Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Adesso procediamo con i nostri lavori e siamo in discussione con l’interpellanza generale, n. mecc. 202100250, che ha come oggetto: “Quale futuro per Villa Glicini, la scherma a Torino e i suoi lavoratori” SICARI Francesco (Presidente) È stata presentata dalla Consigliera Grippo. L’Assessore Finardi è collegato tramite la Sala virtuale, in quanto, a differenza dei Consiglieri Comunali, i quali negli ultimi giorni hanno avuto modo di avere l’anticipo della convocazione durante la seduta di venerdì, è stato nuovamente sospeso il Rendiconto e quindi abbiamo inserito durante questo lunedì la discussione di questa interpellanza e quindi per questo lunedì è stato concesso all’Assessore Finardi, causa altri impegni, di potersi collegare solo per poter portare avanti la discussione dell’interpellanza generale. Quindi, attiviamo l’Assessore Finardi in modo che possa intervenire. Procediamo adesso con l’intervento dell’Assessore Finardi, dovremmo aver risolto i problemi, prego. FINARDI Roberto (Assessore) Posso parlare? Mi stanno sentendo tutti? SICARI Francesco (Presidente) Sì, sì, la sentiamo. FINARDI Roberto (Assessore) Okay. Grazie, Presidente. Buongiorno. Allora, per esporre i contenuti della risposta ritengo opportuno procedere, appunto, sulla base dell’interpellanza fine delle sue premesse, per il momento che esse richiedono delle doverose e opportune precisazioni. Non è infatti esatto che il Comune abbia formalizzato la data di riconsegna dell’impianto al 31 luglio prossimo, questa è la data fino alla quale il Comune ha ritenuto possibile dopo la pubblicazione della sentenza, ricordo, dopo la pubblicazione di una sentenza di consentire al Club di Scherma di continuare ad utilizzare l’impianto per permettere agli utenti dello stesso di terminare la loro stagione sportiva consueta, a fronte dell’impegno formale del Club di restituire spontaneamente l’immobile a tale data. Quanto alla lettera anche citata nelle premesse dell’interpellanza della Federazione Italiana Scherma, quest’ultima con il cui firmatario ho avuto peraltro successivamente occasione di trattare il tema, esprime viva soddisfazione per una circostanza che in realtà non si è mai verificata (audio disturbato) al nuovo Presidente di Federazione Italiana Scherma, dal momento che la Città e gli atenei torinesi non hanno intrapreso alcun progetto unitario per la creazione di un centro sportivo polivalente. Ancora, né lo scrivente né gli Uffici hanno mai ipotizzato una riconsegna dell’immobile a fine del 2021 che sarebbe equivalso praticamente ad eludere, in modo evidentemente illegittimo, le sentenze dei Giudici amministrativi. Quanto al tentativo, questo sì auspicato di favorire un passaggio di consegna più rapido possibile fra l’ex concessionario (incomprensibile), ma la risposta esauriente e complessiva su questa vicenda occorre che si ponga a quanto veramente avvenuto fin dall’origine, in modo che tutti possano farsi un’idea chiara su questa vicenda. Con la deliberazione di Giunta comunale approvata nel marzo del 2019, il 5 marzo, se non mi sbaglio, del 2019, la Città di Torino dichiarava la sopravvenuta cessazione della validità e degli effetti della concessione stipulata nel 2005 con il Club di Scherma avente ad oggetto: “Villa Glicini e la decadenza del predetto Ente concessionario a far data dal 31 dicembre 2016”, all’esito di attività di verifica documentale della rendicontazione delle opere realizzate con un finanziamento regionale del 2011 che aveva giustificato, era un provvedimento di proroga della concessione al 31 dicembre del ’21, quindi 10 anni in più, la Città proprietaria evidenziava come non allo specifico finanziamento a cui era stata associata la proroga il Club aveva concorso, ma ad altro di diversa tipologia e di inferiore importo così che tempo strettamente necessario per l’ammortamento degli interventi manutentivi straordinari doveva contenersi in tempi diversi da quelli concordati, limitandosi appunto al 31 dicembre 2016, in altri termini il Club aveva chiesto la proroga della concessione indicando di poter fruire di un mutuo decennale per una serie di opere e invece all’insaputa del Comune era ricorso ad un finanziamento regionale diverso ed inferiore, realizzando opere di importo inferiore che non giustificava i 10 anni di proroga inizialmente accordati, proroga della concessione veniva pertanto con la predetta deliberazione rettificata e contenuta al termine del 31 dicembre 2016. Un ulteriore utilizzo previsto per la durata breve interinare fino al 31 agosto 2019 avrebbe solo consentito al concessionario di organizzare il rilascio e di poter allestire un bando per mettere in piedi una nuova concessione, se nonché a causa delle decisioni assunte dal Club di Scherma il periodo di ulteriore utilizzo del bene non è stato né interinare e nemmeno breve, L’ex Concessionario infatti non provvide al rilascio del bene in ottemperanza alla deliberazione della Giunta, avendo immediatamente impugnato la deliberazione di fronte al Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte con sentenza del 6 maggio 2020 il predetto Giudice rigettava ricorso confermando in conseguenza la scadenza della concessione definita dalla deliberazione impugnata, alle richieste di dar corso al rilascio dell’immobile secondo l’incisione dei Giudici Amministrativi, il Club di Scherma opponeva un nuovo rifiuto correndo in appello al Consiglio di Stato con il fine di ottenere l’annullamento della sentenza di 1° grado, nelle more della decisione di vendita col Decreto pubblicato il 1° giugno del 2020 il Consiglio di Stato sospendeva la sentenza del TAR Piemonte facendo seguito con una sentenza di merito pubblicata il 21 gennaio del 2021 ad un nuovo rigetto del ricorso al Club di Scherma, confermando per tali vie in modo definitivo le ragioni dell’Amministrazione Comunale e di in particolare intervenuto a scadenza alla data del 31 dicembre 2016. Nell’insieme conseguito che l’Amministrazione che avrebbe potuto e dovuto procedere alla nuova assegnazione mediante una nuova procedura di evidenza pubblica entro un tempo previsto dalla deliberazione del 5 marzo 2019 in un massimo di 6 mesi, il citato provvedimento si è già detto che prevedeva il rilascio al 31 agosto del ’19, ha assistito per la resistenza del Club ad aderire a una richiesta della Città al successivo indebito utilizzo del bene alla data della decisione di merito per oltre 22 mesi. Non voglio poi qui dettagliare il modo di atteggiarsi del Club (incomprensibile) nei confronti del Comune, è stato fatto segno di querele raggiunto da ulteriori contenziosi e soprattutto indicato anche mediante i mezzi di diffusione come persecutore del Club e adesso ostile in modo preconcetto, quando invece il Comune non ha fatto altro che tutelare i suoi interessi che mi pare siano stati anche riconosciuti come legittimi in due gradi di giudizio: Tribunale Regionale Amministrativo e Consiglio di Stato. Ma nonostante tutto, con una nota del febbraio del 2021 la Città, comunque tenendo conto che le decisioni relative all’immobile non conteneva minori effetti sull’ex concessionario, ma coinvolgevano famiglie ed utenti che utilizzavano in quel momento la struttura, comunicava al Club la necessita del rilascio in attenzione della sentenza citata preavvisando che con successiva comunicazione sarebbe stata indicata la data di necessaria restituzione, comunque non a meno di un mese dalla stessa, richiedendo nel contempo che alla Città fosse comunque corrisposto quanto dovuto per le utenze e i corrispettivi di utilizzo. Rispetto della volontà dell’Amministrazione di accordare, nonostante tutto quanto descritto ed in termini già indicati, un ragionevole tempo per riorganizzare le riconsegne e il rilascio della struttura, la risposta del Club di Scherma è stata l’alimentazione, di nuovo, ulteriori contenziosi in sede civile e penale contro la Città e i suoi funzionari, in relazione alla quantificazione degli importi nel frattempo dovuto. Ci tengo a precisare che è un contenzioso tuttora pendente e dinnanzi ai Giudici e che pertanto verrà definito dalle relative decisioni. La Città ha nel frattempo, nel mese di aprile, avviato una serie di sopraluoghi sull’immobile onde effettuare la ricognizione delle stato e delle caratteristiche dello stesso, in vista del varo della nuova concessione, non si può certo immaginare di concludere positivamente una procedura nell’incertezza che la struttura venga rilasciata se non a mezzo di nuove liti giudiziarie. Nonostante tutto sempre tenendo conto della salvaguardia dell’interesse degli utenti e in particolare dei giovani, dei ragazzi che frequentano i corsi e le attività di allenamento presso la struttura nell’ennesimo tentativo di addivenire via compositiva all’adeguata programmazione delle attività volte alla ridestinazione dell’immobile, la Città ha ancora una volta formulato una proposta collaborativa al concessionario. Con una nota datata 3 maggio 2021, come si è detto in esordio di questa comunicazione, la Città ha infatti comunicato la sua disponibilità a consentire l’impiego del bene sino al 31 luglio del 2021 alla condizione che però entro il 17 maggio fosse pervenuto un formale atto di impegno e rilascio spontaneo alla predetta data di fine luglio, è evidente che reciproco interesse ad una soluzione quale quella indicata, credo che possa andare bene per tutti. Da una parte l’ex concessionario e in particolare i cittadini utilizzatori della struttura avrebbero potuto contare sulla chiusura ordinaria della stagione, dall’altra parte il conseguimento di un formale impegno avrebbe consentito alla Città di programmare le sue attività in vista di un tempo certo di restituzione escludendo alla radice i rischi di un nuovo contenzioso sul rilascio alla conseguente incertezza sui tempi della sua effettività. Il 17 maggio scorso, entro quindi termini indicati dalla Città, il Club Scherma ha scritto alla Città rappresentando le problematiche legate alla vicenda pandemica e indicando che, a causa di questo, la chiusura della stagione sportiva si protrarrà oltre il termine ordinario di luglio, ovvero al 31 ottobre o, come indicato in via probabilistica in una nota che ci è pervenuta, alla fine del ’21. Il Club di Scherma, chiedendo che si tenga conto di questa difficoltà, ha chiesto di essere ammesso a utilizzare interinalmente la struttura per il tempo necessario all’espletamento della procedura pubblica finalizzata alla nuova concessione. Non si può che apprezzare come questa comunicazione sembri (incomprensibile) ad un rapporto obiettivamente diverso da quello sperimentato fino ad oggi di cui ho già fatto, credo, sufficienti riferimenti, occorre però per chiarezza fare a questo riguardo alcune puntualizzazioni per dare il quadro della situazione che si presenta e degli indirizzi dati agli Uffici. Innanzitutto è evidente che, in riferimento alle date della chiusura della stagione sportiva 2021, non può essere recepito, nel senso di consentire l’utilizzo fino a quelle date dal momento che la Città ha un preciso obbligo di dare corso, quanto prima possibile, ad una nuova procedura di gara che dovrà essere allestita e pubblicata a seguito dell’approvazione della delibera consiliare di esternalizzazione. In secondo luogo, la richiesta di utilizzare l’immobile durante il periodo di espletamento della disciplina, se può corrispondere in un clima collaborativo ripristinato che va ovviamente verificato, ad un interesse della stessa Città, a favorire avvicendamenti non traumatici tutto ove possibile, non ha alcuna relazione con la previsione della deliberazione del 2019, che invece viene citata dalla nota. La previsione della deliberazione predetta, assunta nel marzo ’19 di consentire l’utilizzo della struttura per il periodo di espletamento della procedura, faceva infatti riferimento alla realtà dei fatti di quel periodo, la stessa delibera faceva riferimento ad una consegna prevista alla data del 31 agosto 2019 e non può quindi, certo valere per la situazione attuale. Infine, va detto che in ogni caso, come si è già accennato, la nuova procedura deve avere corso senza ingiustificato ritardo, dovendosi dare coerenza alle decisioni già assunte dagli organi della Città ed in corso di attuazione, non è infatti esatto che non risulta avviata nessuna procedura per la futura assegnazione dell’impianto, in realtà la deliberazione del Consiglio Comunale per la sua esternalizzazione è già stata approvata dal Consiglio Comunale nella seduta del 24 maggio. Quanto alla storia del Club, le criticità intervenute e che ho descritto, non impediscono certamente e non l’ho mai fatto, di riconoscere il valore, il grande valore dell’attività svolta negli anni dal Club, nonché l’importanza che sul piano della promozione dello sport, del presidio sociale del territorio essa ha avuto e che anzi, riaffermo qui, molto volentieri, il punto è che tutto questo non toglie che la scadenza di una concessione occorre, secondo le norme vigenti, che il bene sia fatto oggetto di una procedura di evidenza pubblica per la sua nuova concessione. Queste sono delle norme vincolanti che l’Amministrazione non può eludere, neppure di fronte ad un soggetto che ha una storia pregressa che può essere pure di prestigio e di valore. In definitiva, credo di poter sintetizzare le risposte dovute nei seguenti punti: 1) nessun progetto che è in collaborazione con il Centro Universitario Sportivo e/o atenei è stato avviato dall’Amministrazione dal momento che essa intenda procedere con la pubblicazione di una procedura e di evidenza pubblica per la nuova concessione nel complesso e a riguardo, come già accennato e tempestivamente risposto in modo formale, io vi invito sempre a fare accessi agli atti, ma evidentemente i miei inviti non vengono accolti, al Presidente stesso della federazione (incomprensibile). L’esito della procedura ci permetterà di verificare l’interesse per la sua gestione; eventualmente progetti diversi potranno essere immaginati nel caso in cui l’interesse (incomprensibile) venga meno o non sussista, ma la procedura di evidenza pubblica assicura… trasparente e ovviamente coerente con le previsioni (audio disturbato). Secondo punto, in quanto alla tutela dei lavoratori, addetti del Club, come risulta da tutto quanto detto fin qui, l’Amministrazione ha fatto di tutto per comporre la questione in modo collaborativo, tentando di ridurre almeno i disagi degli operatori. Terzo punto, in quanto al destino del bene, occorre, innanzitutto, sottolineare che non si tratta di uno sfratto, come viene scritto, ma secondo me inopportunamente, ma di una dolorosa applicazione della normativa e di un’osservanza di una sentenza del Consiglio di Stato. Quanto ai tempi è nostra intenzione procedere con la pubblicazione del nuovo bando non appena possibile, cioè non appena approvata la delibera di esternalizzazione già passata il 24 maggio e conclusi quelli che sono gli adempimenti preliminari necessari. Vado a concludere con l’ultimo punto, per quello che attiene al rilascio della struttura, è chiaro che in ogni caso la possibilità che il Club di Scherma utilizzi interinalmente la stessa struttura durante la fase dell’espletamento della procedura di gara, resta condizionata all’assunzione di formali, ripeto, formali e circostanziati impegni che dovranno essere quanto prima sottoscritti, ovviamente, dal Club stesso, non essendo possibile che la Città proceda senza essersi garantita (incomprensibile) un ordinato avvicendamento delle gestioni. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Assessore Finardi. Procediamo con gli interventi. Tutti i Consiglieri hanno facoltà di intervento per cinque minuti. Iniziamo con la Consigliera Grippo. Prego, ne ha facoltà. GRIPPO Maria Grazia Sì, grazie Presidente. Ma se i contenuti fossero… dell’intervento dell’Assessore Finardi fossero stati qualitativamente soddisfacenti non mi sarebbe più di tanto dispiaciuto il fatto che intervenga in questa seduta utilizzando una modalità diversa da quella dei Consiglieri e invece mi dispiace, ho fatto grande fatica a seguirlo se non riconoscendo che preferisce, come sempre e come al solito, parlare di vicende giudiziarie che peraltro per sua stessa ammissione si sono già concluse, piuttosto che di capacità politica e di tutela nei confronti di coloro che al netto della vicenda giudiziaria sono ancora i frequentatori e i lavoratori del Centro… del Club di Scherma a Torino. Anche io taccerò dell’atteggiamento dell’Assessore perché, francamente, non intendo abbassarmi, come invece lui ha fatto, a utilizzare dei toni che non sono consoni non soltanto al luogo dove ci troviamo, ma anche al peso della vicenda in sé, preferisco commentare quelle che sono le scelte, è tutto il giorno da quando sono arrivata che faccio domande all’Amministrazione, avevo altre due interpellanze e che chiedo tempistiche e le tempistiche di oggi, Presidente, sono tute “Il prima possibile”, sta finendo il mandato, il prima possibile non si capisce a che cosa si riferisca. Certamente abbiamo compreso o credo di aver compreso che la data del 31 luglio sarà derogabile solamente nella misura in cui i concessionari si prenderanno un impegno formale per favorire l’avvicendamento, io adesso questo lo auspico, naturalmente, Presidente, perché spero che ci si faccia carico, comunque, delle difficoltà alle quali andranno incontro le 700 persone che a vario titolo ruotano intorno al Club di Scherma, tra cui 50 lavoratori, alcuni dei quali hanno messo in campo delle progettualità che sono progettualità di impronta sociale che hanno comunque contribuito a far conoscere il Club di Scherma per quello che è, anche l’affetto che è stato dimostrato, nel momento in cui è emersa la questione del contenzioso. Purtroppo, io l’ho già detto in altre occasioni e lo ribadisco, non c’è nessun pronunciamento di tribunale che possa assolvere l’Assessore dall’incapacità politica, non c’è nessun, il segreto istruttorio, su questioni che noi chiediamo da settimane e settimane e oggi mi sento dire che poniamo una domanda in ritardo perché la scorsa settimana è stata approvata la delibera, peccato che l’Assessore sappia benissimo o se non lo sa glielo dico io, che le domande le abbiamo poste ben prima che lui decidesse da un momento all’altro di portare in Aula la delibera, era importante oggi sapere quando sarebbe stato messo a disposizione il bando di gara, pubblicato il bando di gara, anche per essere certi di poter creare un percorso di continuità rispetto alle attività e lo ripeto, di tipo sportivo, di tipo professionale che sono svolte oggi nel Club, tempistiche non ne abbiamo, abbiamo una misura di enorme livore da parte di un Amministratore pubblico che Dio non voglia, si metta sullo stesso piano dei normali cittadini, altrimenti dove sta il bene comune. Io direi che, naturalmente, chi si è fatto le proprie ragioni in tribunale difendeva sé, l’Assessore dovrebbe difenderci tutti e quindi prioritariamente coloro che animano il Club di Scherma. Non farò più commenti rispetto alle notizie del progetto che riguardava gli atenei, sono certa di non essermelo inventato e credo neanche la Federazione Italiana Scherma se lo sia inventato, che poi sia stato abbandonato dall’Amministrazione che preferisce un’altra strada, è legittimo, a mio avviso c’era modo di dare degli elementi di maggiore certezza, lo ripeto, non nell’interesse dell’attuale… SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. GRIPPO Maria Grazia Certo Presidente. Non nell’interesse dall’attuale concessionario o di quello che eventualmente verrà, che credo l’Assessore non conosca, lo credo, dicevo, ma nell’interesse comunque di tutti coloro, noi compresi, che hanno potuto conoscere e apprezzare l’attività del Club di Scherma. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) A lei. Procediamo con l’intervento del Presidente Chessa, prego ne ha facoltà. CHESSA Marco Grazie, Presidente. Ma è la terza volta che ci confrontiamo in Consiglio su questo tema e devo dire che le risposte anche emerse oggi confermano quanto già detto in passato. L’Amministrazione sta gestendo, ha gestito e gestirà la struttura con il rispetto delle regole, delle sentenze e delle procedure ad evidenza pubblica. Secondo punto, l’Amministrazione gestisce con rispetto degli utenti e la disciplina della Scherma e anche oggi ha confermato che vorrà procedere in tal senso e oggi abbiamo anche comunque confermato che l’Amministrazione ha rispetto di chi lavora dentro la struttura. Credo che l’ultima parte della risposta dell’Assessore sia stata sicuramente di grande impatto, anche notevole per certi punti di vista, in quanto ha aperto ad un rilascio della struttura in armonia con la procedura di evidenza pubblica, garantendo la continuità dell’attività nella struttura e soprattutto non lasciando la struttura senza alcun concessionario, ovviamente, previo un accordo formale tra le parti, ma credo che sia un’ulteriore conferma di come l’Amministrazione ha impostato la vicenda. Il tutto, nonostante un clima che definire complicato, è un eufemismo. Quindi io ringrazio l’Assessore, l’Assessorato e tutti gli Uffici coinvolti. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Io non ho ulteriori richieste di intervento. Direi che allora possiamo dare per conclusa la trattazione dell’interpellanza generale e procedere con i nostri lavori. |