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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 17 Febbraio 2014 ore 10,00
Paragrafo n. 35
MOZIONE 2012-04580
"PORTALE DEL COMUNE DI TORINO IN PIEMONTESE" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI RICCA, CARBONERO E CERVETTI IN DATA 6 SETTEMBRE 2012.
Interventi

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Passiamo all'esame della seguente proposta di mozione n. mecc. 201204580/002,
presentata in data 6 settembre 2012, avente per oggetto:

"Portale del Comune di Torino in piemontese"

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Lo spirito di questa proposta di mozione è anche quello di provare a rilanciare in
maniera formale quella che è una lingua a tutti gli effetti, così come è stata
riconosciuta. L'unico Ente che non l'ha ancora riconosciuto è il nostro Parlamento,
ma chiaramente siamo in un momento in cui ci sono cose più importanti di cui
discutere in Parlamento, quindi io capisco che le proposte di Legge per il
riconoscimento della lingua piemontese siano ferme. Però un bel contributo potrebbe
essere la trasformazione delle parti statiche, esattamente come è stato fatto nel sito
della Regione Piemonte, esattamente come già previsto per altre lingue dal sito del
Comune di Torino (per esempio l'arabo, il rumeno ed altre), dando la possibilità di
poter inserire la traduzione in piemontese delle parti statiche del sito, ad un costo che
comunque è chiaramente irrisorio, in quanto le parti sono statiche.
Dall'analisi fatta in Commissione, il costo era basso e c'erano anche delle
associazioni che avevano espresso la volontà di poterlo fare in maniera gratuita,
quindi questo...
Presidente, se mi dà la prossimità del silenzio.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Per cortesia, possiamo far finire l'intervento? Grazie.

RICCA Fabrizio
Grazie. Dicevo, dando la possibilità anche di intervenire in maniera gratuita, quindi a
costo zero, potremmo dare un piccolissimo contributo anche per il rilancio della
lingua piemontese.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Noi riteniamo che il tema della preservazione della cultura piemontese sia molto
importante, questo senza minimamente dire che la cultura è meglio o peggio di altre,
o voler negare le altre culture che ci sono nel mondo, ma quella piemontese è nostra,
è millenaria e rischia di sparire se non viene preservata, cercando di far sopravvivere,
almeno in parte, la lingua e i costumi, come già, peraltro, affrontato dalla proposta di
ordine del giorno che presentammo un po' di tempo fa in quest'Aula e che fu,
peraltro, anche approvato.
Io personalmente ho sul mio sito alcune pagine in piemontese da una decina d'anni,
quindi da molto prima di fare politica, e credo che sia tutto sommato giusto, magari
anche solo a titolo simbolico, a costo zero e per alcune pagine, avere una parte in
piemontese anche sul sito del Comune di Torino.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Viale.

VIALE Silvio
Io voterò contro questa proposta di mozione, perché una cosa è rilanciare la lingua
piemontese ed eventualmente dare la possibilità per chi volesse studiarla o
esercitarla, un'altra cosa è pensare che faccia parte dell'ordinaria amministrativa di
un Comune. Non mi risulta che esista da nessuna parte. Non conosco un Comune
piemontese che usi il piemontese all'interno della propria attività amministrativa. È
una bandiera, dopodiché possiamo mettere una bandiera, ma ha un costo effettivo.
Guardate, io sono rimasto stupito del fatto che il Movimento 5 Stelle abbia fatto
un'interpellanza al Comune per protestare contro il fatto che ci sia uno sfratto in
corso o comunque una definizione del contratto, perché l'Associassion Piemonteisa
ha praticamente 450 metri quadri sul piano nobile del Palazzo Birago di Vische e
paga 450,00 Euro di affitto.
È un'Associazione privata e, come tale, come tutte le associazioni private, l'ATC fa
benissimo a rivedere il contratto d'affitto. Che poi un'associazione debba avere un
piano nobile, 450 metri quadrati, vicino a piazza Vittorio, in un palazzo storico, a
450,00 Euro è possibile, ma si sappia che è un contributo del Comune, della Città di
Torino.
Allora, questo fatto che tutti i volontari siano pronti a costo zero a riempirci i siti
delle loro cose, quando poi, di fronte all'affitto di una sede, non sono in grado di
pagarlo o di contrattare con l'ATC un qualcosa di adeguato, che può essere un'altra
sede, io ho delle perplessità.
Per cui, va benissimo il mantenere la cultura piemontese, mi va bene anche
mantenere la lingua piemontese entro certi limiti, ma non mi va che questo diventi
artificiosamente un aspetto amministrativo, quando non lo è.
Non c'è nessun contratto, in questa città e in Piemonte, che si fa in piemontese; e non
c'è nessuna città - nemmeno quelle governate dalla Lega - che faccia gli atti in
piemontese. Esiste una vetrina, una bandiera, mettiamo pure la bandiera fuori, ma
non scambiamo l'attività culturale con quella amministrativa.
Ecco perché voterò contro a questa proposta di mozione.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere La Ganga.

LA GANGA Giuseppe
Il Consigliere Viale ha già anticipato le ragioni per cui noi voteremo contro questa
proposta di mozione. Non perché non ci si renda conto dell'importanza e della
salvaguardia del dialetto piemontese (io appartengo ad una generazione che, essendo
di antica immigrazione, ha cominciato a parlare il dialetto e lo considero oggi un
elemento importante della mia identità, e quindi dell'identità della comunità), però ci
sono strumenti utili e strumenti inutili e propagandistici. Questo è solo uno
strumento, secondo me, propagandistico e presenta anche qualche costo.
D'altra parte, il Consigliere Viale ha già ricordato che non ci sono precedenti, in giro
per l'Italia, di utilizzo del dialetto in atti che hanno un rilievo pubblico.
Personalmente trovo discutibile l'esistenza di cartelli stradali in lingua e in dialetto,
perché il dialetto è il dialetto, è una cosa importante, ma non è la lingua. La lingua è
lo strumento di comunicazione di un intero popolo e di una Nazione che ha una sua
storia e una sua identità.
Il dialetto va utilizzato negli usi in cui è legittimo utilizzarlo, non è, per l'appunto,
una lingua. E ricordiamo tutti che su questo c'è una bella differenza.
Quindi, noi, con tutto il rispetto e la considerazione per le esigenze culturali, e
disponibili in altre occasioni ad accogliere i suggerimenti in questa direzione, su
questo punto e per questo argomento siamo contrari.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola, per una breve replica, al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Scusate, solo perché il Consigliere Viale ha citato in maniera del tutto scorretta
un'interpellanza che abbiamo presentato questa mattina: noi non abbiamo chiesto
assolutamente alcun tipo di facilitazione o blocco di sfratti, piani nobili, eccetera, noi
abbiamo soltanto posto il problema di un patrimonio bibliografico unico che, se lo
sfratto venisse eseguito, potrebbe andare completamente perso nel giro di un paio di
settimane. Quindi, abbiamo presentato l'interpellanza affinché la Città possa
eventualmente attivarsi, in qualche modo, per assicurare che tale patrimonio non
venga perso. Poi, se lo sfratto deve avvenire, ovviamente, che avvenga.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Araldi.

ARALDI Andrea
Contrariamente alla maggior parte dei componenti del mio Gruppo, io voterò invece
a favore. Credo che sia un segnale di attenzione verso il dialetto torinese e
piemontese.
Sono d'accordo sul fatto che non si tratta di un punto fondamentale e che,
sicuramente, gli atti della Pubblica Amministrazione debbano essere esclusivamente
in lingua italiana, però, considerando il fatto del non costo per l'Amministrazione,
stante la disponibilità di volontari che faranno la traduzione, ritengo che sia un
segnale di attenzione verso la lingua piemontese che ci può stare.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Intervengo giusto per fare una precisazione: il piemontese non è un dialetto, ma è una
lingua, essendo provvisto di grammatica.
Giusto perché così tutti possono saperlo, la differenza importante tra un dialetto e
una lingua è la grammatica. Il piemontese, essendo provvisto di grammatica, è una
lingua a tutti gli effetti.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola, per un'integrazione, al Consigliere Viale.

VIALE Silvio
Solo perché siamo in punta di fioretto, ci sono diverse lingue piemontesi in
Piemonte, perché ci sono diverse parlate piemontesi con diverse lingue. Allora, non
vorrei che il monferrino venisse a Torino.
Se vogliamo fare il torinese, allora decidiamo che è il torinese. Se è il torinese, però
non è il piemontese.
Poi non vorrei che un giorno dovessimo anche tradurre le deliberazioni in
piemontese.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Però vorrei che evitassimo di fare a pezzettini...
La parola al Consigliere Araldi.

ARALDI Andrea
Rapidamente. Il torinese fa parte della famiglia del piemontese. Essendo a Torino,
usiamo il torinese.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Siamo più o meno tutti d'accordo, procediamo quindi... (INTERVENTO FUORI
MICROFONO). Più o meno. Poi faremo un'altra lezione, magari in altra sede, sul
significato di lingua.
Non essendoci altre richieste d'intervento, pongo in votazione la proposta di
mozione:
presenti 33, astenuti 2, favorevoli 12, contrari 19.
La proposta di mozione è respinta.

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