Interventi |
ARTESIO Eleonora Grazie. Se si fosse trattato di una situazione particolare ed eccezionale in un periodo straordinario come questo, io non avrei presentato questa interpellanza. Ho presentato questa interpellanza perché la questione puntuale che riguarda questa scuola per l’infanzia, rappresenta un esempio di una scelta strutturale che è in essere e che peraltro è anche stata dichiarata in atti formali dell’Amministrazione. La scelta strutturale è quella di non intervenire con chiamate da graduatorie a tempo determinato per sostituire le supplenze brevi o di pochi giorni e peraltro io ricordo che, quando si sono assunti e dibattuti i documenti relativi al sistema formativo integrato e poi successivamente alla determinazione delle piante organiche ragionando sul fabbisogno di personale, che questo Consiglio ha votato come allegato al Documento Unico di Programmazione, un criterio dichiarato era stato quello di prevedere che il 5% delle assenze dal servizio fosse fisiologico e in quanto tale sostenibile all’interno della redistribuzione delle risorse proprie di ciascun plesso scolastico. È su questo tema che io ho voluto sollevare l’attenzione a partire da un caso specifico, avrei potuto, evidentemente, polemizzare, ma francamente ho dismesso la convinzione che possa servire rappresentare gli elementi di contraddizione. Il 20 ottobre del 2020, l’Assessora e la Sindaca in tutte le reti unificate e nonché nelle conferenze stampa dichiaravano le assunzioni che sono state qui ricordate, non parlo di quelle a tempo indeterminato, perché quelli sono gli stessi numeri che circolano da tre anni in questo Consiglio. Quindi ormai sappiamo che stiamo sempre parlando di 35 unità, 40 unità e così via, ma parlo dell’annuncio fornito relativamente alla volontà dell’Amministrazione di arrivare a circa 400 assunzioni a tempo determinato tra assistenti educativi e personale insegnante o educatore. Un genitore che non segua l’evoluzione dei servizi e che si affidi alla comunicazione pubblica certamente non può capire la differenza tra l’annuncio dato dalla politica e quello che succede nella realtà quotidiana delle scuole dei propri figli. E questa realtà quotidiana io l’ho voluta sottolineare perché riguarda e coinvolge in modo particolare le donne e le donne lavoratrici; se come è accaduto in questa scuola per l’infanzia i genitori vengono informati di dover ritirare anticipatamente i figli per un’emergenza occorsa all’insegnante di sezione e nessuno poteva intervenire in sostituzione di quell’insegnante di sezione, proprio per i ragionamenti dell’organizzazione a bolle prima fatti e quindi, presumibilmente, e umanamente comprendono una condizione di emergenza, ma se poi la ripresa annunciata delle attività scolastiche anziché essere nel giorno del lunedì viene prorogata e quindi l’attività di sezione non riprende, perché gli insegnanti assegnati a quella sezione sono legittimamente e doverosamente, per la salvaguardia della comunità intera, impegnati nelle verifiche delle condizioni sanitarie e la scuola al proprio interno, magari anche per le piccole dimensioni, non riesce a costruire quello scambio e quel supporto reciproco tra docenti che è stato usato fino a questo momento per coprire le assenze brevi, ecco, che le conseguenze, oltre ad essere un elemento di disorientamento per i bambini, per i bimbi piccoli, ma anche… è un elemento pesante, faticoso di organizzazione familiare che credo lei quanto me comprenda e su cui abbia sensibilità. Quindi, questa interpellanza, che peraltro non ha il merito di aver sollevato il caso specifico perché è stato segnalato su Specchio dei tempi, sui giornali, quindi è un fatto che è diventato già pubblico. Questa interpellanza non aveva l’intenzione soltanto di sottolineare una specificità, ma di far riflettere a questo punto gli amministratori che verranno sulla capacità di sostenere questa percentuale di assenze non coperte strutturalmente non coperte, perché ritenute fisiologiche. Certo, saranno tempi normali, ma comunque è un segnale che volevo lanciare. |