre soluzioni -, ma è la
soluzione migliore in questo momento ed è la soluzione che permette di inserire un
nuovo tassello in quella che è la nostra idea di città.

PORCINO Giovanni (Presidente)
Non ho altri Consiglieri iscritti ad intervenire.
La parola, per la replica, all'Assessore Lo Russo.

LO RUSSO Stefano (Assessore)
Mi pare di dover replicare rispetto ad alcune considerazioni che sono state poste,
soprattutto per quanto riguarda gli elementi essenzialmente politici della discussione
di oggi, in quanto - non me ne vogliano i Consiglieri che hanno posto questioni
procedurali -, credo davvero che, rispetto al tema del coinvolgimento della
Circoscrizione 9 (che, ormai, è diventato una specie di tormentone in piccolo), il
parere del Segretario Generale - peraltro, formalmente richiesto e formalmente dato
al Consigliere Bertola e, se non ho capito male, a tutti i Capigruppo - sgombri il
campo dai residui elementi di dubbio e corrobori quanto ho avuto modo di dire sia in
sede di seduta di II Commissione, che nella Conferenza dei Capigruppo di venerdì.
Per quanto riguarda gli elementi di compatibilità ambientale, mi pare di poter
ragionevolmente affermare che tutti gli iter di carattere tecnico relativi alle questioni
sono stati affrontati nelle sedi proprie e cioè nelle Conferenze dei Servizi che hanno
portato alla Valutazione Ambientale Strategica. In quella sede, Consigliere
Tronzano, sono stati affrontati i temi relativi al rischio ed alla pericolosità
geomorfologica e - non solo come Assessore, ma anche come tecnico - credo di poter
ragionevolmente dire che mi sento assolutamente tranquillo in quanto è tutto
conforme e, certamente, questi elementi porteranno alla successiva analisi relativa
alla progettazione definitiva ed esecutiva dell'opera, conformemente alle norme del
nostro Piano Regolatore, che al loro interno contengono già le previsioni in ordine al
tema della pericolosità geomorfologica.
Dopodiché, mi si passi una battuta, è stato realizzato un tunnel di svariate decine di
chilometri sotto La Manica ed abbiamo in giro per il mondo esempi abbastanza
rilevanti di opere infrastrutturali che interferiscono potenzialmente con le acque
sotterranee e le acque superficiali, per cui credo ragionevolmente di poter affermare
che il progresso della tecnica ingegneristica sia in grado di risolvere anche eventuali
ulteriori problemi.
Consigliere Tronzano, penso davvero che anche in Italia, senza prendere esempi
tanto lontani, questi problemi di carattere tecnico siano assolutamente risolvibili.
Come ben sappiamo, ad ogni soluzione tecnica corrisponde un quadro economico ed
è del tutto evidente che, in condizioni ordinarie, questo quadro economico trova
piena capienza nelle somme rese disponibili, a valere su risorse private, dalla
trasformazione.
Per quanto riguarda gli elementi più di carattere generale, dico anche che la
soluzione viabilistica proposta nell'accordo di programma è stata, in realtà,
analizzata in via comparativa insieme ad altre due. Ricorderete tutti che, dopo
l'incendio doloso del 20 agosto, si è accesa l'attenzione anche mediatica
relativamente al tema della soluzione viabilistica di corso Maroncelli. L'Assessore
Lubatti ha con me interloquito più volte e i Civici Uffici deputati all'analisi delle
infrastrutture e della viabilità hanno attivamente partecipato alle riunioni della
Conferenza dei Servizi e, quindi, anche sotto questo profilo posso tranquillamente
affermare che la soluzione del sottopasso è stata verificata anche rispetto a questo
tipo di componenti.
La determinazione in ordine all'attuazione dell'intervento all'interno del Palazzo del
Lavoro e in ordine ad altre considerazioni relativamente all'insediamento
commerciale rappresenta in realtà una discussione che, nella fattispecie, trova una
rispondenza generale, ma non specifica, in quanto l'intervento - basta consultare i
progetti - previsto all'interno del Palazzo del Lavoro è assimilabile ad una galleria
commerciale, cioè ad un centro commerciale di carattere naturale. Si tratta, quindi, di
un modello insediativo tipo quello del Lingotto, dell'8 Gallery, o della Galleria San
Federico, recentemente ripristinata, e non di una grande distribuzione commerciale,
nel senso di centro commerciale.
Ribadisco che la ragione amministrativa per cui nella fase di predisposizione degli
atti si parla di centro commerciale classico e non di centro commerciale naturale è
che si tratta di una definizione di carattere unicamente formale, in quanto, dal punto
di vista compositivo, il progetto (peraltro già sottoposto a suo tempo all'analisi degli
uffici della Soprintendenza e da quegli uffici ha già ricevuto il parere favorevole) è
rimasto analogo. Conseguentemente, se analizziamo le tavole, vedremo che, di fatto,
si tratterà, ancorché formalmente di un centro commerciale, nella sostanza di una
galleria commerciale intorno ad una piazza coperta, che sarà lo spazio centrale della
Galleria.
Rilevo, fatto non secondario, che l'ammontare dell'investimento in generale di
rifunzionalizzazione, sulla base dei computi che non sono contenuti all'interno della
documentazione (perché non facenti parte dell'accordo di programma), ma che
saranno nella disponibilità dell'operatore privato, supera abbondantemente i
100.000.000, 00 Euro.
Credo davvero che un investimento privato di questa portata, nei tempi che stiamo
vivendo, sia un elemento assolutamente positivo per la Città, perché si tratta non solo
di un investimento in termini diretti, ma anche indiretti proprio per quanto riguarda il
settore dell'Edilizia e delle costruzioni, salvo poi ovviamente tutto quello che
riguarda il tema successivo occupazionale del futuro insediamento all'interno della
Galleria del Palazzo del Lavoro.
Io prego i Consiglieri che hanno manifestato un orientamento negativo al progetto di
fare un piccolo sforzo di prospettiva e guardare questo edificio e il progetto di
riqualificazione di cui stiamo discutendo in un'ottica un po' più ampia relativamente
a quel quadrante di città, perché a non poca distanza, cioè a poche centinaia di metri,
sono ripartiti i cantieri della Linea 1 della Metropolitana che attesteranno su piazza
Bengasi il terminale della Linea 1 della Metropolitana. Ed è notizia ormai presente su
molti giornali, su cui lo stesso Presidente della Regione insiste particolarmente, che
nella zona limitrofa verrà ad essere realizzato, nell'intorno del grattacielo a uffici
della Regione Piemonte, la nuova Città della Salute e della Scienza.
Conseguentemente, ovviamente, l'inquadramento generale di questo edificio
sposterà, insieme ad altri interventi che questa Amministrazione con grande
determinazione ha messo in campo, un'importante e generalizzata opera di
rifunzionalizzazione di quel quadrante di città con funzioni che sono certamente
anche locali, senza nulla togliere alla fruizione di questi luoghi da parte dei residenti,
è evidente che la portata degli interventi di cui stiamo discutendo è certamente
cittadina, se non di Città Metropolitana, e ovviamente vanno visti in ottica integrata.
Per queste ragioni, con una certa qual determinazione, ci sentiamo non solo di
difendere e promuovere un intervento come quello di cui stiamo discutendo, ma
anche di ritenerlo uno degli elementi essenziali, un tassello fondamentale nella
strategia di trasformazione urbana che compone, in generale, il quadro urbanistico
della città e che sicuramente traguarda rispetto ad alcune politiche, che mi dispiace
non sono state messe in evidenza da alcuni interventi, ma che a questo punto
ribadisco io, che vanno proprio nell'ottica della rifunzionalizzazione degli spazi
esistenti e nel riuso degli edifici esistenti, invece che nelle nuove costruzioni, una
delle linee politiche guida che ha guidato la redazione del nostro Piano Regolatore e
tutti gli atti che, poi, negli anni hanno costituito le sue variazioni, ivi compresa la
modifica dell'accordo di programma.
Ringrazio, ovviamente, degli interventi anche i Consiglieri, che, pur con toni critici,
hanno palesato il vantaggio pubblico del tutto evidente, non solamente i cittadini
della zona, ma qualunque fruitore di quell'asse viabilistico, relativo alla scelta fatta
di fare il sottopasso sotto la rotonda Maroncelli. Per quanto riguarda la garanzia in
ordine all'esecuzione dell'opera, ho detto che nell'accordo di programma è contenuto
un cronoprogramma e che questo cronoprogramma con grande chiarezza stabilisce
che il sottopasso verrà finito e terminato prima dell'apertura dell'intervento
all'interno del Palazzo del Lavoro, a me pare che questi siano tutti elementi di
grandissima rilevanza dell'interesse pubblico, che giustifichino ovviamente il voto
favorevole dell'Aula.

MAGLIANO Silvio (Vicepresidente Vicario)
Grazie, Assessore.
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