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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 5 Luglio 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 17
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2021-18177
(020) DEMOLIZIONE DI FABBRICATI PRODUTTIVI ESISTENTI E SUCCESSIVA REALIZZAZIONE DI MEDIA STRUTTURA DI VENDITA DI TIPOLOGIA M-SAM2 IN VIA BORGARO N. 96/98. PERMESSO DI COSTRUIRE IN DEROGA AL P.R.G.C. EX ARTICOLO 5, COMMI 9-14, D.L. N. 70/2011 CONVERTITO IN LEGGE 106/2011 E ARTICOLO 14 D.P.R. N. 380/2011 - APPROVAZIONE DEROGA.
Interventi
FERRERO Viviana (Vicepresidente)

Allora grazie, Presidente. Io volevo un po' pacificare gli animi su questa vicenda, non

voglio assolutamente… non sento Presidente, scusi. Non voglio assolutamente

sconfessare quello che ha detto sul discorso di un primo approccio a questa variazione a

cui ho partecipato perché eravamo Commissari insieme io e il Consigliere Carretto e poi

a una successiva, sicuramente, rivisitazione e un tentativo comunque di riuscire a

rendere un supermercato qualcosa che fosse di bene comune e che in qualche modo ci

potesse dare la possibilità di approvarla. Devo dire che io l’avevo già anticipato alla mia

Maggioranza e alla mia Capogruppo, questo non modifica il Bilancio e io non sono più

intenzionata a votare delle… 106 di questo…, appunto, legate a dei centri commerciali.

Ma solo per ribadire, io mi asterrò per rispetto della mia Maggioranza e però anche per

rispetto di quello, appunto, che è stato un po' il percorso che abbiamo fatto e quel

programma che per me era una Bibbia e a cui io mi volevo sempre e solo attenere. Però

non è questo il problema, il problema secondo me è da rinvenire, in qualche modo da

ripensare sulle nuove modalità di commercio su cui dobbiamo lavorare e quindi questa

106 va, appunto, in continuità, purtroppo, comunque a una modalità di riqualificazione

e lo dico proprio come teorizzazione eh, assolutamente come ideologia di teorizzazione

che purtroppo noi pubblico dobbiamo utilizzare i privati tramite centri commerciali per

riqualificare vie, strade, illuminazioni, creare viali alberati e di fatto è una cessione al

privato per poter riuscire ad avere qualcosa di pubblico e questa è una riflessione a cui

non ci possiamo sottrarre, a cui chi verrà dopo di noi non si potrà sottrarre. Però io la

pongo come elemento di riflessione, di dibattito perché le nuove economie, i beni

comuni, cioè tutto questo ambito, è comunque quella visione stereoscopica che ci

permetterebbe poi, nel tempo di avviare e in tante situazioni, in realtà lo abbiamo fatto,

avviare appunto delle nuove modalità che cambiano, strutturano diversamente la società

e mi rendo conto che è tutto molto difficile, l’abbiamo verificato perché, come dico,

siamo partiti probabilmente da grandi idealismi e poi ci siamo trovati in qualche modo a

dover contestualizzare il nostro modo di pensare e di vedere le cose. A fine mandato

non mi sento proprio per onestà intellettuale a dover votare positivamente, mi asterrò

come dicevo, per rispetto della mia Maggioranza. Grazie.

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