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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 5 Luglio 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 18
DELIBERAZIONE DI INIZIATIVA CONSILIARE 2021-14764
RICONOSCIMENTO DELLA CULTURA COME BENE PRIMARIO.?MODIFICA?ARTICOLO?2?STATUTO?DELLA?CITTA'?DI?TORINO.?APPROVAZIONE.
Interventi
FERRERO Viviana (Vicepresidente)

Allora, grazie, Presidente. Io, prima di tutto, voglio ringraziare il Presidente Napolitano

per aver portato avanti questa richiesta, che è passata tra l’altro anche in Commissione;

è stata oggetto di dibattito e a me piace anche pensare che arrivi a fine mandato per

stabilire un principio, Presidente. Perché, se noi pensiamo alla Piramide di Maslow e

vogliamo cambiare per un attimo questa Piramide, se questa è la nostra volontà, allora il

bene primario della cultura e delle culture è fondamentale, e scambiare anche per un

attimo quello che è il bisogno della sicurezza, che è al secondo posto; perché la cultura è

conoscenza, è superamento dell’intolleranza e dei razzismi, perché la cultura è quel

discorso che abbiamo fatto più volte in quest’Aula, che non esiste la povertà assoluta,

che anche i migranti, che anche le persone che vengono da altri Paesi, che in qualche

modo ci sono estranei, sono portatori di qualcosa, sono portatori di una propria cultura,

che può essere una cultura alimentare, che può essere una cultura ecologica, che può

essere… le varie culture declinate dalla cultura dell’ambiente. Ecco, io credo che la

ripartenza, e di questo sono piuttosto sicura, possa e debba partire da qua,

sull’integrazione delle varie culture, sulla storia, sullo spettacolo, sull’ambiente, sulla

divulgazione per tutti, una nuova cultura che come il pane che più viene diviso e più si

moltiplica in qualche modo, perché “la cultura è l’unico bene dell’umanità che”, diceva,

questa è una citazione, “che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande” e di

questo forse abbiamo imparato anche, in qualche modo, ad esserne certi. “La cultura è

un bene comune primario come l’acqua: i teatri, le biblioteche, i cinema”, dice Claudio

Abbado, “sono come tanti acquedotti”. Ecco, noi siamo partiti, forse molti di noi,

dall’acqua bene comune, è stata poi una delle nostre stelle quella dell’acqua; ecco,

pensare a questa cultura, che diventa, attraverso tutti quelli che sono anche i portatori di

cultura, che sono le persone che, con generosità e soprattutto in questo periodo, hanno

portato avanti spesso anche gratuitamente, spessissimo gratuitamente comunque la loro

arte condividendola con tutti…, ma chi condivide, comunque, è qualcuno che moltiplica

una socialità e un’integrazione. Io volevo anche parlare di cultura della bellezza, se mi

permette, Presidente Napolitano, perché la disuguaglianza sta proprio anche in questo,

nel fatto che purtroppo la distanza sociale ce l’abbiamo sulla bellezza, sulla volontà di

dare bellezza a tutti e di far vivere meglio tutti. È quella giustizia sociale che, in qualche

modo, ci riguarda e che molti di noi hanno interpretato la propria candidatura politica

proprio su quello; un simbolismo quindi importantissimo e questa nave, che si è

incagliata in qualche modo, nel momento in cui si disincaglia e riparte deve avere

un’altra direzione. Questo forse è anche il momento delle aspettative, dopo un anno

molto difficile, un anno e mezzo molto difficile, in qualche modo, si può ripartire, ma

con delle progettualità diverse, con delle volontà diverse come la cultura come bene

primario, come cura dell’anima, come unione di tutti i popoli. Grazie, Presidente.

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