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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 5 Luglio 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 18
DELIBERAZIONE DI INIZIATIVA CONSILIARE 2021-14764
RICONOSCIMENTO DELLA CULTURA COME BENE PRIMARIO.?MODIFICA?ARTICOLO?2?STATUTO?DELLA?CITTA'?DI?TORINO.?APPROVAZIONE.
Interventi
CARRETTO Damiano

Mah, allora, io in linea di principio sono assolutamente favorevole a questo tipo di

impostazione e non vorrei essere ripetitivo, ma nel programma del 2016 c’erano molti

punti che richiamavano questo atto nelle intenzioni e nelle impostazioni, a partire dal

sostentamento della cultura, di chi produce cultura, non solo dei fruitori; il problema

grosso è sempre dare sostegno a chi la cultura la produce. Viviamo in un mondo di

“cultura blockbuster”, di cultura per cui… siamo tutti consumatori di cultura e la cultura

deve produrre reddito, deve far quadrare i bilanci, è importante quanti biglietti si

staccano in una mostra, quanto la paghi, quanto guadagni, che sponsor hai, chi ti

sponsorizza, chi non ti sponsorizza; questo è il mondo culturale, diciamo

d’impostazione Franceschiniana, no? Non è il… uno dei più grandi sostenitori della

cultura come veicolo economico, quindi con la cultura si deve fare economia, la cultura

deve produrre reddito e bisogna mettere a reddito la cultura; questo lo ha detto il

Presidente Napolitano, raramente siamo d’accordo, ma su questo tema sono sempre

stato perfettamente allineato. La cultura, i beni culturali valgono se producono reddito,

se non produci reddito, non servi; questa è un po’ l’impostazione che ci troviamo a

fronteggiare da molti anni ormai e credo sia un’impostazione profondamente sbagliata,

profondamente sbagliata. Giuro che non capisco come sia possibile che un Ministro

come Franceschini sia Ministro da così tanto tempo, un Ministro capace di devastare la

cultura, di svendere la cultura, incapace di capire che cosa è cultura e che cosa è banale

economia, in un’impostazione neoliberista della cultura; assolutamente allucinante. Per

cui mi chiedo anche, davvero, come si possa sostenere un Governo con Franceschini

Ministro della Cultura; davvero, io me lo sono sempre chiesto: me lo sono chiesto nel

Governo Conte II, me lo chiedo ora nel Governo Draghi, pazienza quando c’era solo il

PD al Governo, però così è. Credo che davvero sia un cambio di impostazione che si

dovrebbe dare a livello nazionale; forse questo atto potrebbe, in qualche modo, aprire un

piccolo spiraglio, un dibattito, credo, che possa essere utile, d’altra parte però, un atto

come questo è un atto simbolico, è un atto simbolico che andrebbe tradotto in politiche

concrete. E in questi anni si è cercato, in qualche modo, in qualche ambito di produrre

quel tipo di azione, in altri, invece si è fatto l’esatto contrario, si è trasformato un bene

UNESCO, un bene storico e architettonico in una palazzina per uffici per una

Fondazione, se così sarà. Si è avallata quell’idea che un luogo simbolo della cultura, del

patrimonio storico e architettonico della Città di Torino, che per anni ha prodotto

cultura…, si è avvallata la sua trasformazione in ristoranti, alberghi, palazzine per

uffici; su quale impostazione? Esattamente sull’impostazione Franceschiniana, ovvero,

se nessuno ci mette i soldi, i soldi ce li deve mettere chi ce li ha, per cui: palazzina per

uffici? Palazzina per uffici; alberghi e ristoranti? Alberghi e ristoranti. Quindi, ripeto, io

sono favorevolissimo a questo atto, ma ero favorevole anche alla sua applicazione

concreta, che, in qualche caso, è mancata. Dubito fortemente - così eh, faccio una

previsione come l’illustre -, dubito seriamente che l’impostazione che verrà data al

comparto culturale nella prossima Amministrazione sarà quella indicata da questo atto,

dubito seriamente; è giusto lasciarla a verbale, è giusto votarla, è giusto inserire questo

aspetto, ma dubito seriamente; spero di essere smentito, ma diciamo che, viste le forze

in gioco, non so, ho qualche piccolo dubbio che si vada verso un’impostazione diversa,

quindi dubito che verrà messa in atto, ma è giusto lasciare come testimonianza un’idea

politica di cultura che non sempre è stata messa in atto poi nell’alto pratico e che credo,

purtroppo, non verrà messa in atto da chi verrà dopo di noi. Grazie.

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