Interventi |
FERRERO Viviana (Vicepresidente) Per trattare l’interpellanza n. mecc. 202100224, prego di accomodarsi in Aula il Consigliere Petrarulo e, per la risposta, l’Assessore Unia. Ne do lettura: “Via Germagnano: richiesta aggiornamento ex campo nomadi in merito a pulizia delle aree dai rifiuti e ricollocamento dei nomadi” FERRERO Viviana (Vicepresidente) È stata presentata dai Consiglieri Petrarulo e Scanderebech in data 22 aprile del 2021. Vi è anche una serie di testi allegati. Do, quindi, la parola all’Assessore Unia per la risposta. UNIA Alberto (Assessore) Grazie, Presidente. Grazie anche al Consigliere Capogruppo Petrarulo, che ha presentato un’interpellanza simile nei contenuti a quella pervenuta in Assessorato ai sensi dell’articolo 45 del Regolamento del decentramento, del Consiglio di Circoscrizione 6, alla Giunta Comunale, riguardante una richiesta di aggiornamento sull’ex campo nomadi di via Germagnano. Per quanto di competenza di questo Assessorato, richiesta una relazione ad AMIAT, l’azienda ha riferito che i cumuli di rifiuti, oggetto delle fotografie allegate all’interpellanza, identificati come presenti presso l’area ponte dell’ex campo nomadi Germagnano, sono già stati in parte asportati e la parte restante verrà rimossa in occasione degli interventi di prossima programmazione. Il completamento delle attività di asporto rifiuti dell’ex campo nomadi Germagnano è previsto, salvo condizioni meteorologiche avverse, entro la fine del mese di giugno. Per lo smantellamento dei campi nomadi regolare e irregolare di via Germagnano la Città, nell’anno 2020, ha sostenuto un costo di 295.085,98 euro per le attività affidate ad AMIAT; nell’anno 2021, inoltre, i servizi AMIAT, tuttora in fase di completamento, comporteranno una spesa complessiva di circa 210.000 euro. Il quantitativo complessivo di rifiuti smaltiti nel 2020 e ’21 si attesterà a fine intervento intorno alle 2.500 tonnellate di rifiuto. L’Area Qualità del territorio - Igiene Urbana e Ciclo dei Rifiuti, a corollario della nota AMIAT, ha riferito, a seguito di sopralluogo del 26 maggio, che rimangono da rimuovere alcuni cumuli difficilmente gestibili dal punto di vista logistico e di sicurezza, che necessitano di ulteriori attività, il cui termine è previsto entro il mese di giugno, sempre salvo condizioni avverse metereologiche. Nella relazione pervenuta dal Comandante Bezzon del Corpo di Polizia Municipale, si comunica che da tutta l’area di via Germagnano sono stati allontanati 225 nuclei familiari, di cui 42 di etnia slava e 183 rom rumeni, suddivisi come di seguito riportato: campo denominato “Lato Slavi”, 4 di etnia slava e 26 rom rumeni; campo denominato “Ponte” 95, rom rumeni; campo denominato “Amiat”, 8 di etnia slava e 62 rom rumeni e campo autorizzato di via Germagnano 10, 30 di etnia slava. I nuclei familiari di etnia slava, che a seguito dello sgombero hanno occupato abusivamente gli alloggi ATC, sono 17 e i soggetti di etnia rom rumena che occupano esclusivamente aree private risultano in totale n. 66. Tutti i nuclei familiari che vivono itineranti sul territorio comunale con mezzi propri, roulotte e camper, non provengono dallo sgombero di via Germagnano, ad eccezione di due famiglie presenti in piazza d’Armi. La Vicesindaca, avente deleghe alle Politiche Sociali, per quanto di competenza, ha comunicato che ogni volta che viene portato all’attenzione il tema Germagnano, occorre premettere che i superamenti sono stati due, in due periodi diversi, e hanno coinvolto due realtà molto diverse dal punto di vista formale e sostanziale: il primo è “Germagnano 10”, un’area di sosta autorizzata nata nel 2004, abitata esclusivamente da rom bosniaci con regolare nullaosta e residenza; è stata definitivamente chiusa a dicembre 2019 e i 13 nuclei familiari, 86 persone che vi abitavano, sono stati tutti contestualmente collocati in civile abitazione, con contributo all’affitto e alle spese: 3 nuclei in città e 10 nella cintura torinese. Il secondo è “Germagnano abusivo”, un’area di sosta spontanea, ovvero terreni occupati abusivamente, sulla quale si costruivano baracche con materiale riciclato, che si è formata in alcuni anni a partire dal 2007; la popolazione era costituita al 95% da nuclei rom rumeni non residenti a Torino, ma regolarmente residenti in villaggi o cittadine della Romania. Il superamento si è concluso a fine agosto 2020 ed è stato preceduto da ripetuti censimenti della Polizia Municipale, per identificare le persone che vi dimoravano; risultano 104 nuclei familiari, per un totale di 240 persone. In questo caso, nell’ottica di riconoscimento dell’autodeterminazione del diritto a promuovere in modo attivo la propria inclusa nel tessuto cittadino o nel Paese d’origine, alle famiglie rom rumene sono state proposte dalla Città dei percorsi di supporto alternativi, e questi sono i casi: sostegno al ritorno in Romania, incentivo economico sui rientri in Romania di 1.000 euro a nucleo familiare, cifra che corrisponde a due stipendi medi in Romania. La normativa rumena prevede che la residenza verificata sui romeni corrisponda alla disponibilità di un’abitazione; l’incentivo previsto copriva anche le spese di viaggio, che variano dai 120 ai 200 euro, a seconda del mezzo utilizzato. Sostegno all’inserimento in civile abitazione, con un incentivo economico su ingresso in abitazione autonoma per Torino e provincia, indicativamente si sono quantificati, al pari della misura precedente, 1.000 euro per caparra e spese di entrata. 13 nuclei, che erano già stati coinvolti senza esito positivo nel progetto di inclusione sociale abitativa e lavorativa, l’ex progetto “Città possibile” del 2013-2015, hanno avuto 400 euro, corrispondenti alle spese per il viaggio di ritorno in Romania, in quanto la Città di Torino aveva già investito progettualmente su di loro senza riscontri di integrazione e scelte di illegalità. Solo un nucleo familiare, in cui era presente un minore disabile, ha avuto come ulteriore opzione la possibilità di idonea contemporanea collocazione in accoglienza per garantire il proseguimento delle cure ortopediche presso il presidio sanitario cittadino. Riguardo al restante 5% delle famiglie presenti in “Germagnano abusivo”, costoro risultavano rom balcanici, ovvero tre nuclei di nazionalità serba non conosciuti dai servizi e un nucleo di nazionalità bosniaca, genitori e sorelle di rom residenti in cintura: si trattava di persone arrivate a Torino solo negli ultimi anni, provenienti da Roma, Milano e dalla Francia, con scelte consolidate di marginalità o attività non legali, con motivazioni all’inclusione abitativa e all’autonomia fragili. I nuclei serbi, dopo aver rifiutato la collocazione in area autorizzata hanno fatto… FERRERO Viviana (Vicepresidente) Se riesce a concludere… UNIA Alberto (Assessore) Sì, Presidente, un minuto e ho finito, …hanno fatto perdere le loro tracce. Il nucleo bosniaco ha acquistato un camper e ha deciso di sostare in un parcheggio apposito, in attesa di essere definitivamente ospitati presso una figlia, in una casa extraurbana ora in fase di completamento. La correlazione delle due chiusure, avvenute a dicembre ’19 e a agosto ’20, e le attuali occupazioni abusive di alloggi ATC non emerge dai dati in loro possesso, o meglio, delle due descritte appaiono casuali. Infatti, degli 80 alloggi occupati e degli altrettanti nuclei che si dichiarano rom, nessun nucleo rom rumeno censito a “Germagnano abusivo” è allo stato attuale identificato come occupante degli alloggi ATC, dove comunque la presenza romena è tutt’oggi residuale, un nucleo. I nuclei occupanti sono praticamente tutti bosniaci più un serbo; solo un alloggio risulta essere abilitato, gennaio 2021, da famiglia rom non romena, ma serba, proveniente da Milano e censita Germagnano nel luglio scorso. E concludo, Presidente. Solo un alloggio risulta, nel gennaio 2021, essere abitato da famiglia rom bosniaca ex Germagnano 10, già collocata in abitazione civile a dicembre 2019, che volontariamente ha deciso di lasciare i progetti comunali nell’estate 2020, rifiutando ulteriori percorsi di integrazione attiva. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Sì, grazie Assessore Unia. La parola al Consigliere Petrarulo, si segni, grazie. Prego. PETRARULO Raffaele Grazie, Assessore. Ma, lei ha detto, appunto, che era un’interpellanza presentata in Circoscrizione 6, sì l’abbiamo presentata insieme…, l’ha presentata il Consigliere di Forza Italia Anastasia Maurizio e naturalmente insieme l’avevamo fatta, naturalmente è più veloce la risposta di Circoscrizione, perché è la settimana successiva, che non invece quella che era stata presentata in contemporanea qui, anche perché se no sembrerebbe che, ma non è sbagliato, copiare… uno copia quella degli altri, no, non è così. Il problema rimane, però, Assessore Unia, io ho appreso alcuni dati che mi fanno accapponare la pelle, ad esempio sentire che sono state smaltite 2.500 tonnellate di rifiuti per un costo di 500 mila euro in quei campi, cioè significa che noi abbiamo e continuiamo, perché questa è una cosa che è andata avanti non solamente nel ’20 e nel ’21, ma è una cosa che è funzionale, è andata avanti anche negli anni precedenti, quindi anche in quello che era il contesto delle cose successive. Quindi il problema è stato proprio questo, che noi negli anni precedenti abbiamo speso altre somme, sempre per andare a pulire quelli che sono quel via Germagnano, che io la chiamerei, fra virgolette, “maledetta”, nel senso… non perché è la sede dell’AMIAT, dove c’erano i rifiuti, dove c’era la discarica, che abbiamo chiuso nel 2001 la discarica e siamo andati poi a finire dopo, in anni successivi, ancora in un guazzabuglio. Quello che fa rabbia sono le politiche di allontanamento: noi tutti volevamo, ci mancherebbe, è stato uno dei fautori alle battaglie per la chiusura in zona Nord di ‘sto benedetto campo illegale che c’è in via Germagnano, così come è stato quello di lungo Stura Lazio, però non volevamo e non vogliamo che poi dopo… è un po’ come la coperta quando si spazzola fuori dal balcone, che quello che è stato tolto di là rimane sempre nello stesso territorio. Io le faccio presente, caro Assessore Unia, ma lo riferisca poi alla Sindaca al Tavolo di Sicurezza, che noi abbiamo molti camper ancora fermi in piazza Crispi, oggi anche in piazza Bottesini, in via Monteverdi, nella stessa Circoscrizione, alla Falchera e via discorrendo, oltre a quello che ha detto lei, che ha citato, ma dei quali sono state fatte delle battaglie anche dal sottoscritto, da Maurizio Anastasia, che è Consigliere di Forza Italia nella 6ª Circoscrizione e altri per quello che riguarda le occupazioni abusive, che spesso e volentieri sono state occupate non da costoro che erano lì forse, ma da persone che sono di quell’etnia e ancora oggi sono all’interno di quelle case, senza far nomi in via Gallina, via Ghedini, e nelle quali non si riesce ad avere naturalmente poi contezza di quello che può essere la vera giustizia che c’è in Italia, perché chi ha il braccio più forte rimane all’interno di quello che deve essere un territorio che non può, non deve sostenere. Cioè, in uno stato normale non ci sarebbero state queste pulizie straordinarie sicuramente, con un costo per la società civile di oltre 500 mila euro, ma per fortuna le hanno fatte, ma se noi continuiamo ancora in quella zona, noi vedremo ancora arrivarne altri. Non ci sarebbero questi accampamenti sotto la tettoia di piazza Crispi o piazza Bottesini o Falchera o in via Monteverdi e via discorrendo, non ci sarebbero queste oltre decine di case occupate su tutta Torino, ma soprattutto nella 6ª Circoscrizione, che sembra un po’ il refugium peccatorum. Non me ne voglia, Assessore Unia, lo dissi a Chiamparino quando fece… su via Paganini, lo dissi a Fassino in altra sede, non nel Consiglio Comunale, e lo ripeto anche alla Sindaca Appendino, nonostante bisogna darle atto che le liberazioni di questi due campi sono stati fatti sotto la Sindaca Appendino, quindi bisogna essere anche onesti nel dire: “Lei le ha fatte”, poi naturalmente su altre cose non concordiamo, però lei le ha fatte. Altri hanno parlato e non hanno fatto niente. Mi chiudo con un sollecito, che siamo a fine mandato, ci mancherebbe, per coloro che verranno e quelli che saranno: se non si stabilisce quella che è legalità, quello che è il normale quieto vivere, quello che non si dà la possibilità a chi di sporcare, di fare quello che sta succedendo all’interno di tutto il territorio, (incomprensibile) c’è una mozione anche sulle eco-isole, anche su quello, che è molto più piccolo, ma anche quello fa il suo contorto, noi avremo una situazione di illegalità consolidata e confermata all’interno della 6ª Circoscrizione della Città di Torino, che ci porterà sicuramente, per chi governerà dopo, che sia di Sinistra o Destra, se non viene poi a confermare e a andare poi ad incidere, porterà questa Città veramente al declino e al degrado di quella che stiamo vivendo oggi nel centro di Torino, purtroppo con i clochard sotto tutti i porticati e quello che sia. Non è cacciarli, è integrarli, è metterli in un posto in cui ci possa essere una visibilità. In altre Città questo non succede. Chiudo, naturalmente non chiedo l’approfondimento, perché ha già risposto esaurientemente, purtroppo, purtroppo ha risposto esaurientemente, perché veramente questi numeri fanno accapponare la pelle. Grazie, Presidente. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Allora, grazie Consigliere Petrarulo. |