Interventi |
PATRIARCA Lorenza Grazie, Presidente. Allora, io non ho granché da aggiungere rispetto al tema, volevo solo sottolineare che ho partecipato recentemente, il 27 marzo c’è stato un incontro per la fondazione con i bambini proprio sul tema del divario territoriale e il tema di quanto il servizio 0/6, la frequenza di almeno un anno di asilo nido possa fare la differenza. La sintesi del report che è stato fatto da esponenti nazionali di Save the Children, per esempio, ma anche della fondazione con i bambini, faceva emergere proprio quanto - proprio per la lotta alle diseguaglianze - l’intervento che in qualche modo lo Stato attraverso i suoi Enti Locali può fare su questa fascia di età sia fondamentale. Si diceva al termine di questo incontro che si tratta di un tema “repubblicano”, cioè qualcosa che serve per cambiare le cose in modo radicale, se si cambia l’inizio della storia - della storia ovviamente delle persone, quindi da quando sono bambini - se si cambia l’inizio della storia offrendo a tutti la possibilità di una frequenza di un anno di asilo nido di qualità, aggiungo, cambia tutto. Ripeto, non è indifferente, cioè è fondamentale frequentare un asilo nido e, ripeto, di qualità, perché purtroppo il tema delle diseguaglianze è sicuramente un tema legato all’assenza sul territorio e su alcune aree del territorio di servizi, ma anche di servizi pubblici stabili per la prima infanzia. Allora, il problema della stabilità, della continuità e della qualità è qualcosa che ci deve interessare in modo fondamentale, quindi è vero che il tema del calo demografico è un tema di cui abbiamo ampiamente discusso in questa Sala, ma ci siamo anche detti che il calo demografico deve essere l’occasione per investire di più sull’infanzia e per far diventare appunto le nostre scuole un punto di riferimento e un’occasione per fare la differenza. Quindi si deve guardare al futuro in una prospettiva di espansione, e credo che i nostri Governi e il Governo futuro della Città debbano ripensare e cercare di ritornare, è vero che di Torino si parla molto probabilmente all’ANCI, ma per quanto è stato e per quanto ha fatto e purtroppo stiamo andando in una direzione, purtroppo negli ultimi anni, non dico che è solo questa Amministrazione, stiamo andando in una direzione in cui invece i risultati del passato non sono gli stessi, e dopo il Covid - sempre in questo incontro che ho frequentato con dati alla mano - e dopo il Covid le diseguaglianze sono cresciute indiscutibilmente. Quindi è vero che ci sono delle difficoltà, è vero che non è tutto semplice, giustamente dai Tavoli dell’Opposizione è più facile criticare che dai Tavoli della Maggioranza difendere le proprie scelte, ma quello che vi chiediamo dai Tavoli dell’Opposizione - e speriamo di diventare noi Maggioranza - è quello di tener conto del fatto che l’investimento sull’asilo nido significa investire sui servizi, investire sui servizi di qualità, investire sulla stabilità e stimolare l’offerta, e stimolare l’offerta non vuol dire solo offrire servizi più lunghi con il pre e il post, ma offrire anche dei servizi che siano in grado di intercettare i bisogni, quindi una maggior flessibilità. Ad oggi, per esempio, una donna che debba inserire un bambino nell’asilo nido nel mezzo dell’anno scolastico non può farlo, deve ricorrere a servizi privati; allora, quest’attenzione deve essere prevista e programmata. Grazie. |