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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 31 Maggio 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 8
INTERPELLANZA 2021-00222
ANDAMENTO DELLE VACCINAZIONI PER LE PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI ASSISTITE A DOMICILIO
Interventi
ARTESIO Eleonora
Grazie. Il tempo nel quale è stata presentata questa interpellanza, tempo che si è disteso
su circa tre settimane, due delle quali per richiesta dell’Assessora, ha evidentemente
mutato il quadro, molto preoccupato, nel quale era avvenuta la stesura della prima
interpellanza. Tuttavia, anche se la situazione sembra essere orientata ad una
progressiva e positiva conclusione, nessuno di noi può ignorare che la questione delle
vaccinazioni presso le persone fragili a domicilio sia stata per il Piemonte una delle
difficoltà prevalenti, tanto che lo stesso Commissario al Piano delle Vaccinazioni ha
segnalato la necessità della tutela sulla quale procedere più speditamente di queste fasce
di età e tanto che tutti abbiamo avuto contezza della complessità di organizzare a
domicilio le squadre del personale sanitario adibito ai vaccini per le molte ragioni
collegate ai tempi necessari alla tutela del personale e alla tutela della persona presso il
cui domicilio ci si recava. Tutte queste informazioni, se sono accessibili a me, come lo
sono alla grande platea di qualunque lettore di un quotidiano o di persona che intende
informarsi, in realtà, dal mio punto di vista, dovrebbero essere ben più compiute e
approfondite da parte di chi ha una responsabilità e compartecipa alla definizione delle
condizioni di non autosufficienza delle persone malate croniche, in specie quando
assistite a domicilio, in specie quando, come accade con i regolamenti del Comune di
Torino e le delibere Regionali, si è parte in causa anche della gestione del Piano di
Assistenza Individuale. Il fatto di non aver ascoltato in questa sede o nelle Commissioni
Consiliari competenti gli esiti di questa specifica attenzione, che presumibilmente
saranno stati invece forniti attraverso un percorso tecnico, ma non trasferiti su un
percorso di comunicazione pubblica, mi ha indotto a chiedere con una interpellanza
quale fosse la situazione, anche perché non ho certo la pretesa che né l’Assessore né i
Servizi Centrali monitorino quotidianamente le condizioni di salute degli anziani
domiciliati per i quali hanno realizzato il PAI, ma la questione pandemica ha una tale
strutturalità e una tale diffusione e una tale sensibilità che almeno su questo versante che
rientra tra le competenze dirette dell’Amministrazione Comunale attendevo una
visibilità di un governo e di una regia che desse anche conforto alle persone malate, ai
loro familiari e a coloro che accudiscono in questo momento le condizioni degli anziani.
Non casualmente infatti nella risposta dell’interpellanza è mancato tutto il riferimento,
che pure era contenuto nei quesiti, relativo alle modalità con le quali sono stati tutelati i
caregiver, gli assistenti domiciliari, cioè tutta quella rete, che per rendere consentita e
possibile la domiciliarità delle persone non autosufficienti, si attiva, vuoi sul
volontariato intrafamiliare, vuoi su personale professionale che la Città, peraltro,
contribuisce a formare e ad assegnare, attraverso tutto l’impianto dei soggetti accreditati
dell’attività di formazione volta per le OSS e della supervisione, che, almeno, stando ai
protocolli, viene fatta relativamente alle condizioni di salute. Non credo rivelo alcuna
cosa misteriosa nel segnalare che quando ho presentato l’interpellanza avevo anche
raffrontato gli andamenti diversi di altre ASL, ma penso ad esempio a quella della TO 3,
in modo particolare riferito alla relazione intercorsa tra gli operatori, le cooperative che
li organizzano, le Amministrazioni Comunali e il Servizio Sanitario, proprio perché ben
sappiamo che persone impossibilitate a muoversi un unico veicolo di contagio potevano
avere ed era evidentemente la frequenza della loro abitazione da parte delle persone che
li devono assistere e che quindi insieme ai malati dovevano essere prioritariamente
messe in sicurezza. Ora, la risposta la assumo come una risposta, come dire, conclusiva
del tema, soprattutto perché spero che, come tutti ormai cerchiamo di augurarci, la
vicenda, almeno nelle forme più acute, sia alle nostre spalle; sono sempre un po’
rammaricata della grande assenza del Comune di Torino sulla questione delle
vaccinazioni, io lo dico in questa occasione, l’ho detto in IV Commissione, attendevo
che il Presidente convocasse una Commissione apposita, ma ho sentito Sindaci di varie
Maggioranze politiche offrire le sedi per gli hub vaccinali, non ho mai sentito il
Comune di Torino. Abbiamo avuto molti imprenditori che lo hanno fatto,
evidentemente l’Amministrazione Pubblica non l’ha ritenuto necessario.
Ho chiesto quale fosse il ruolo delle Farmacie Comunali…

ARTESIO Eleonora
Ho finito… quale fosse il ruolo delle Farmacie Comunali, altrettanto non è arrivata
risposta. Ho suggerito delle ipotesi di aiuto e accompagnamento alle persone verso gli
hub, come il ruolo dei taxi, nemmeno; quindi, francamente, trovo che la Città sia stata
molto distante in questo momento.

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