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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 31 Maggio 2021 ore 13,00
Paragrafo n. 20
ORDINE DEL GIORNO 2021-15385
SOSTEGNO E SALVAGUARDIA DEL SETTORE DELL'AUTOMOTIVE, PROSPETTIVE DI INNOVAZIONE E PREVISIONI PER L'OCCUPAZIONE. ?
Interventi
ARTESIO Eleonora
Grazie. Il Consiglio aperto del 28 aprile ci ha confermato e istituito in maniera più
puntuale il grande peso che la questione dell’Automotive riveste per la nostra economia
e per la nostra Città, per l’intero territorio piemontese, è un interesse che riguarda la
storica competenza produttiva della nostra Città, ma anche il modo con il quale quella
competenza si è qualificata e come ha innervato un ampio livello di settori produttivi
tutto il distretto dell’Automotive. Voglio qui ricordare l’importanza che ci è stata
sottolineata della componentistica che con 736 imprese impiega 60.000 addetti e per
il 48% pratica collaborazioni con FCA che costituiscono tali collaborazioni il 41% del
fatturato. Abbiamo quindi la responsabilità di accompagnare un’evoluzione di questa
competenza produttiva del nostro territorio insieme alla preoccupazione oltre che
economica, sociale delle conseguenze che possono derivare da un progressivo
depauperamento di questa competenza sulla Città di Torino, in modo particolare dopo
14 anni di cassaintegrazione che ha interessato gli stabilimenti ex FIAT, ora FCA. Quali
sono gli elementi di forza di questa nuova situazione? Sicuramente la riconversione in
senso di compatibilità ambientale e in senso di sostenibilità dei consumi e dei
comportamenti, vale a dire tutta la grande questione degli obiettivi europei di
emissioni 0 nel 2050 già anticipati autonomamente da alcune nazioni come la Germania
che al 2030 fissa la conclusione definitiva dei motori a scoppio. In questo quadro,
quindi, c’è una fortissima necessità di accompagnare nella riconversione produttiva
nella direzione giudicata socialmente sostenibile ed economicamente possibile e non è
casuale, quindi, che la stessa FCA abbia annunciato di triplicare i veicoli o ibridi o
elettrici in una direzione poderosa di 40.000 unità di nuove vetture, soltanto che in
questa direzione quando abbiamo ascoltato il Consiglio del 28 aprile noi abbiamo
sentito dire, per quello che riguarda gli stabilimenti torinesi, limitatamente alla
produzione della nuova 500 elettrica e agli investimenti programmati per Ghibli e
Levante in forma ibrida. Ora, quanto si coniuga questa previsione così significativa con
quella che era stata la domanda prevalente nel dibattito pubblico di nuovi modelli e
nuovi volumi per consentire il mantenimento dell’occupazione e la qualificazione di
questo segmento produttivo, alla luce della fusione PSA e FCA e quindi alla luce del
nuovo soggetto Stellantis quali sono gli elementi complessi presentati? Sicuramente il
fatto che in questa fusione ci sono stati dei benefici, sicuramente PSA accede al mercato
americano attraverso il rapporto con FCA, sicuramente il contesto PSA si avvale di una
partecipazione statale, ma gli elementi di preoccupazione che potrebbero anche essere
convertiti in risorsa riguardano i possibili aspetti di sovrapposizione, sovrapposizione
sulla gamma di prodotti, quindi concorrenzialità, sovrapposizione sulle progettazioni,
quindi di nuovo competizione concorrenzialità che riguarda non soltanto la parte degli
addetti alla produzione, ma anche la parte degli addetti alla ricerca e alla progettazione.
Voglio ricordare qui che negli Enti centrali sono impiegati 7.000 addetti, quindi con alte
qualifiche e alte professionalità, il tema è: questa fusione che registra una
sovrapposizione, produce una possibile attività di sinergia a valere su entrambi i
soggetti e quindi su entrambi i territori o rischia di essere una situazione che sacrificherà
il polo italiano e nella fattispecie quello torinese-piemontese? Vorrei fare riferimento ad
una novità che è intercorsa nel dibattito tra il 28 aprile e oggi, una novità che riprende
un tema che molti interlocutori di quella seduta ci hanno qui rappresentato, il futuro è
nelle batterie, nella possibilità, nella produzione di batterie e nell’intera filiera delle
batterie, proprio perché la conversione sui modelli nella direzione del consumo pulito
della ricarica elettrica è quella prevalente. Se questo è il futuro, di pochissimi giorni è la
notizia riportata dalle riviste di settore di un incontro avvenuto a Roma tra Elkann,
Tavares e il Ministro proprio relativamente alla mobilità elettrica, mobilità elettrica per
la quale verrebbero stanziate nel Recovery Fund 25 miliardi suddivisi tra il
finanziamento all’attività di ricerca e di sostegno alla mobilità elettrica e quota parte di
altri per la strutturazione delle ricariche, comprendendo in queste previsioni il rinnovo
della flotta dei mezzi pubblici in versione ecologica e anche la previsione di un
programma di stazioni pubbliche e di ricarica, quindi il tema batterie, fabbrica delle
batterie diventa essenziale, in questo quadro diventa essenziale capire dove Stellantis
collocherà questo filone produttivo perché noi sappiamo di una hub di cui c’è stato dato
annuncio durante il dibattito del 28 aprile, ma un conto è l’hub, un conto è il vero e
proprio distretto sulle batterie che ne accompagni tutti i momenti e tutti i livelli dal
momento della ricerca della progettazione fino a quello dello smaltimento, quindi
l’ipotesi di poter avanzare la candidatura della storica sede torinese per questa fabbrica
di batterie che si coniuga con il fatto che la Città ha già interagito con quella
imprenditoria per la messa a disposizione del terreno e degli investimenti in TNE,
quindi una grossa dimensione di spazi, una porzione di Città che è stata impegnata nella
direzione di sostenere la produzione, ma questo punto di vista quindi, dal punto di vista
della possibile localizzazione, della necessità e dell’interesse economico, sociale,
istituzionale di mantenere la produzione dell’auto a Torino, della scommessa che questa
Città che ha investito sulla mobilità dolce può più di altre giocare di rendere compatibili
i sistemi di mobilità tra di loro e di renderli compatibili con gli obiettivi di riduzione
dell’inquinamento, credo che questo sia il momento nel quale avanzare la candidatura
della Città di Torino, accompagnare la relazione con i gruppi imprenditoriali, in modo
particolare con Stellantis, sostenere così facendo l’intera filiera e quindi quel distretto
dell’auto che tanta parte ha avuto nella storia della nostra Città, probabilmente abbiamo
molto tardato nel considerare l’importanza di queste relazioni e di farne il perno anche
del nostro dibattito istituzionale, si tratta di recuperare questo tempo e c’è questa
coincidenza importante dell’incrocio con Recovery Fund ed i pronunciamenti fino a
questo momento comunicati da parte del Governo, quindi credo che Città di Torino e
Regione Piemonte possano ben procedere in questa direzione. Grazie.

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