Interventi |
FERRERO Viviana (Vicepresidente) Allora grazie, Presidente. Io volevo un po' pacificare gli animi su questa vicenda, non voglio assolutamente… non sento Presidente, scusi. Non voglio assolutamente sconfessare quello che ha detto sul discorso di un primo approccio a questa variazione a cui ho partecipato perché eravamo Commissari insieme io e il Consigliere Carretto e poi a una successiva, sicuramente, rivisitazione e un tentativo comunque di riuscire a rendere un supermercato qualcosa che fosse di bene comune e che in qualche modo ci potesse dare la possibilità di approvarla. Devo dire che io l’avevo già anticipato alla mia Maggioranza e alla mia Capogruppo, questo non modifica il Bilancio e io non sono più intenzionata a votare delle… 106 di questo…, appunto, legate a dei centri commerciali. Ma solo per ribadire, io mi asterrò per rispetto della mia Maggioranza e però anche per rispetto di quello, appunto, che è stato un po' il percorso che abbiamo fatto e quel programma che per me era una Bibbia e a cui io mi volevo sempre e solo attenere. Però non è questo il problema, il problema secondo me è da rinvenire, in qualche modo da ripensare sulle nuove modalità di commercio su cui dobbiamo lavorare e quindi questa 106 va, appunto, in continuità, purtroppo, comunque a una modalità di riqualificazione e lo dico proprio come teorizzazione eh, assolutamente come ideologia di teorizzazione che purtroppo noi pubblico dobbiamo utilizzare i privati tramite centri commerciali per riqualificare vie, strade, illuminazioni, creare viali alberati e di fatto è una cessione al privato per poter riuscire ad avere qualcosa di pubblico e questa è una riflessione a cui non ci possiamo sottrarre, a cui chi verrà dopo di noi non si potrà sottrarre. Però io la pongo come elemento di riflessione, di dibattito perché le nuove economie, i beni comuni, cioè tutto questo ambito, è comunque quella visione stereoscopica che ci permetterebbe poi, nel tempo di avviare e in tante situazioni, in realtà lo abbiamo fatto, avviare appunto delle nuove modalità che cambiano, strutturano diversamente la società e mi rendo conto che è tutto molto difficile, l’abbiamo verificato perché, come dico, siamo partiti probabilmente da grandi idealismi e poi ci siamo trovati in qualche modo a dover contestualizzare il nostro modo di pensare e di vedere le cose. A fine mandato non mi sento proprio per onestà intellettuale a dover votare positivamente, mi asterrò come dicevo, per rispetto della mia Maggioranza. Grazie. |