Interventi |
PORCINO Giovanni (Presidente) Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201501930/002, presentata in data 6 maggio 2015, avente per oggetto: "I mercanti davanti al Tempio ovvero quando il profano abbonda" PORCINO Giovanni (Presidente) La parola, per la risposta, all'Assessore Mangone. MANGONE Domenico (Assessore) Il titolo, ovviamente, fa sorridere, perché non mi pare proprio il caso di definire in questi termini la vicenda. Tuttavia, Consigliera, ha focalizzato una questione che riguarda l'Ostensione della Sindone, che è quella dell'area adibita alla vendita di oggettistica in via Garibaldi. La Giunta Comunale del 10 febbraio 2015 ha approvato i bandi per l'individuazione di soggetti accompagnatori per l'organizzazione e la realizzazione dell'allestimento. Così com'era avvenuto la volta scorsa nel 2010, la Città ha predisposto questi bandi, ha individuato un soggetto, che abbiamo definito "soggetto accompagnatore", e questo soggetto si è occupato di realizzare quello che la Città chiedeva nei bandi. I Consiglieri Appendino e Bertola chiedono conto su una serie di questioni, ad alcune delle quali, Consiglieri - anticipo immediatamente -, non sono in grado di rispondere, nella fattispecie quella al punto 7, perché evidentemente non abbiamo alcuna competenza, ed è la domanda relativa ai controlli della Guardia di Finanza. Sulle altre questioni, rispondo andando per ordine partendo dalla domanda n. 1. Per quanto riguarda il canone COSAP e la TARSU dovuti dall'associazione E20, le posso dire che l'associazione ha versato 16.449 Euro per COSAP e 293 Euro per TARI. Queste sono somme che il suolo incassa ancora prima dell'inizio delle attività. La domanda n. 2 chiede come siano stati scelti i 23 operatori economici. Bene, nell'ottica di garantire trasparenza ed equità tra gli operatori che partecipano a questa iniziativa, noi abbiamo acquisito una documentazione che arriva direttamente dalla associazione E20, che sul punto scrive, con precisione all'articolo 7 di questo documento: "L'assegnazione dei posteggi avverrà in base ai seguenti requisiti: anzianità visura camerale, oggettistica in vendita e presentazione del proprio prodotto, dimostrazione della solvibilità finanziaria a copertura della quota di partecipazione", che è oggetto di ulteriore domanda. Al punto n. 4 si chiede quali controlli siano stati eseguiti sulle SCIA presentate. Sulle SCIA presentate fondamentalmente si eseguono i controlli di routine, nel senso che si verifica se ci sono i requisiti relativi alle licenze. Non si effettuano controlli particolari sulle SCIA, se non quelli di carattere assolutamente formale. Al punto n. 5 si chiede se si sia provveduto a verificare che i soggetti sopra menzionati non abbiano debiti nei confronti dell'Amministrazione. Su questo va detto che la Città ha un rapporto diretto con il soggetto attuatore. Però il soggetto attuatore in questo Regolamento prevede che venga prodotta tutta la documentazione relativa a DURC e quant'altro relativo alla propria attività. Quindi, si tratta di un rapporto che si svolge tra il soggetto attuatore e i 23 soggetti che partecipano alla presenza su via Garibaldi. Al punto n. 6 si chiede quali servizi siano stati svolti dalla Polizia Municipale. Su questo ho ricevuto nota da parte del Comandante Gregnanini, il quale riferisce che gli stand collocati in via Garibaldi, nel tratto compreso tra piazza Castello e via San Francesco d'Assisi sono 23, sono autorizzati alla vendita di articoli religiosi e souvenir e ciascuno di essi occupa una superficie di 9 metri quadrati; sono stati oggetto di controlli in data 22 aprile ultimo scorso e in tale occasione non sono state rilevate anomalie. L'unica questione che è stata oggetto di discussione è quella relativa al concetto di souvenir, perché in questo controllo è stata riscontrata la presenza di vendita di borse, che ha aperto la discussione tra la Divisione Commercio e la Polizia Municipale, e si è ritenuto di interpretare il concetto di souvenir nel senso che, se riporta qualche simbolo tipico della Città di Torino, si intende come souvenir; inizialmente non c'era e successivamente, in quell'occasione, è stato apposto il simbolo della Mole, quindi è stato ritenuto tollerabile, anche se i controlli su questo punto sono estremamente rigidi e rigorosi. Come potete osservare - ormai i banchi su via Garibaldi ci sono già da qualche tempo -, mi pare che l'oggettistica venduta in questi tre banchi sia sufficientemente coerente con la finalità dell'operazione. Per quanto riguarda il punto n. 7, ho già detto che gli Uffici non mi hanno comunicato alcun tipo di riscontro, anche perché la Guardia di Finanzia non ha rapporti che ci consentano di chiedere informazioni su questo tipo di richieste. Quale sia il canone pagato da ciascuno di questi operatori; sempre dalla documentazione prodotta dall'associazione E20, si riporta che il costo del gazebo 3 per 3, la fattispecie e il tipo di merceologia, è di 5.000 Euro; costo medio giornaliero: 65 Euro. Questo è quanto riportato in questo documento. Credo di aver dato risposta a tutte le domande e sono eventualmente disponibile per la replica. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola alla Consigliera Appendino. APPENDINO Chiara Ringrazio l'Assessore per la risposta. Questa interpellanza nasce anche dal fatto che mentre per i Giardini Reali (anche perché evidentemente bisogna votare una deroga al Regolamento) abbiamo fatto una discussione sia in Commissione, sia in Consiglio, con l'esame di una proposta di deliberazione, sulla decisione di allestire via Garibaldi in questo modo, invece, non è mai stata fatta una discussione. L'Assessore, giustamente, ha ricordato i passaggi: la deliberazione di Giunta di febbraio 2015, che prevedeva questo bando per trovare un accompagnatore, a cui seguì, se non erro, a marzo, la determinazione dirigenziale con cui avvenne l'assegnazione all'associazione E20, di cui trattiamo. Io mi sono segnata tutte le risposte dell'Assessore; farei prima due commenti sul tema procedure e controlli, e poi concluderei con una questione politica, che prescinde da quanto ha detto oggi l'Assessore, le cui risposte riguardano più questioni tecniche di controllo e di procedura. Dalla risposta dell'Assessore non ho capito (magari potrà darmi il documento che ha ricevuto dalla società E20, anche perché non sono soddisfatta della risposta) come sono stati garantiti i criteri di trasparenza e di accessibilità (citati anche nella deliberazione di Giunta di febbraio) rispetto all'individuazione dei 23 soggetti. Non ho capito cosa si intende per anzianità, cioè cosa hanno fatto? Si sono approcciati con la Camera di Commercio? Magari ci sono state solo 23 richieste e quindi i 23 soggetti che sono stati individuati sono stati tutti soddisfatti; ma forse sono arrivate 50, 60, 80 richieste; io non lo so, sto solo facendo dei ragionamenti, ma vorrei capire come è avvenuta la scelta di questi 23 soggetti. Altro tema (e qui veramente rimango un po' basita dalla risposta dell'Assessore). Cosa vuol dire che noi ci affidiamo a E20 rispetto alle verifiche sulla presenza o meno dei debiti residui? È chiaro che chiunque (lo dice il Regolamento) gestisca un evento per conto della Città non deve essere moroso, anche se si tratta di un affidamento di secondo livello. Sto semplificando, però di fatto si tratta di un affidamento di secondo livello. Per cui, il soggetto che gestisce il secondo livello deve avere le stesse caratteristiche del soggetto di primo livello. Allora, sono stati fatti almeno dei controlli a campione rispetto all'eventuale situazione di morosità, o abbiamo solo una dichiarazione di E20 che ci dice che al momento dell'assegnazione era tutto a posto? Inoltre, è stato fatto un controllo effettivo dei soggetti che avevano la SCIA nel momento in cui è iniziata l'attività? Abbiamo la documentazione di questo? Se ce l'abbiamo, chiedo all'Assessore di averla. Rispetto al punto relativo al concetto di souvenir e ai controlli effettuati dalla Polizia Municipale, mi lascia un po' basita sentire dire dall'Assessore che le borse vendute vanno bene perché qualche giorno dopo è stato aggiunto il simbolo della Mole o della Città. Lo dico perché (e qui arrivo alla questione politica) ho ritenuto sbagliata, per tanti motivi, la scelta di mettere in via Garibaldi questi 23 gazebo. In realtà non ho capito perché è stata presa questa decisione; con chi è stata presa? La Giunta con chi ha interloquito? con la Curia? Con le associazioni dei commercianti. So bene che c'era già nel 2010, però erano molti di meno i gazebo, non erano 23. Inoltre, la qualità del materiale venduto nei gazebo era molto più alta; ovviamente, questa è una mia valutazione personale. Quindi, come si è arrivati a scegliere quel luogo, come si è interloquito con la Città, con i commercianti, con la Curia e anche con la Circoscrizione? Perché sicuramente c'è stato un dialogo. Io penso che sia stata fatta una scelta sbagliata. Innanzitutto, è stato un errore mettere tanti gazebo in quell'area. So bene (l'ho letto anche sui giornali) che le misure dei gazebo sono a norma e che i passaggi sono sufficienti; però, Assessore, è veramente difficile transitare in via Garibaldi il sabato pomeriggio. Quindi, non capisco il motivo di tutti quei gazebo in quella zona. Inoltre, il materiale dei souvenir lo trovo di un livello molto più basso rispetto alle edizioni degli anni passati. Dal punto di vista dei residenti, non so quale dialogo ci sia stato; magari mi sbaglio, però immagino che via Garibaldi, in queste condizioni, non sia proprio un bel vedere. Si discute tanto sulle piazze auliche, via Garibaldi non è una piazza aulica, ma forse ci si dovrebbe interrogare anche sull'utilizzo di quella via. Quindi, alla fine, tutto questo a chi giova? Quale discussione è stata fatta con la Città per arrivare ad assumere questa decisione? Detto ciò, chiedo all'Assessore di farmi avere, se è possibile, la documentazione a cui faceva riferimento, relativa ai controlli sulla SCIA, sulla morosità e ai controlli effettuati dalla Polizia Municipale; e anche la documentazione da cui si possa capire come sono stati scelti i 23 operatori e, quindi, come sono stati garantiti i principi di trasparenza e di accessibilità che la Giunta, giustamente, ha inserito nella deliberazione. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola, per una breve replica, all'Assessore Mangone. MANGONE Domenico (Assessore) Mi sono dimenticato di riferire un passaggio. Ovviamente, su tutte le considerazioni che ha fatto la Consigliera Appendino, non aggiungo altro, nel senso che ognuno è libero di fare le valutazioni che ritiene. Sulla questione della SCIA, invece, gli Uffici avevano pensato, giustamente, proprio per un maggiore controllo della situazione, di dividere la SCIA in due periodi: 1) in data 21 aprile 2015 il suddetto accompagnatore presentava apposita comunicazione con l'elenco degli operatori, avente efficacia sino al 5 maggio 2015 e 2) in data 6 maggio 2015 presentava una nuova segnalazione fino al 21 maggio 2015. Ovviamente, tutta la documentazione a mie mani la metto a disposizione della Consigliera Appendino, per eventuali altri approfondimenti. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola alla Consigliera Appendino. APPENDINO Chiara Ringrazio l'Assessore, che si è reso disponibile rispetto a ulteriori approfondimenti, anche in seguito alla documentazione che leggerò. Chiedo solo se è possibile avere una risposta rispetto alla questione della SCIA. Nella documentazione del primo periodo, che scadeva il 5 maggio, risulta che tutti i 23 soggetti hanno presentato la SCIA, formalmente corretta, dal primo giorno in cui hanno iniziato a operare in via Garibaldi? Se lo capisco dalla documentazione, per me è sufficiente. MANGONE Domenico (Assessore) Consigliera Appendino, io non posso che riferire quanto mi hanno comunicato gli Uffici. Da quello che mi riferiscono gli Uffici, sì, perché gli Uffici scrivono testualmente: "In data 21 aprile 2015 il soggetto accompagnatore presentava apposita comunicazione con l'elenco degli operatori, avente efficacia sino al 5/05/2015 e in data 6 maggio 2015 presentava nuova segnalazione fino al 21/05/2015". Questo è quello che posso riferire, perché trattasi di atti che curano gli Uffici, e io non ho alcun dubbio che gli Uffici scrivano le cose così come sono. PORCINO Giovanni (Presidente) L'interpellanza è discussa. |