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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 11 Gennaio 2016 ore 10,00
Paragrafo n. 14
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2015-04458
PRIORITA' DI ACCESSO NEI NIDI E NELLE SCUOLE DELL'INFANZIA COMUNALI DI BAMBINE E BAMBINI CON DISABILITA'. MODIFICA REGOLAMENTI NIDI D'INFANZIA N. 231 E SCUOLE DELL'INFANZIA COMUNALI N. 341.
Interventi
"Priorità di accesso nei nidi e nelle scuole dell'infanzia comunali di bambine e
bambini con disabilità. Modifica Regolamenti nidi d'infanzia n. 231 e scuole
dell'infanzia comunali n. 341"

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Passiamo all'esame della seguente proposta di deliberazione n. mecc.
201504458/007, presentata dalla Giunta Comunale in data 6 ottobre 2015, avente per
oggetto:

"Priorità di accesso nei nidi e nelle scuole dell'infanzia comunali di bambine e
bambini con disabilità. Modifica Regolamenti nidi d'infanzia n. 231 e scuole
dell'infanzia comunali n. 341"

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Comunico che in data 15/12/2015 le competenti Commissioni hanno rimesso il
provvedimento in Aula.
A questa proposta di deliberazione sono stati presentati due subemendamenti da parte
della Giunta e sette emendamenti, di cui tre da parte della Giunta e quattro da parte
del Consigliere Viale.
La parola all'Assessora Pellerino.

PELLERINO Mariagrazia (Assessora)
Come abbiamo visto, è una proposta di modifica del Regolamento di accesso ai nidi
e alle scuole dell'infanzia. Proprio dalla discussione che c'è stata in Commissione è
nato questo emendamento, che, in realtà, è un subemendamento che la Giunta va a
proporre e che raccoglie le osservazioni proposte dai Consiglieri. Devo dire che la
stessa proposta di modifica e di integrazione del Regolamento parte proprio dalla
segnalazione che era stata fatta da alcune Consigliere e Consiglieri Comunali nello
scorso anno, relativamente alle difficoltà di accesso ai nostri Servizi Educativi per
l'infanzia che avevano avuto alcuni minori disabili, le cui famiglie non erano
residenti presso il nostro Comune, ma i cui figli, invece, erano presi in carico presso
il Servizio di Neuropsichiatria cittadina.
Dunque, oggi, il testo della modifica del Regolamento suonerebbe così: "Al solo fine
dell'accesso al nido d'infanzia, oppure alla scuola dell'infanzia, sono equiparate a
quelle residenti nel Comune di Torino le famiglie non residenti che presentano
domanda per bambine e bambini con disabilità presi in carico da un Servizio di
Neuropsichiatria infantile delle ASL cittadine. L'equiparazione opera anche nei
confronti di eventuali fratelli e sorelle ed è estesa a loro anche quando la bambina o il
bambino con disabilità venga iscritto ad una scuola dell'infanzia comunale", quindi
incrocio nido o scuola dell'infanzia, oppure tutti e due nido o tutti e due scuola.
Abbiamo aggiunto questa ultima parte anche su segnalazione di alcuni Consiglieri
Comunali, che, in questo superamento del criterio di residenza, ci chiedevano di
tenere conto anche dei fratelli e delle sorelle del minore disabile in modo che non
avvenissero delle separazioni. Ovviamente, quindi, è una possibilità aggiuntiva.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
La parola alla Consigliera Centillo.

CENTILLO Maria Lucia
Io ringrazio l'Assessora Pellerino, perché è una cosa che seguivamo da tempo. Ho
un'unica perplessità relativa alla presa in carico da parte dei Servizi di
Neuropsichiatria infantile. Spiego qual è il motivo: siccome il Servizio di
Neuropsichiatria infantile ha prevalentemente una competenza territoriale, c'è il
rischio che bambine e bambini che non sono seguiti dalla Neuropsichiatria infantile,
perché sono a Collegno o da un'altra parte, non possano accedere. Quindi, temo che
la dicitura "presi in carico dal Servizio di Neuropsichiatria infantile" sia
eccessivamente restrittiva e quindi chiederei di sapere se avete verificato con la
Neuropsichiatria infantile della città il numero dei bambini fuori zona che sono in
carico, perché, altrimenti, questo rischia di essere un argomento che ci mette a posto
la coscienza, ma che non risolve alcuni problemi presenti.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Io ringrazio per la proposta di deliberazione, che, sicuramente, affronta un problema
che magari non riguarda un numero esagerato di bambini, ma riguarda però i
bambini che hanno la necessità di essere trattati con particolare attenzione.
Ringrazio, anche perché ero stato uno dei Consiglieri che aveva sollevato il problema
di mantenere unite le famiglie nel caso in cui ci fossero altri minori nel nucleo
familiare che ospita il bambino disabile e ho visto che è stato recepito
nell'emendamento. Quindi, ringrazio anche per questa disponibilità.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Viale.

VIALE Silvio
Ringrazio l'Assessore per aver accolto (peraltro, era già nello spirito del testo
originario, quindi è stato abbastanza facile per tutti noi) nelle precisazioni il fatto di
aiutare anche i fratelli del bambino o della bambina disabile, tenendo presente che si
tratta di pochi casi, perché parliamo dei nidi e delle scuole d'infanzia. Questo era il
presupposto.
Ho solo due osservazioni da fare, nel momento in cui ritiro gli emendamenti, perché
lascio all'Assessore la libertà di utilizzare il testo che preferisce, che sono: la prima,
sul fatto della presa in carico delle Aziende Sanitarie Locali cittadine, perché io, nel
mio emendamento, ho scritto "Aziende Sanitarie", anche se maiuscolo, ma in modo
generico, perché c'è il Servizio di Neuropsichiatria della Città della Salute, che non è
un'Azienda Sanitaria Locale, il quale ha in carico bambini con fisioterapia, con
psicoterapia e via dicendo. Io non so esattamente come sono organizzate, però,
essendo un servizio che ha in carico bambini a lungo, che vengono anche da fuori e
che possono anche stare, è chiaramente qualcosa da includere. Per cui inviterei ad
usare un termine più generico tipo Aziende Sanitarie Torinesi o Aziende della Salute
Torinesi, qualcosa del genere, perché mi risulta che oltre alle due Aziende 1 e 2 ci sia
solo la Città della Salute che ha un Servizio di Neuropsichiatria strutturato, cioè con
prese in carico potenziali, e questo credo sia un desiderio e un'intenzione comune;
non si tratta di una svista, è semplicemente la difficoltà di conoscere nel dettaglio
quelle che sono poi le strutture sanitarie. Seconda osservazione; in un mio
emendamento avevo scritto "domiciliati a Torino e nei Comuni limitrofi" e su questo
è stato dato un parere negativo. Dopodiché, l'emendamento dell'Assessora lascia lo
stesso spazio, perché non fa riferimento al domicilio, ma dice "non residenti", quindi
vuol dire che un bambino preso in carico dalla Città della Salute, che è residente a
Parma e che, per motivi logistici, va da dei parenti a Collegno, per quanto riguardava
il mio emendamento veniva accolto nel nido di Torino (ovviamente, nel momento in
cui fosse conveniente per la famiglia metterlo in un nido vicino alla Città della
Salute, sto facendo un'ipotesi) e la stessa cosa accade ancora adesso con
l'emendamento dell'Assessora, perché non viene ostacolato. Un bambino residente a
Parma, preso in carico dalla Città della Salute, che ha un ciclo di terapie annuale e la
famiglia si trasferisce per motivi logistici dai parenti a Collegno rientra perfettamente
nel caso di bambini presi in carico e non residenti.
Io credo che anche le Aziende Sanitarie Locali Torino 1 e Torino 2 - e non conosco
la deliberazione regionale, per cui mi scuso perché non ho potuto approfondire - su
casi particolarmente motivati e logistici possano prendere in carico residenti di altre
Regioni, perché paga quell'altra Regione. Faccio un esempio: un bambino disabile di
Parma, con il padre che è stato trasferito alla FIAT di Torino e, quindi, lavora qui, a
questo punto non cambia la residenza, che rimane là, ma sposta la famiglia qui e
l'ASL 1 prende in carico il bambino disabile e paga per un certo periodo. Dipende
dal periodo, perché il ciclo di terapia può essere di 4-6 mesi, sufficiente per usare un
nido, ma non per cambiare la residenza, perché non è un obbligo.
A me va bene la definizione trovata dall'Assessora insieme agli Uffici, perché, a mio
parere, soddisfa casi particolari dovessero presentarsi, che, proprio perché sono pochi
e hanno una situazione drammatica dietro, devono ricevere un atteggiamento
benevolo da parte della collettività. La deliberazione va in questa direzione, per cui
sono soddisfatto che l'Assessora abbia accolto lo spirito della discussione. Ritiro i
miei emendamenti e voto convintamente a favore degli emendamenti dell'Assessora
e della proposta di deliberazione.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Quindi, i quattro emendamenti del Consigliere Viale sono ritirati.
La parola all'Assessora Pellerino.

PELLERINO Mariagrazia (Assessora)
Faccio una proposta. Potremmo emendarlo in questo senso: "Presi in carico dalle
ASL e Aziende cittadine", eliminando "Servizio di Neuropsichiatria infantile"...
(INTERVENTO FUORI MICROFONO). Da Aziende o ASL cittadine, ASO o ASL
cittadine. Quindi, ricapitolando, la proposta di emendamento per il verbale...

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Di quale emendamento stiamo parlando, Assessora?

PELLERINO Mariagrazia (Assessora)
Stiamo parlando del subemendamento, presentato dalla Giunta, all'emendamento n.
6 e anche del subemendamento all'emendamento n. 7, il primo si riferisce ai nidi e
l'altro alle scuole dell'infanzia, che reciterebbe: "Al solo fine dell'accesso sono
equiparate a quelle residenti nel Comune di Torino le famiglie non residenti che
presentano domanda per bambine e bambini con disabilità presi in carico da un'ASO
o un'ASL cittadina".

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Abbiamo recepito la correzione.
La parola alla Consigliera Genisio.

GENISIO Domenica
Mi scuso per la domanda che sto facendo. Dopo aver sentito la formulazione
dell'emendamento, che va benissimo, a me sorge un dubbio: che cosa si intende per
"presa in carico"? Se il bambino, stante la convinzione che è un atto molto positivo,
significativo, eccetera, e non lo considero neanche benevolo, lo considero un atto
importante che tutela l'integrità della famiglia e la salute del bambino, ma se questo
bambino, dopo un certo periodo di tempo che è stato certificato e curato direttamente
presso i presidi sanitari territoriali ASO e ASL, fosse poi seguito da terapisti,
neuropsichiatri o psicologici privatamente, come sovente succede, per portare a
termine la cura, allora non lo prendiamo? Presa in carico vuol dire che è curato dai
medici specialisti dipendenti del Servizio Sanitario.
Nella mia veste di Consigliere delegato all'Istruzione, ho anche affrontato queste
tematiche, quindi posso riportare che ci sono bambini certificati dalla Commissione
prevista, che fanno un percorso di terapia con neuropsichiatri e psicologi del Servizio
Sanitario e che, magari, dopo un ciclo hanno ancora delle necessità e, quindi, vanno
privatamente perché il Servizio Sanitario non copre tutte queste spese. Allora, se quel
bimbo... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Sì, stanno qui per terapie, ma non
sempre la terapia è fatta dentro... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). La
continua qui seguito dall'altro, ma non è preso in carico, è seguito, ma non è
formalmente preso in carico.
Io lo chiedo, perché ci sono anche casi di questo tipo, pochi, ma ci sono. Allora,
bisognerebbe capire, visto che stiamo adottando un atto molto importante, se poi non
escluda qualcuno, magari per un cavillo, che, forse, neanche lo è, perché la presa in
carico vuol dire che qualcuno lo sta curando dentro la struttura pubblica e i servizi di
territorio delle ASL.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
La parola al Consigliere Viale.

VIALE Silvio
Faccio presente una questione tecnica, nel senso che noi qui non stiamo parlando dei
bambini presi in carico per disabilità, che poi proseguono la terapia, cittadini
residenti a Torino, ma di quelli non residenti, che, per qualche motivo, vengono presi
in carico per un certo periodo dai nostri Servizi di eccellenza o per motivi logistici o
per comodità, quindi in un contesto abbastanza limitato. Peraltro, "presi in carico" è
un termine molto generico che vuol dire semplicemente che il responsabile del
Servizio fa una dichiarazione in cui dice che quella persona è seguita dal Servizio per
un determinato ciclo, fino ad una determinata data. Ci sono diversi tipi di prese in
carico. Per il fatto che, come diceva la Consigliera Genisio, sempre nell'ambito del
servizio pubblico, un bambino sia seguito con dei colloqui bisettimanali o di 15
giorni e, dunque, sia visto continuativamente, non c'è difficoltà a chiedere alla
struttura una dichiarazione che dica che il bambino è seguito con continuità, ed
equivale ad una presa in carico. Per questo dicevo che ci vuole un occhio benevolo,
da parte degli Uffici, della graduatoria.
Inoltre, visto che siamo un Paese molto strano, c'è anche da dire che la situazione
rischia di essere travisata; non a caso, gli Uffici hanno dato un parere negativo
quando ho scritto "Comuni confinanti", perché c'è la questione della migrazione per
altri motivi, non legati a queste necessità.
Quindi, proprio per il tema della presa in carico, direi che lo spirito mi sembra quello
giusto. È affidato, ovviamente, all'interpretazione degli Uffici, nel momento in cui
danno poi il punteggio in graduatoria che permette l'inserimento.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Grazie, Consigliere Viale. Sulla base della questione posta e approfondita dal
dibattito, l'Assessora ha da fare un'ulteriore proposta.

PELLERINO Mariagrazia (Assessora)
Proprio perché stiamo parlando di un'eccezione, quindi di una deroga al
Regolamento, e stiamo parlando di bimbi di famiglie che non sono residenti, ritengo
che debba essere data qualche indicazione di criterio. Allora, anziché "presa in
carico" potremmo dire "seguiti"... (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Seguito
con continuità, significa che c'è un'attualità, non che è stato seguito; si può dire "che
sia seguito dall'ASL o dall'ASO cittadina".

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
La parola, brevemente, al Consigliere Viale.

VIALE Silvio
Siccome stiamo parlando di fare domanda per l'inserimento in un nido per un certo
periodo, diciamo l'anno, la continuità e la presa in carico garantivano una lunga
durata. La continuità garantisce più prestazioni. Io non vorrei che - poi va benissimo,
non sono contrario -, per qualsiasi motivo, una famiglia non residente che si trova a
Torino, con la residenza da un'altra parte, e il cui bambino disabile ha tre
appuntamenti in un anno con la dichiarazione che dice che è seguito, lo iscriva al
nido passando davanti come punteggio nella graduatoria anche se è di un Comune
vicino a Torino. Questo è il punto. Dopodiché, i casi sono pochi e disperati e credo
che l'equivoco sia giustificato e che nessuno provi a dire che hanno fatto i furbi, però
dire che è "seguìto" non precisa quante volte, e un bambino può essere seguito dal
Servizio settimanalmente o più volte durante l'anno.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Quindi, il subemendamento è così corretto: "al solo fine dell'accesso al nido
d'infanzia sono equiparate a quelle residenti nel Comune di Torino le famiglie non
residenti che presentano domanda per bambine e bambini con disabilità seguiti da
un'ASO o un'ASL cittadina. L'equiparazione opera anche nei confronti di eventuali
fratelli e sorelle ed è estesa a loro anche quando la bambina o il bambino con
disabilità venga iscritto ad una scuola dell'infanzia comunale".
L'emendamento n. 1, presentato dall'Assessora Pellerino, recita:


CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Il primo emendamento riguarda i pareri delle Circoscrizioni.
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 1:
Presenti 23, favorevoli 23.
L'emendamento n. 1 è approvato.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Gli emendamenti nn. 2, 3, 4 e 5, presentati dal Consigliere Viale, sono ritirati.
Il subemendamento all'emendamento n. 6, presentato dall'Assessora Pellerino,
comprensivo del subemendamento dell'Assessora Pellerino, recita:


CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Il testo è coordinato con le modifiche proposte dall'Assessora che ho letto prima a
verbale.
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione il subemendamento
all'emendamento n. 6, così subemendato:
Presenti 26, favorevoli 26.
Il subemendamento all'emendamento n. 6 è approvato.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
L'emendamento n. 6, presentato dall'Assessora Pellerino, recita:


CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 6 così
subemendato:
Presenti 28, favorevoli 28.
L'emendamento n. 6 così subemendato è approvato.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Il subemendamento all'emendamento n. 7, presentato dall'Assessora Pellerino,
recita:


CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione il subemendamento
all'emendamento n. 7:
Presenti 26, favorevoli 26.
Il subemendamento all'emendamento n. 7 è approvato.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
L'emendamento n. 7, presentato dall'Assessora Pellerino, recita:


CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione l'emendamento n. 7 così
subemendato:
Presenti 28, favorevoli 28.
L'emendamento n. 7 così subemendato è approvato.

CUNTRÒ Gioacchino (Vicepresidente)
Non essendoci richieste di intervento, pongo in votazione la proposta di
deliberazione così emendata:
Presenti 29, favorevoli 29.
La proposta di deliberazione così emendata è approvata.
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