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Estratto dal verbale della seduta di Martedì 24 Settembre 2013 ore 13,00
Paragrafo n. 18
MOZIONE 2013-04342
(MOZIONE N. 51/2013) "ACCOMPAGNAMENTO INDIRIZZI SULLA BASE DELLA RELAZIONE CONCLUSIVA DELLA COMMISSIONE CONSILIARE DI INDAGINE SUL CONSORZIO CSEA" PRESENTATA DAI CONSIGLIERI CURTO, MUZZARELLI, ONOFRI E PAOLINO IN DATA 24 SETTEMBRE 2013.
Interventi

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Riprendiamo l'esame della proposta di mozione n. mecc. 201304342/002, presentata
dai Consiglieri Curto, Muzzarelli, Onofri e Paolino in data 24 settembre 2013, avente
per oggetto:

"Accompagnamento indirizzi sulla base della Relazione conclusiva della
Commissione Consiliare di Indagine sul Consorzio CSEA".

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Abbiamo ricevuto tutti gli emendamenti.
Abbiamo tutti questo fascicolo. C'è la proposta di mozione, l'emendamento avente
come primo firmatario il Consigliere Curto e l'emendamento con primo firmatario il
Consigliere Paolino. Tutti e due sono firmati dai quattro componenti il Consiglio, che
hanno sottoscritto la proposta di mozione.
Era intervenuto il Consigliere Tronzano.
La parola al Consigliere Marrone.

MARRONE Maurizio
Sono contento di aver chiesto gli emendamenti scritti prima di intervenire, perché,
leggendoli, viene fuori un altro elemento che sinceramente è dirimente, perché in una
mozione, che, da quanto ho capito, SEL ritirerebbe se viene approvata la versione,
diciamo, "mozione maggioranza" in generale con l'emendamento del Consigliere
Curto, scompare però la parte della mozione che dice "Impegna il Sindaco e la
Giunta a sospendere o revocare la rappresentanza, presso organismi partecipati dalla
Città di Torino, dell'Assessore delegato negli anni precedenti al fallimento CSEA".
Questa parte nell'emendamento non c'è. Per cui, se si vota la proposta di mozione di
maggioranza - perché a questo punto, mi permetta Consigliere Curto, è una mozione
di maggioranza e non unitaria, né di opposizione -, viene graziato l'ex Vicesindaco
Tommaso Dealessandri, e lo dico apertamente, perché qui si è fatta una pensione
dorata e un fuga, prima che venissimo qui a discutere, nella maggiore partecipata
multiutility del nord rispetto all'energia, ed è stata stralciata da SEL rispetto a una
mozione che era autonoma.
Quindi, altro che raffreddata! È stata castrata, sterilizzata quella che era l'indicazione
originaria, perché non c'è più!
Se viene votata questa roba, Tommaso Dealessandri rimane in IREN e di questo
dovete essere tutti consapevoli!
E lo votate e lo proponete voi, che avete evidenziato che, dopo che questo Assessore
aveva preso la delega del Lavoro e si era occupato di IREN, la Commissione di
Vigilanza prevista dalla Convenzione è stata, di fatto, di nuovo messa nel
dimenticatoio e formalmente sciolta?! Dopo che avete evidenziato che, addirittura,
quando c'era un responsabile del personale CSEA che evidenziava e segnalava delle
cose che non andavano, e lo segnalava a questo Assessore, un mese dopo questa
persona che si esponeva in CSEA veniva licenziata e sostituita con il delegato
regionale della CGIL?! E voi, dopo che dite questo, lo graziate?
Ma volete veramente prendere per i fondelli i torinesi? Pensate che i torinesi siano
così stupidi? I torinesi e tutti gli italiani non sono più stupidi! Si informano,
approfondiscono, sono stufi di essere presi in giro! E voi li state prendendo in giro!
Avete dato in pasto, oggettivamente, a quest'Aula delle mozioni che sono del tutto
scomparse e rimangono delle linee di indirizzo che non dicono assolutamente niente!
Io vi sfido: il giorno dopo che verrà approvata questa roba, non cambierà nulla!
Richiamate solo dei Regolamenti già adottati e delle norme in vigore per Legge! È
una presa in giro bella e buona! E io mi chiedo chi ci dovrebbe cascare!
Guardate, approfittando dei 10 secondi che mi rimangono, mi limito a dire che io,
che invece era deciso a votarla, perché mi sembrava comunque un segnale, non la
voterò, perché non mi presto a questa presa per i fondelli conclamata dell'Aula! E mi
dispiace che sia l'anima, che fino a questo istante si era dimostrata critica nella
maggioranza, a prestarsi a quest'operazione veramente ridicola e vergognosa!

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Ricca.

RICCA Fabrizio
Diciamo che tutto il lavoro svolto e le parole fatte fino adesso, diventano
assolutamente inutili, perché si erano individuate delle responsabilità con dei nomi e,
magicamente, al momento di andare poi ad approvare un atto di indirizzo, i
proponenti, che prima in Aula facevano anche i giustizialisti - perché è giusto
ricordarsi quello che è stato questo pomeriggio, di persone che davano delle precise
responsabilità -, in questo momento fanno una fortissima retromarcia, cambiano
completamente idea. Magari un giorno scopriremo anche il motivo per cui l'idea è
stata cambiata all'ultimo secondo.
Abbiamo fatto un percorso difficile, sia con i lavori della Commissione, sia con
questo Consiglio, ma oggi è stato detto tanto e, dal mio punto di vista, questo
emendamento presenta un affare totalmente strano, così come è stato strano tutto
l'affare CSEA.
Quindi, io sarei anche un po' imbarazzato nei confronti dei proponenti, perché
dimostra che tutte le parole fatte oggi pomeriggio non valgono assolutamente nulla.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Viale.

VIALE Silvio
Sono stato assente per un po' di tempo e me ne scuso, quindi ho non ero presente per
il voto segreto e ho visto che è stata riaperta la seduta.
Poi capisco che, probabilmente, il Consigliere Curto ha deciso di non farci fare un
altro voto segreto e questa è l'unica motivazione, perché mi è capitato per caso di
leggere su un noto sito web le seguenti quattro righe, che vi leggo, a titolo
informativo. C'è scritto: "Alla ripresa dei lavori interviene il Capogruppo di SEL,
Michele Curto, che, non smentendo la sua fama di fustigatore, attacca veemente -
rivolgendosi al Sindaco"...

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Consigliere!

VIALE Silvio
Sto leggendo una cosa pubblica.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Ma non è... Lei sta leggendo...

VIALE Silvio
Adesso qui ogni tanto scattano i nervi e qualcuno deve far funzionare i due neuroni
che ha e farli funzionare in sincronia. Io ho detto che non entro nel merito della
questione dell'adunata segreta, di cui non dico nulla e non mi stupisco. Leggo su un
sito pubblico le seguenti quattro righe. Posso? Tre le ho già lette, leggo l'ultima riga
e mezza, che dice dopodiché: "...l'esponente vendoliano ripercorre le fasi salienti
della vicenda... e alla fine chiede la testa dell'ex Vicesindaco Tom Dealessandri..."...

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Grazie.

VIALE Silvio
..."...appena nominato dalla Città ai vertici di IREN". Sono felice che quanto ha
scritto questo sito sia da smentire e non sia così, perché io leggo una proposta di
mozione in cui - e per questo anche siamo in seduta aperta - ogni riferimento all'ex
Vicesindaco Tom Dealessandri è tolto dal Consigliere Curto.
Quindi, questo fa capire come molte volte l'informazione sia talmente veloce che
addirittura non riesce a fermarsi.
Dopodiché, io prendo atto di questa proposta di mozione, che non mi piace, non per
questo emendamento, non mi piace nel suo insieme.
Se questo è il punto di equilibrio di quest'Aula, come ho detto - non so se qualche
sito l'abbia riportato, quindi lo dico adesso perché non l'ho detto prima -, io lascio al
Sindaco ogni valutazione su quelle che saranno le conseguenze della Relazione e del
dibattito di oggi, perché mi sembra che la maggioranza non sia ancora molto
equilibrata al suo interno, o comunque che non abbia ancora una posizione tale da
poter dire al Sindaco di fare questo piuttosto che quell'altro.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Grimaldi.

GRIMALDI Marco
Visto che non mi è stato consentito farlo in precedenza, intanto ringrazio tutti i
Consiglieri che, anche nelle fasi segrete, hanno esposto e hanno reso pubblici a tutti
noi alcuni avvenimenti.
Se noi siamo andati verso quella direzione, è anche perché vogliamo trarne delle
conseguenze che non riguardano solo i singoli, ma tutto l'Ente, quindi questa vicenda
deve servire all'Ente per evitare degli errori futuri.
La vicenda dei dirigenti, di cui vi parlavamo, è centrale. Intanto, che l'Ente dica
subito, con delle determine, chi sono i responsabili dei procedimenti di controllo;
questo non vale solo per il caso CSEA, vale per tutte le altre partecipate, e sono lieto
che questa sia una mozione di indirizzo che varrà per tutte le partecipate. Quindi,
questa lezione servirà a tutti e non dovrà più succedere - come succede attualmente
per quei dirigenti - che chi ha svolto funzioni di controllo è anche un dirigente che
magari è stato nominato nel Consiglio d'Amministrazione.
Guardate, la vicenda del raffreddamento vale anche su questa vicenda. Io credo che,
seppur citando l'articolo 39 del D.L. del 2013, io credo che sia proprio un concetto
giusto l'idea che un Assessore della nostra Giunta non possa essere nominato in un
Ente, successivamente all'uscita della Giunta. Questa lezione, secondo me, vale e
vale per tutti.
Dico un'altra cosa. Quanto ha fatto emergere questo documento, dice anche che le
responsabilità amministrative all'interno del nostro Ente e specifiche gravi
responsabilità politiche rimangono in capo a quest'Aula. E, come dicevano
giustamente i Consiglieri, non solo questa Relazione verrà data alla Procura, ma io
credo che il Direttore Generale svolgerà quelle funzioni di controllo.
Allora, non crediate che questo dibattito sia finito qui, lo dico per voi e lo dico anche
per i nostri cittadini. Le funzioni di controllo che abbiamo svolto continueranno e
quello che mettiamo qui è un principio politico che vale per CSEA, perché CSEA
l'ha fatto emergere, ma varrà per tutte le nostre partecipate.
Allora, guardate, se abbiamo evitato di mettere delle persone e siamo riusciti, invece,
a trarne un principio più generale, tutta l'Aula dovrebbe ringraziare non solo i
Consiglieri che hanno fatto parte di quella Commissione, ma anche il dibattito che
purtroppo è stato secretato. E, visto che poi verrà pubblicato, stralciato ovviamente
delle vicende che riguardano fatti e persone, io credo che i cittadini potranno trarre le
dovute conclusioni.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Paolino.

PAOLINO Michele
Avevo segnalato agli Uffici, già all'alba di oggi, un refuso che non è stato ben
raccolto nella versione che è stata consegnata.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Lo stavo segnalando anch'io.

PAOLINO Michele
Allora, lo faccio notare a tutti i Consiglieri. Se prendete la proposta di mozione, nella
seconda pagina, dove c'è scritto: "a ribadire ai rappresentanti della Città di Torino e
agli Assessori competenti al controllo su ciascun determinato Ente.
l'obbligatorietà:..." i punti successivi sono da considerarsi relativi a questo punto qui,
quindi diventa "...a) per loro ed i loro familiari diretti, a non intrattenere nessun
rapporto economico/professionale con le partecipate o le loro sub controllate; b) a
relazionare con relazioni scritte dettagliate annuali, sull'attività della partecipata e
sulla propria consapevolezza sull'andamento economico...", questo punto,
naturalmente, non è riferito all'Assessore, che già questo lavoro lo svolge, ma al
nominato. Così il punto successivo: "c) a firmare sotto la propria responsabilità una
dichiarazione di aver preso conoscenza dei bilanci della partecipata..." dove loro
sono stati nominati, quindi non l'Assessore, ma il nominato. "d) a dichiarare di
appartenere ad organizzazioni di categoria relative o connesse all'attività della
partecipata e/o associazione...", anche questo punto è riferito al nominato, perché
l'Assessore questa dichiarazione già la rilascia a norma dello Statuto e, in più, è
riferito ad un rapporto specifico tra il nominato e la partecipata.
Quindi, volevo solo che fosse chiaro questo. Nella versione che avevamo scritto era
corretta, poi l'abbiamo impaginata male, quindi è venuto poco chiaro.
Quindi, questi quattro punti sono da considerare, punto a), punto b), punto c) e punto
d) riferiti al punto che inizia con "a ribadire ai rappresentanti della Città di Torino".
Va bene?

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Bene, grazie.

PAOLINO Michele
Mentre ci sono, faccio la dichiarazione di voto? Non me ne ero accorto, ma,
dall'intervento del Consigliere Marrone, ho capito che erano tornati i giornalisti e
quindi, dalla sua veemenza e dalle cose che ha detto, che non condivido, in nessun
modo ho capito che eravamo tornati in seduta pubblica.
È esattamente il contrario di quello che dice il Consigliere Marrone, nel senso che
noi non vogliamo né somministrare condanne, né concedere grazie. Non è compito di
questo Consiglio! Noi non siamo un'Aula di Giustizia.
Noi abbiamo visto che cosa è successo in CSEA, l'abbiamo descritto nei minimi
dettagli e con questa proposta di mozione stiamo dicendo all'Amministrazione, al
Sindaco e al Direttore Generale cosa dobbiamo fare, poiché abbiamo imparato la
lezione. Va bene?
A noi interessa questo. Se loro hanno vendette da consumare o sentenze da emettere,
è un problema di chi la pensa in quel modo, non fa parte della mia e della nostra
cultura.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
Volevo solo chiederle, visto che ha fatto questa precisazione del refuso, "a ribadire ai
rappresentanti della Città di Torino", il passaggio successivo "ed agli Assessori
competenti al controllo su ciascun determinato Ente...", quindi questo salterebbe?
La parola al Consigliere Paolino.

PAOLINO Michele
No, non salta, perché, per noi era chiaro - io l'ho esplicitato a verbale - che i quattro
adempimenti sono specifici per ogni categoria, nel senso che la Relazione non deve
farla l'Assessore, ma deve farla il nominato all'Assessore.
Il fatto che ha preso visione del Bilancio andando in assemblea, lo deve fare il
nominato. Se volete lo esplicito, ma bisognerebbe tornare in seduta segreta.
I vecchi nominati in CSEA mandavano ogni anno una relazione in cui dicevano:
"Tutto bene". No, noi adesso abbiamo bisogno che ci mandino una relazione con
scritto: "Ho visto i Bilanci e so di che cosa parlano". Questo chiediamo. Che ci
dicano anche: "Non sono iscritto a nessuna associazione strana e i miei parenti non
intrattengono rapporti con questa...".

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Bertola.

BERTOLA Vittorio
Penso che l'associazione strana fosse la massoneria, ma non aveva neanche il
coraggio di dirlo. Comunque, alla fine... (INTERVENTO FUORI MICROFONO).
Bravo, va bene, posso? Grazie.
Perché siamo arrivati al momento finale e devo esprimere comunque la mia
delusione per come finisce questa vicenda, nel senso che la Commissione ha lavorato
bene e io devo dire che condivido la sensazione - credo - di tutti quelli che ci hanno
lavorato, del fatto che magari, dopo qualche polemica iniziale da entrambi i lati (che
poi si è dimostrata completamente fuori luogo), abbiamo lavorato insieme, senza
preclusioni, con l'unico fine di accertare la verità, e credo che l'abbiamo fatto per
quella che può essere la verità accertata in questo modo velocemente.
Però alla fine, scusatemi, questa cosa, da parte del Consiglio Comunale, si conclude
sostanzialmente quasi in un nulla di fatto.
Va bene questa lista lunghissima di dispositivi per il futuro (peraltro, lo ribadisco,
sono cose che dovrebbero essere essenziali, nel senso che sono anche già in vigore),
ma alla fine chi pagherà per il danno che è stato fatto a CSEA, ai cittadini,
all'Amministrazione Comunale e all'immagine stessa dell'Amministrazione
Comunale? Perché sembra che noi non individuiamo nessuna responsabilità; va bene
la responsabilità di cui deve occuparsi la Magistratura, ma neanche le responsabilità
politiche. Cioè non c'è un'ammissione di responsabilità politica da parte di nessuno,
se non qualche vaga frase generale.
Sostanzialmente si dice che va bene così, vedremo la prossima volta di fare meglio.
Però, il senso di questa mozione, così come emendata, è questo. Quindi, francamente
non capiamo. Cioè la sensazione è di grossa delusione, perché si è persa
un'occasione per dimostrare che si poteva andare, anche con coraggio, contro chi ha
avuto posizioni di potere e chiedergli conto di quello che ha fatto, senza per questo
criminalizzare, ma semplicemente chiedere conto di errori che sono stati commessi.
Invece, onestamente, la sensazione è che, purtroppo, anche questa volta, si finisca a
tarallucci e vino. Per cui, per questo motivo noi non voteremo la mozione.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Greco Lucchina.

GRECO LUCCHINA Paolo
Consigliere Curto, anche io sono dispiaciuto, perché penso che la discussione di oggi
sia totalmente snaturata rispetto al suo obiettivo, che non era quello di impallinare
qualcuno. L'ho ascoltata nel suo intervento oggi pomeriggio, ovviamente non
possiamo divulgare niente. Le ho fatto i complimenti, che non dico che ritiro, però
questo è un cambio di atteggiamento che non capisco e non voglio capire.
Ai Consiglieri di questa maggioranza dico che probabilmente l'intervento più
illuminante, determinato e distaccato rispetto a una presa di posizione di tutta la
vicenda CSEA, l'ha fatto proprio il Sindaco. Adesso mi riservo di ascoltarlo nel suo
ulteriore intervento, ma questo dovrebbe farvi riflettere, perché avete fatto
semplicemente il gioco delle tre carte gli ultimi cinque minuti.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Sindaco.

SINDACO
Se il Consigliere Bertola e, come lui, altri Consiglieri non avessero abbandonato
l'Aula, probabilmente avrebbero ascoltato il mio intervento e una serie di
affermazioni che sono state fatte non avrebbero avuto ragione di essere pronunciate.
Perché io ho detto che questa Amministrazione non intende sottovalutare la portata
delle vicende che sono narrate e ricostruite nella relazione della Commissione, non
ha intenzione di occultare alcun aspetto di questa vicenda, che siamo interessati per
primi ad accertare tutto quello che è avvenuto, come i fatti si sono sviluppati, quali
sono le ragioni per cui si sono prodotti una serie di eventi e quali siano le
responsabilità. Tutto questo è dimostrato dal fatto che questa Amministrazione, pochi
mesi dopo il suo insediamento, ha ritenuto di dover cambiare i membri del Consiglio
d'Amministrazione di CSEA ed è proprio in virtù di questo cambiamento che si è
determinata l'evoluzione successiva.
Ho detto anche che dalla relazione emergono assenza di trasparenza, superficialità,
spregiudicatezza e anche irregolarità. Emerge anche un'azione di vigilanza
insufficiente, sia da parte degli organi societari di controllo, sia da parte dell'autorità
politica. Sulla base di questo, ritenevo e ritengo che la conclusione che deve prendere
l'Amministrazione, la Giunta in particolare, sia quella di affidare all'Assessore alle
Partecipate e al Direttore Generale due incarichi in particolare: di verificare quanto la
vicenda CSEA abbia inciso sugli interessi della Città e quali siano le azioni di tutela
da mettere in campo; in secondo luogo, di far operare una verifica più generale sul
sistema delle partecipate, onde garantire che ciò che è accaduto allo CSEA non si
ripeta in altre società. Ovviamente, tutto questo non poteva che essere accompagnato
dalla trasmissione della relazione alla Corte dei Conti e alla Procura della
Repubblica.
Ho ripetuto queste cose, puntualmente come le ho dette prima, a beneficio dei
Consiglieri che non le hanno ascoltate, esattamente per fugare il dubbio che qui, a
conclusione di questo dibattito, si voglia - come è stato detto - trasformare tutto a
tarallucci e vino, perché nessuno ha questa intenzione.
L'Amministrazione ha intenzione, sulla base delle cose che ho detto, di trarre tutte le
indicazioni e le conseguenze che la relazione della Commissione gli consente e di
compiere tutti gli atti che sono necessari.
Quindi, da questo punto di vista, non inventiamoci una rappresentazione che non
corrisponde alla determinazione e alla volontà di questa Amministrazione.
Dopodiché, le mozioni sono all'esame del Consiglio, ognuno ritiene di mettere nelle
mozioni quello che ritiene più giusto, ogni Gruppo valuta se le vota o no, ma quello
che ho detto prima e ho ripetuto puntualmente adesso è quello che
l'Amministrazione intende perseguire.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere D'Amico.

D'AMICO Angelo
Consigliere Curto, anch'io ho avuto modo di pensare al suo intervento questo
pomeriggio; un intervento mirato, che specificava in maniera puntuale i fatti accaduti
all'interno del Consorzio. Tra l'altro, la stimo come persona, come politico e invidio
la sua formazione e preparazione politica, però non riesco a comprendere questo
atteggiamento.
Ritornando indietro con la memoria a questo pomeriggio, dopo una mezz'oretta del
suo intervento, ho visto che lei si è avvicinato al banco del Sindaco, con cui si è
confrontato, probabilmente con una delle sue prime due mozioni in mano - sto
facendo delle ipotesi - e mi pare ci sia stata una sorta di consenso tra lei e il Sindaco.
Quindi, mi appare anomalo adesso vedere ritirate le sue due mozioni ed emendata la
mozione presentata dal Gruppo del PD, che snatura la volontà precisa delle sue due
mozioni.
Adesso ho riascoltato con attenzione l'intervento del Sindaco; non dico che
l'intervento del Sindaco sia stato un proclama, però in pratica il Sindaco ha detto che
i controlli ci sono, che ci sono delle responsabilità amministrative e politiche, che
darà mandato all'Assessore di competenza e al Direttore Generale di verificare se ci
sono stati dei danni nei confronti della Città, però da oggi in avanti: quello che è
successo prima lo valuteremo.
Però non sfugge a nessuno all'interno di quest'Aula che (così come viene
simpaticamente chiamato oggi) l'"Innominato" è stato nominato dal Sindaco in una
società di interesse nazionale. Se poi dovesse uscire fuori (mio auguro di no, per il
bene di tutti) che questa persona, oltre ad avere delle responsabilità politiche, ha
anche delle responsabilità di diverso genere, il Sindaco si rende conto
dell'inopportunità di nominare questa persona in una società di rilievo nazionale?
Secondo me, anche come forma cautelativa nei suoi confronti, non è stata una cosa
molto carina non dico convincere, ma addomesticare il Consigliere Curto a ritirare le
sue due mozioni in cambio di una fuffa di emendamento nell'altra mozione del PD.
Questo, Sindaco, volevo evidenziarglielo.

FERRARIS Giovanni Maria (Presidente)
La parola al Consigliere Curto.

CURTO Michele
Non voglio prenderla larga, però voglio essere preciso: era marzo del 2011 quando si
stava consumando l'ultima agonia del Consorzio CSEA e insieme a 217 lavoratori
mi recavo alla Procura della Repubblica di Torino per depositare un esposto-
denuncia sulla vicenda che riguardava CSEA.
Non dico questo per appuntare medaglie o primogeniture (ora che finalmente è stato
riaperto questo fantomatico Consiglio, che io non avrei mai chiuso; l'ho detto, credo
con abbastanza chiarezza, questo primo pomeriggio), perché molti dei Colleghi che
hanno seguito la Commissione, li ritrovo dal primo giorno; ricordo ancora l'incontro
che facemmo con i tesserini in mano nella sede CSEA davanti all'amministratore
delegato Perone, che si permise il lusso di minacciare una delle Consigliere che ci
accompagnava. Lo dico per un'altra ragione, perché ricordo invece la volontà ferma
di giustizia che avevano quei lavoratori, che stavano perdendo il posto di lavoro (la
società era in una situazione di fallimento e di dissesto), che sapevano che quell'atto
avrebbe ulteriormente messo a rischio il loro posto di lavoro.
Ed è stato così, perché chi conosce le peripezie di quei lavoratori, sa bene quello che
hanno dovuto passare anche da parte di questa Amministrazione nell'ultimo anno e
mezzo, eppure preferivano chiedere giustizia, perché ritenevano che non fossero stati
messi in discussione loro e il loro lavoro, ma fosse stato messo in discussione un
valore superiore, quello della formazione professionale.
Vi rispondo subito, Colleghi della minoranza, dico "Colleghi" perché abbiamo
lavorato insieme. Io non ho mai cercato il Tribunale politico nei confronti (io non ho
paura di nominarlo, perché penso che sia legittimo farlo) dell'Assessore Tommaso
Dealessandri, seppure lo consideri particolarmente responsabile. L'ho detto prima,
ho prodotto gli atti e lo dico adesso; l'ho detto dieci minuti fa votando la vostra
mozione, che non è passata per un voto, annunciando palesemente il mio voto
favorevole in Aula, mettendoci la faccia.
Il problema è un altro. Credo che noi dovevamo fare un'operazione e abbiamo
perseguito con forza un'operazione di ricostruzione di verità. Quella era
un'operazione su cui non tutti erano d'accordo. Spero non me ne abbia il Sindaco,
ma ricordo la discussione quando presentai la mozione istitutiva della Commissione
in quest'Aula, in cui c'era chi era profondamente scettico, fra questi anche il Sindaco
della Città di Torino. E per me, oggi, sentire il Sindaco che ricostruisce e
sostanzialmente sposa le conclusioni che insieme abbiamo incardinato nella
Commissione d'inchiesta, per quanto mi riguarda è un risultato politico, forse
insufficiente, ma è sicuramente un risultato politico che porta avanti questo percorso
e cancella la solitudine di quei lavoratori.
Finalmente quest'Aula Consiliare, con le dinamiche tipiche di maggioranza e
opposizione, ha avuto la capacità di provare ad aprire un vaso che troppo a lungo era
stato serrato, ognuno per le proprie caratteristiche e per le proprie responsabilità.
Questa mozione di indirizzo non è l'atto che definisce il nostro lavoro, però dice tre o
quattro cose che secondo me sono significative.
La prima: l'Amministrazione deve computare e contare qual è il danno in capo ad
essa stessa. Questa cosa è talmente "rivoluzionaria" nella sua semplicità che
l'Amministrazione non l'ha mai fatta, nonostante il fallimento sia avvenuto ormai un
anno e mezzo fa. Solitamente, quando ti incarti con la macchina, la prima cosa che
fai è andare dal carrozziere e vedere quanto vale l'incartatura. Così si fa. E questo
non lo fai a un anno e mezzo di distanza, lo fai subito dopo.
La seconda: chiedere che chi ha sbagliato paghi e come si rientra in possesso di
quelle cifre. Lo diciamo subito che è un'utopia, è chiaro in questa vicenda, però è
anche un dato di giustizia e realtà. Sempre per restare alla metafora della macchina,
quando ti incarti con la macchina, non solo vai dal carrozziere e la fai computare, ma
vai poi dall'assicuratore e chiaramente chiedi alla controparte, soprattutto se è
dolosa, di ripagarti il danno che hai ricevuto.
La terza: provare a segnare alcuni piccoli passaggi, che io considero particolarmente
significativi, sul controllo delle Partecipate, perché in questa discussione è vero che
abbiamo parlato di CSEA, ma parlando di CSEA abbiamo parlato di un sistema di
gestione della cosa pubblica e parlando di quel sistema di gestione della cosa
pubblica abbiamo raccontato e svelato un'impalcatura che troviamo in questo
Comune ma anche in Regione. Quindi, eviterei, per certi versi, questo confronto
militare fra noi e voi, voi e noi, anche perché io mi perdo fra noi e voi, anzi mi sono
perso l'inizio di questa vicenda, e proverei a ritrovare il senso profondo del lavoro
che stiamo facendo: restituire all'etica pubblica un minimo di senso.
A questo punto (sto terminando, Presidente), credo che ritirando la mozione
successiva, le responsabilità amministrative e penali che stanno in capo ai singoli
verranno indagate e risolte. Aggiungo uno "speriamo".
C'è un fatto che riguarda CSEA. Quando nel 2004 (lo cito a memoria e lo dico
perché finalmente abbiamo riaperto questa discussione) la Guardia di Finanza scrisse
agli inquirenti dicendo che è vero che il processo è su quei signori lì che avrebbero
fatto un'estorsione, ma è talmente palese dalle intercettazioni telefoniche che i
problemi intorno a CSEA sono ben altri; nonostante quella segnalazione non fu mai
aperta un'indagine su CSEA e su chi la amministrava. Quindi, credo che oggi questo
Consiglio Comunale, con questa relazione, sia arrivato al punto ultimo di provare ad
aprire uno scorcio sulla verità e a chiedere giustizia.
Adesso, agli organi competenti, senza più reticenze, anche a questo Consiglio
Comunale, soprattutto a questa Amministrazione, Sindaco, ma anche a quel Palazzo
di Giustizia, il compito di fare la verità e, soprattutto, a partire dal nostro piccolo
lavoro di verità, giustizia.

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