Interventi |
PETRARULO Raffaele Sono anche io emozionato, quindi non riuscivo più a sapere qual era il pulsante giusto. Ci mancherebbe, Presidente. No, io sinceramente… oggi rientriamo, quindi avevo finito con Lapietra, mi pare, le ultime in presenza, e ritorno con Lapietra, sembra quasi che sia un destino non riuscire mai a concludere qualcosa. Però, vedendola con la mascherina con la “M” della Metropolitana, pensavo, ho detto: “Vuoi vedere che forse questa volta abbiamo… non dico il coniglio nel cappello, ma l’asso nella manica per poter uscire fuori o riuscire ad avere quello che tutti noi auspichiamo da tanti anni?”. Purtroppo, purtroppo, facendo mente locale e partendo dal fondo, i lavori inizieranno nel 2023, vedendo tutti i vari passaggi, e Torino Nord, Barriera di Milano, quindi tutto quello che ne concerta, perché poi la tratta presso il Politecnico è stata aggiuntiva anche per invogliare meglio chi deve poi partecipare a questo appalto integrato. Però, io lo dico e nell’interpellanza l’avevo segnato, ma la storia parte da lontano, perché, cioè, è possibile che qua in Italia, Torino compresa, perché poi io non voglio sempre sparare come qualcuno spara sulla povera Assessora Lapietra, ma è dal 2008 che siamo partiti: nel 2008 parte la delibera 649 per il Piano del tracciato della Linea 2; 2009: il Consiglio approva la Variante 200, c’ero anch’io, mi pare che c’era anche Magliano, quindi l’abbiamo approvato insieme; 29/09/2009, la Giunta Comunale dà l’inizio del preliminare sul primo tratto, 2009 sto parlando, lo dico per chi ci ascolta, se no sembra…; 2010 la Commissione Urbanistica approva la delibera riguardante…, 2012 c’è il Masterplan; ’14 la Giunta… Cioè, andiamo avanti ancora con altre cose, poi 2015 c’è l’elaborazione, nel 2016 viene pubblicata la gara internazionale; nel che ’17 l’affidamento alla società Systra dell’appalto; nel ’18 vi è l’individuazione del tracciato definitivo. 11 anni per trovare il tracciato definitivo, quindi qui non è colpa di Lapietra, ma 11 anni, poi ha preso l’ultimo pezzo. Dal ’18 abbiamo altri cinque anni per posare la prima pietra. È un discorso che va a 360 gradi, ma siamo in un’Aula Consiliare torinese, quindi, che è importante, che è la quarta città d’Italia, naturalmente, e è anche importante far capire che così non può funzionare, ma né a livello locale, né a livello regionale, né a livello nazionale. Se per fare un’opera, fra virgolette, di qualche chilometro, perché il primo che abbiamo fatto era Rebaudengo verso Vanchiglia, ma per arrivare fino a Porta Nuova occorreranno, dal 2022, penso, altri sette-otto anni, quindi ci saranno i lavori al 2030, a prescindere che chi era bambino forse arriverà già che è anziano, sicuramente, ma chi è anziano non lo vedrà più e quindi qualcuno veramente rimarrà quello (incomprensibile) della chimera. Ecco, io penso e credo che quando c’è l’interesse… - questo l’ho visto da Consigliere Provinciale, ed è successo, Assessora Lapietra, per quello che riguarda la Linea 1 - che sulla Linea 1 c’è stato un interesse maggiore, le stazioni sono partite, a parte, io dico, la boutade delle due stazioni di 10 anni, Bengasi e Lingotto, anche qui non è solamente colpa sua, è colpa del Governo anche del PD che c’era prima e quindi è colpa anche sua che poi è venuta dopo, ma le colpe non è che si danno tanto per dare, è per fare nomi, perché se no poi, quando uno critica Petrarulo, deve dire perché lo critica, quando io dico qualcosa per qualcun altro dico chi era quello che non ha fatto quello che doveva fare a suo tempo. Però la tratta verso Collegno è partita, la tratta verso Rivoli è partita e arriverà in anticipo naturalmente su tutto quello che è l’asse Nord, che è quello in sofferenza, quello in cui tutti vanno quando c’è la campagna elettorale per poter prendere i voti, ma son tutti quelli che poi alla fine su quella tratta naturalmente non vanno a fare nulla, perché quella tratta, cara Vicepresidente Ferrero, è una tratta che potrebbe portare beneficio a tutto quello che è l’hinterland dell’insicurezza, a tutto quello che è il degrado di quella zona, tutto quello che tutti i partiti (incomprensibile) si stanno battendo a parole, ma non hanno fatto nulla di concreto, né chi era al governo prima, né chi era al governo poi, né chi arriverà dopo al governo, perché questo è un problema, cioè è facile fare i comunicati, è facile fare le interpellanze. Io faccio interpellanze perché io non sono al governo, cioè io, Petrarulo, io quando ero… prima, l’ho detto, adesso è logico che c’è un governo tecnico diversamente, ma anche su adesso non mi interessa, occorre che su quello ci sia una presa di posizione immediata. Cioè, io non capisco, in altri Paesi, quando parliamo del Giappone, il Giappone veramente è a anni luce. Ma non solo in Giappone, ma anche solamente andando in Spagna, andando in Francia, andando in qualsiasi altro Paese dell’Italia, anche in Polonia, ma le metropolitane le fanno in tre-quattro anni, cinque! Ma è possibile che qui occorrono 20 anni per vedere l’inizio di un qualcosa?! Allora, e qui se veramente diventi Consigliere, diventi cittadino e quando hai gli incontri veramente non sai più cosa dire, diventi veramente quello che certe volte dice: “Ma che cosa state a fare lì?”. Hanno ragione i cittadini, ma che cosa stiamo a fare qui? Ma tutti, eh, me compreso, perché poi alla fine votare questi atti in cui io c’ero, stiamo parlando di 11 anni fa, e essere ancora qui a dire: “Nel 2023 parte”, naturalmente con i tempi tecnici che ci sono degli appalti e dei bandi, cioè, io dico, ma chi è a Roma o chi deve governare a livello europeo, ma possibile che negli altri Stati riescono a fare quello che qui non riusciamo a fare? Ecco perché… PETRARULO Raffaele Chiudo, Presidente. Questa interpellanza era voluta e lei ha dato delle indicazioni, che anche poi chiedo se gentilmente me le può dare via email come è suo carattere e sua gentilezza, anche perché denota quello che è un iter che in Italia, solo in Italia - a Torino anche, ma parlo di tutto quanto - succede, qualsiasi colore politico arrivi. Questa è la vergogna della politica, naturalmente, a livello nazionale, regionale, cittadino, che su un’opera del genere è ancora qui a tentennare e dal 2008 al 2023, sono 15 anni, poi, diciamo, come diceva qualcuno: “Parte la prima pietra”, ecco, guardate, veramente, sono basito, ma anche vergognato. |