Interventi |
UNIA Alberto (Assessore) Grazie, Presidente. La Consigliera ha presentato un’interpellanza sul Parco della Maddalena richiedente informazioni sulla manutenzione e se sia possibile effettuare un bando per rendere utilizzabile la struttura presente. Per rispondere all’interpellanza, si forniscono le seguenti informazioni, pervenute dall’Area Verde: “La manutenzione ordinaria del Parco è affidata dal 1° giugno all’impresa appaltatrice dei Servizi di manutenzione ordinaria per gli anni ’21-23. In precedenza, le manutenzioni della parte storica del Parco, denominato della Rimembranza e Pian del Lot, alla vetta, erano svolte dai giardinieri comunali, ma a causa della diminuzione delle risorse umane si è reso necessario concentrare il lavoro dei giardinieri nei parchi cittadini pianeggianti e assegnare a un’impresa esterna la manutenzione del Parco collinare, ottimizzando così le attività di entrambi i comparti. La programmazione delle manutenzioni, per quanto riguarda le lavorazioni del verde, avviene secondo un calendario che è costantemente aggiornato sul sito del Verde Pubblico”, di cui le lascerò poi il link. “I cestini portarifiuti sono presenti in gran numero e ricevono tre passaggi settimanali di svuotamento in estate e due in inverno; purtroppo, la fauna selvatica rovescia in orario notturno il loro contenuto e questo determina potenziale inquinamento, oltre a rallentare nei giorni seguenti le lavorazioni di raccolta rifiuti degli operatori. Si è conosci delle cattive condizioni in cui versano i cestini ormai molto datati: la loro età media ad oggi è di circa 20 anni”. Chiedo scusa, ma mi si è di nuovo appannato l’occhiale, una piccola pausa. Dicevo: “…è di circa vent’anni. Ogni anno, l’Area Verde si impegna a sostituirne una parte. Per la stagione 2021, si conta di ripararne una trentina. Purtroppo, l’appalto di manutenzione gestito dall’Area Verde, a differenza di quanto avviene in ambiente AMIAT, non consente di avere risorse sufficienti per sostituire con fornitura e posa tanti cestini quanti sarebbe necessario per ripristinare il loro fabbisogno in un unico momento, in un unico intervento. Anche le panchine sono presenti in gran numero nel Parco. Per l’anno in corso, si ipotizza la sostituzione degli assi ammalorati su un centinaio di panchine, scegliendo fra quelle che sono soggette a maggior utilizzo. La sussistenza degli oltre 4.000 paletti, che ricordano i caduti piemontesi della Prima Guerra Mondiale, è a carico dei volontari dell’Associazione Nazionale Alpini. Nell’anno 2020 l’ANA, con cui attualmente esiste un Patto di Collaborazione a costo zero per la Città, ha eseguito il rifacimento completo e il riposizionamento di oltre 180 targhette, pertanto, segnalando l’ubicazione di quelle rovinate, si ha la garanzia che vengano ripristinate da loro in breve tempo. La segnaletica e cartellonistica del Parco versano in pessime condizioni a causa della loro vetustà. Si stima che, per un progetto di revisione generale, sarebbe necessario investire una cifra pari a circa 15.000 euro, costi che non sono previsti negli interventi ovviamente di manutenzione ordinaria. L’Unità Operativa ‘Opere del Verde’, da diversi anni, ha avviato un programma di interventi di manutenzione straordinaria, mirati e pluriennali sul Parco in oggetto. Il periodo 2018- 2023 è stato caratterizzato da interventi volti all’esecuzione di lavori sui sedimi stradali, sulle attrezzature, sui dissesti idrogeologici diffusi nel Parco, attraverso la sistemazione della raccolta delle acque meteoriche, al fine di farle confluire negli impluvi e nelle vallecole del Parco, onde evitare l’erosione delle strade e dei versanti. Nel periodo 2018-2020, partendo dal faro verso valle, sono state risistemate le erosioni del piazzale sommitale del faro, viale Montello, in tutta la sua interezza, operando sul sedime stradale, sia sulle erosioni; in viale Monte Sei Busi si è provveduto ad effettuare interventi volti al rifacimento della finitura del manto stradale del viale principale e alla disotturazione di tutte le caditoie dei sifoni del viale stesso, sino al piazzale di fronte all’ex Centro di Recupero Funzionale dell’Ospedale Molinette. Nei prossimi anni, si procederà sino al Quadrivio Raby, con interventi volti alla sistemazione della viabilità, delle problematiche dovute all’erosione, della sistemazione degli arredi e della cartellonistica turistico-naturalistica. Le Linee di finanziamento del Ministero delle Infrastrutture, sui dissesti idrogeologici dedicati alla Città, verranno fatte atterrare anche in parte sul Parco della Maddalena, così come i Fondi europei, per quanto attiene alle Linee ambientali di forestazione e al miglioramento ecologico fruitivo. Per quanto riguarda l’aspetto forestale e boschivo, sarà prossimamente applicato il nuovo Piano di Gestione Forestale, con un approccio naturalistico di gestione del patrimonio boschivo, che interesserà anche la parte relativa al Parco della Maddalena”. Conclusa la relazione dell’Area Verde, passiamo a quella pervenuta, invece, dall’Area Patrimonio, avente competenza dell’ultimo punto dell’interpellanza, cioè: “Per quale motivo non si sia ancora provveduto ad effettuare un bando per rendere utilizzabile la struttura presente”. “La Città di Torino è proprietaria dell’area identificata al Foglio 2, al CT, Foglio 2, Particella 112, posta all’interno del Parco; ha la superficie complessiva di 1.700 metri quadri, acquisita con atti del 23 dicembre 1914 e del 24 novembre 1915. Detta area, già nel 1961, veniva concessa al signor Gola Emilio per il mantenimento di un fabbricato adibito a bar; l’ultimo contratto stipulato risale al 17 ottobre 2005 e aveva il medesimo oggetto, ovvero il mantenimento del fabbricato a uso bar-ristorante per la durata di 10 anni con decorrenza dal 1° gennaio 2004. Nel corso degli anni l’originaria costruzione realizzata dal concessionario è stata ampliata fino a consistere oggi in un fabbricato con accesso principale su strada al Colle della Maddalena composto da ingresso, due ampie sale che erano adibite a ristorazione e attività danzanti e piano interrato. A causa della morosità del concessionario, con ordinanza di sgombero dell’8 aprile 2013, veniva richiesto il rilascio dell’immobile, perfezionato solo in data 14 gennaio 2016, in conseguenza dell’impugnazione dell’atto dinanzi al TAR; con sentenza della Sezione II 179/2015, del 30 gennaio 2015, si è espresso respingendo il ricorso. L’immobile, pertanto, è rientrato nella disponibilità della Città solo dal 14 gennaio 2016. Pur comprendendo lo stato del bene, l’istruttoria avviata sull’immobile ha fatto emergere parecchie criticità che al momento non ne consentono l’assegnazione mediante bando. In primo luogo, l’immobile è ancora catastalmente intestato al precedente concessionario. Inoltre, l’ubicazione all’esterno del territorio comunale, Comune di Moncalieri, rende più difficoltoso l’approfondimento sotto l’aspetto della legittimità edilizia, essendo stato realizzato come precario edilizio. La presenza di amianto all’interno del fabbricato è monitorata dai componenti dei Servizi Tecnici della Città. Infine, il fabbricato è situato in adiacenza di tralicci radiotelevisivi presenti sul Colle della Maddalena e l’elevata concentrazione di onde elettromagnetiche dell’area parrebbe non rendere ammissibile la presenza continuativa di persone all’interno del compendio”. UNIA Alberto (Assessore) Ho finito. “Da tempo gli Uffici sono impegnati, appunto, per la soluzione di tali problematiche giuridiche e non”. |