Interventi |
CARRETTO Damiano Grazie. Intanto, grazie all’Assessora per la risposta. Le chiederei, visto che io ho avuto un po’ di difficoltà a seguire alcuni passaggi, se fosse possibile avere la nota che lei ha letto, tramite mail possibilmente, perché, appunto, purtroppo l’audio, all’inizio dell’intervento, non era ottimale e alcuni passaggi li ho proprio persi. Dunque, da quello che ho capito però le mie perplessità, obiettivamente, aumentano. Aumentano e non perché, come ho già detto nel minuto che mi era stato concesso quando avevo chiesto le comunicazioni, io abbia qualche interesse nel difendere il professor Tiradritti, che non conoscono personalmente e conosco solo di fama, nemmeno ho interesse a difendere la nomina effettuata da parte di un’Amministrazione Regionale, distante anni luce dalla mia idea politica, quindi non ho assolutamente alcun tipo di interesse in questo. Ho interesse però nel capire il metodo, il metodo perché è un metodo che può creare dei precedenti e onestamente davvero vedo un parere negativo estremamente fumoso e forzato; primo, perché vero è che il professor Tiradritti ha competenze da egittologo, ma ha anche competenze gestionali ed economiche, visto che ha diretto delle missioni archeologiche, quindi gestendone anche gli aspetti economici, finanziari e gestionali. Quindi ridurre il curriculum del professor Tiradritti a un mero archeologo, manco fosse Indiana Jones, mi sembra un attimino limitante e forzato. Così come ritengo abbastanza forzata la scusa della partecipazione al bando per la designazione del Direttore, perché, in questo caso, mi sembra che venga effettuato un processo alle intenzioni; ovvero, siccome ha partecipato al concorso per diventare Direttore, una volta nominato nel CdA non si limiterà a svolgere il ruolo per cui è stato nominato, ma, in realtà, punterà, in qualche modo forse, a entrare nel merito del Comitato Scientifico, del lavoro del Direttore. E io onestamente questo punto non ho capito da dove è saltato fuori, chi ha, in qualche modo, ipotizzato quest’inopportunità basata su queste motivazioni, su quali basi le ha, diciamo, espresse. Cioè quest’inopportunità da dove è nata? Chi ha pensato che, siccome aveva partecipato al concorso, allora la nomina del CdA poteva essere, in qualche modo, di ostacolo al lavoro del Comitato Scientifico o del Direttore? E io questo onestamente non l’ho capito dalle parole dell’Assessora. Mi sembra veramente un processo alle intenzioni; è un processo alle intenzioni, tra l’altro senza prove; quindi questo onestamente io lo dico, Assessora, mi sono sembrate due motivazioni molto, molto, molto, molto, molto deboli, debolissime anzi. Per fortuna è rimasto tutto a verbale e, diciamo, si potranno comunque analizzare nel dettaglio le motivazioni. In realtà - e adesso faccio io le mie deduzioni -, sembra quasi che il Collegio dei Fondatori non abbia voluto, all’interno del CdA, un membro fuori dalla cerchia dell’attuale CdA, magari non allineato con il Comitato Scientifico, magari non allineato con il Direttore e che quindi magari, avendo altre competenze, poteva, diciamo, avere un occhio diverso nell’analisi delle carte del Teatro Egizio. Questa è un po’ l’impressione che è stata data da fuori e non è una bella impressione, non è una bella impressione per chi fa della trasparenza e della meritocrazia un vanto. Questo è un problema, ma non per, ripeto, la nomina del professor Tiradritti di cui, tra virgolette, può anche “importami poco”, ma dal punto di vista del metodo; quindi, andiamo quasi a dire “Se sei fuori dalla cerchia, se sei fuori dal ‘cerchio magico’ tu in certi posti non ci puoi entrare, non ti facciamo entrare”. CARRETTO Damiano Sì, sì, certo, vado a concludere. Quindi, onestamente - per concludere - la risposta mi sembra estremamente debole. Io chiederei, se si usa ancora, la possibilità di portare quest’interpellanza in Commissione e possibilmente magari audire il professor Tiradritti, magari audire i membri della Commissione Regionale, che hanno visto il curriculum, valutato e non hanno trovato motivi di incompatibilità o motivi ostativi alla nomina, perché onestamente io, per quanta poca fiducia possa avere nella Commissione Regionale, comunque sia è una Commissione composta da persone che tendono ad analizzare quello che stanno facendo, quindi, se è stato dato questo benestare alla nomina, un motivo ci sarà. Quindi, io chiedo formalmente se è possibile andare in Commissione, se c’è ancora il tempo, per capire un po’ com’è andata, ma ripeto, per una questione di metodo più che di persone nello specifico. |