Interventi |
FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Riapriamo i lavori dell'Aula. Ricordo che tutti i componenti dell'Aula, che hanno a disposizione la relazione, sono obbligati al segreto d'ufficio fino al termine della discussione, ossia della seduta. Peraltro, se ci sono apparecchi non autorizzati a filmare chiedo che vengano spenti. Abbiamo riaperto i lavori dell'Aula per dibattere la discussione sulla Relazione conclusiva Commissione d'Indagine Consorzio CSEA a seguito della quale vi sarà la possibilità di votare quattro mozioni sull'argomento. La prima, di queste mozioni, è stata presentata dal Consigliere Curto; la seconda dai Consiglieri Curto, Muzzarelli, Onofri e Paolino; la terza dai Consiglieri Liardo, Bertola e Carbonero; la quarta dal Consigliere Curto. Abbiamo stabilito di avviare questa discussione con l'illustrazione dell'argomento da parte del Presidente della Commissione Speciale d'Indagine che, ricordo, ha a disposizione 30 minuti. Dopodiché, la discussione sarà chiusa al pubblico. La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere Viale. VIALE Silvio Prendo atto della soluzione trovata e non ho nulla in contrario ai saluti all'Aula del Presidente della Commissione, perché è anche doveroso. Faccio solo notare che lei ha detto, poco fa, che noi siamo tenuti al segreto, per quanto riguarda questa relazione, fino alla fine della seduta e del dibattito. Non mi risulta sia così. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Fino al termine della discussione. VIALE Silvio Credo che noi siamo tenuti al segreto sulla relazione che abbiamo in mano anche dopo, perché… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Cerchiamo almeno di capire qual è il contesto legale. Se questa relazione, anche dopo, sarà segreta e quella pubblica sarà quella che sarà pubblicata, dopo che gli Uffici avranno valutato le parti da pubblicare oppure no, credo che la nostra discussione debba essere tutta segreta, compresa la relazione del Presidente, a meno che il Presidente si riduca ai saluti e a spiegare che la Commissione ha lavorato tot sedute, che ha sentito 20 persone, e via dicendo, ossia svolga un intervento - credo - mortificante, perché sarà poi costretto a farne un secondo dove si entrerà nel merito. Non ho dubbi che la riunione fosse da secretare, perché basta vedere il Regolamento e basta leggerla, però faccio notare a tutti che siamo tenuti al segreto sulla relazione che abbiamo avuto, anche dopo. Non è che finita la discussione, io prendo la relazione, la faccio leggere a mia moglie, mia moglie parla con la sua amica e questa parla dopo non so a chi altri. Dico questo soprattutto per quanto riguarda i nomi che saranno secretati. Non so quante parti, penso, il Segretario Generale secreterà, magari nulla, e quindi sarà identica, o magari una buona parte. Ecco perché ritengo che tutta la discussione debba essere segreta e se il Presidente Liardo vuole fare un intervento, credo che questo non possa andare oltre l'aspetto formale, di saluti (senza sminuire minimamente) di apertura dei lavori, tenendo presente che mi risulta - potrei sbagliarmi - che questa sia la prima volta, da quando sono in Consiglio Comunale (ossia negli ultimi vent'anni, considerando la pausa), che si faccia una seduta segreta. L'attenzione mediatica - per chi avesse paura che non ci sia - c'è, perché ciò non è mai successo e nessuno vieta ad alcuno, domani mattina, di fare una conferenza stampa e assumersi le proprie responsabilità di fronte a denunce, querele e quant'altro voglia. Credo, però, che la correttezza formale in quest'Aula debba essere il nostro principio ispiratore, distinguendo l'aspetto inquisitorio e di merito come giudici, perché di fatto siamo tali, da quello che invece è l'aspetto politico che poi sarà affrontato. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere D'Amico. D'AMICO Angelo Dopo aver ascoltato quali saranno le modalità di discussione di questa relazione, come già espresso in Conferenza dei Capigruppo, non concordo con questa sua scelta e le spiego la motivazione. Non comprendo come mai io, in qualità di Consigliere Comunale, non posso esprimere quella che è la mia valutazione politica su questo atto in maniera pubblica, cosa che invece è già stata fatta attraverso i media. Mi ritengo, quindi, profondamente offeso di non poter rendere pubblica quella che è la mia valutazione politica, assumendomi le responsabilità di quello che andrò a dire. Non potendo fare ciò pubblicamente, il Gruppo di Progett'Azione, il sottoscritto, abbandonerà da subito i lavori di quest'Aula. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Bertola. BERTOLA Vittorio Intervengo a nome del Movimento 5 Stelle e anche soprattutto a nome di un cittadino che ha dedicato sei mesi a scavare in questa vicenda, con una grande quantità di lavoro, cercando semplicemente di ricostruire quello che era successo. Considero una vergogna il fatto che non si possa discutere pubblicamente e apertamente, assumendosi ognuno la responsabilità di ciò che dice, di una vicenda così pesante che ha determinato un danno così grave e uno scandalo in tutta la Città e che, peraltro, è già stata tranquillamente passata da qualcuno dei Partiti qui presenti ai giornali amici, per far uscire le parti che interessavano e non magari quelle che non faceva comodo che uscissero. Credo che la politica dovrebbe avere il coraggio di parlare in pubblico anche di quello che non ha funzionato, dimostrando ai cittadini che si può anche intervenire per correggere quello che non ha funzionato e non soltanto cercando di evitare che si parli di questo e di quello. Per questo motivo, anche il nostro Gruppo non parteciperà ad alcun tipo di discussione segreta. Quindi, lasceremo l'Aula nel momento in cui la discussione sarà secretata e ritorneremo quando la discussione tornerà pubblica, come dovrebbe essere. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere Tronzano. TRONZANO Andrea Non cito le mie opinioni, cito soltanto dei fatti che sono quelli del Senato. Il Senato della Repubblica, in questi casi, con le sedute, non audisce, se non in forma anonima, se non in forma segreta, come è successo per la Commissione CSEA. Naturalmente, poi, per alcune questioni, quando è ora di decidere, la situazione rimane segreta, ma la divulgazione ci può essere. Ad esempio, Presidente, in occasione della decadenza del Senatore Berlusconi - cito un nome a caso - la seduta sarà pubblica, sarà in videoconferenza, sarà in mondovisione, sarà in tutte le salse che si vuole. Pertanto, il nostro Gruppo, Presidente, ritiene che vada bene la relazione del Presidente Liardo e che andrebbe altrettanto bene che la seduta rimanesse pubblica, in analogia a quanto succede al Senato, per quanto riguarda la discussione della decadenza di senatori. Riteniamo, quindi, che la posizione del Gruppo sia questa. Ci riserviamo comunque di partecipare all'ascolto e al dibattito che ci sarà, in base alle decisioni che lei assumerà. Volevo soltanto provare a darle umilmente questo suggerimento, Presidente, rispetto a quello che succede in Senato che mi pare un aspetto importante da sottolineare. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere Marrone. MARRONE Maurizio Intervengo, innanzitutto, per contestare quella che è stata l'interpretazione data dal Consigliere Viale. L'articolo 75, infatti, lascia intendere che il contenuto della relazione è sotto segreto d'ufficio sino alla discussione e che i verbali che ne trattano vengono resi pubblici, per cui, è diverso, perché vuol dire che vengono pubblicati. Il segreto d'ufficio, invece, finisce con l'apertura di questa discussione; o, meglio, finirà con l'apertura di questa discussione, se la smettiamo di fare questa figura patetica, davanti a tutta l'Italia che ci sta guardando, rispetto al fatto che il Consiglio di approfondimento di questa tematica fondamentale era convocato alle ore 13.00, mentre sono le ore 15.30 e siamo ancora fermi su questioni di metodo. Mi limito a unirmi ai miei colleghi intervenuti precedentemente per invitare lei, Presidente (che si assume unilateralmente la responsabilità della decisione di secretare parte ingente di contenuto di questo approfondimento, senza aver fatto votare su questo la Conferenza dei Capigruppo), a ritornare sui suoi passi e a renderla pubblica, dal momento che un atteggiamento diverso potrebbe lasciare intendere, a chi sta seguendo questa discussione, che questa maggioranza ha qualcosa da nascondere. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Curto. CURTO Michele Proprio perché penso che invece questa maggioranza non abbia nulla da nascondere (penso da oggi, così come negli ultimi due anni), ma ci sia una parte, almeno credo la maggioranza, che voglia fare chiarezza su questa vicenda, Presidente, le chiedo di evitare di assumersi una responsabilità di questo tipo, peraltro, in forma assolutamente personale e concordo con il Consigliere Marrone sul fatto che non abbia permesso alla Conferenza dei Capigruppo di votare su questa decisione. Le avevamo fatto una proposta diversa, che non è quella di rendere pubblica una parte della seduta, permettendo soltanto al Presidente Liardo (mettendogli, di fatto, una camicia di forza) di intervenire e poi secretare tutto il resto, ma di mantenere una parte della seduta pubblica e, se ritiene, una parte della seduta secretata. I Consiglieri decideranno, poi, nella loro indipendenza e libertà, laddove intervenire, assumendosi sempre la responsabilità di quello che si dice, a nome del Codice Civile, e ricordando sempre il principio costituzionale della libertà di espressione che, per un eletto, Presidente, vale per tutte le persone che noi dovremo rappresentare in quest'Aula su una questione che è particolarmente significativa. Peraltro, Presidente, io la rassicuro. È vero che in quella relazione ci sono dei nomi e vengono citati dei fatti e degli avvenimenti, ma quei nomi, quei fatti e quegli avvenimenti erano, per la maggior parte, già noti alla Città di Torino, così come ai lavoratori di CSEA ed a chi si occupava di CSEA; semplicemente, per la prima volta sono stati trascritti e portati all'attenzione di un'Aula Consiliare, per cui negare a quest'Aula Consiliare di prendere coscienza di quella relazione ed una discussione libera è un fatto che ha del censorio, Presidente. Io, che appartengo alla maggioranza consiliare ma prima di tutto appartengo a chi mi ha delegato in quest'Aula, non posso che farglielo notare. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Carbonero. CARBONERO Roberto Non ripeterò tutto quello che, fino ad ora, hanno detto i miei Colleghi, però credo che sia doveroso un passaggio importante. È una profonda amarezza quella che provo; reputo il suo atteggiamento e la sua decisione unilaterale una grande offesa a quest'Aula Consiliare, indipendentemente da quello che può essere il giudizio dei sette Commissari (tra i quali c'ero anch'io) che hanno lavorato per sei mesi in modo serio, costante e costruttivo a questa relazione, e credo che sia un'offesa per tutti e quaranta i Consiglieri (se il Sindaco ha piacere di considerarsi anche lui un Consigliere di quest'Aula), perché ritengo che, a questo punto, ci reputi forse immaturi o non capaci di affrontare una discussione senza, per forza, cercare a tutti i costi lo scoop o l'urlo. Quindi, ribadisco che sono profondamente amareggiato. A questo punto, si faccia lei carico della grave offesa che ha fatto ai suoi Colleghi. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere Paolino. PAOLINO Michele Non lo faccio mai, però abbiamo già compiuto questo atto durante la Conferenza dei Capigruppo e proverò a farlo per tutti i Consiglieri. Il nostro Regolamento - cioè quello che regola i rapporti e la vita del Consiglio Comunale, del quale abbiamo l'onore, l'onere e la responsabilità di fare parte e, di conseguenza, dobbiamo rispettarne le regole, che sono state scritte per evitare che vi fossero atteggiamenti da giungla e per far sì che, invece, vi fosse una regolamentazione nei rapporti e delle garanzie verso gli altri - all'articolo n. 97, comma 1, dice: "L'adunanza del Consiglio Comunale si tiene in forma segreta quando vengono trattati argomenti che comportino apprezzamenti sulle qualità personali, sulle condizioni economiche, sulla vita privata, sulla correttezza di una persona, salvo i casi in cui la discussione riguardi lo specifico operato politico- amministrativo di un componente il Consiglio, o di un Assessore". Avendo partecipato ai lavori della Commissione, posso garantirvi che, se vogliamo dire la verità, faremo apprezzamenti sulle qualità personali e parleremo delle condizioni economiche, della vita privata e della correttezza di persone che non sono Assessori e che non sono Consiglieri Comunali. Parleremo di Ruspini, parleremo di Pagella, parleremo di... FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Le chiedo di non parlarne. PAOLINO Michele Allora mi deve secretare. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Bene, la ringrazio. PAOLINO Michele Vi sto dimostrando che non possiamo parlare delle persone che si sono occupate di CSEA senza secretare questa discussione. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Grazie, Consigliere Paolino. PAOLINO Michele Era una proposta di mediazione quella di far parlare il Presidente Liardo ad uso delle telecamere, visto che è molto attento ai media. Se la minoranza la accoglie, non ci convince molto, ma, per l'appunto, si tratta di una proposta di mediazione, altrimenti, se vogliamo affrontare la questione e parlare con parole di verità su un problema che ha riguardato centinaia di lavoratori e migliaia di ragazzi, la seduta va secretata tutta. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) La parola al Consigliere Ricca. Vi ricordo che devo iniziare i lavori. RICCA Fabrizio Sì, Presidente, adesso inizieremo i lavori. Dato che l'Aula è sovrana e può autonomamente derogarsi al Regolamento, le chiedo di mettere in votazione la proposta di poter lasciare aperta la seduta e, eventualmente, secretarla parte per parte, così da poter garantire di intervenire a chi vuole fare interventi sul merito e non, come il Vicecapogruppo Paolino, su fatti personali. In questo modo, dà la possibilità di intervenire a noi. Le chiedo, quindi, di mettere ai voti questa proposta. FERRARIS Giovanni Maria (Presidente) Il Regolamento non prevede questo tipo di situazione, perché è una decisione assunta dal Presidente, che ha messo i Capigruppo e anche l'Aula nella condizione di conoscere le sue volontà. |