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FERRERO Viviana (Vicepresidente) Passo all’interpellanza successiva, che è la n. mecc. 202100222: “Andamento delle vaccinazioni per le persone non autosufficienti assistite a domicilio” FERRERO Viviana (Vicepresidente) È stata presentata dalla Consigliera Artesio in data 21 aprile del 2021. Do subito la parola, per i cinque minuti assegnati, all’Assessora Schellino, che ne ha facoltà. SCHELLINO Sonia (Vicesindaca) Grazie. Anche qui ci siamo avvalsi di informazioni chieste all’Azienda Sanitaria Città di Torino, e non solo, naturalmente. Continua come da programma la campagna vaccinale Covid-19 rivolta ai cittadini in condizione di grave fragilità con un hub vaccinale dedicato in via Schio per l’organizzazione delle vaccinazioni a domicilio, in RSA e nelle comunità terapeutiche. Dei 10.958 cittadini, che i medici di medicina generale avevano dichiarato non trasportabili, una parte è già stata vaccinata presso i centri vaccinali della ASL Città di Torino e un’altra al proprio domicilio. Ne rimangono ancora da vaccinare circa 2.000, tutti prenotati con data dell’appuntamento, che saranno vaccinati come da programmazione entro il 31 maggio, previo contatto telefonico da parte delle squadre vaccinali. Queste informazioni datavano 15 maggio; oggi siamo appunto al giorno che indicano. L’hub vaccinale di via Schio dispone di 18-20 squadre vaccinali che si recano tutti i giorni, oltre che al domicilio dei pazienti, anche presso le RSA e le comunità terapeutiche. Il personale infermieristico predispone che i vaccinali, più di 200 vaccini, vengano eseguiti giornalmente al domicilio dei pazienti, oltre a quelli per gli ospiti delle RSA e delle comunità terapeutiche. A questo riguardo, il compito di segnalare le persone fragili o non in condizioni di spostarsi ai centri vaccinali è stato attribuito ai medici di base e i dati riferiti attestano che il programma è ormai in conclusione. La Città di Torino ha costantemente seguito alla campagna vaccinale rivolta alle persone fragili, sia anziani e persone con disabilità, secondo le priorità stabilite dal Commissario per la campagna vaccinale, e sulla scorta delle direttive nazionali, che ha individuato di procedere prima nei confronti dei servizi residenziali e in seguito alla vaccinazione della restante popolazione per fasce di età. La Città ha pertanto presenziato sempre alla Cabina di Regia sulle RSA della Città Metropolitana, che con cadenza quindicinale ha seguito l’andamento della campagna vaccinale. Da quando questa fase già nel mese di marzo ha dimostrato di essere ormai non solo in conclusione, ma di dare ottimi risultati in termini di drastica diminuzione dei decessi, dei ricoveri e dei contagi degli anziani ricoverati e contestualmente si è avviata la campagna di vaccinazione per i servizi per la disabilità, l’Azienda Sanitaria ha fatto presente che le squadre dei vaccinatori, prima totalmente impegnate sulle RSA, venivano progressivamente indirizzate all’attività a domicilio. L’elevato numero di coloro che, inizialmente indicati come intrasportabili, hanno potuto invece accedere alla vaccinazione presso gli hub territoriali ha abbattuto la necessità degli operatori sanitari di recarsi presso ogni singolo domicilio. A questo proposito continua ad essere attivo il numero telefonico del Servizio Aiuto Anziani. Alcuni anziani che non erano in grado di spostarsi autonomamente si sono rivolti al nostro numero e hanno ricevuto il supporto di una delle Associazioni di Volontariato che collaborano con tale Servizio, le quali hanno assicurato il trasporto da casa al centro vaccinale e ritorno. Inoltre, per le persone non autosufficienti e prive di rete familiare il Servizio di Assistenza Domiciliare ha permesso, così come durante tutta la pandemia, il monitoraggio delle condizioni di salute della persona e il mantenimento di contatti con il medico di base per le necessarie richieste e prenotazioni. Grazie. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Allora, ringrazio l’Assessora Schellino, passando la parola di nuovo alla Consigliera Artesio, che ne ha facoltà. ARTESIO Eleonora Grazie. Il tempo nel quale è stata presentata questa interpellanza, tempo che si è disteso su circa tre settimane, due delle quali per richiesta dell’Assessora, ha evidentemente mutato il quadro, molto preoccupato, nel quale era avvenuta la stesura della prima interpellanza. Tuttavia, anche se la situazione sembra essere orientata ad una progressiva e positiva conclusione, nessuno di noi può ignorare che la questione delle vaccinazioni presso le persone fragili a domicilio sia stata per il Piemonte una delle difficoltà prevalenti, tanto che lo stesso Commissario al Piano delle Vaccinazioni ha segnalato la necessità della tutela sulla quale procedere più speditamente di queste fasce di età e tanto che tutti abbiamo avuto contezza della complessità di organizzare a domicilio le squadre del personale sanitario adibito ai vaccini per le molte ragioni collegate ai tempi necessari alla tutela del personale e alla tutela della persona presso il cui domicilio ci si recava. Tutte queste informazioni, se sono accessibili a me, come lo sono alla grande platea di qualunque lettore di un quotidiano o di persona che intende informarsi, in realtà, dal mio punto di vista, dovrebbero essere ben più compiute e approfondite da parte di chi ha una responsabilità e compartecipa alla definizione delle condizioni di non autosufficienza delle persone malate croniche, in specie quando assistite a domicilio, in specie quando, come accade con i regolamenti del Comune di Torino e le delibere Regionali, si è parte in causa anche della gestione del Piano di Assistenza Individuale. Il fatto di non aver ascoltato in questa sede o nelle Commissioni Consiliari competenti gli esiti di questa specifica attenzione, che presumibilmente saranno stati invece forniti attraverso un percorso tecnico, ma non trasferiti su un percorso di comunicazione pubblica, mi ha indotto a chiedere con una interpellanza quale fosse la situazione, anche perché non ho certo la pretesa che né l’Assessore né i Servizi Centrali monitorino quotidianamente le condizioni di salute degli anziani domiciliati per i quali hanno realizzato il PAI, ma la questione pandemica ha una tale strutturalità e una tale diffusione e una tale sensibilità che almeno su questo versante che rientra tra le competenze dirette dell’Amministrazione Comunale attendevo una visibilità di un governo e di una regia che desse anche conforto alle persone malate, ai loro familiari e a coloro che accudiscono in questo momento le condizioni degli anziani. Non casualmente infatti nella risposta dell’interpellanza è mancato tutto il riferimento, che pure era contenuto nei quesiti, relativo alle modalità con le quali sono stati tutelati i caregiver, gli assistenti domiciliari, cioè tutta quella rete, che per rendere consentita e possibile la domiciliarità delle persone non autosufficienti, si attiva, vuoi sul volontariato intrafamiliare, vuoi su personale professionale che la Città, peraltro, contribuisce a formare e ad assegnare, attraverso tutto l’impianto dei soggetti accreditati dell’attività di formazione volta per le OSS e della supervisione, che, almeno, stando ai protocolli, viene fatta relativamente alle condizioni di salute. Non credo rivelo alcuna cosa misteriosa nel segnalare che quando ho presentato l’interpellanza avevo anche raffrontato gli andamenti diversi di altre ASL, ma penso ad esempio a quella della TO 3, in modo particolare riferito alla relazione intercorsa tra gli operatori, le cooperative che li organizzano, le Amministrazioni Comunali e il Servizio Sanitario, proprio perché ben sappiamo che persone impossibilitate a muoversi un unico veicolo di contagio potevano avere ed era evidentemente la frequenza della loro abitazione da parte delle persone che li devono assistere e che quindi insieme ai malati dovevano essere prioritariamente messe in sicurezza. Ora, la risposta la assumo come una risposta, come dire, conclusiva del tema, soprattutto perché spero che, come tutti ormai cerchiamo di augurarci, la vicenda, almeno nelle forme più acute, sia alle nostre spalle; sono sempre un po’ rammaricata della grande assenza del Comune di Torino sulla questione delle vaccinazioni, io lo dico in questa occasione, l’ho detto in IV Commissione, attendevo che il Presidente convocasse una Commissione apposita, ma ho sentito Sindaci di varie Maggioranze politiche offrire le sedi per gli hub vaccinali, non ho mai sentito il Comune di Torino. Abbiamo avuto molti imprenditori che lo hanno fatto, evidentemente l’Amministrazione Pubblica non l’ha ritenuto necessario. Ho chiesto quale fosse il ruolo delle Farmacie Comunali… FERRERO Viviana (Vicepresidente) Concluda, gentilmente. ARTESIO Eleonora Ho finito… quale fosse il ruolo delle Farmacie Comunali, altrettanto non è arrivata risposta. Ho suggerito delle ipotesi di aiuto e accompagnamento alle persone verso gli hub, come il ruolo dei taxi, nemmeno; quindi, francamente, trovo che la Città sia stata molto distante in questo momento. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Allora, grazie, Consigliera Artesio. |