Interventi |
IARIA Antonino (Assessore) Grazie, Presidente. Nel presentare questo altro Decreto Sviluppo, mi preme anche ribadire che innanzitutto trovo interessanti le informazioni, le opinioni che sono state citate dalla Consigliera Artesio e dal Consigliere Carretto, però chiaramente io non sono d'accordo, non sono d’accordo per il primo punto, diciamo, molto importante che nel nostro programma di Governo c'era un aspetto che forse molti dimenticano, quella di riuscire a recuperare tessuto edilizio abbandonato per, appunto, attuare delle trasformazioni, trasformazioni che si attuano anche con strumenti in deroga e non è vero che gli strumenti in deroga arrivano da questi cattivoni privati e noi gli approviamo soltanto per avere oneri, abbiamo sempre fatto tutta una serie di, diciamo, chiaramente approfondimenti sul tema e quando gli interventi in deroga hanno una dimensione tale da anche avere un impatto sull'area urbanistica circostante, abbiamo fatto ulteriore ragionamenti che, chiaramente, sono facilmente reperibili proprio per dare anche un'ottica di pianificazione. In questo caso l'intervento in deroga è molto semplice e come al solito va, però visto per quello che è, la possibilità di, diciamo, di un privato di poter utilizzare un immobile che è da anni dismesso per dargli nuova vita e anche per aiutare la sua condizione, qui non si tratta di speculazione edilizia sul nuovo suolo dei cosiddetti palazzinari, si tratta di recuperi che possono permettere di generare anche una piccola leva dal punto di vista del lavoro perché quando si parla di lavoro, io lo ripeto sempre, si dimentica sempre il lavoro inerente l'edilizia che dà da mangiare a tante persone tra cui anche molte persone presenti nel Consiglio Comunale, nel senso che fanno i professionisti e quindi che lavoro anche in questo settore. Questo intervento come dicevo prima, è un intervento che va a modificare un fabbricato che ha una destinazione d'uso, in questo caso era produttivo che diventa, appunto, una trasformazione in due unità residenziali sempre con l'ausilio del Decreto Sviluppo, per un totale di 200 metri quadri. |