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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 3 Novembre 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 8
INTERPELLANZA 2014-04336
"SENTENZA 01456/14 TAR E CONTRATTO GTT" PRESENTATA DAL CONSIGLIERE MAGLIANO IN DATA 26 SETTEMBRE 2014.
Interventi

PORCINO Giovanni (Presidente)
Passiamo alla discussione dell'interpellanza n. mecc. 201404336/002, presentata in data
26 settembre 2014, avente per oggetto:

"Sentenza n. 01456/14 TAR e contratto GTT"

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola, per la risposta, all'Assessore Lubatti.

LUBATTI Claudio (Assessore)
Ringrazio il Presidente per aver rimandato temporaneamente questa interpellanza; mi
mancava una precisazione da parte dell'Ufficio legale, che è puntualmente arrivata.
La sentenza del TAR Piemonte del 28 agosto, che è oggetto dell'interpellanza, ha
respinto il ricorso presentato da alcune associazioni di disabili per l'annullamento delle
modifiche apportate dal Regolamento Comunale del servizio del trasporto destinato alle
persone disabili, più comunemente conosciuto da noi come "buoni taxi".
La stessa sentenza - qui c'è un passaggio particolarmente delicato che ci tengo a
sottolineare - ha dichiarato, inoltre, illegittimo il contratto stipulato il 5 ottobre 2010 tra
il Comune di Torino e GTT, per l'affidamento del servizio di gestione integrata dei
trasporti disabili scolastici/assistenziali, nella parte in cui non prevede, a carico della
società concessionaria, l'obbligo di dare attuazione ad un programma pluriennale di
investimenti per la mobilità dei disabili.
Viene precisato dagli Uffici legali che tale contratto era già scaduto il 31 agosto 2012
termine naturale del contratto (quindi, non stiamo parlando del "contrattone" di servizio
che lega l'Azienda all'Agenzia per la Mobilità Metropolitana, con la quale viene
erogato quotidianamente il servizio), e che GTT non è attualmente il gestore del servizio
in oggetto che è stato ora affidato ad un gestore privato.
Tale contratto, non essendo più in vigore, non è quindi suscettibile di avere ulteriori
effetti.
Andiamo, invece, al programma degli investimenti. Il programma pluriennale degli
investimenti in favore della mobilità dei disabili che attengono al trasporto è realizzato
da GTT, in quanto affidatario del servizio di Trasporto Pubblico Locale (il "contrattone"
al quale facevo riferimento prima).
Gli investimenti, tuttavia, non possono essere finanziati interamente con fondi propri del
concessionario, né interamente con fondi propri dell'Ente Locale, ma secondo i principi
della normativa regionale in materia di trasporto, con il fondo regionale dei trasporti, a
cui accedono secondo la Legge Regionale n. 1/2000 (il famoso fondo nazionale
trasporti) gli oneri relativi agli investimenti per il rinnovo e il potenziamento del
materiale rotabile. Questo è il capitolo che può essere utilizzato.
Il piano di adeguamento dei mezzi, come pure l'acquisto dei nuovi mezzi a norma, sono
stati e sono quindi realizzati nell'ambito dei programmi regionali di finanziamento degli
investimenti.
GTT, quale gestore del servizio di trasporto pubblico, con propri oneri e con proprie
risorse, ha cofinanziato gli investimenti, ma in alcuni casi ha sostenuto interamente gli
oneri per l'accessibilità ai mezzi. Segnalo l'ultimo acquisto degli Irisbus, che è avvenuto
quasi interamente con fondi GTT.
Occorre, inoltre, aggiornare i dati circa l'accessibilità dei mezzi pubblici, visto e
considerato che è un tema sul quale ci sono investimenti costanti. Per fortuna, il nostro
parco mezzi e il combinato disposto tra le infrastrutture e il parco mezzi dà dei risultati
in questo tipo di investimenti e il risultato è ovviamente l'aumento della percentuale di
accessibilità.
Il combinato disposto da questi elementi è dato dagli autobus con pianale ribassato per
la salita e la discesa delle persone in carrozzina; la percentuale sull'intera flotta è
dell'86%; l'annuncio esterno di linee installato sul 61% dei veicoli; l'86% dei veicoli ha
gli indicatori di linea realizzati in modo specifico per ipovedenti, quindi ad elevata
leggibilità; il 59% ha anche l'annuncio interno di prossima fermata.
Questi risultati sono stati possibili soprattutto attraverso l'acquisto negli ultimi cinque
anni di 333 veicoli nuovi e totalmente accessibili, con una spesa diretta a carico di GTT
pari a 32,6 milioni di Euro.
Il secondo elemento: i tram. La percentuale di tram accessibili, ossia con pianale
ribassato, è del 51%. Il 62% dei tram ha l'annuncio interno di prossima fermata, mentre
gli indicatori di linea per ipovedenti ad alta leggibilità sono installati sul 26% dei veicoli
(vetture 6000 sulla Linea 4 e la Linea 10).
Le fermate attrezzate con rampe per l'accesso ai disabili sono l'80 del totale, circa 2.200
a Torino.
Arriviamo all'ultimo punto oggetto dell'interpellanza. In riferimento all'obbligo del
Comune di Torino di programmare gli interventi di eliminazione delle barriere
architettoniche, ai sensi di quanto prescritto dall'articolo n. 24, al nono comma della
Legge n. 104/92, è da evidenziare che l'Amministrazione Comunale, che, per inciso, ha
recentemente individuato nel Direttore Generale la figura del disability manager, ha in
programma la predisposizione di un PEBA, il piano dell'eliminazione delle barriere
architettoniche, esattamente come previsto da quell'articolo che ho citato.
Questo strumento pianificatorio, dal quale dovranno discendere le dovute
programmazioni della sua attuazione e l'individuazione delle necessarie risorse
economiche, prevederà nel suo sviluppo anche una collaborazione con il gestore della
mobilità urbana per integrare, nell'analisi dello spazio pubblico, il sistema del Trasporto
Pubblico Locale.
Ovviamente, questa disposizione è oggetto di un'imminente deliberazione, che sarà
proposta al Consiglio Comunale.
Mi scuso con la Presidenza e con il Consigliere interpellante per la lunghezza della
risposta, ma, visto e considerato il contenuto, mi sembrava opportuno dare tutti gli
elementi per l'approfondimento della questione richiesta.

PORCINO Giovanni (Presidente)
La parola al Consigliere Magliano.

MAGLIANO Silvio
Ringrazio l'Assessore per la risposta. Di fatto, quindi, il ricorso fatto al TAR andava su
un contratto che non era più vigente al momento del ricorso, quindi noi, oltre alla
sensibilità legata al tema della disabilità, recepiamo questa sentenza che dice che quella
parte di contratto è nulla, ma quel contratto in questo momento non è più vigente.
Avendo snocciolato i dati così velocemente, Assessore, era un po' difficile starle dietro,
quindi se può fornirmi la nota, mi fa un piacere.
Evidenziamo due cose. Adesso, non so se sia legato alla sua presenza o meno, ma
l'attività che venne fatta di rinnovo dei mezzi, quelli su gomma, ci porta a dire che ci
attestiamo su delle percentuali soddisfacenti; sono i mezzi su rotaia che, invece, sono su
percentuali decisamente più basse.
Volevo capire come quel pezzo di contratto che era previsto nel contratto precedente sia
stato trasposto in quello che lei ha definito "contrattone", perché è un contratto di tutti i
servizi. Mi pare che lei abbia diviso tra quello che viene fatto come trasporto accessibile
per scuola e assistenza, che - mi corregga se sbaglio - è il progetto Tundo, cioè è
quell'attività che è stata smembrata e gestita in quel modo.
Volevo capire se quella norma e quel pezzo di contratto che era definito nullo nel
vecchio contratto siano stati riportati, e in che modo, nel nuovo contrattone di servizio
con GTT.
Onde evitare che la domanda venga concepita provocatoriamente, mi spiego meglio: se
oggi uno facesse ricorso al TAR, su questa tipologia di contratto e non su quello
vecchio, la sentenza sarebbe la stessa, perché all'interno del nuovo contrattone sono
previsti l'investimento e l'accessibilità completa dei nostri mezzi? Cioè, è andata bene
all'Amministrazione perché il contratto era scaduto? Oppure nel nuovo contratto di
servizio sono inserite quelle norme lì? Se sono inserite quelle norme lì, siamo a posto,
nel senso che sono inserite quelle attenzioni.
Questa è l'unica cosa che non ho colto. Se poi l'Assessore mi dà la nota, almeno sui dati
evito poi di dire sciocchezze. (INTERVENTO FUORI MICROFONO).
No, io non la voglio mandare in Commissione, perché so che le associazioni si sono già
incontrate con la Giunta e stanno già cercando delle soluzioni.
L'unica mia preoccupazione, Presidente, era se quel pezzo mancante per cui arriva la
sentenza, invece, è previsto dal nuovo contratto, quindi non siamo passibili di altro
contratto, e se l'Assessore poteva fornirmi tutti i documenti. Per il resto, sono
soddisfatto.

PORCINO Giovanni (Presidente)
L'Assessore le farà pervenire la nota.
L'interpellanza è discussa.

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