Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Nel nostro Ordine dei Lavori è presente l’interpellanza generale n. mecc. 202100291, presentata dalla Capogruppo Artesio, che ha come oggetto: “I Servizi Educativi 0/3 avranno un futuro a Torino?” SICARI Francesco (Presidente) Risponde l’Assessora Di Martino, alla quale lascio la parola. Mi dia solo un attimo, che richiamo il meccanografico per le interpellanze. Prego, Assessora Di Martino. DI MARTINO Antonietta (Assessora) Grazie Presidente, buongiorno a tutte e tutti. Ringrazio innanzitutto per questa interpellanza che mi consente di fare alcune considerazioni su un tema così importante come quello del sistema 0/3. La prima domanda dell’interpellanza chiede: “Come intenda l’Amministrazione corrispondere agli indirizzi consiliari e nazionali sulla espansione e sulla diversificazione dell’offerta, considerato che la deliberazione relativa al sistema formativo integrato 0/6 individua la copertura a gestione diretta nell’attuale 14,8%”. Come si è visto dai dati presentati nella Commissione del 19 marzo 2021, i servizi 0/3 a gestione diretta sono confermati nella loro dimensione quantitativa di numero di strutture e numero dei posti, e quindi la percentuale del 14,8% è e sarà rispettata e, anzi, è aumentata, rispetto alla popolazione di riferimento, al 15,8%. Nel quadro degli indirizzi e della programmazione nazionale segnalo che abbiamo proposto in un bando l’edificazione di due nuove strutture per ospitare poli 0/6, che arricchiranno ulteriormente l’offerta mettendo a disposizione della città spazi innovativi e adeguati ad una logica integrata verticalmente. Sempre sul fronte dell’espansione e diversificazione dell’offerta, oltre alla realizzazione dei poli per l’infanzia, informo che è ripreso il lavoro - frenato dal 2020 in poi dalle urgenze dovute alla pandemia - per individuare insieme al privato sociale e profit nuove eventuali forme di servizio pur dovendo restare nell’ambito delle forme previste dalla normativa di settore. Le proposte sopra indicate sono già comunque considerate anche nel quadro degli interventi finanziabili con il Recovery Plan insieme alle altre. A questo proposito, è bene rilevare che quanto dichiarato nell’interpellanza, che gli atti programmatici del PNRR promuovono l’accesso e la frequenza attraverso misure di sostegno economico alle famiglie e di incentivazione agli Enti Locali per la costruzione e la gestione di asili nido, è da precisare; infatti, in realtà, mentre il sostegno è certo per la parte che riguarda le famiglie e per la parte che riguarda la ristrutturazione e costruzione di strutture fisiche, nulla viene segnalato quale incentivo alla gestione, ovvero a finanziamenti agli Enti Locai per far funzionare le strutture ristrutturate o costruite ex novo, ad esempio con un piano strutturale di assunzione. Quindi al momento le misure sembrano unicamente orientate ad interventi edilizi da parte dei Comuni e sostegni economici alle famiglie, le quali per inciso già beneficiano del bonus nidi che abbattono in modo significativo le tariffe. Su questo aspetto vi informo che ho già segnalato al Governo centrale, attraverso un incontro organizzato da ANCI il 18 maggio e poi anche in forma scritta, alcuni necessari punti di attenzione per rendere concreta l’idea dello sviluppo dei servizi, soprattutto in ottica 0/6. Innanzitutto, occorrerebbe che i provvedimenti attuativi del PNRR finanziassero anche la gestione, sola cosa che permetterebbe un vero sviluppo e l’abbattimento dei costi a carico di tutte le famiglie. Poi occorre agire in relazione alle varie dimensioni della governance nazionale, regionale e locale, avviando percorsi di allineamento delle diverse politiche educative per l’infanzia verso un vero sistema 0/6 e affrontando temi quali una normativa di inquadramento dei poli 0/6, una nuova disciplina dei corsi di laurea, un allineamento dei contratti pubblici e privati del personale a parità di mansioni, il superamento della frammentazione delle deleghe ministeriali e quelle assessorili regionali, un piano di sviluppo delle sezioni primavera. Utile a questo proposito è la prospettiva citata dal paragrafo 6 della prima parte del documento del Ministero “Linee pedagogiche per il sistema integrato 0/6” sulla fuoriuscita del nido dai servizi a domanda individuale, per una piena inclusione del nido stesso nel sistema di educazione e istruzione, e un pieno riconoscimento del diritto all’educazione fin dalla nascita. Mi auguro che chi guiderà la città nella prossima consiliatura, oltre ad amministrare nel miglior modo possibile i servizi educativi della città, possa continuare a proseguire nell’azione politica insieme ad ANCI di stimolo al Governo centrale nel promuovere le condizioni essenziali che non dipendono come abbiamo visto solo ed interamente dalle politiche locali, affinché i Servizi Educativi svolgano appieno il loro ruolo nell’ottica dell’integrazione verticale 0/6. Per quanto riguarda il finanziamento regionale citato nell’interpellanza di 12 milioni di euro, anche qui bisogna fare delle precisazioni: posto che ancora non si conoscono i termini attuativi, è noto che sarà orientato all’ampliamento dell’orario di funzionamento; noi città di Torino offriamo già da sempre alle famiglie il pre e post nido, e quindi quando sapremo in concreto cosa sarà previsto dal finanziamento, faremo in merito un’attenta riflessione con i servizi sia in termini organizzativi che pedagogici, mentre all’attualità, anche sentiti formalmente gli uffici della Regione, nulla risulta circa l’obiettivo di ridurre i costi a carico delle famiglie. A proposito del livello regionale, sarebbe utile che fosse operativo - come succede in molte altre realtà - un Tavolo di confronto tra le varie esperienze e i vari territori, anche allo scopo di esercitare le competenze proprie delle regioni ai sensi dell’articolo 6 del D. Lgs. 65/2017. Preciso che questa mia evidenziazione non si riferisce solo all’azione dell’attuale Amministrazione regionale, una grande difficoltà sta infatti anche nella mancanza di una legge regionale aggiornata sui servizi 0/3, si noti a questo proposito che l’ultima legge in materia di nidi di infanzia risale a ben 48 anni fa. La seconda domanda chiede: “Quale proiezione di sviluppo adottino nel rapporto tra gestione diretta e indiretta, considerando che gli ampliamenti di offerta ufficialmente deducibili dagli atti pubblici riguardano la potenzialità tra 1.075 e 1.151 posti nelle strutture in appalto”. In premessa devo precisare che il numero di posti citato nella domanda si riferisce a quanto segue: 1.075 sono i posti attualmente utilizzati dalle famiglie che si sono iscritte nelle strutture a gestione indiretta, 1.151 sono il numero di posti sempre messi a disposizione dalla Città nelle strutture a gestione indiretta, numero al quale si potrà aggiungere essendo congruente con la capacità delle strutture e sulla base della pressione della domanda. Quindi non c’è stata e non c’è nessuna previsione di espansione della gestione indiretta, ma sono stati messi a bando i posti attualmente utilizzati dalle famiglie, cioè 1.075, con previsione di aumento al numero da sempre reso disponibile, nel caso aumentassero gli iscritti, proprio in attuazione delle linee di indirizzo già citate che prevedono di non ridurre la disponibilità dei posti 0/3, e quindi per non togliere la possibilità di sfruttare tutta la potenzialità nelle strutture a gestione indiretta fino al loro completo utilizzo. La terza domanda chiede: “Quale valutazione abbiano condotto in merito alla convenienza e/o all’opportunità di prevedere le esternalizzazioni come dato costante e irreversibile per i prossimi anni”. Intanto, chiarisco che questi termini “dato costante e irreversibile” non sono presenti nella delibera di Giunta sull’appalto per i nidi a gestione indiretta, nella delibera si dichiara che oggi con i dati attuali di risorse umane e finanziarie illustrati nelle Commissioni non era possibile prevedere l’internalizzazione, e si afferma sempre nella delibera - che cito testualmente - “È peraltro plausibile che nei prossimi anni non si verifichino sostanziali mutamenti nella cornice normativa e finanziaria entro la quale gli Enti Locali stanno gestendo i servizi per l’infanzia”. Per “i prossimi anni” si intende 3 anni perché l’appalto è previsto per 3 anni, c’è quindi tutto il tempo per l’Amministrazione che subentrerà di fare valutazioni diverse nel contesto della cornice normativa e finanziaria che si verrà a creare. Nulla impedisce, magari alle stesse Forze politiche che nel 2012 hanno deciso di esternalizzare, di prevedere nel programma elettorale un obiettivo di internalizzazione dei nidi che adesso sono in appalto, tenendo però conto che i lavoratori impiegati nei nidi in appalto non potranno direttamente passare negli organici comunali, se non previo concorso come previsto dalle norme. Detto questo, è indubbio che il sistema integrato pubblico-privato sia una realtà consolidata e abbia portato nei servizi comunali l’esperienza e le capacità del mondo cooperativo, aprendo a contributi significativi; e quindi la decisione nella situazione attuale di confermare la presenza di servizi a gestione indiretta non è solo questione che riguarda la sostenibilità del servizio, ma tiene anche all’opportunità di affrontare i temi i sviluppo e di prospettiva con il più ampio contributo di tutti i soggetti che - bisogna dirlo e riconoscerlo - con professionalità sono disponibili a condividere il lavoro per affrontare i poderosi cambiamenti socioeconomici e culturali che si preannunciano, e nel rispetto degli indirizzi già citati dalla delibera del 2019 di mantenere e sviluppare una consistente esperienza diretta di servizio. In conclusione, pur nella consapevolezza che è sempre possibile migliorare, ritengo che il lavoro politico e amministrativo fatto abbia ben tracciato la strada che consentirà a chi amministrerà nei prossimi anni di affrontare il compito di offrire alla città un servizio plurale, coerente con le aspettative delle famiglie, soprattutto di quelle che possono trovare nel nido d’infanzia l’occasione per affrontare le fragilità, e anche per migliorare le condizioni delle donne e madri lavoratrici non essendo stata ancora raggiunta un’effettiva parità di genere. Si lascia un servizio che, pur nella grande difficoltà della pandemia, ha saputo reggere offrendo gli stessi parametri di qualità, come l’offerta del pre e post nido, che non tutte le grandi città hanno saputo garantire; un servizio che ha visto nella consiliatura attuale l’assunzione di 204 educatori e insegnanti a tempo indeterminato a fronte dei 131 della consiliatura precedente, che ha assunto a tempo determinato nel corrente anno scolastico circa 500 unità di personale, che nell’anno scolastico 2021 ha speso oltre 9 milioni di euro in più di interventi straordinari per consentire la ripresa in presenza e contrastare l’emergenza Covid, ma si lascia anche una buona prospettiva di sviluppo nel quadro di un sistema integrato che è condizione per perseguire un obiettivo di universalità di offerta, soprattutto pensando alla fascia 0/3 anni, così come espresso negli indirizzi approvati nella più volte citata deliberazione consiliare, che mi auguro possano trovare continuità nella prossima Amministrazione. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Iniziamo adesso quindi con gli interventi dei Consiglieri, ricordo che ogni Consigliere ha facoltà di intervenire per un tempo non superiore a cinque minuti, la prima ad intervenire è la Capogruppo Artesio alla quale lascio la parola. Prego. ARTESIO Eleonora Grazie, grazie Assessora per la relazione. Non so se la previsione consegnata alla futura Amministrazione di poter prevedere delle internalizzazione sarà perseguita magari la futura Amministrazione non vorrà correre il rischio di quella attuale che era stata identificata come la portatrice di un’internalizzazione e, come si vede, non l’ha potuta praticare e prevede anzi che non si praticherà per i prossimi cinque anni, ma non era di questo che io volevo interpellare, anche per risparmiare a tutto il Consiglio lo storytelling solito della Corte dei Conti, il Piano di Rientro, i debiti dell’Amministrazione precedente, anche perché su questa questione non siamo affatto nelle stesse condizioni in cui eravamo alcuni anni fa, almeno non era... all’inizio di questo mandato, ma siamo in una proiezione del tutto inedita, ed è su questa proiezione inedita che io intendevo parlare in questo Consiglio. Prima questione: il fatto che si confermi e che si confermi sia nell’offerta a gestione diretta che in quella in concessione non è affatto un elemento di rassicurazione perché, vede, la mia domanda non era volta a chiedere se fosse intenzione aumentare i posti in concessione, la mia domanda era volta a chiedere se fosse intenzione aumentare l’offerta del servizio educativo 0/3, e questo aumento dell’offerta 0/3 è caldeggiata in tutti gli indirizzi pedagogici/scientifici/politici di questa fase in cui almeno a parole tutte le forze politiche che sostengono questo Governo - quindi mi pare che nessuno se ne possa tirare fuori - stanno sostenendo che per contrastare la diseguaglianza, costruire strumenti di conciliazione, favorire i livelli occupazionali, lavorare sulla formazione precoce delle giovani generazioni richieda un ampliamento e una distribuzione omogenea dell’offerta dei nidi. Quindi, che questa Amministrazione mi dica che intende confermare l’offerta quando il livello di copertura è di poco superiore al 36% non è affatto una suggestione positiva, casomai è un altro elemento di preoccupazione e al fatto che nell’indifferenza, al momento non abbiano indicazioni numeriche di futuri ampliamenti, nell’indifferenza attuale rispetto all’ampliamento dell’offerta io chieda: “Qual è il rapporto tra la dimensione a gestione diretta e la dimensione a gestione indiretta?” Non è affatto volto a percorrere una tradizionale polemica tra esternalizzazioni e gestione pubblica, anche perché io sono convinta che i professionisti di questi servizi formati nello stesso modo abbiano egualmente dedizione e responsabilità nell’esercizio professionale, ma è diverso operare in un contesto in cui c’è continuità, operare in un contesto di cui si capisce la missione, cioè il mandato di interesse pubblico che vuol dire non solo fare bene tutti i giorni con i bambini di riferimento il proprio lavoro, ma anche capire qual è la finalità del proprio lavoro per quei bambini e per la collettività. Lavorare in un contesto che abbia chiaro il mandato e la missione vuol dire condividere momenti di formazione, puntare sull’aggiornamento in servizio, costruire modelli pedagogici che possono anche essere aggiornati da risorse diverse da altre, ma tutto questo noi non l’abbiamo discusso, tutto questo, cioè qual è stato il cambiamento e il valore e la previsione dell’Amministrazione rispetto a questo sistema a gestione diretta e indiretta noi non lo abbiamo conosciuto, perché abbiamo conosciuto le righe iscritte all’interno della delibera del sistema formativo integrato, non i percorsi. Ed era di questo invece, perché io mi occupo degli aspetti qualitativi non essendo adibita alla gestione, era di questo che chiedeva di parlare l’interpellanza; così come la previsione dell’impossibilità di queste e delle future Giunte di modificare il parametro degli organici è altrettanto inquietante perché in questa Sala da cinque anni stiamo dicendo che il Piano del fabbisogno non era adeguato rispetto alle figure degli educativi, e non solo, lei sa meglio di me - perché io posso solo cogliere indicazioni di massima - lei sa meglio di me che non saranno sufficienti le previsioni fatte che erano fatte sui pensionamenti anche in relazione al fatto che ci saranno uscite dal servizio da parte di figure educative che ad esempio andranno a ricoprire i ruoli economali. Quindi lei sa quanto me sia che il settembre... SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. ARTESIO Eleonora Sì. Sia che il settembre si manifesta più complicato e pesante di quanto non sia stato quest’anno, sia che l’Amministrazione non ha previsto né le risorse adeguate per l’implementazione dell’offerta, né i percorsi culturali per caratterizzare una varietà di offerte quale quella raccomandata in tutti gli indirizzi. SICARI Francesco (Presidente) Procediamo con l’intervento della Consigliera Azzarà, anche lei ha facoltà per cinque minuti, prego. AZZARÀ Barbara Sì, grazie Presidente. Intanto, io voglio ringraziare l’Assessora Di Martino per il lavoro che ha svolto in questi anni del suo mandato, e in particolare devo dire che proprio sul tema 0/6 la Città di Torino è riuscita ad emergere non solo a livello nazionale, lo sappiamo, chi è in ANCI lo sa benissimo quanto spesso la città di Torino venga citata proprio per questi ultimi anni e questo lavoro importante che è stato svolto anche nel periodo del Covid, ma soprattutto per l’ultimo evento che ha visto protagonista proprio la nostra Regione, e io ero in rappresentanza di ANCI Piemonte, abbiamo chiesto ai Comuni di tutta la regione di portare a conoscenza di quelli che erano effettivamente dei percorsi importanti sullo 0/6 e la Città di Torino devo dire che ha saputo cogliere davvero lo spirito di quell’evento e ha saputo dare un’indicazione che addirittura è stato detto insomma a livello regionale - come giustamente citava l’Assessora - siamo indietro, siamo al 1973, anno della mia nascita, nel quale abbiamo l’ultima legge che riguarda questo segmento e che sembra che proprio anche il lavoro svolto durante quell’evento abbia fatto comprendere alla Regione quanto sia importante portare avanti una nuova legge relativamente a questo segmento. Ne abbiamo tutti la necessità. Lo Stato è andato avanti con le leggi, la città di Torino e molti altri comuni hanno portato le esperienze significative ma devo ammettere che a livello sistemico di gestione totale, la città di Torino ha saputo davvero essere pilota e lo sarà sicuramente anche successivamente nella definizione di questa Legge Regionale che tutti quanti attendiamo. Io devo dire che, dalle parole della Consigliera Artesio, io sono andata anche a riguardarmi quello che si diceva nelle linee di mandato, io non ho letto che si doveva internalizzare, ma comunque devo dire che il lavoro svolto, dove in cinque anni, nonostante le situazioni di difficoltà economiche notevoli che questa Amministrazione si è trovata a dirimere, le assunzioni a tempo indeterminato sono doppie rispetto a quelle degli anni precedenti, direi che non solo abbiamo fatto un buon servizio alla città, ma abbiamo davvero portato avanti quello che dovevamo fare in modo esemplare, perché 200 a 100 è il doppio. C’è un calo demografico, lo sappiamo tutti, stiamo chiudendo le scuole primarie, stiamo chiudendo le scuole dell’infanzia anche dello Stato e quindi significa che assumere il doppio rispetto a quello che si faceva quando eravamo in una situazione di aumento, secondo me significa - ma è una cosa matematica, eh - semplicemente che io sto aumentando il servizio, altrimenti non si capisce come mai se io calo il numero dei bambini e assumo il doppio possa rimanere nella situazione attuale. Insomma, mi sembra abbastanza chiara la questione. Poi il numero dei servizi sulla città devo dire che sono d’accordo anch’io, se riuscissimo a toccare il 100% sarebbe il massimo, ma mi auguro solo che tutte le famiglie che vogliono quel servizio insomma possano accedervi, e questo è sicuramente un obiettivo che dobbiamo darci tutti nel caso in cui ancora non sia stato raggiunto, ma credo proprio che con questo tipo di politica, e anche con l’aiuto mi auguro della nuova legge regionale che, insomma, aspettiamo tutti e vorremmo arrivasse il prima possibile, sicuramente si riuscirà a risolvere anche questo problema perché ricordiamo che adesso il segmento è 0/6 e non solo più 0/3, e devo ammettere davvero che quei progetti presentati dalla Città sono veramente interessanti a livello sistemico. Ringrazio, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Procediamo adesso con l’intervento della Consigliera Patriarca, anche lei ha cinque minuti, prego. PATRIARCA Lorenza Grazie, Presidente. Allora, io non ho granché da aggiungere rispetto al tema, volevo solo sottolineare che ho partecipato recentemente, il 27 marzo c’è stato un incontro per la fondazione con i bambini proprio sul tema del divario territoriale e il tema di quanto il servizio 0/6, la frequenza di almeno un anno di asilo nido possa fare la differenza. La sintesi del report che è stato fatto da esponenti nazionali di Save the Children, per esempio, ma anche della fondazione con i bambini, faceva emergere proprio quanto - proprio per la lotta alle diseguaglianze - l’intervento che in qualche modo lo Stato attraverso i suoi Enti Locali può fare su questa fascia di età sia fondamentale. Si diceva al termine di questo incontro che si tratta di un tema “repubblicano”, cioè qualcosa che serve per cambiare le cose in modo radicale, se si cambia l’inizio della storia - della storia ovviamente delle persone, quindi da quando sono bambini - se si cambia l’inizio della storia offrendo a tutti la possibilità di una frequenza di un anno di asilo nido di qualità, aggiungo, cambia tutto. Ripeto, non è indifferente, cioè è fondamentale frequentare un asilo nido e, ripeto, di qualità, perché purtroppo il tema delle diseguaglianze è sicuramente un tema legato all’assenza sul territorio e su alcune aree del territorio di servizi, ma anche di servizi pubblici stabili per la prima infanzia. Allora, il problema della stabilità, della continuità e della qualità è qualcosa che ci deve interessare in modo fondamentale, quindi è vero che il tema del calo demografico è un tema di cui abbiamo ampiamente discusso in questa Sala, ma ci siamo anche detti che il calo demografico deve essere l’occasione per investire di più sull’infanzia e per far diventare appunto le nostre scuole un punto di riferimento e un’occasione per fare la differenza. Quindi si deve guardare al futuro in una prospettiva di espansione, e credo che i nostri Governi e il Governo futuro della Città debbano ripensare e cercare di ritornare, è vero che di Torino si parla molto probabilmente all’ANCI, ma per quanto è stato e per quanto ha fatto e purtroppo stiamo andando in una direzione, purtroppo negli ultimi anni, non dico che è solo questa Amministrazione, stiamo andando in una direzione in cui invece i risultati del passato non sono gli stessi, e dopo il Covid - sempre in questo incontro che ho frequentato con dati alla mano - e dopo il Covid le diseguaglianze sono cresciute indiscutibilmente. Quindi è vero che ci sono delle difficoltà, è vero che non è tutto semplice, giustamente dai Tavoli dell’Opposizione è più facile criticare che dai Tavoli della Maggioranza difendere le proprie scelte, ma quello che vi chiediamo dai Tavoli dell’Opposizione - e speriamo di diventare noi Maggioranza - è quello di tener conto del fatto che l’investimento sull’asilo nido significa investire sui servizi, investire sui servizi di qualità, investire sulla stabilità e stimolare l’offerta, e stimolare l’offerta non vuol dire solo offrire servizi più lunghi con il pre e il post, ma offrire anche dei servizi che siano in grado di intercettare i bisogni, quindi una maggior flessibilità. Ad oggi, per esempio, una donna che debba inserire un bambino nell’asilo nido nel mezzo dell’anno scolastico non può farlo, deve ricorrere a servizi privati; allora, quest’attenzione deve essere prevista e programmata. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Non ho ulteriori richieste di intervento da parte dei Consiglieri e quindi, se vuole, l’Assessora Di Martino ha facoltà di replica. Prego, ne ha facoltà per cinque minuti. DI MARTINO Antonietta (Assessora) Grazie, Presidente. Io accetto l’offerta di replica intanto per ringraziare le Consigliere che sono intervenute, sia della Maggioranza che dell’Opposizione, a conferma che il tema è veramente importante e non ci sono dubbi sul valore di questo segmento di età dal punto di vista dell’educazione e della formazione; mi spiace che la Consigliera interpellante abbia posto delle domande ma poi in realtà ne voleva porre altre, forse non ho ben capito io... però non ho mai detto che questa Amministrazione vuole confermare l’offerta e vuole rimanere a quella percentuale. Le linee di indirizzo prevedono l’espansione dell’offerta, prevedono che in mancanza di risorse economiche e di strumenti... che non si vada sotto quella percentuale, questo dicono. Quindi, nella domanda si citava “Individua la copertura a gestione diretta attuale del 14,8%”, io ho dichiarato che questa percentuale sarà rispettata nel senso che non scenderemo, non nel senso che non si vuole aumentare l’offerta. E poi, riguardo alla richiesta di parlare... di come si è integrato il servizio pubblico e privato nella prospettiva delle linee di indirizzo con il lavoro comune, con la formazione, ecco... questo io non l’ho inteso collegato direttamente a quest’interpellanza, però ci sono tante interpellanze in cui di questo ho dato conto e anche in Commissioni, ho parlato più volte dei gruppi di lavoro che si sono creati all’interno dei Servizi Educativi che comprende anche tutti i gestori, che hanno lavorato insieme durante la pandemia anche per concordare le misure della ripresa, che hanno progettato e realizzato corsi di formazione anche comuni nell’ottica 0/6, quindi questo è un lavoro che non si è fermato, è stato rallentato, questo sì, perché abbiamo avuto con la pandemia molte priorità, ma non si è fermato e siamo andati persino avanti con proposte di un sistema di valutazione del sistema 0/6, quindi davvero non si pensi che questa parte delle linee di indirizzo sia stata trascurata, anzi, devo ringraziare tutto il personale perché nonostante le difficoltà c’è stato veramente un grandissimo impegno, quindi colgo anche quest’occasione per fare questo ringraziamento. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Assessora Di Martino. Direi che possiamo quindi procedere con il nostro Ordine dei Lavori, in quanto l’interpellanza generale è conclusa. |