Interventi |
PORCINO Giovanni (Presidente) La parola, per le comunicazioni, all'Assessore Lubatti. LUBATTI Claudio (Assessore) Mi scuso con il Presidente e l'Aula per i minuti di ritardo. L'Amministrazione della Città di Torino è stata coinvolta, devo essere sincero, sin dall'inizio sul tema del tunnel di corso Grosseto, in particolare sul collegamento della Torino-Ceres con il nodo di Porta Susa - per meglio definirlo -, perché non sfugge a nessuno, e sono qui a riconfermarla, l'importanza dell'infrastruttura della quale stiamo parlando, sia da un punto di vista trasportistico, che da un punto di vista urbanistico. Mi limiterò all'illustrazione della rilevanza della parte trasportistica, perché è evidente l'importanza di costruire le condizioni per interconnettere l'Aeroporto di Torino Caselle non solo con il nodo di Porta Susa, inteso come il collegamento della nostra città con l'intera nazione (e, se posso dire, andando addirittura oltre i nostri confini con i collegamenti dell'Alta Velocità), ma con la possibilità di interscambiare a Porta Susa con il Servizio Ferroviario Metropolitano, che di fatto oggi è una realtà che collega direttamente 91 Comuni del Piemonte, andando ben oltre quelli che sono i confini della Città Metropolitana. Infatti, il Servizio Ferroviario Metropolitano ha un collegamento, ad esempio, con Bra, quindi oltre i confini dell'esistente Città Metropolitana, e, di fatto, costruisce le condizioni per una piena fruibilità ed un pieno sviluppo dell'Aeroporto e di tutto il territorio che viene servito dallo stesso, in quanto potenzialmente crea le condizioni per raggiungere l'Aeroporto da tutto il Piemonte, senza l'utilizzo dell'auto privata. Nell'attesa che questa infrastruttura diventi realtà, la Città sta mettendo in campo anche altre azioni per meglio connettere l'Aeroporto. L'ultima azione è quella dell'ampliamento del servizio di Car sharing sola andata con l'Aeroporto, che è stato inaugurato nelle scorse ore; come Agenzia per la Mobilità stiamo lavorando con il gestore del servizio di trasporto pubblico per aumentare l'offerta di servizio dal centro della città all'Aeroporto, quindi con la collaborazione tra Sadem e SAGAT, che è una collaborazione positiva. Voglio testimoniarvi ancora l'ultimo appuntamento che c'è stato tra Sadem e SAGAT, nel corso del quale sono state concordate alcune azioni di co-marketing per - anche in questo caso - aumentare l'offerta di trasporto pubblico di collegamento con l'Aeroporto. Venendo nello specifico delle comunicazioni, come è stato chiesto dal Consigliere, è evidente - ho volutamente premesso queste informazioni prima di arrivare al dunque - che la Città di Torino guarda con grande attenzione quello che sta succedendo nell'Ente Regione Piemonte e, in particolare, nella stazione appaltante di quest'opera, cioè SCR, e lo fa sostanzialmente su due elementi. Il primo è perché quest'Aula ha discusso una deliberazione, che, alla fine, è stata accompagnata da un ordine del giorno, proposto da alcuni Consiglieri (se non ricordo male, dal Consigliere Liardo), in cui si argomentano le preoccupazioni che sottostanno all'approvazione di quell'ordine del giorno, che impegna la Giunta a monitorare la progettazione… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Era una mozione di accompagnamento - chiedo scusa, Consigliere -, che impegna la Giunta a monitorare la costruzione di un progetto esecutivo per la parte superficiale che tenga conto dei flussi e delle necessità della viabilità dell'intera zona. Semplicisticamente i giornali, nelle ultime ore, hanno tradotto questo principio di natura territoriale nella costruzione di un tunnel di collegamento tra l'asse Ferrara-Grosseto. Mi permetto di dire che in quella discussione ed anche nella mozione i contenuti sono un po' più ambiziosi, cioè c'è sicuramente il tema del tunnel - e confermo la volontà dell'Amministrazione di perseguire in tutte le sedi la costruzione di quel tunnel -, ma c'è anche un richiamo alla necessità di inserire quell'opera dentro un insieme di esigenze che ha quel territorio. Anche tutto l'insieme della sistemazione superficiale deve essere volta a rendere la piena fruibilità dell'area al cittadino finale - che avrà dei disagi durante la fase di cantierizzazione -, affinché possa guardare a quell'opera (che, come ho detto, è un'opera a servizio dell'intero Piemonte, se non dell'intera nazione) non soltanto cubandone i disagi nella fase di cantiere, ma anche immaginando le ricadute positive per i singoli cittadini di corso Grosseto. L'attenzione dell'Amministrazione è molto alta affinché quanto auspicato all'interno della mozione diventi realtà. Ho interlocuzioni ormai quasi quotidiane con i rappresentanti di SCR e con l'Assessore Balocco, che, devo testimoniare, ha raccolto ed ha fatto proprie le richieste della Città; voglio però testimoniare con grande trasparenza che anche l'Assessore Bonino aveva dimostrato in tutte le sedi grande attenzione a quella che era questa esigenza della Città. Non c'è mai stato un atteggiamento sordo anche da parte della precedente Giunta Regionale rispetto a questa priorità, che, se ricorderete, avevamo inserito come una delle condizioni perché la deliberazione potesse procedere. Personalmente mi ero fatto garante nei confronti del Consiglio Comunale chiedendo allo stesso l'approvazione di quella deliberazione, che, tecnicamente, è una deliberazione che - se non ricordo male - concedeva il suolo per la realizzazione dell'opera, ma dandone una prospettiva più politica di esigenze della nostra città rispetto alla realizzazione di quell'opera. Il secondo elemento sul quale la Città pone il massimo dell'attenzione è la procedura con la quale questa infrastruttura verrà realizzata. Il Consiglio Comunale sa, perché è notizia pubblica, che, dopo la conclusione della prima fase di gara, non è ancora stato incaricato il vincitore della gara della progettazione esecutiva, fase nella quale intendiamo inserirci per realizzare tutte le questioni che ho detto fino ad ora. Di fatto, non è ancora stato incaricato il soggetto vincitore della realizzazione del progetto esecutivo, proprio perché credo che i secondi o i terzi (non li conosco volutamente, nel senso che non mi occupo direttamente di questo tema) abbiano proposto un ricorso davanti al Tribunale Amministrativo Regionale, che sulla parte della sospensiva mi dicono si pronuncerà il 5 novembre. Su questo devo interrompermi, perché è evidente che, prima di tutto, attendiamo di capire che cosa succederà dopo la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale, sottolineando che in nessuna sede ed in nessuna battuta la Città di Torino è stata direttamente o indirettamente interessata nella fase di elaborazione delle proposte in fase di gara. Segnalo che la Città non ha neanche un rappresentante nella Commissione di gara, giusto per dare anche la percezione della terzietà della Città, che guarda da attore protagonista questo procedimento, ma che non ha avuto in alcuna maniera (credo, correttamente per scelta della Giunta precedente) una possibilità di azione diretta, se non quella di una pressione costante e continua sul fatto che trovino una soluzione tutte le condizioni che abbiamo messo per le esigenze del nostro territorio. So perfettamente, e vengo al merito della questione, che il tema "tunnel sì, tunnel no" è dibattuto e che vi sono pareri legittimamente differenti. Continuo ad avere la percezione che la soluzione migliore, dal punto di vista della viabilità superficiale, potrà essere costruita nella fase di progetto esecutivo, se prevediamo la realizzazione di quel tunnel. Mi è stata preannunciata la mia audizione nella Commissione Trasporti della Regione Piemonte e, esattamente in linea con quella mozione di accompagnamento alla deliberazione, andrò a dire che l'Amministrazione Comunale persegue quell'obiettivo e lo fa in tutte le sedi possibili. Vi chiedo scusa se sono stato un po' lungo nella risposta, ma considerate che, da un punto di vista strettamente procedurale, come Amministrazione non ci resta che osservare quello che accadrà il 5 novembre e quello che succederà immediatamente dopo. L'informazione che voglio dare al Consiglio Comunale è che, se il 5 novembre il TAR deciderà di non concedere la sospensiva (e, quindi, la procedura ripartirà e SCR incaricherà formalmente alla progettazione esecutiva il soggetto esecutore e vincitore della gara), la Città di Torino è pronta a chiedere immediatamente - ed anche formalmente - a SCR di inserire nella progettazione esecutiva la realizzazione del tunnel ed al CIPE (che è l'Ente che va ad approvare e che ha approvato in passato il progetto) un'interpretazione sul fatto che, secondo noi, quell'opera non comporta una variante strutturale del progetto e quindi una variazione del progetto ed una riapprovazione da parte del CIPE. Secondo i nostri tecnici e secondo una valutazione che la Città ha fatto, si configurerebbe come un'opera aggiuntiva nell'area già interesse di cantiere e, sulla base del Codice degli Appalti, questo non prevederebbe una variazione del progetto ed una riapprovazione da parte del CIPE. Nello specifico di questo punto ci sono varie scuole di pensiero. Alla fine, l'interpretazione autentica la dà il Ministero, in particolare la struttura tecnica di missione del Ministero presieduta e guidata dall'ingegnere Ercole Incalza (con il quale ho avuto una piacevole chiacchierata nelle scorse settimane), che, informato sul tema, mi ha chiesto di attendere la fine della procedura del Tribunale Amministrativo per capire insieme come proseguire. È evidente però che l'interlocutore ufficiale, anche in quella fase, risulta essere SCR e a loro continueremo a riferirci. Limitatamente a quello che era il nostro ruolo nella procedura (oggetto specifico della richiesta di comunicazioni), spero di aver dato qualche informazione utile al Consiglio Comunale e, ovviamente, rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti. PORCINO Giovanni (Presidente) Apriamo la discussione sulla richiesta di comunicazioni. Ricordo i tempi di intervento: cinque minuti un Consigliere per Gruppo e tre minuti tutti gli altri. La parola al Consigliere Curto. CURTO Michele Ringrazio l'Assessore Lubatti, che non mi sembra si sia risparmiato nella risposta; avrebbe potuto trincerarsi semplicemente dietro un: "Attendiamo il 5 novembre" e, invece, ha provato ad articolare il ragionamento in maniera complessiva, pur considerando che la data del 5 novembre è sicuramente uno spartiacque. Penso che si dovrebbe parlare molto di questo argomento e dovrebbe farlo la politica di questo territorio, perché intorno a SCR stanno succedendo cose particolari, le voglio definire così. È particolare perché, per esempio, l'Agenzia Torino 2006, ad anni di distanza e oramai in liquidazione, dovrebbe chiarirci, da stazione appaltante, chi erano i responsabili dei procedimenti di alcune opere olimpiche affidate alla "Rosso Costruzioni" e di lì alla Ital Costruzioni, società di un noto 'ndranghetista - ci risiamo - di nome D'Agostino; vorrei capire per quale ragione, invece, negli ultimi mesi l'Agenzia Torino 2006 ha assunto del personale al solo scopo di metterlo in mobilità e che, poi, è stato puntualmente assunto da SCR. SCR è una società regionale, ma è chiaro che questo fatto riguarda fortemente anche il Comune di Torino, perché tutte queste vicende le viviamo a braccetto fra Ente Regionale ed Ente Comunale. Arriviamo a questo punto all'ultima vicenda, quella che riguarda la Torino-Ceres, opera - lo dobbiamo dire - di particolare significato, anche perché rappresenta uno degli ultimi investimenti a disposizione degli Enti Locali piemontesi; i 160 milioni di Euro stanziati dalla Regione Piemonte sono una cifra molto significativa rispetto alle disponibilità di Bilancio in questo momento e, di conseguenza, anche lì sorprendono alcune scelte. Credo che il Segretario Regionale del Partito Democratico, Davide Gariglio, abbia sottolineato la scelta di lasciare come stazione appaltante SCR, di fatto non permettendo neanche un parziale recupero dell'IVA; Assessore, avremmo potuto fare una scelta differente. Non capisco perché costruiamo partecipate, controllate, Enti strumentali come Infra.To, e poi non li utilizziamo. Infra.To nasce esattamente per quello, per cui non si capisce quale sarebbe la vocazione di una struttura simile. Arriviamo alla questione delle procedure di gara; devo dire che sono stupito, senza parole. In questo Ente discutiamo di frequente delle gare sui servizi e di come le gare sui servizi spesso e volentieri finiscano per ferire le persone, cioè i lavoratori e le lavoratrici che, storicamente, svolgevano quei servizi e che, spesso, si vedono espulsi da quei servizi, perché si dice che il mercato è il mercato e che è difficile sottrarsi alla logica del massimo ribasso. Noi proviamo spesso ad intraprendere con i dirigenti una prova muscolare per fargli capire che bisognerebbe contemplare anche altre esigenze; non solo quelle di economicità, ma quelle di progetto. Penso alla discussione, solo un anno fa, sul tema delle mense scolastiche o sul tema delle pulizie delle nostre aule, ma anche delle scuole del torinese, e poi si scopre che, invece, per la realizzazione di un'opera pubblica così importante si esce fuori dalla logica del massimo ribasso o, meglio, si affida alla variabile prezzo un valore così infimo, il 20% del punteggio totale. Si dà valore al progetto. Detto così, sarebbe straordinario, magari lo potessimo fare per tutto il resto. Peccato che bisogna dire che si tagliano fuori le migliorie. In questo caso le migliorie, ma penso che ne parlerà in maniera più compiuta di me il Consigliere Liardo, che è un autoctono e quindi conosce bene l'esigenza di collegamento di quelle aree (mi sembra giusto riconoscerglielo), sono un'opera strategica per la Città di Torino. Non è casuale. Poi, ovviamente, c'è tutto il tema dei costi dell'opera. Assessore, la Legge dice con precisione… PORCINO Giovanni (Presidente) Chiedo ai Consiglieri di fare silenzio. Prosegua il suo intervento, Consigliere Curto. CURTO Michele È vero che la normativa dice che bisogna avere fondata ragione per proporre la propria richiesta di sospensiva al TAR e normalmente per fondata ragione si ritiene quella di essere stati esclusi dalla procedura di evidenza pubblica. È anche vero che fatico a non definire fondate ragioni quelle degli Enti Pubblici che pretendono procedure trasparenti, la difesa dell'interesse pubblico e degli Enti Locali e l'economicità delle opere. Per questa ragione, un minuto dopo che si sarà pronunciato il Tribunale Amministrativo Regionale (io sono ottimista, ma poi i Tribunali sono i Tribunali e le sentenze vanno riconosciute ed accettate per quelle che sono, perché sapranno gettare luce su quei fatti), chiedo che la Giunta ed il Sindaco aprano un'interlocuzione con la Regione Piemonte per mettere su altri binari il progetto della Torino-Ceres, perché così proprio non ci siamo. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Liardo. LIARDO Enzo Intanto, vorrei lanciare un appello all'Aula, perché i toni ironici che userò adesso non sono rivolti né ai Consiglieri di minoranza, né, soprattutto, di maggioranza, in quanto la mozione di accompagnamento, presentata da me e sottoscritta dal Consigliere Carretta, fu votata all'unanimità sia dalla maggioranza che dalla minoranza. Nessuno se ne abbia a male, ma, quando - tre anni fa - ho sentito parlare di quest'opera, pensavo di essere a "Scherzi a parte"; quando mi hanno detto i termini dell'opera ed il fatto che non consideravano eventualmente la realizzazione di un tunnel veicolare su corso Grosseto-corso Ferrara, ho pensato che mi stessero prendendo in giro. Non riuscivo a capirne le ragioni. Proprio per rimanere nei termini di "Scherzi a parte", vorrei ricordare che questa opera nasce - lo sa benissimo anche l'Assessore - per un dislivello sbagliato in corso Principe Oddone e si poteva benissimo evitare. Per carità, è brutto e non piace a nessuno il sovrappasso di corso Grosseto; consideriamo anche che quella zona, come viabilità… Consigliere Alunno, se vuole intervenire poi avrà la possibilità di farlo, ma non parli mentre intervengono gli altri. È una questione di educazione, le chiedo solo questo. Come dicevo, per rimanere in tema di "Scherzi a parte", quell'opera nasce da un livello sbagliato, dettato anche un po' dai comitati di allora di corso Principe Oddone e, quindi, ci troviamo di fronte alla realizzazione di un'opera che si poteva evitare. Adesso si farà, ben venga, ma manterrà, come minimo, per 10 anni sotto scacco gli abitanti di quella zona, perché non ci sono vie di fuga o vie parallele, quindi ci sarà un grande caos. Ovviamente, dopo che ci sarà questo sacrificio da parte dei cittadini, poi ci troveremo di fronte ad una grande opera: no e il dramma è proprio questo, perché, se non si realizzerà il tunnel veicolare corso Grosseto-corso Ferrara che colleghi… Vi dico solo le vie, ma non sono viuzze; era stato realizzato negli anni Settanta dal Sindaco Porcellana, ma pensate a come negli anni è cresciuto il traffico veicolare. Qui ci troviamo di fronte a corso Potenza, che non saprebbe dove sfociare, a via Borgaro, a corso Lombardia, a via Stradella su un versante e, poi, a via Venaria, a via Stampini ed a via Lanzo sull'altro versante. Immaginare una mega rotonda è una follia, Assessore. Non bisogna neanche andare tanto distante, 400 metri, dieci minuti, ed in piazza Derna vi renderete conto che ci sono solo corso Giulio Cesare e via Botticelli - non ci sono tutte le vie che ho appena elencato - ed è un inferno dantesco. Provate ad andare alle ore 18.00 o 19.00 o al mattino presto e ve ne renderete conto. A questo punto, quest'opera, che in qualche modo potrebbe avere questo bell'impatto per non avere quella bruttura che è il cavalcavia, porterebbe ad un inferno perenne, perché, dopo 10 anni di sacrifici (sappiamo come vanno le opere, poi magari non si trovano più i soldi per rifare la parte in superficie con tutti gli annessi), vi accorgerete che, alla fine, la montagna non ha partorito il topolino - magari -, ma l'ennesima disgrazia. Sarebbe anche peggio del sottopasso di Porta Palazzo (che, perlomeno, uno lo evita, non ci passa, perché si ha la possibilità di non passarci) e di quello che è finito in corso Spezia nel parcheggio. In questo caso, saremmo di fronte ad una situazione peggiore. Io oso dire - lo faccio in tempi non sospetti - che è peggio della TAV, perché con la TAV si buca una montagna, c'è la copertura, mentre quello sarà un disagio perenne. Non mi riferisco ai cittadini di quella zona (tra l'altro, io non abito neanche lì vicino, perché qualcuno potrebbe fare qualche battuta), ma a tutti, perché, da un lato, da quelle zone proviene (dall'uscita della tangenziale di Caselle) tutta la parte bassa delle Valli di Lanzo per poi considerare anche tutta la zona del Canavese. Dall'altra parte, a parte tutte le vie che ho elencato, ci sarebbe praticamente l'interesse come c'è oggi, perché è stato calcolato che c'è un passaggio veicolare di circa 10.000 vetture al giorno, che da quella direzione andrebbero verso lo Stadio, all'Auchan con tutte le gallerie dei negozi, Leclerc, Venaria. La zona di Venaria viene collegata direttamente da lì, non ci sono altre vie se non si viene dalla zona Sud. Perciò, quello è un fulcro fondamentale. Termino con un ultimo passaggio. Interpellando i cittadini della zona, perché ormai c'è una disinformazione da parte dei cittadini che è veramente disarmante... PORCINO Giovanni (Presidente) Concluda, Consigliere. LIARDO Enzo Sì, concludo Presidente, però è importante. Interpellando i cittadini della zona, qualcuno di quelli un po' più politicizzati mi ha detto: "Non ci prendere in giro, stai facendo dell'allarmismo propagandistico". Io dico: "Benissimo, datemi nome e cognome e poi ci risentiremo". Onestamente, non voglio fare il Presidente di qualche comitato, dico solo che io non sono contro le opere, il mio partito non è contro le opere, ma è per lo sviluppo. Non siamo quelli del no, però vorremmo perlomeno che le opere avessero delle ricadute positive sui cittadini. Attraverso l'Assessore in Regione cercherò di essere in qualche modo portavoce per cercare di realizzare quest'opera. Pazienza per i disagi, ma che sia un'opera... PORCINO Giovanni (Presidente) Consigliere Liardo, la ringrazio. Era importante e non l'ho interrotta. Per le prossime volte le chiedo di attenersi ai tempi, altrimenti sarò costretto a toglierle la parola. La parola al Consigliere Marrone. MARRONE Maurizio Correttamente l'Assessore ricordava che la Città non ha un protagonismo diretto in questa vicenda, però altrettanto correttamente si ricordava che, in realtà, sono poi i cittadini del territorio torinese, che noi ci troviamo ad amministrare, il soggetto principale destinatario e quindi non è protagonista, ma è il principale destinatario di tutte le ricadute, positive o negative. Io mi sento di dover intervenire, anche perché, ricordando quel dibattito che ci fu per quella parte che fu di nostra competenza di votazione della Variante, penso che tutti noi dobbiamo oggi rendere atto al Consigliere Liardo - ai tempi Vicecapogruppo, ora Capogruppo - il fatto di aver posto una questione di grande attenzione alle ripercussioni sul territorio. Voglio ricordarlo oggi, non solo per ringraziarlo, ma perché mi ha preoccupato la risposta che agli organi di stampa ha mandato SCR rispettivamente a questa vicenda, perché nel giustificarsi rispetto al rifiuto dell'altra offerta di lavoro pubblico, nel richiamare con motivazione specifica il fatto che la loro proposta avrebbe stravolto il progetto originario, andando invece perfettamente ad esaudire quello che era l'indirizzo che ha espresso questo Consiglio Comunale, a me in realtà solleva delle grandi preoccupazioni sugli sviluppi futuri di quest'opera. Quindi, quello che chiedo a lei, Assessore, è che, in quanto esponente dell'Amministrazione Comunale, pur senza avendo degli ambiti di intervento diretto - forse, questo la rafforza in questa vicenda - si ponga nei confronti di SCR con una grande vigilanza rispetto all'esecuzione e all'attuazione di questo indirizzo che noi abbiamo espresso, perché, se SCR formalizza in una lettera indirizzata ai media praticamente il rifiuto di questo indirizzo, allora io qui, da amministratore comunale, mi preoccupo e di gran lunga. Assessore, non abbia questo timore, perché io posso testimoniare che in Regione, su stimolo peraltro del PD, la vicenda, nonostante ci sia un procedimento amministrativo in corso, è stata ampiamente approfondita in sede di Commissione, peraltro competente, non Commissione d'indagine o quant'altro. Il Consigliere Curto ha ricordato degli elementi un po' particolari di SCR, come le strane assunzioni fatte da "Torino 2006" e poi distaccate a SCR, e a questa bisogna ricordare anche altre stranezze, come, per esempio, il concorso da Direttore Generale che è stato bloccato in costanza di rinnovo del Consiglio Regionale e, dall'altra, anche il fatto che, dalle indiscrezioni che sappiamo, ma che sono state confermate da SCR, su questo lavoro pubblico in particolare e la composizione, la Commissione che doveva poi esprimersi ha portato una peculiarità, cioè di non coinvolgere il Dirigente preposto alle opere pubbliche, ma di coinvolgere il Direttore Amministrativo. Per chi non l'ha letto, lo posso testimoniare dalla Commissione Regionale; SCR non ci ha saputo portare altri casi analoghi di scelte di questo tipo, analoghi a quella che è stata fatta su quest'opera. Allora, io quello che chiedo è una grande vigilanza da parte dell'Amministrazione Comunale, non per intromissione in procedure e vicende che ormai fanno capo all'ambito del processuale, ma, alla luce di quelle che saranno le risultanze di quel procedimento amministrativo, grande attenzione e grande vigilanza su quelli che saranno gli esiti. Il Consiglio Comunale ha detto che quest'opera va fatta in un certo modo tutelando determinate esigenze urbanistiche, di viabilità e anche di commercio indirettamente rispetto alle ricadute poi dei cantieri; bene, la Città deve vigilare su SCR, qualunque sia il soggetto che vince (che sia confermato il vincitore attuale o che, invece, sia ribaltato l'esito). La Città deve, comunque, senza entrare in quelle vicende, mantenere una grande attenzione sull'indirizzo che il Consiglio Comunale ha dato, perché, poi, alla fine, nel caso ci fosse una mancata attuazione di questo indirizzo, i cittadini infuriati non se la vanno a prendere con SCR, ma, ovviamente, con l'Amministrazione Comunale, inteso quale Ente di più immediata prossimità alla cittadinanza. Quindi, è stata attivata una grande attenzione in sede di Consiglio Regionale (io non sono intervenuto su questo, però mi fa piacere che sia stata ripresa da Colleghi della Sala Rossa); a lei, Assessore, chiedo di mantenere davvero alta la vigilanza più su quelli che sono gli intendimenti futuri di SCR che non sul procedimento in sede di contenzioso rispetto all'assegnazione di procedura amministrativa. PORCINO Giovanni (Presidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Qui stiamo già parlando di un'opera che, in realtà, non dovrebbe esistere, nel senso che per il collegamento ferroviario diretto dal centro città all'aeroporto negli ultimi 30 anni sono stati spesi tra i 200 e i 300 milioni di Euro in tutta una serie di opere che, poi, magari, dopo meno di 20 anni, vengono buttate via per farne un'altra. Questa è l'ennesima puntata di questo spreco, quindi altri 180 milioni di Euro perché non si è saputo programmare correttamente il tracciato delle ferrovie e del Passante ferroviario all'interno della città. Dopodiché, noi abbiamo contestato quest'opera fin dal principio per questo motivo e perché, per quanto possa essere utile, sicuramente il rapporto tra i benefici che può portare e il suo costo non è in questo momento tale da farla preferire a tante altre cose che aspettano, come la fine del Passante ferroviario, la copertura, tutta una serie di altre opere, compreso il prolungamento delle metropolitane e anche semplicemente un investimento nel trasporto pubblico di superficie, nei tram e in altre cose più utili forse per la città. Quindi, sentire adesso tutte le vicende che sono emerse nell'ultimo mese, relative all'assegnazione dell'appalto, e vedere i partiti che intervengono, che contestano l'uno o l'altro, i modi in cui questo appalto viene giudicato, sentire del ricorso al TAR (si parlava di assunzioni strane e di Commissioni aggiudicatrici con delle particolarità), tutto quello che è stato detto dai Consiglieri che mi hanno preceduto, francamente ci conferma la sensazione che noi abbiamo avuto fin dal principio, cioè che il primo obiettivo di questo progetto fosse fare il progetto e far circolare una grande quantità di denaro in una grande opera, piuttosto che la sua effettiva utilità o il fatto che questo fosse veramente il modo migliore di spendere una cifra molto significativa di denaro pubblico. Per cui, a questo punto, ovviamente, noi speriamo che si possa ancora fermare quest'opera, ma siamo chiaramente piuttosto avanti nell'iter e quindi speriamo perlomeno che si possa ristabilire la legalità e che si possa garantire perlomeno la correttezza di questo appalto, cosa su cui ovviamente si pronuncerà poi il Tribunale Amministrativo. Speriamo che si possa anche andare ad approfondire se siano vere tutte queste voci sui giri di persone, di assunzioni, eccetera, che si sono svolte attorno a questa aggiudicazione e attorno a quest'opera, perché quello riportato dai giornali, per quanto in maniera totalmente ipotetica, è ancora tutto da verificare, però è stato veramente inquietante. PORCINO Giovanni (Presidente) Il dibattito sulle comunicazioni è concluso. |