Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Procediamo con il punto n. 12, deliberazione di iniziativa consiliare n. mecc. 202114313, ha come oggetto: “Istituzione della ‘DE.CO. di Torino - Denominazione Comunale di Origine di Torino’ ed approvazione del Regolamento per la tutela e la valorizzazione delle attività agroalimentari, dei prodotti tipici, dei prodotti dell’artigianato alimentare, dei prodotti dell’artigianato, delle ricette tipiche, delle feste tipiche, dei saperi, dei terreni caratteristici del territorio” SICARI Francesco (Presidente) La deliberazione è stata presentata dalla Presidente Tevere, sottoscritta da altri Consiglieri. Adesso lascerei quindi la parola alla Presidente Tevere per l’illustrazione del provvedimento. Prego. TEVERE Carlotta Grazie, Presidente. Sì, ho presentato questa delibera e ringrazio anche il Presidente Napolitano, che l’ha sottoscritta insieme a me. Ne abbiamo parlato stamattina in Commissione e cercherò di fare un breve riassunto. Parto dal presupposto che l’istituzione della DE.CO. era nel nostro programma del 2016 e mi dispiace essere arrivata, insomma, quasi alla fine della consiliatura, però io credo che sia uno strumento di cui la Città di Torino ha bisogno per incrementare l’appoggio ai prodotti, alle feste tipiche, ai saperi e ai territori che sono nel nostro comune. Questo perché, a mio parere, il patrimonio enogastronomico culturale e artigianale italiano sappiamo bene che ha un rilievo importantissimo nel panorama normativo nazionale e questo strumento della DE.CO. è proprio uno strumento che permette ai comuni di valorizzare, nell’ambito, appunto, delle proprie competenze, questi prodotti tipici. Perché dico “nell’ambito delle proprie competenze”? Perché intanto, quando si parla di DE.CO., subito vengono in mente i prodotti, che sono quelli che oggi hanno la maggior parte delle DE.CO. comunali, ma in realtà esistono diverse tipologie di DE.CO., che sono anche… - chiedo scusa, uso l’acronimo per fare più in fretta, perché altrimenti la denominazione è lunga, quindi DE.CO. - ci sono altri tipi di DE.CO., che possono essere, appunto, le feste tipiche, i terreni, e poi farò un esempio per far capire a cosa mi riferisco, i prodotti artigianali, eccetera. Perché dicevo, appunto, “nell’ambito delle competenze”? Perché, quando si pensa a un prodotto tipico, soprattutto agroalimentare, si pensa ai marchi di qualità, come lo sono i prodotti IGP, come lo sono le PAT, come lo sono, per quanto riguarda i vini, le DOC e le DOCG. Non è così, la Denominazione di Origine Comunale non è un marchio di qualità, ma è un marchio invece che lega il prodotto gastronomico, artigianale, la ricetta, la produzione, quello che è caratteristico del territorio, proprio al luogo storico stesso, e di fatto si tratta di un certificato notarile, contrassegnato, appunto, dal Sindaco, a seguito di una delibera comunale, che rappresenta, appunto, un censimento di produzioni e tipicità che hanno un valore identitario per la nostra comunità. Perché questo è importante? Perché abbiamo oltre 7.000 Comuni in Italia e ciascun Comune ha le proprie caratteristiche, che devono essere valorizzate, e quindi non si tratta, diciamo, di fare una gara, ecco, per vedere chi ha più DE.CO., ci mancherebbe, ma a maggior ragione tutti i Comuni italiani hanno, secondo me, delle specificità che vanno assolutamente evidenziate e promosse, anche le più piccole, e poi farò un esempio anche per quanto riguarda la nostra Città. Ecco, spiego solo la differenza per quanto riguarda le DOP, questo ci tengo, e le IGP: sappiamo che questi marchi di qualità possono venire registrati solo su una ristretta categoria di prodotti agroalimentari e attestano loro delle caratteristiche qualitative specifiche; sono anche marchi comunitari, quindi è chiaro che la DE.CO. non va a impattare con loro. E preciso anche che ovviamente, nel momento in cui un prodotto ha questo marchio di qualità, è chiaro che non possa avere il marchio di origine comunale. Faccio alcuni esempi su Torino, perché ovviamente, nel momento in cui ho scritto questa delibera, ho pensato a tutte le eccellenze del nostro territorio, dalle più famose, uno su tutti il “Gianduiotto”, che è tipico di Torino, che nasce addirittura nel 1865; poi abbiamo il famoso “Bicerin”, ovviamente, servito nel locale storico di fronte alla Consolata, anche qui una ricetta, ecco, questa è una ricetta tipica e, come ho detto stamattina, sarà solo da verificare se queste ricette sono state già registrate o meno e possono avere quindi la Denominazione Comunale; altro esempio tipico, il “Vermut”, che è un liquore nato in una bottega di piazza Castello tantissimi anni fa. Ma ancora, per quanto riguarda i territori, per esempio, come sappiamo bene, Torino è una delle poche città, insieme a Parigi e Vienna, che ha la Vigna storica, quindi la Vigna di Villa della Regina, il cui vino ha ovviamente un riconoscimento DOC o DOCG, non ricordo, il “Freisa” di Chieri, ma il terreno è un terreno tipico ovviamente urbano, questo per fare un altro esempio. Poi a Torino ricordiamo tutti che è nato il famoso “Pinguino”: il famoso Pinguino nasce nel 1884 a Torino, grazie, appunto, al maestro gelataio Pepino, e anche qui sarebbe bene che, ovviamente se i produttori vogliono fregiarsi, insomma, di questa denominazione, sarebbe un’ulteriore promozione, anche se è chiaro che tutti questi prodotti che ho elencato…, chiedo scusa, Presidente, c’è un sottofondo sgradevole. SICARI Francesco (Presidente) Mi dispiace, non riesco ad intervenire nei confronti della maleducazione. Vada avanti. TEVERE Carlotta Ecco, non che questi prodotti…, sono già famosi nel mondo, non che abbiano bisogno della DE.CO. comunale, ma potrebbe essere comunque uno strumento da essere utilizzato. Ancora il “Tramezzino”, un altro prodotto che nasce a Torino grazie alla signora Angela Demichelis Nebiolo, che ha avuto l’idea di fare, appunto, questo sandwich italiano col pane bianco non tostato, e tra l’altro, come tutti sapranno, il nome di tramezzino venne attribuito da D’Annunzio, che si ispirò al termine architettonico tramezzo e coniò, insomma, questo nuovo nome per questa tipologia di sandwich, appunto, italiano. Infine, ancora un altro esempio, “Grissinopoli”, era il nome della…, è una ricetta antica che non si trova più nei ristoranti, sono pochi a Torino quelli che oggi la fanno ancora: è una sorta di cugina, passatemi il termine, della cotoletta alla milanese, che viene fatta, appunto, con grissini “Rubatà” sminuzzati grossolanamente, Rubatà che di nuovo sono nati a Torino. Quindi, adesso io ho fatto gli esempi più famosi, però ci sono veramente tantissimi prodotti che possono fregiarsi, secondo me, di questa denominazione. Velocissima, ancora un esempio che mi è venuto in mente dopo aver scritto questa delibera, ho letto un articolo su La Stampa - e l’ho detto stamattina in Commissione - di una farmacista torinese che ha ripreso un’antica ricetta del nonno di un rabarbaro, che l’ha chiamato “Rabarbaro Sport”. La farmacia, è la farmacia Cesano, e ha quindi riscritto, decifrato soprattutto la calligrafia del nonno e adesso produce questo “Rabarbaro Sport”; questo secondo me sarebbe un ottimo prodotto DE.CO, perché tra l’altro è a 360 gradi perché, oltre ad essere appunto un prodotto che nasce a Torino, in realtà questa farmacista ha coinvolto gli studenti del Gobetti Marchesini per quanto riguarda la formula chimica, insomma, e tra l’altro dalla prima versione se n’è già passati ad una seconda, perché è stata affinata grazie al lavoro dei ragazzi, quindi mi sembra che possa essere un prodotto che a tutto tondo identifica questa Denominazione di Origine Comunale. Quindi, mi sembra di aver detto tutto, di averla descritta, questa è la delibera. Il Regolamento è allegato e quindi chiedo, insomma, all’Aula di votare questa Denominazione di Torino. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Apriamo ora la discussione. La prima ad intervenire è la Consigliera Grippo, alla quale lascio la parola. Prego. GRIPPO Maria Grazia Sì, grazie Presidente. Ma intanto devo scusarmi, lei ha scambiato forse, se era riferito a me, ha scambiato per maleducazione, invece era un dibattito che era piuttosto acceso, quindi vuol dire che c’è stata sensibilità su questo tema e poco tempo per approfondirlo. Noi abbiamo preso conoscenza solo da poco dell’iniziativa della collega, è stata dibattuta nella Commissione di stamani. Certamente va a toccare un aspetto molto importante che riguarda la nostra comunità, come tutte le comunità, che mette insieme storia e saper fare e originalità, unicità, tipicità. Ringrazio, io non ho partecipato al dibattito di stamattina in modo attivo, ma ho ascoltato i contributi di tutti e di tutte le colleghe che sono intervenute, in specie la collega Tisi che ha chiesto alla proponente di voler, come dire, dare un quadro di concretezza, degli elementi di concretezza rispetto alla ricaduta del provvedimento che andiamo a votare e, come dire, francamente la risposta è stata una risposta che ha incontrato dei limiti, se non in termini di effettivo riconoscimento di tutte le specificità che in parte sono state citate nell’illustrazione del provvedimento. Devo ammettere che la tentazione di votarlo è forte da parte di molte e di molti, io ho fatto anche il mio piccolo per convincere taluni; un po’ però mi sono lasciata dissuadere dal fatto che non sia stata accettata una richiesta di approfondimento, che, se non sbaglio, è venuta dalla collega Scanderebech stamattina in Commissione, non lo ricordo. Comunque il dibattito, lo ripeto Presidente, è stato piuttosto scoppiettante fin da stamattina, perché il tema è un tema anche che ha una sua piacevolezza, accresciuta anche dal momento storico che stiamo vivendo, perché certamente è un momento di ripartenza, anche sul piano della proposizione della città rispetto a dei visitatori esterni fa sì che ci venga voglia di mettere il nostro territorio in vetrina anche riconoscendo delle tipicità. A me dispiace solo che c’è sempre qualcuno che comunque utilizzata ogni occasione per mostrare il suo lato più spiacevole, quindi considerare ogni terreno buono per fare dell’inutile polemica, mentre invece semplicemente si trattava di capire come procedere per rendere effettivo, e non soltanto una bandierina, un provvedimento che ci ha colpito nei suoi contenuti e nelle intenzioni. Ripeto, non ho sciolto ancora la riserva, io personalmente, Presidente, e neanche il mio Gruppo. Mi sento ancora di rilanciare, se ce n’è ancora lo spazio e il tempo, e certamente ci dovrebbe essere la volontà, di chiedere un ulteriore passaggio in Commissione, magari cercando anche un confronto più esterno, per vedere sulle rappresentanze degli eventuali interessati o gli interessati stessi in che modo può, come dire, valorizzare un’iniziativa di questo genere, qualora venisse votata; magari riuscirebbe a convincere anche gli indecisi. Se poi invece, come dire, è una questione squisitamente numerica, io credo che oggi i numeri non manchino e quindi ho lasciato semplicemente a verbale il tipo di sensibilità che io esprimo, e credo anche talune e taluni del mio Gruppo. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Procediamo con l’intervento della Consigliera Scanderebech. Prego. SCANDEREBECH Federica Sì, grazie Presidente e grazie a chi sta proponendo questo atto. È un atto che sicuramente deve avere tutta l’attenzione del Consiglio Comunale, è una tematica che deve essere accolta a livello generale, e trovo che la proposta sia una proposta assolutamente sensata. Ho, purtuttavia, dei dubbi, dei dubbi e delle perplessità che, dalle domande che ho posto stamattina in Commissione, non hanno trovato risposta perché, nel momento in cui è stato chiesto dal Presidente della Commissione che intervenissero i settori comunali a dare delle risposte, non ho avuto alcuna risposta nella selezione dei curricula e quindi in che maniera questi curricula arrivano nel Comune e chi li debba selezionare. Leggo all’articolo 8 dell’allegato che la Commissione sarebbe composta da un esperto del Settore Agricolo, un esperto del Settore Artigiano, un esperto del Settore Commerciale e il Responsabile della struttura comunale o suo delegato. Successivamente si scrive: “Gli esperti di cui al punto precedente sono designati dalle Associazioni di Categoria presenti sul territorio provinciale a livello unitario. Di volta in volta possono essere invitati a partecipare uno o più esperti scelti tra persone in possesso di comprovata professionalità e/o conoscenza, nonché storici locali, in relazione allo specifico settore produttivo”, ma non si cita minimamente in che maniera e chi sceglie questi esperti di volta in volta o chi sceglie queste tre figure, questi esperti dei vari settori. Allora, dal mio punto di vista doveva esserci - e mi rammarico di non aver fatto in tempo a depositare degli emendamenti, l’avrei fatto volentieri, non pensavo arrivasse da stamattina ad oggi in Aula questo atto e avrei emendato volentieri, inserendo come componenti fissi di questa Commissione: Camera di Commercio, Unione Industriale, API, Associazioni di categoria e commerciali, Associazioni storiche, l’Università, quindi allargando a tutti gli ambiti, non solo a quelli gastronomici e agricoli, invece, a cui si vuole dare più visibilità e più spazio. Quindi, io delle perplessità sulla selezione dei curricula, sulla selezione delle persone di questi esperti che arrivano di volta in volta ce l’ho. Per questo motivo non possiamo esprimere un voto favorevole; esprimeremo, come Forza Italia, un voto di astensione, ma il rammarico è quello di non aver potuto approfondire ancora di più questo tema. L’Assessore stamattina ha fatto un passaggio dicendo: “Meno sono i componenti della Commissione, più facile sarà dare un parere positivo o negativo per l’espressione di questo marchio di eccellenza”, bene, non penso che avvenga così. Abbiamo, ad esempio - e lo citava la collega Pollicino -, la Commissione Toponomastica molto ampia, con esperti, docenti e quant’altro, che abbiamo visto come negli anni e nei decenni sia sempre funzionata nel nostro Comune, quindi non capisco perché, volendo ufficializzare, istituzionare una Commissione Tecnica, non si mettano veramente al Tavolo tutti coloro che si occupano professionalmente di quel settore specifico, e qua termino, Presidente. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Procediamo con l’intervento del Presidente Giovara. Prego, ne ha facoltà. GIOVARA Massimo Grazie, Presidente. Forse, non so, eravamo forse in due Commissioni diverse, ma non mi pare, perché i riferimenti sono identici. Non ho capito bene a chi si riferisse per “dare il peggio di sé” quando parlava la Consigliera Grippo, magari poi me lo spiega, perché anche questo mi è sfuggito durante la Commissione. A me sembra che la stiamo facendo molto più grande di quella che è, forse perché è un’ottima proposta, è una proposta che valorizza il territorio e che deve passare attraverso - e poi tra l’altro a fine consiliatura - deve passare attraverso un lunghissimo iter, perché se no non va bene che sia già pronta così. A me sembra che l’Assessore Sacco - e anch’io ho sollevato il tema, Consigliera Scanderebech - dicesse una cosa molto pratica, estremamente pratica. Sì, la Commissione Toponomastica è costituita così, infatti i tempi della Commissione Toponomastica sono lunghi. Se noi vogliamo dare delle risposte veloci al territorio - ma possiamo anche decidere di no, e si poteva emendare tranquillamente questo atto, è stato depositato il 12 maggio del 2021, è passato un mese -, si può decidere di fare una Commissione che sceglie con un sacco di persone estremamente ampia, con una partecipazione vastissima. A me viene in mente come può essere strutturata una situazione operativa, ad esempio come un ufficio: ci sono dei casi in cui è più efficiente avere un numero inferiore di persone, che poi devono decidere sull’eccellenza di una cosa territoriale, quindi non capisco dove ci debba essere la malafede, il problema, la non partecipazione; una volta che decidiamo insieme quali sono le metodologie per decidere, e mi sembra che dentro alla delibera ci siano sufficienti… - questa è la mia opinione, siamo in Consiglio Comunale, ognuno dirà la sua -, mi sfugge davvero il tema che viene dalla motivazione dell’astensione. Io voterò favorevolmente, perché il lavoro che è stato fatto dalla Consigliera Tevere è enorme, è stato fatto in accordo con gli Uffici, tra l’altro, è stato anche dichiarato da parte di Rina Amato stamattina la sua passione per questo atto, quindi anche da un apparato tecnico e non politico. Continuo sinceramente a non capire. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Procediamo con la Vicepresidente Ferrero. Prego, ne ha facoltà. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Sì, grazie Presidente. Anch’io ho partecipato questa mattina con molta attenzione a quello che è sicuramente uno degli argomenti che più identifica un luogo, che sono appunto il patrimonio enogastronomico, culturale e artigianale. Sono espressioni popolari che giustamente vanno ad interessare questo, che è il nostro patrimonio culturale e gastronomico o culturale comunque legato… artigianale. La denominazione DE.CO. però, mi pare di aver capito da tutta questa Commissione, identifica… è uno strumento per identificare un prodotto del territorio. Quindi, alla luce, appunto, dell’identificazione di un prodotto del territorio e di una rivendicazione del territorio, sul fatto che questo prodotto sia nato qui, e forse è una cosa che giustamente anche la dottoressa Amato ha sollevato, proprio che era una necessità di riuscire ad arrivare a questo, questo è un esempio di come un marchio privato poi però viene riconosciuto come anche ad uso collettivo. Diverso sarebbe l’ambito, io penso appunto a quello dei semi, i beni comuni, sono state grandi battaglie nel mondo per, invece, rendere un prodotto privato, pubblico, ed è tutto un altro argomento e magari qualche riflessione anche su questo potremmo farla, ma mi pare di aver capito, e per quello non ho trovato particolarmente frizzante la Commissione, ma forse voleva solo identificare qualche tutela in più sull’utilizzo, appunto… cioè, sulla composizione di quelli che erano i decisori, diciamo, di questo argomento, però io ritengo che questa sia un’ottima mozione perché, appunto, va ad identificare una necessità del territorio e soprattutto quella del Comune anche, di stabilire quali prodotti siano “nostri”, in qualche modo, e vadano in qualche modo, attraverso anche il riconoscimento, veicolati, esportati e valorizzati. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Consigliera Grippo. Interviene per? (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Ha tre minuti, prego. GRIPPO Maria Grazia No, soltanto mi è stata rivolta una domanda da un Consigliere che si è sentito chiamare in causa e, sì, ce l’avevo con lui, così almeno sono stata più chiara. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Procediamo con l’intervento della Capogruppo Artesio. Prego, ne ha facoltà. ARTESIO Eleonora Grazie, Presidente. Mi è molto chiaro che, in particolare in questo scorcio di mandato, laddove le Minoranze producano dei commenti o delle osservazioni, attirano inevitabilmente la critica di voler far tardi e di non consentire che si produca la conclusione corretta degli atti proposti dalla Maggioranza. Quindi, con questa premessa cercherò di limitare il mio intervento ad alcune osservazioni che, per carità, avrei dovuto fare nel mese intercorso dal deposito della proposta di deliberazione ad oggi, ma avrei numerosi e significativi esempi di quanti mesi sono intercorsi, ad esempio, su miei atti o su mie mozioni che sono state rinviate almeno tre-quattro volte in Commissione e sulle quali si attende ancora di comprendere se andranno mai in una direzione esecutiva, ma questo è il destino delle Minoranze. Magari, in particolare in questa stagione politica, un tema che mi è caro, che è connaturato a questa proposta di deliberazione che voglio citare, è quello della responsabilità sociale delle imprese, sulle quali avrei desiderato vedere la mia città e l’Amministrazione Comunale della mia città definire dei requisiti di qualità, soprattutto per quello che riguarda la sicurezza sul lavoro, l’organizzazione del benessere del personale, ma evidentemente in allora criteri e denominazioni e riconoscimenti non erano così compatibili su una proposta della Minoranza. Comunque, poiché ci occupiamo giustamente della valorizzazione delle imprese locali, della produzione locale, della storia e della tradizione locale, io mi misuro anche con questo atto, in maniera certamente non ostile, perché sarebbe addirittura ridicolo che un amministratore pubblico di questa Città non avesse a cuore, in Maggioranza e in Minoranza, la valorizzazione dei talenti, delle risorse e dei patrimoni del proprio territorio. Mi permetto, però, di osservare alcune incongruenze che sono contenute nel Regolamento, alcune contraddizioni, che sicuramente dipendono dall’euforia e dall’entusiasmo con il quale gli estensori della parte politica e coloro che vi hanno cooperato sul piano amministrativo sono stati trascinati, ed è bene che ci sia in qualche modo il gufo famoso - ed evidentemente in questo sono io -, che sottolinea qualche perplessità o qualche contraddizione, in modo che si migliori il testo stesso. Il fatto che nel nostro dibattito si sia continuato a parlare di produzione e di prodotti è in palese contraddizione con un articolo del Regolamento, il quale articolo del Regolamento non fa riferimento soltanto a coltivazioni, trattamenti artigianali, produzioni artigianali, ma fa riferimento anche alla conservazione di quelle attività definite feste, saperi, manifestazioni, iniziative, attività di rilevanza storico-culturale, legati agli usi e alle tradizioni locali, ma nel dibattito, a parte la relazione molto compiuta della Consigliera Tevere, tutti ci si è soffermati - perché è l’aspetto più facilmente regolamentabile - sulla questione della produzione dei prodotti. Allora io pongo alcune questioni: vorrei sapere, al di là della composizione della Commissione, che potrà anche integrare esperti di storia locale di volta in volta, ma come si collega questa questione della Denominazione DE.CO. Città di Torino con tutta quella cultura che è sviluppata nella nostra Città e che si traduce in eventi riconoscibili e riconosciuti nella nostra Città, quali quelli ad esempio dei festeggiamenti del Patrono? Tutti i soggetti che organizzano, ad esempio, la festa del Patrono, dalla Famija Turineisa all’Associassion Piemontèisa, le figure che vengono individuate di volta in volta come simboli e portavoce per la durata definita da uno Statuto interno della riproduzione di una tradizione e di una storia culturale; se non hanno la DE.CO o se non chiedono la DE.CO. sono o non sono riconoscibili e riconosciuti come effetti e attuatori e attori della valorizzazione del patrimonio locale? Allora, questa è una domanda banale, che credo, soprattutto per gli interlocutori operativi, cioè per gli Assessori della Giunta, non sia così tanto indifferente. Vero è che possono associazioni così storicamente radicate del tutto disinteressarsi dal richiedere questo riconoscimento, perché il loro riconoscimento deriva da attività pluridecennale e sta nel consenso espresso dalla popolazione alle loro manifestazioni, ma si tratta di manifestazioni sempre valorizzate, patrocinate, partecipate da tutte le Autorità della Pubblica Amministrazione. Allora, tutto questo tema, storia, cultura e tradizioni, forse andrebbe un pochino definito o espunto se si pensa che produca troppe contraddizioni e incroci sulla questione, così come - e concludo - si è detto prima (“prima” intendo la Commissione di stamani) che non stiamo parlando di un brevetto, e però c’è tutto un articolo del Regolamento e del Disciplinare che prevede sanzioni a coloro che si fregino di questo titolo, la cui conservazione sta esattamente nello specifico Registro dei brevetti, quindi questioni un po’ controverse, che per migliorare l’atto forse andrebbero approfondite. SICARI Francesco (Presidente) Ci sono ulteriori interventi, prima della replica della proponente? Prego, Presidente Tevere, ha facoltà per dieci minuti di replica. TEVERE Carlotta Sì, grazie Presidente. Ma, allora, sì va beh, è stato già detto che la delibera ovviamente è stata depositata il 12 di maggio e mi dispiace che nessuno mi abbia contattata per redigere insieme il Regolamento o comunque per presentare emendamenti che sono stati eventualmente pensati. C’è da dire che, diciamo, la procedura è stata pensata anche in riferimento a degli appositi disciplinari che verranno successivamente emanati dal Comune, quindi diciamo che per quanto riguarda gli aspetti delle feste, dei saperi e dei terreni, sicuramente si fa riferimento ai disciplinari che sarà ovviamente cura degli Uffici predisporre per quanto riguarda i prodotti diversi dai prodotti enogastronomici, che meglio sono stati ricompresi all’interno di questo Regolamento. Come ho già detto stamattina, è chiaro che, posto che siamo tutti d’accordo a promuovere qualsiasi festa, sapere, evento, prodotto tipico della nostra città, quello che ho detto stamattina è che sicuramente verranno coinvolti…, a parte che è stato dato atto che questo Regolamento è stato esposto in maniera informale alla Camera di Commercio, che si è detta entusiasta, ed è chiaro che coinvolgerà… il Comune coinvolgerà tutte le Associazioni di categoria, per quanto riguarda le diverse categorie merceologiche, ma anche, appunto, gli altri aspetti che ho voluto ricomprendere tutti in un unico atto, in un’unica delibera e in un unico Regolamento, posto che per ciascuna festa o prodotto si procederà all’emanazione degli appositi disciplinari, all’interno dei quali verranno meglio specificate le caratteristiche che devono avere i prodotti che ambiscono ad avere questa DE.CO.. Quindi, questo era, se ho dimenticato qualcosa rispondo, ma mi pare di aver detto tutto. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio. Per favore, possiamo…? Se dovete parlare, Consiglieri, vi invito ad andare fuori dell’Aula, grazie. Per favore, non parliamo in questo modo, grazie. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Si interveniva prima, era la replica della proponente e abbiamo dei tempi ben dettati nel nostro Regolamento, dove il proponente replica in chiusa, quindi eventualmente può intervenire sulle dichiarazioni di voto, che aprirò adesso. Ci sono interventi sulle dichiarazioni di voto? Le do la parola, Capogruppo Petrarulo. Prego. PETRARULO Raffaele Grazie, Presidente. Ma infatti è proprio sui Regolamenti che volevo intervenire, infatti ne parlavo con la collega Scanderebech, ma questi disciplinari dovrebbero essere già fatti, non si possono sempre poi delineare e poi delegare gli Uffici di fare dei disciplinari che poi non sappiamo cosa vanno a dire all’interno di questa delibera. Ha detto bene la collega che ha seguito, come me anche, stamattina la Commissione, ma che lei è intervenuta nel merito, cioè spesso e volentieri si assiste…, ma in generale questo, non me ne voglia chi l’ha proposta, perché sicuramente l’avrà fatto in un’ottica naturalmente propedeutica al miglioramento, però i Disciplinari dovrebbero già contemplare quelli che sono i soggetti, dovrebbero già contemplare quelli che sono i punteggi che poi vengono dati, quindi, a chi poi fa parte di questa Commissione. Guardavamo prima su internet, io e la collega Federica Scanderebech, che in altri Comuni c’erano anche altre associazioni, altre confederazioni all’interno di questa grande Commissione, quindi senza nulla togliere a chi ha naturalmente dei buoni curricula da poter valere e poterli poi mostrare, però i documenti già preconfezionati a noi non piacciono, a me non piacciono, ma non piacciono neanche a noi di Forza Italia, soprattutto a noi di Forza Italia qui in Consiglio Comunale. Quindi, per questo motivo, Forza Italia - l’ha anticipato la Consigliera, ma siccome dovevo intervenire lo ripeto a verbale anche adesso -, noi ci asterremo dal voto su questa delibera. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Consigliera Grippo. Cinque minuti sulle dichiarazioni di voto. GRIPPO Maria Grazia Sì, grazie Presidente. Come le dicevo, avevo dei dubbi e ho deciso che alla fine voterò questa proposta della Consigliera Tevere, non tanto perché siano venute meno le ragioni che mi facevano dubitare, quanto perché da un lato voglio riconoscere il lavoro della collega; dall’altro, voglio prendere le distanze da chi continua a fare una cifra della polemica e soprattutto l’incapacità di riconoscere, dopo cinque anni, quindi vuol dire che proprio cade su un terreno che non germoglia, l’incapacità di riconoscere il ruolo della Minoranza, una Minoranza che con grande educazione e con grande umiltà ha sollevato dei dubbi e ha proposto delle occasioni di approfondimento. Tra l’altro, tutta la Minoranza, a vario titolo, basti citare l’intervento della Capogruppo Artesio, che era particolarmente puntuale e che sollevava delle questioni che evidentemente io non sono stata così brava da rendere puntuali e precise quanto lei. Evidentemente, se non arrivano è perché non si conosce proprio, come dire, il gioco della democrazia, che è rappresentato da un lato da chi governa e dall’altro da chi fa il controcanto, ponendo delle questioni che sono di allargamento dello sguardo, di punti di vista diversi. Ripeto, personalmente non posso parlare per intero per il mio Gruppo, con il mio Gruppo ho fatto un ragionamento, personalmente voterò questo atto, nella speranza che quelle che sono le lacune, che sono state evidenziate da tutte le colleghe e i colleghi di Minoranza a vario titolo, vengano sanate all’indomani dell’approvazione di questo provvedimento, andando, sì, a garantire la buonafede che è stata espressa dalla proponente e il lavoro che è stato fatto per concretizzare questa buonafede. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Procediamo con le dichiarazioni di voto. Prego, Consigliere Carretto, ne ha facoltà per cinque minuti. CARRETTO Damiano Sì, sarò molto più breve. Io onestamente ho seguito il dibattito in Aula, non ho seguito la Commissione, però, da quanto è stato riportato in Aula, questa delibera, seppur nel suo impianto possa essere considerata un buon atto, però effettivamente le motivazioni che spingono la Consigliera Grippo, piuttosto che la Consigliera Artesio, piuttosto che gli altri Consiglieri che hanno espresso dei dubbi, diciamo che mi fanno così propendere per l’astensione. L’astensione perché, appunto, ad ascoltarli, sono gli stessi dubbi che avrei posto io fossi stato in Commissione. Spiace e non capisco davvero questo iter e questa fretta di una delibera, che, detto fra di noi, non credo che cambierà le sorti del Comune nell’immediato e credo che avrebbe potuto avere, così, un percorso un po’ più articolato in Commissione, trattandosi anche di una delibera. Ci sono mozioni che sono state mesi e mesi in Commissione, mi ricordo la mia sugli eventi, e il Presidente Giovara, avremo fatto, non lo so, sei o sette Commissioni su una mozione, e non le facciamo sulle delibere? Non lo so, non riesco onestamente a capire. Pertanto, diciamo, non considerando l’atto negativo, ma considerando anche, diciamo, le osservazioni forse meritevoli di risposta nel luogo deputato, che era la Commissione Consiliare, io mi asterrò su questo atto. SICARI Francesco (Presidente) Procediamo con gli interventi. Ne ha facoltà adesso il Capogruppo Napoli. Prego. NAPOLI Osvaldo Grazie, Presidente. Sarò velocissimo. Io voterò a favore di questa delibera. Una battuta alla Consigliera Tevere: guardi che di ristoranti che fanno “Grissinopoli” a Torino ce ne sono tanti, io sono uno di quelli che li frequenta perché mi piace proprio, quindi nel caso gliene do almeno quattro o cinque. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Procediamo con gli interventi sulle dichiarazioni di voto. Prego, Presidente Giovara. GIOVARA Massimo Allora, visto che… ripeto il mio appoggio totale a questa deliberazione. Visto che sono stato chiamato in causa, volevo semplicemente dire la mia, perché quando si parla di non fare polemiche e poi si continua ad alimentarle, forse è giusto che qualcuno ad un certo punto risponda. Io questa mattina ho espresso la mia opinione rispetto ad un atto, questo è dare il peggio di me in queste Aule, secondo qualcuno, in questa Aula. Io ho espresso un’opinione rispetto ad un atto, dicendo che secondo me la Commissione poteva essere così com’è descritta dentro l’atto, rispondendo alla Consigliera Scanderebech. Secondo la Consigliera Grippo questo è dare il peggio di me. Volevo solo sottolinearlo. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Procediamo con gli interventi. Lei è già intervenuta, Consigliera Grippo. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Lei è già intervenuta, quindi andiamo avanti con gli altri interventi, e non ne ho. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Sto facendo una valutazione e non ravvedo il fatto personale. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). Grazie. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). No, siamo in Sala Rossa e quindi cercherei di adottare un modo di fare un po’ diverso. (INTERVENTI FUORI MICROFONO). Io intervengo quando lo ritengo opportuno; sono due persone che hanno la maturità per comprendere quando è il caso di fare un passo indietro invece di andare avanti, dando un pessimo esempio a tutte le persone che ci ascoltano. Quindi possiamo procedere con la votazione dell’atto. Apro la votazione. Prego, Consiglieri votate. Tutti i Consiglieri e le Consigliere hanno votato? Procedo allora con la chiusura della votazione: favorevoli 24, contrari 0, astenuti 9. Il Consiglio Comunale approva la deliberazione. |