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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 7 Giugno 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 9
INTERPELLANZA 2021-00229
LA STORIA INFINITA DELLA BIBLIOTECA CARLUCCIO: DOPO IL TEATRO DELL'ASSURDO IL CINEMA
Interventi
TRESSO Francesco
Grazie, Presidente. Grazie all’Assessore per le risposte. Chiederei poi la gentilezza di
farmi avere la risposta scritta, se crede facendomela avere o via mail successivamente.
Dunque, io riscontro, Assessore Iaria, che lei deve rispondere in parte su materie che
governa come deleghe e in parte, invece, in supplenza dell’Assessora alla Cultura. Lei
sa che io ho già posto due atti su questo tema e, insomma, lei anche fa una professione
tecnica come la mia, si renderà conto che biblioteca Carluccio è chiusa dal 2015, lei mi
ha detto che le proiezioni sono quelle, se tutto va bene, di poterla riaprire nel 2022.
Allora, io credo che un’Amministrazione, una Città non può permettersi dei tempi che
non sono commisurabili a nessuna delle attività produttive, culturali, sociali: sette anni
per aprire una biblioteca non sono proprio un tempo compatibile. Tra l’altro, è un
problema che avete ereditate, quindi non voglio dire… era dal 2015 che era chiusa, ma
avere un mandato intero in cui non si riesce a risolvere il problema…, onestamente non
stiamo parlando di fare la seconda linea della Metropolitana, peraltro io chiedevo anche
di quale fosse la stima dei costi e lei non me l’ha data questa stima - la ringrazierò se
avrà la gentilezza poi di volermi dare -, ma non credo stiamo parlando di centinaia di
migliaia… sì, forse qualche cifra intorno a quella cifra, ecco, ma non stiamo parlando di
milionate di euro, stiamo rifacendo una copertura di un edificio che ha avuto degli
ammaloramenti, da come mi ha spiegato, ci sono state delle infiltrazioni, ma non credo
che dal giugno 2020, quando è stata finita la bonifica, si arrivi a oggi, giugno 2021, in
cui ancora non abbiamo una proiezione e siamo ancora in fase di gara, insomma,
davvero non sono più tempi compatibili, perché eravamo già in ritardo prima.
Quindi, questo è proprio per dare, così, una suggestione del fatto che la Città non può
non avere dei tempi che sono quelli che normalmente si trovano in qualsiasi altra
condizione di lavoro o di mercato, se ha a cura quelli che sono dei servizi, tra l’altro di
prossimità, che si sono resi maggiormente necessari dopo la fase pandemica che
abbiamo vissuto. Insisto ancora nel dire una cosa: abbiamo avuto un lungo periodo di
chiusura, ma perché non se n’è approfittato per accelerare questi lavori, per poter andare
avanti, per poter fare tutte le indagini e le progettazioni del caso? Poi, sulle parti che non
sono di sua competenza, però mi permetto di sottolineare che alcune risposte, tipo
quella del Bibliobus d’accordo, benissimo, ci saranno anche delle fermate suppletive,
però sono sempre dei servizi ausiliari, non possono sostituire il significato che una
biblioteca civica riveste per il suo quartiere, per il quadrante su cui insiste. E anche in
questo, quindi, la riapertura in via sperimentale di alcune biblioteche civiche - lei ne ha
citate 4, ma sono 18 ad organico -, se uno va… io mi sono preso la briga di andare a
vedere cosa succede a Bologna, cosa succede a Milano, cosa succede a Firenze, a Roma,
sono tutte aperte da tempo. Noi qui invece abbiamo attivato a maggio, in grande ritardo,
un servizio che andava, in via sperimentale, a valutare alcune possibilità di usufruire di
quegli spazi. Ma perché non si può pensare, come succede in quelle Città che citavo,
previo appuntamento, di usufruire delle sale di studio, delle sale per l’accesso diretto
agli scaffali per la consultazione e il prestito dei libri? Cioè, qui si tratta di dire: dopo
un’emergenza come quella che abbiamo vissuto, bisogna far vedere che la Città
resiliente è quella che sa dare risposte veloci, per riattivare quel tessuto sociale,
culturale, di presidio che rivestono le biblioteche. Allora, in questo mi spiace constatare
che siamo, ahimè, indietro rispetto ad altre realtà, forse vale la pena di puntare con più
coraggio al fatto che quei servizi offerti, proprio perché, tra l’altro, in zone in cui è
maggiormente necessario recuperare quella possibilità di dare, diciamo, in maniera equa
servizi a tutti, anche solo banalmente avere l’accesso a internet, per gli studenti che
vogliono studiare e che magari a casa non ce l’hanno, si poteva provare ad avere un po’
più di coraggio e ad implementare con più urgenza questo tipo di servizio. Quindi, io
chiederei gentilmente se mi fa avere copia scritta della risposta, se potrà farmi avere -
ovviamente via mail è più che sufficiente - un’idea sull’importo lavori che sono stati
valutati, che sono alla base dell’aggiudicazione di cui lei ha accennato, e per il resto
purtroppo non ho avuto delle risposte così esaustive dal punto di vista di quello che…
cioè, per carità, esaustive dal punto di vista delle risposte, ma non così soddisfacenti,
ritengo, per quelli che sono i servizi che dovrebbero essere erogati dal sistema
bibliotecario civico. Grazie.

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