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Estratto dal verbale della seduta di Martedì 24 Settembre 2013 ore 13,00
Paragrafo n. 7

Comunicazioni del Presidente su "Esito Conferenza Capigruppo e ordine dei lavori".
Interventi

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Riapriamo i lavori dell'Aula. Ricordo che tutti i componenti dell'Aula, che hanno a
disposizione la relazione, sono obbligati al segreto d'ufficio fino al termine della
discussione, ossia della seduta. Peraltro, se ci sono apparecchi non autorizzati a
filmare chiedo che vengano spenti.
Abbiamo riaperto i lavori dell'Aula per dibattere la discussione sulla Relazione
conclusiva Commissione d'Indagine Consorzio CSEA a seguito della quale vi sarà la
possibilità di votare quattro mozioni sull'argomento. La prima, di queste mozioni, è
stata presentata dal Consigliere Curto; la seconda dai Consiglieri Curto, Muzzarelli,
Onofri e Paolino; la terza dai Consiglieri Liardo, Bertola e Carbonero; la quarta dal
Consigliere Curto.
Abbiamo stabilito di avviare questa discussione con l'illustrazione dell'argomento da
parte del Presidente della Commissione Speciale d'Indagine che, ricordo, ha a
disposizione 30 minuti. Dopodiché, la discussione sarà chiusa al pubblico.
La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere Viale.

VIALE Silvio
Prendo atto della soluzione trovata e non ho nulla in contrario ai saluti all'Aula del
Presidente della Commissione, perché è anche doveroso. Faccio solo notare che lei
ha detto, poco fa, che noi siamo tenuti al segreto, per quanto riguarda questa
relazione, fino alla fine della seduta e del dibattito. Non mi risulta sia così.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Fino al termine della discussione.

VIALE Silvio
Credo che noi siamo tenuti al segreto sulla relazione che abbiamo in mano anche
dopo, perché… (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Cerchiamo almeno di
capire qual è il contesto legale. Se questa relazione, anche dopo, sarà segreta e quella
pubblica sarà quella che sarà pubblicata, dopo che gli Uffici avranno valutato le parti
da pubblicare oppure no, credo che la nostra discussione debba essere tutta segreta,
compresa la relazione del Presidente, a meno che il Presidente si riduca ai saluti e a
spiegare che la Commissione ha lavorato tot sedute, che ha sentito 20 persone, e via
dicendo, ossia svolga un intervento - credo - mortificante, perché sarà poi costretto a
farne un secondo dove si entrerà nel merito.
Non ho dubbi che la riunione fosse da secretare, perché basta vedere il Regolamento
e basta leggerla, però faccio notare a tutti che siamo tenuti al segreto sulla relazione
che abbiamo avuto, anche dopo. Non è che finita la discussione, io prendo la
relazione, la faccio leggere a mia moglie, mia moglie parla con la sua amica e questa
parla dopo non so a chi altri. Dico questo soprattutto per quanto riguarda i nomi che
saranno secretati.
Non so quante parti, penso, il Segretario Generale secreterà, magari nulla, e quindi
sarà identica, o magari una buona parte.
Ecco perché ritengo che tutta la discussione debba essere segreta e se il Presidente
Liardo vuole fare un intervento, credo che questo non possa andare oltre l'aspetto
formale, di saluti (senza sminuire minimamente) di apertura dei lavori, tenendo
presente che mi risulta - potrei sbagliarmi - che questa sia la prima volta, da quando
sono in Consiglio Comunale (ossia negli ultimi vent'anni, considerando la pausa),
che si faccia una seduta segreta.
L'attenzione mediatica - per chi avesse paura che non ci sia - c'è, perché ciò non è
mai successo e nessuno vieta ad alcuno, domani mattina, di fare una conferenza
stampa e assumersi le proprie responsabilità di fronte a denunce, querele e
quant'altro voglia.
Credo, però, che la correttezza formale in quest'Aula debba essere il nostro principio
ispiratore, distinguendo l'aspetto inquisitorio e di merito come giudici, perché di
fatto siamo tali, da quello che invece è l'aspetto politico che poi sarà affrontato.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere D'Amico.

D'AMICO Angelo
Dopo aver ascoltato quali saranno le modalità di discussione di questa relazione,
come già espresso in Conferenza dei Capigruppo, non concordo con questa sua scelta
e le spiego la motivazione. Non comprendo come mai io, in qualità di Consigliere
Comunale, non posso esprimere quella che è la mia valutazione politica su questo
atto in maniera pubblica, cosa che invece è già stata fatta attraverso i media.
Mi ritengo, quindi, profondamente offeso di non poter rendere pubblica quella che è
la mia valutazione politica, assumendomi le responsabilità di quello che andrò a dire.
Non potendo fare ciò pubblicamente, il Gruppo di Progett'Azione, il sottoscritto,
abbandonerà da subito i lavori di quest'Aula.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Intervengo a nome del Movimento 5 Stelle e anche soprattutto a nome di un cittadino
che ha dedicato sei mesi a scavare in questa vicenda, con una grande quantità di
lavoro, cercando semplicemente di ricostruire quello che era successo.
Considero una vergogna il fatto che non si possa discutere pubblicamente e
apertamente, assumendosi ognuno la responsabilità di ciò che dice, di una vicenda
così pesante che ha determinato un danno così grave e uno scandalo in tutta la Città e
che, peraltro, è già stata tranquillamente passata da qualcuno dei Partiti qui presenti
ai giornali amici, per far uscire le parti che interessavano e non magari quelle che
non faceva comodo che uscissero.
Credo che la politica dovrebbe avere il coraggio di parlare in pubblico anche di
quello che non ha funzionato, dimostrando ai cittadini che si può anche intervenire
per correggere quello che non ha funzionato e non soltanto cercando di evitare che si
parli di questo e di quello.
Per questo motivo, anche il nostro Gruppo non parteciperà ad alcun tipo di
discussione segreta. Quindi, lasceremo l'Aula nel momento in cui la discussione sarà
secretata e ritorneremo quando la discussione tornerà pubblica, come dovrebbe
essere.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere Tronzano.

TRONZANO Andrea
Non cito le mie opinioni, cito soltanto dei fatti che sono quelli del Senato. Il Senato
della Repubblica, in questi casi, con le sedute, non audisce, se non in forma anonima,
se non in forma segreta, come è successo per la Commissione CSEA.
Naturalmente, poi, per alcune questioni, quando è ora di decidere, la situazione
rimane segreta, ma la divulgazione ci può essere.
Ad esempio, Presidente, in occasione della decadenza del Senatore Berlusconi - cito
un nome a caso - la seduta sarà pubblica, sarà in videoconferenza, sarà in
mondovisione, sarà in tutte le salse che si vuole.
Pertanto, il nostro Gruppo, Presidente, ritiene che vada bene la relazione del
Presidente Liardo e che andrebbe altrettanto bene che la seduta rimanesse pubblica,
in analogia a quanto succede al Senato, per quanto riguarda la discussione della
decadenza di senatori.
Riteniamo, quindi, che la posizione del Gruppo sia questa. Ci riserviamo comunque
di partecipare all'ascolto e al dibattito che ci sarà, in base alle decisioni che lei
assumerà. Volevo soltanto provare a darle umilmente questo suggerimento,
Presidente, rispetto a quello che succede in Senato che mi pare un aspetto importante
da sottolineare.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere Marrone.

MARRONE Maurizio
Intervengo, innanzitutto, per contestare quella che è stata l'interpretazione data dal
Consigliere Viale. L'articolo 75, infatti, lascia intendere che il contenuto della
relazione è sotto segreto d'ufficio sino alla discussione e che i verbali che ne trattano
vengono resi pubblici, per cui, è diverso, perché vuol dire che vengono pubblicati. Il
segreto d'ufficio, invece, finisce con l'apertura di questa discussione; o, meglio,
finirà con l'apertura di questa discussione, se la smettiamo di fare questa figura
patetica, davanti a tutta l'Italia che ci sta guardando, rispetto al fatto che il Consiglio
di approfondimento di questa tematica fondamentale era convocato alle ore 13.00,
mentre sono le ore 15.30 e siamo ancora fermi su questioni di metodo.
Mi limito a unirmi ai miei colleghi intervenuti precedentemente per invitare lei,
Presidente (che si assume unilateralmente la responsabilità della decisione di
secretare parte ingente di contenuto di questo approfondimento, senza aver fatto
votare su questo la Conferenza dei Capigruppo), a ritornare sui suoi passi e a renderla
pubblica, dal momento che un atteggiamento diverso potrebbe lasciare intendere, a
chi sta seguendo questa discussione, che questa maggioranza ha qualcosa da
nascondere.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Curto.

CURTO Michele
Proprio perché penso che invece questa maggioranza non abbia nulla da nascondere
(penso da oggi, così come negli ultimi due anni), ma ci sia una parte, almeno credo la
maggioranza, che voglia fare chiarezza su questa vicenda, Presidente, le chiedo di
evitare di assumersi una responsabilità di questo tipo, peraltro, in forma
assolutamente personale e concordo con il Consigliere Marrone sul fatto che non
abbia permesso alla Conferenza dei Capigruppo di votare su questa decisione. Le
avevamo fatto una proposta diversa, che non è quella di rendere pubblica una parte
della seduta, permettendo soltanto al Presidente Liardo (mettendogli, di fatto, una
camicia di forza) di intervenire e poi secretare tutto il resto, ma di mantenere una
parte della seduta pubblica e, se ritiene, una parte della seduta secretata. I Consiglieri
decideranno, poi, nella loro indipendenza e libertà, laddove intervenire, assumendosi
sempre la responsabilità di quello che si dice, a nome del Codice Civile, e ricordando
sempre il principio costituzionale della libertà di espressione che, per un eletto,
Presidente, vale per tutte le persone che noi dovremo rappresentare in quest'Aula su
una questione che è particolarmente significativa.
Peraltro, Presidente, io la rassicuro. È vero che in quella relazione ci sono dei nomi e
vengono citati dei fatti e degli avvenimenti, ma quei nomi, quei fatti e quegli
avvenimenti erano, per la maggior parte, già noti alla Città di Torino, così come ai
lavoratori di CSEA ed a chi si occupava di CSEA; semplicemente, per la prima volta
sono stati trascritti e portati all'attenzione di un'Aula Consiliare, per cui negare a
quest'Aula Consiliare di prendere coscienza di quella relazione ed una discussione
libera è un fatto che ha del censorio, Presidente. Io, che appartengo alla maggioranza
consiliare ma prima di tutto appartengo a chi mi ha delegato in quest'Aula, non posso
che farglielo notare.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Carbonero.

CARBONERO Roberto
Non ripeterò tutto quello che, fino ad ora, hanno detto i miei Colleghi, però credo che
sia doveroso un passaggio importante. È una profonda amarezza quella che provo;
reputo il suo atteggiamento e la sua decisione unilaterale una grande offesa a
quest'Aula Consiliare, indipendentemente da quello che può essere il giudizio dei
sette Commissari (tra i quali c'ero anch'io) che hanno lavorato per sei mesi in modo
serio, costante e costruttivo a questa relazione, e credo che sia un'offesa per tutti e
quaranta i Consiglieri (se il Sindaco ha piacere di considerarsi anche lui un
Consigliere di quest'Aula), perché ritengo che, a questo punto, ci reputi forse
immaturi o non capaci di affrontare una discussione senza, per forza, cercare a tutti i
costi lo scoop o l'urlo.
Quindi, ribadisco che sono profondamente amareggiato. A questo punto, si faccia lei
carico della grave offesa che ha fatto ai suoi Colleghi.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola, sull'ordine dei lavori, al Consigliere Paolino.

PAOLINO Michele
Non lo faccio mai, però abbiamo già compiuto questo atto durante la Conferenza dei
Capigruppo e proverò a farlo per tutti i Consiglieri.
Il nostro Regolamento - cioè quello che regola i rapporti e la vita del Consiglio
Comunale, del quale abbiamo l'onore, l'onere e la responsabilità di fare parte e, di
conseguenza, dobbiamo rispettarne le regole, che sono state scritte per evitare che vi
fossero atteggiamenti da giungla e per far sì che, invece, vi fosse una
regolamentazione nei rapporti e delle garanzie verso gli altri - all'articolo n. 97,
comma 1, dice: "L'adunanza del Consiglio Comunale si tiene in forma segreta
quando vengono trattati argomenti che comportino apprezzamenti sulle qualità
personali, sulle condizioni economiche, sulla vita privata, sulla correttezza di una
persona, salvo i casi in cui la discussione riguardi lo specifico operato politico-
amministrativo di un componente il Consiglio, o di un Assessore".
Avendo partecipato ai lavori della Commissione, posso garantirvi che, se vogliamo
dire la verità, faremo apprezzamenti sulle qualità personali e parleremo delle
condizioni economiche, della vita privata e della correttezza di persone che non sono
Assessori e che non sono Consiglieri Comunali. Parleremo di Ruspini, parleremo di
Pagella, parleremo di...

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Le chiedo di non parlarne.

PAOLINO Michele
Allora mi deve secretare.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Bene, la ringrazio.

PAOLINO Michele
Vi sto dimostrando che non possiamo parlare delle persone che si sono occupate di
CSEA senza secretare questa discussione.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Grazie, Consigliere Paolino.

PAOLINO Michele
Era una proposta di mediazione quella di far parlare il Presidente Liardo ad uso delle
telecamere, visto che è molto attento ai media. Se la minoranza la accoglie, non ci
convince molto, ma, per l'appunto, si tratta di una proposta di mediazione, altrimenti,
se vogliamo affrontare la questione e parlare con parole di verità su un problema che
ha riguardato centinaia di lavoratori e migliaia di ragazzi, la seduta va secretata tutta.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Ricca. Vi ricordo che devo iniziare i lavori.

RICCA Fabrizio
Sì, Presidente, adesso inizieremo i lavori. Dato che l'Aula è sovrana e può
autonomamente derogarsi al Regolamento, le chiedo di mettere in votazione la
proposta di poter lasciare aperta la seduta e, eventualmente, secretarla parte per parte,
così da poter garantire di intervenire a chi vuole fare interventi sul merito e non,
come il Vicecapogruppo Paolino, su fatti personali. In questo modo, dà la possibilità
di intervenire a noi. Le chiedo, quindi, di mettere ai voti questa proposta.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Il Regolamento non prevede questo tipo di situazione, perché è una decisione assunta
dal Presidente, che ha messo i Capigruppo e anche l'Aula nella condizione di
conoscere le sue volontà.

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