Interventi |
CARLEVARIS Cinzia Sì, grazie. Allora, intanto ringrazio la Conferenza dei Capigruppo per aver consentito la trattazione di questo atto con urgenza, perché gli eventi di questi giorni richiedono una risposta urgente e questo atto vuole essere anche una risposta alla richiesta di aiuto che arriva dalla Comunità colombiana del nostro territorio, che si è mobilitata per portare la cittadinanza a conoscenza della situazione allarmante che si sta verificando in Colombia e per chiedere aiuto a tutte le Istituzioni, a partire da quelle locali, perché portino la loro voce alle Istituzioni Nazionali ed Europee per fermare il massacro che è in corso da parte del Governo, dei paramilitari e della Forza Pubblica e di cui i media danno poca o nessuna informazione e che vede anche, a livello delle istituzioni internazionali, una risposta piuttosto timida. Come saprete, dal 28 aprile in Colombia è in corso uno sciopero generale contro varie riforme liberiste e antipopolari a danno delle classi, diciamo, più svantaggiate della classe media, che sono scese in piazza a manifestare pacificamente, ma la risposta del Governo è stata fin da subito una sanguinosa repressione, con la militarizzazione delle città e con una sinergia tra Polizia e forze paramilitari. Le Nazioni Unite e Amnesty International hanno espresso la loro preoccupazione per l’azione della Polizia, chiedendo al Governo di intervenire per garantire ai colombiani il diritto di manifestare pacificamente, così come previsto dalla Costituzione colombiana. Amnesty ha anche convalidato le immagini che attestano l’uso non necessario ed eccessivo della forza da parte delle Forze di sicurezza, ha confermato l’uso improprio della forza non sporadico, ma costante, con cui si violano i diritti umani e il diritto internazionale. Hanno comunicato anche i dati delle violenze: a partire dal 28 aprile risultano decine e decine di persone uccise, oltre un migliaio di arresti arbitrari, centinaia di casi di violenze sui manifestanti e anche decine di violenze sessuali, oltre a diverse centinaia di sparizioni di manifestanti, i cosiddetti “desaparecidos”, sono persone che sono uscite alla mattina a manifestare e sono letteralmente scomparse, non se ne sa più nulla. Sempre Amnesty ha dato notizia dell’uso di armi letali e un uso indiscriminato di armi non letali, con episodi che hanno coinvolto… si usano colpi d’arma da fuoco, addirittura ci sono colpi sparati da un blindato e lancio di gas lacrimogeni da elicotteri sui centri abitati. Dicevo, ci sono state aggressioni sessuali nei confronti delle donne da parte delle Forze dell’Ordine, la più eclatante di cui forse… insomma, è arrivata comunque notizia anche nei media da noi, riguarda una ragazza minorenne che è stata portata via con la forza da quattro membri della Polizia, è stata portata in caserma, è stata aggredita sessualmente e, una volta tornata a casa, si è tolta la vita. Oltre alle repressioni di questi giorni, ricordo anche gli omicidi sistematici dei leader sociali: da inizio del 2020 sono 63 i leader sociali… nel 2021, scusate, dall’inizio di quest’anno sono 63 i leader sociali uccisi, e dalla firma dell’accordo di pace in Colombia nel 2016 sono stati assassinati circa 1.200 attivisti sociali. Tra questi, ricordo anche la morte, in condizioni non ancora chiarite, del nostro connazionale Mario Paciolla, cooperante delle Nazioni Unite. Per cui con questo ordine del giorno noi condanniamo gli episodi di violenza e repressione, che sono in corso in questi giorni, in queste settimane in Colombia; auspichiamo una mobilitazione internazionale, in particolare dei Paesi Europei e del Governo italiano, che possano pretendere l’immediato blocco di ogni forma di violazione dei diritti umani ai danni della cittadinanza, e la sospensione, da parte del Governo e del Parlamento italiani, degli accordi tra Unione Europea e Colombia in base alla clausola che obbliga al rispetto dei diritti umani. Chiediamo al Parlamento e al Governo di procedere alla ratifica di questa sospensione degli accordi e chiediamo di esprimersi pubblicamente, esigendo la fine delle violenze in Colombia e prodigarsi con urgenza per l’invio di una Commissione Internazionale per garantire il rispetto dei diritti umani e la fine dell’impunità per i responsabili di questi crimini. Ho aggiunto anche un punto, cogliendo l’occasione, insomma, di questo ordine del giorno, per chiedere al Parlamento e al Governo un impegno incisivo per giungere alla verità sulle circostanze che hanno portato alla morte, nel luglio 2020, del nostro connazionale, cooperante delle Nazioni Unite, Mario Paciolla, che era impegnato nel rispetto degli accordi di pace tra Governo colombiano e FARC. E ovviamente esprimiamo, con questo ordine del giorno, la solidarietà al Popolo colombiano e alla Comunità colombiana presente sul nostro territorio. Ultimo punto, chiediamo alla Presidenza del Consiglio Comunale di trasmettere questo atto alle Autorità nazionali ed europee, al fine di sollecitare una tempestiva azione nei confronti del Governo colombiano. Grazie, Presidente. |